Magic: the Gathering Wiki
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Yasova era una sciamana umana di Tarkir, Khan della Frontiera Temur nel periodo della Battaglia degli Antichi.

Descrizione[]

Artiglio di Drago[]

Come ogni suo predecesso, Yasova ha dovuto superare un pericoloso rituale per dimostrare di essere degna del titolo di Artiglio di Drago e diventare Khan dei Temur. Era una potente sciamana, esperta nell'evocazione delle forze elementali delle montagne e abile a sfruttare i poteri dei suoi nemici contro di loro, inseparabile dal suo enorme felino dai denti a sciabola Anchin.

Fu fondamentale in entrambe le linee temporali del piano, essendo stata coinvolta nell'epico scontro tra i due antichi draghi. Nella Seconda Linea Temporale divenne la madre di Kiarka e la nonna di Naiva e Baishya.

Storia[]

Riforgiare il Destino[]

Il messaggio del drago d'oro[]

Qualche tempo prima della Battaglia degli Antichi, Yasova ricevette in sogno una visione da parte di un drago, immenso e mastodontico ben più glorioso di qualsiasi altro drago su Tarkir, con due grandi corna e un uovo al centro. Il drago le parlò nella sua lingua e non in draconico e le mostrò la visione di un futuro senza più la minaccia dei draghi, un futuro in cui i suoi discendenti avrebbero guidato il piano come Sar-khan, ma le disse che se voleva che quel futuro avvenisse doveva prima aiutarlo a eliminare Ugin, che se lui fosse morto anche gli altri draghi avrebbero cessato di esistere.

Il drago le disse che l'avrebbe abbattuto per lei, ma aveva bisogno del suo aiuto per localizzarlo e così le chiese di cercarlo per lui e che avrebbe tracciato la rotta segnando nella roccia il simbolo delle sue corna, in modo da seguirlo. Così Yasova e Anchin si misero in viaggio, seguendo la scia delle tempeste draconiche. Lungo il loro peregrinare e incidere le rocce, Yasova e Anchin aiutarono gli accampamenti sotto attacco da parte dei draghi.

A un certo punto ne salvarono uno che era divenuto preda di cuccioli della Stirpe di Atarka guidati da Atarka stessa e non persero tempo ad abbatterli con i loro artigli, mentre ordinava agli altri Temur di nascondersi. Una volta eliminati abbastanza cuccioli da costringere la dominante e lo stormo alla fuga, Yasova esultò e riprese a tracciare i segni nel terreno, ignara di essere osservata da qualcuno.

Ciò Che Non è Scritto[]

Yasova e Anchin proseguirono il loro cammino tra le montagne, continuando a lasciare i segni che il drago le aveva insegnato, quando si resero conto di essere seguiti. Yasova allora ordinò ad Anchin di catturare l'inseguitore e quando ci riuscì si trovò davanti un uomo trasandato, che le disse di star cercando Ugin. A quelle parole si mise sull'attenti, ma quando l'uomo le disse che pensava lei fosse una sua messaggera rise e ordinò ad Anchin di liberarlo, chiedendogli il nome. Disse di chiamarsi Sarkahn Vol e lei non riuscì a trattenersi dal guardarlo con diffidenza e a inchinarsi in maniera plateale, identificandosi come khan dei Tamur e chiedendogli di quali terre rivendicasse il dominio, ma l'uomo le rispose che era stato il suo khan a darglielo per schernirlo della sua stoltezza e lui l'aveva fatto suo. Non rivendicava alcuna terra ed era un esiliato senza clan. Yasova accettò quella storia e gli disse che poteva seguirlo se voleva, ma di stare attento e ripresero il cammino.

