Wrenn era una driade planeswalker che usava il mana rosso e verde, originaria di un piano sconosciuto.
Descrizione[]
La Driade[]
Dai lunghi capelli bianchi e dotata dei normali poteri naturali della sua specie, possiede inoltre la magia di un fuoco eterno che bruciò la sua radura e che lei assorbì, che mutò per sempre la sua natura. Come tutte le driadi non può sopravvivere senza entrare in simbiosi con un albero per troppo tempo, ma a causa della sua condizione non può sceglierne uno qualunque: d'evessere infatti abbastanza forte da contenere il suo fuoco. Una volta in simbiosi, l'albero muta e si evolve in una sorta di silvantropo, permettendole di muoversi e di viaggiare nella Cieca eternità, grazie alla scintilla accesasi dopo la prima fusione. Wrenn tratta con rispetto i suoi simbionti, che cambia solo quando non sono più in grado di contenere il fuoco che brucia in lei, ma non gli dà dei nomi dato che sa bene che prima o poi dovranno separarsi, chiamandoli semplicemente con dei numeri. Finora ha vissuto in sei alberi e ha ottenuto Sette su Innistrad grazie all'aiuto di Teferi. Successivamente, si unì al gruppo di planeswalker nella Torre di Urza, difendendola durante la seconda ondata della Seconda Invasione di Phyrexia su Dominaria e poi andò su Nuova Phyrexia assieme a Chandra per fermare l'Invasione di Nuova Phyrexia dopo che il primo piano fallì. Riuscì a fondersi al Frangireami e si sacrificò per scambiare il posto tra Zhalfir e Nuova Phyrexia nella cieca eternità contribuendo a mettere fine all'invasione nel multiverso di Elesh Norn.
Storia[]
Origini[]
Wrenn è nata all'interno di un bosco su di un piano sconosciuto vivendo una vita tranquilla, finché un misterioso e indomabile incendio non iniziò a devastare la radura e gli alberi dei suoi simili. Wrenn trovò il modo di assorbire il fuoco dentro di sé, ma con questa azione non lo estinse: il fuoco bruciava ancora in lei, consumandola rapidamente. Wrenn allora riuscì a fondersi con il primo dei suoi tanti ospiti, scoprendo i suoi nuovi poteri e viaggiò nella cieca eternità con Uno.
Dopo che Quattro rimase gravemente ferito, Wrenn viaggiò per la prima volta su Innistrad, su cui aveva sentito molte storie, alcune terribili, ma anche che gli alberi del Kessig fossero tra i migliori, cosa che poté constatare dopo il tempo passato con Cinque e con Sei, entrambi alberi di Innistrad.