Luongo la strada, Vol le chiese del significato dei segni ma lei non rispose e invece gli ordinò di raccontargli di lui. L'uomo le parlò di una terra lontana e di una caverna chiamata "Occhio di Ugin" oltre un lago talmente immenso da non poter vedere l'altra sponda, luoghi a lei ignoti, e che dopo essere stato nella caverna aveva iniziato a udire la voce di Ugin e l'aveva seguita fino a lei, quando si era interrotta. Vol allora le fece una domanda che la spiazzò; le chiese cosa fosse quella tempesta da cui erano usciti i draghi e lei lo guardò sconcertata e lui cercò di giustificarsi dicendole che nella sua terra non avessero quei fenomeni. Yasova allora gli chiese da dove nascessero i draghi in quella terra e lui disse che non ve ne fossero e lei ebbe un sussulto, immaginando il cielo privo di quelle bestie. Gli raccontò delle tempeste e di Ugin, che non poteva udire il suo spirito dato che era vivo e che nella sua storia ci fossero molte stranezze: conosceva molte cose di Tarkir, sapeva dei Temur, ma non chi fosse lei o cosa fossero le tempeste e allora Vol le disse che doveva provenire dal "presente non scritto", cosa che lei tuttavia negò essere possibile, ma lui le disse di chiederle quello che voleva.

Yasova allora incalzò chiedendogli se quella terra di cui parlava fosse Tarkir, solo nel futuro e il destino dei draghi e di Ugin. Quando Vol rispose di sì e che i draghi e Ugin non esistevano più, ebbe un altro sussulto e comprese che quello che le aveva detto il drago nel suo sogno era vero: morto Ugin, le tempeste sarebbero cessate e non avrebbero più dovuto vivere nel terrore dei draghi. Vol tuttavia sembrò cambiare atteggiamento, da che le era sembrato servile e appassionato divenne ansioso e le disse che nella sua Tarkir gli uomini e i khan erano deboli e non fieri come lei a causa dell'assenza dei draghi e lei gli disse che era stanca di vedere la sua gente morire sotto gli attacchi dei draghi, che avrebbe fatto di tutto per cambiarlo. Al che l'uomo le chiese chi le avesse raccontato quelle cose su Ugine e lei gli parlò del suo sogno e del drago d'oro. In un istante, Vol si trasformò in un drago e la mise fuori combattimento con una fiammata, volando via.

La Catena Riforgiata[]

Yasova si riprese velocemente e proseguì il suo cammino all'inseguimento di Ugin e quando lo localizzò nel ciel di Qual Sisma, attivò la magia dei segni che attirarono il drago del suo sogno. Dalla sua posizione poté osservare i due colossi darsi battaglia nel cielo di Tarkir e quando capì che lo Spirito Drago aveva evocato altri draghi per dargli manforte, attese che giungessero per poi attivare la sua magia. Tramite i segni nel terreno, instillò nella mente di tutti i draghi un semplice comando: uccidere Ugin. Il piano ebbe successo, e tutti i draghi si scagliarono contro il loro progenitore mentre l'altro drago osservava a distanza e nel mentre, Yasova notò un corpo precipitare al suolo. Lei e Anchin andarono a recuperarlo e riconobbero Sarkhan, lo tirarono fuori dalla neve e Yasova iniziò a curarlo con la magia. Quando si riprese, Yasova gli disse di stare fermo, che tutto stava per finire e che l'avrebbe portato al suo clan per fargli delle domande, ma all'improvviso percepì qualcosa nell'aria, come se un pezzo di Tarkir stesse per morire e Ugin franò al suolo, sbalzandoli tutti via con l'onda d'urto.

L'uomo misterioso allora si alzò e li lasciò indietro, respingendoli con un soffio draconico. Poco dopo, Yasova raggiunse la voragine formatasi dalla caduta di Ugin e comprese di aver sbagliato ad agire in quel modo, che aveva percepito di aver fatto più male che bene a Tarkir aiutando l'altro drago. Osservò da lontano l'uomo utilizzare una pietra con otto facce per un incantesimo e questa si ingigantì avvolgendo il corpo di Ugin. Quando terminò, una nuova tempesta draconica si formò nel cielo sopra di loro e l'uomo scomparve in una spettrale luce azzurra. Prima di svanire, le disse che aveva fatto quello che era destinato a fare e Yasova rimase sola con Anchin, mentre il futuro di Tarkir cambiava definitivamente.

La caduta dei Khan[]

Conseguenze[]

Dopo aver compreso di essere stata complice di un disastro epocale, Yasova tentò in tutti i modi di rompere il bozzolo di pietra per guarire Ugin e implorarlo di riportare equilibrio su Tarkir placando un minimo le tempeste, ma non ci riuscì mai. Alla fine si arrese e tornò al suo clan nella speranza di trovare un'altra soluzione.

Anni dopo, a seguito dell'atto di sottomissione che Daghatar fece nei confronti di Dromoka, Yasova fu convocata alla Fortezza di Dirgur dal khan dei Jeskai Shu Yun, che aveva incontrato molti anni prima, per discutere della situazione d'emergenza in cui tutti i clan si trovavano. Vedendola come l'occasione per pulirsi la coscienza e forse trovare una soluzione partì da sola, non volendo coinvolgere nessuno del suo clan nel suo peccato.

Affrontare la verità[]

Giunse a Dirghur dopo Alesha dei Mardu e Reyhan, la "nuova khan degli Abzan" e salutò Shu Yun con un inchino, dicendogli che avrebbe preferito che nessuno di loro si trovasse lì in quel momento, ma l'emergenza lo necessitava. Quando anche Tasigur dei Sultai arrivò a Dirgur, portando la sua famosa lingua tagliente al tavolo, ma Shu Yun prese le redini della riunione e disse che erano lì per parlare della minaccia dei draghi e di come affrontarla. Disse che nessuno di loro aveva idea del perché fossero arrivati a quel punto, ma Yasova lo interruppe dicendo che lei aveva la risposta e così si tolse il peso dall'anima e raccontò tutto quello che accadde durante quel giorno fatidico.

Quando finì, senza essere mai stata interrotta da nessuno, inizialmente Reyhan si scagliò verbalmente contro di lei ma sia Shu Yun che Alesha presero le sue difese e alla fine anche l'Abzan ammise che forse avrebbe fatto lo stesso. Con quella nuova informazione, i khan si divisero in chi credeva che dovevano liberare Ugin dal suo bozzolo e sperare che li volesse aiutare a ristabilire l'equilibrio, chi credeva dovessero comunque concentrarsi sull'eliminare i draghi dominanti e chi invece diceva che dovessero unirsi per uccidere Ugin e portare a termine ciò che era iniziato anni prima. Mentre discuteva, le campane iniziarono a suonare: i draghi erano all'orizzonte.

L'assedio del monastero[]

All'orizzonte i khan videro distintamente la figura di Silumgar con al seguito alcuni esemplari della sua stirpe, molto lontani dal loro solito terreno di caccia, ma non ebbero il tempo di chiedersi cosa ci facessero lì dato che dalla direzione opposta scorsero anche Ojutai e alcuni suoi figli. Inizialmente si rasserenarono pensando che Ojutai fosse giunto per respingere Silumgar fuori dal suo territorio, ma presto le due schiere si fusero in un grande stormo di morte che puntava alla Fortezza. Immediatamente si chiesero come fosse possibile che draghi di stirpi diverse stessero collaborando ma poi capirono: erano loro il bersaglio.

Alesha disse che tutti loro erano giunti lì su richiesta di Shu Yun e lo accusò di averli venduti, ma lui le ricordò che nessun drago avrebbe mai ascoltato qualcuno con il tatuaggio dell'Ammazzadraghi e allora Yasova fece notare che Tasigur fosse sparito assieme a metà della sua scorta. I guerrieri rimasti attaccarono i khan, ma Alesha e le sue guardie del corpo li uccisero facilmente mentre i draghi arrivarono a Dirgur. Alesha, Yasova e Reyhan si gettarono nella mischia mentre Shu Yun gli augurò buona fortuna, ma presto le tre donne furono sopraffatte e mentre l'ultima khan degli Abzan sacrificò la sua vita per permettergli la fuga, le altre due riuscirono a lasciare la fortezza vive e si separarono.

Sottomissione[]

Tornata al suo clan, si prese del tempo per scrivere una lettera indirizzata a Daghatar, informandolo della morte di Reyhan e di cosa fosse accaduto quel giorno. Prese alcuni cacciatori con sé e andarono ad abbattere un mastodonte che poi trascinarono sino ad Ayagor, il trespolo di Atarka. Avevano strappato dalla carcassa solo quanto necessario per sopravvivere e il resto l'avrebbero consegnato al signore dei draghi, che appena li vide lì investì con una fiammata, abbrustolendo la carne di mastodonte e i krushok che avevano trainato la slitta per poi fiondarsi sulle carcasse. Quando sembrò sicuro, Yasova si avvicinò al drago, gettò a terra il suo bastone e disse che da quel giorno giurava che le loro due famiglie non si sarebbero più combattute, ma che loro avrebbero cacciato per lei e la sua stirpe. Atarka non parlò ma con un ruggito fece capire che accettava l'offerta e Yasova lo interpretò come un congedo.

Tornati nel loro rifugio, Yasova disse che non sapeva se Atarka avesse realmente compreso quello che intendesse e se, come sperava, anche gli altri draghi della sua stirpe lo avessero fatto e li difendesse dagli altri draghi, ma era l'unica speranza che avevano per sopravvivere. Nel mentre, finì di intagliare la punta di zanna presa al mastodonte con delle incisioni che mostravano gli eventi di quel giorno: i Temur si erano sottomessi ad Atarka, cessando di esistere. La posizionò al fianco di un'altra zanna intagliata, che mostrava un uomo con ali di drago al centro di una e sotto di esso una parola: Sar-khan.

Set Base 2019[]

Le gemelle e la visione[]

Diciotto anni dopo la caduta dei Khan, Yasova era alla guida di un gruppo di cacciatori tra cui c'erano anche le sue nipoti: Naiva e Baishya, una cacciatrice la prima e una sussurratrice occulta la seconda. Mentre le gemelle erano assenti, una valanga costrinse il gruppo a fuggire dal loro accampamento. Yasova curò alcuni dei feriti e venne raggiunta dalle sue nipoti. Baishya la informò che il popolo del vento le aveva dato un messaggio per lei, e una visione per lei, una visione che riguardava Ugin. Alla fine della visione Yasova sentì la voce di Ugin dirle che qualcuno la stava cercando e di andare da lui.

Un grido di avvertimento rivelò la presenza di tre draghi di Atarka che atterrarono verso di loro. Parlando in lingua draconica, uno di loro disse che avevano sentito l'odore della magia e ordinò di consegnare i loro sciamani o li avrebbero uccisi tutti. Yasova si fece avanti e, rispondendo nella stessa lingua, mentì. Per distrarli gli offrì uno "spuntino" a base di carne di goblin che Naiva aveva ucciso scendendo dalla montagna. Mentre i draghi mangiavano, Yasova fece indietreggiare tutti al riparo sotto gli alberi; i feriti che non potevano viaggiare sarebbero rimasti lì con le provviste finché non sarebbero tornati a recuperarli. Aveva deciso di andare alla tomba di Ugin: doveva scoprire cosa preannunciava la visione.

Incontro con Tae Jin[]

Yasova raggiunse le sue nipoti che stavano guardando un drago, riconoscendolo del Clan Ojutai. Baishya spiegò che Ojutai era un grande studioso e tutti i membri del suo clan lo erano a loro volta. Yasova replicò che studiavano la storia dei draghi, non quella degli uomini ed era stato proprio Ojutai a dare inizio alle epurazioni che avevano portato alla caduta dei Khan.

Mandò le gemelle in esplorazione, trovando uno straniero ferito. Lui si svegliò e spiegò che tre mesi prima il suo maestro aveva fatto un sogno e gli aveva detto che lui era destinato a compiere un lungo viaggio. Ojutai aveva distrutto gli archivi che Shu Yun aveva conservato per moltissime generazioni perchè voleva distruggere i ricordi del passato e dei loro antenati, così che i popoli conoscessero solo ciò che volevano i signori dei draghi; ma la storia che Ugin raccontò ai primi sciamani era sopravvissuta perché non era stata solamente trascritta, ma anche tramandata da maestro ad allievo, memorizzata e consegnata alle nuove generazioni. Lui si presentò come Tae Jin.

Vennero interrotti dall'arrivo del drago del Clan Ojutai, che parlò tramite l'aviano traduttore, dicendo che Tae Jin era accusato di sacrilegio e condannato a morte.

Ciò che è invisibile[]

Yasova fece segno di uccidere il drago. Baishya usò la sua magia e Naiva scagliò la propria lancia e colpì al petto l'aviano che poi venne ucciso da Yasova. Tuttavia il gruppo si ritrovò presto in difficoltà. Un ululato ruggente giunse improvvisamente, il drago di Atarka che li stava seguendo apparve e attaccò l'altro drago. Approfittando della battaglia, il gruppo si allontanò e Yasova ordinò di proseguire verso la tomba di Ugin.

Mentre camminavano, Naiva le chiese se lei credesse all'esistenza di altri mondi. Yasova replicò che esisteva una buona quantità di conoscenza segreta che doveva essere nota a una sciamano e rimanere oscura a tutti gli altri. Senza aspettare che Naiva rispondesse, si rivolse a Tae Jin e gli disse di continuare la sua storia su Ugin e Bolas.

Raggiunsero un punto per accamparsi. Yasova e Fec raggiunsero Naiva, Baishya e Tae Jin che erano stati attaccati dal drago di Atarka. Dal momento che il drago era già ferito, riuscirono ad avere la meglio. Dopo lo scontro, Yasova accusò Tae Jin di averle mentito: lui portava il marchio del drago di un guerriero del fuoco spettrale. Sapeva che Shu Yun aveva stretto un accordo secondo il quale tutti i guerrieri del fuoco spettrale sarebbero morti in cambio della vita di tutti gli altri Jeskai e chiese come fosse possibile la sua esistenza.

Far sopravvivere le vecchie tradizioni[]

Yasova disse a Tae Jin che avrebbero pagato con le loro vite se i draghi avessero scoperto che avevano aiutato un guerriero del fuoco spettrale: doveva dirle tutta la verità o l'avrebbe ucciso. Fec si avvicinò a loro e avvisò che c'era una tempesta draconica in arrivo. Il gruppo si mise al riparo in un rifugio all’interno delle rocce e Yasova affidò Tae Jin alle gemelle per andare a sbrigare altri compiti.

Tae Jin concluse il suo racconto con l'arrivo di Ugin su Tarkir. Yasova spiegò che diciotto anni prima fu testimone di una battaglia nei cieli che si concluse con la morte di Ugin; quella battaglia pose fine al Tarkir che aveva sempre conosciuto e portò tutti i clan su un nuovo percorso, un nuovo inizio sotto il dominio dei draghi. Quel giorno c’era un altro drago nel cielo che non era nato dalla tempesta draconica e che, dopo la fine del suo scontro con Ugin, non volò via ma semplicemente svanì. Naiva disse che era impossibile, ma sua nonna replicò che era possibile se esistevano altri piani e pochi potenti individui che potevano camminare tra essi passando da un mondo ad un altro. Inizialmente non volle crederci e fece un terribile errore: aiutò l'altro drago il cui nome era Nicol Bolas a uccidere Ugin. Tuttavia credeva che gli |edri evocati da Sarkhan Vol avessero fatto in modo che parte dell’essenza di Ugin sopravvivesse. Era sicura che lo Spirito Drago stesse cercando di mettersi in contatto con loro e quelle visioni erano un avvertimento. La loro conversazione venne interrotta da Mattak, che la chiamò per farle vedere una cosa.

Sangue e fuoco[]

Informata della presenza di Atarka, Yasova non potè fare nulla quando il drago, dopo che ebbe raggiunto il suo gruppo, uccise Darka. Atarka chiese se fosse stata lei a uccidere uno dei suoi discendenti. Yasova raccontò solo una parte della verità e spiegò che ad uccidere il drago era stato uno della stirpe di Ojutai: loro l'avevano vendicato e ora lei avrebbe potuto banchettare con un drago. Atterrata accanto al corpo del drago del Clan Ojutai, Atarka notò Tae Jin e riconoscendolo come straniero chiese chi fosse. Yasova rispose che apparteneva al suo gruppo di caccia e fece notare che se lo avesse lasciato in vita avrebbe ottenuto una vittoria contro Ojutai dal momento che l'altro drago lo voleva morto. Atarka rise con crudeltà e disse a Tae Jin di raccontarle una storia mentre banchettava. Una volta terminato il pasto, Atarka disse che esisteva una sola legge: mangiare. Si rivolse a Yasova e disse che poteva tenere con sè lo straniero, poi volò a nord-est, verso Qal Sisma.

Yasova si avvicinò a Tae Jin e chiese della storia che aveva raccontato: era simile a quella che aveva narrato di Ugin, ma non era la storia dello Spirito Drago. Lui spiegò che inizialmente voleva raccontare della caduta dei Khan, ma poi un'altra storia gli era giunta alla mente tramite un sussurro e aveva narrato quella. Lei rispose che dovevano raggiungere velocemente la tomba di Ugin.

Un estraneo familiare[]

Arrivati vicini alla tomba di Ugin, Yasova fece fermare il gruppo. Lanciò un richiamò per Mevra, ma non ottenne risposta e decise di dividere il gruppo: mandò Fec in esplorazione, ordinò a Mattak, Oiyan, Rakhan e Sorya di restare lì insieme a Tae Jin e disse alle gemelle di andare con lei. Yasova guidò le sue nipoti davanti a una grande roccia nascosta dalla vegetazione su cui era inciso l'artiglio dei Temur, rivelando l'entrata di un tunnel. Erano in un luogo sacro dove gli sciamani andavano per meditare, nascosto alla vista dei draghi grazie alla magia. Baishya notò dei larghi cappucci e chiese cosa fossero. Yasova rispose che si trattava delle vesti di una sciamana e spiegò che il giorno in cui non si sarebbe più potuta celare ad Atarka, si sarebbe dovuta unire a coloro che erano nascosti. Si rivolse a Naiva e le disse che lei aveva l’abilità di diventare una grande cacciatrice e di aiutare il loro popolo, ma aveva anche la possibilità di fare qualcosa di ben più importante: mantenere viva la conoscenza della loro vera identità. Mostrò le incisioni e disse che raccontavano la storia del passato: fintanto che i loro antenati fossero sopravvissuti nei loro ricordi, ci sarebbe sempre stata la speranza di poter reclamare ciò che erano.

Le guidò attraverso il tunnel, osservando Fec che parlava con Mevra. Fec le fece un segno di cautela e quando l'altra chiese di incontrare Yasova, lui rispose che avrebbe portato il suo messaggio. Yasova spiegò che si trovava davanti a un grave pericolo; la donna che avevano visto aveva l'aspetto di Mevra, ma era sicura che non fosse realmente lei e tramite i suoi segnali Fec le aveva fatto capire che sospettava la stessa cosa per via dei suo olfatto. Disse che nel mondo esistevano altre forme di magia come ad esempio un'illusione abbastanza potente da mostrare ciò che in realtà non esisteva, ma per scoprire la verità si sarebbe dovuta avvicinare e parlare con quella donna. Sospettava fosse tutta una trappola, visioni inviate dall'intruso che aveva causato l'inizio del dominio dei signori dei draghi. Se fosse successo qualcosa a lei, avrebbero dovuto aspettare lì per un mese e poi tornare ad Ayagor e dire a Gerrak di prendere il suo posto al comando della tribù. Dopo che finì di parlare, se ne andò.

Venne raggiunta da Naiva e chiese cosa fosse successo. Sua nipote spiegò che Baishya era stata attirata da Ugin che l'aveva intrappolata in uno strano sogno; lei l'aveva seguita, ma appena l'aveva toccata si era addormentata a sua volta e aveva visto ciò che vedeva sua sorella: ricordi dello Spirito Drago. Si era spostata e il legame si era spezzato, ma la sua gemella stava ancora dormendo. Naiva raccontò ciò che aveva visto; Yasova capì che Ugin non era morto, ma neanche risvegliato, e stava comunicando con loro attraverso sogni e visioni. Mevra era sicuramente morta, i loro compagni si erano nascosti nella caverna sacra e lei si sarebbe dovuta unire a loro. Yasova disse che voleva provare a comunicare lei stessa con Ugin, tramite Baishya, per scoprire cosa volesse.

Ciò che non è scritto adesso[]

Risvegliatasi dalla trance, Yasova tolse il coltello a Naiva e la lanciò contro la parete. Vedendo che era tornata in sè, Yasova disse che Nicol Bolas era tornato e aveva manipolato i suoi pensieri e le sue emozioni con il tocco mentale. Naiva disse che Bolas voleva che la portasse da lui e aveva minacciato di distruggere Tarkir se lei avesse fallito. Yasova disse che Ugin le aveva convocate per combatterlo in astuzia. Naiva era l'unica che potesse vedere i ricordi di Ugin vissuti da sua sorella e doveva prenderle la mano per scoprirli. Le due le raccontarono la visione e Yasova disse che aveva intenzione di andare da lui. Sarebbe stata Baishya a uscire al posto di Naiva, fingendo di essere la sua gemella, mentre lei sarebbe rimasta ad aspettare lì dentro. Per evitare i poteri di Bolas, Yasova spiegò che avrebbero dovuto usare la magia sciamanica di Baishya.

Le due raggiunsero Bolas, riuscendo a fargli credere che il Sole Immortale era puntato su quel punto e che in pochi istanti si sarebbe attivato per imprigionarlo su un altro mondo. Non potendo rischiare di perdere tempo per scoprire se gli stessero dicendo la verità, Bolas andò via. La sua partenza causò una valanga che avrebbe ucciso entrambe, ma Baishya protesse entrambe. Tornate indietro si rimisero in cammino con gli altri verso un rifugio. Baishya chiese se anche lei poteva imparare a viaggiare tra i piani o se si trattava di una magia riservata solamente ai draghi. Sua nonna rispose che in passato aveva incontrato un planeswalker umano.

Yasova invitò Tae Jin a rimanere, ma lui doveva tornare per finire il suo addestramento per tramandare le conoscenze dei Jeskai. Yasova disse che il clan Temur non doveva morire, anche vivendo nascosto finché non si sarebbe potuto risvegliare nuovamente. Lei sarebbe ritornata a Ayagor per far continuare a credere ad Atarka di aver ucciso tutti gli sciamani. Baishya doveva rimanere lì nascosta per continuare a comunicare con Ugin, aiutata da Fec e Naiva.

Referenze[]

Rappresentato in:
  • Yasova Artiglio di Drago
Testi di colore:
  • Atarka, Dissolutrice del Mondo
  • Errante del Gelo
  • Krushok Selvatico

Curiorità[]

  • Yasova cedette una parte del territorio Temur ai Sultai. Dapprima i Temur si opposero, poi compresero che aveva ceduto l'area di riproduzione dei distruttivi Krushok.
Espansioni Blocco Tarkir: I Khan di Tarkir - Riforgiare il Destino - Draghi di TarkirSet Base 2019L'Avanzata delle MacchineTarkir: La Dracotempesta
Clan Casate Abzan/Clan DromokaVia Jeskai/Clan OjutaiNidiata Sultai/Clan SilumgarOrda Mardu/Clan KolaghanFrontiera Temur/Clan Atarka
Nativi NarsetSarkhan Vol
Eventi Battaglia degli AntichiCaduta dei KhanPrima Linea TemporaleSeconda Linea Temporale
Pubblicazioni Guida per i planeswalkers ai Khan di TarkirLa Guida per i Planeswalker a Riforgiare il DestinoLa guida per i planeswalkers a Draghi di Tarkir
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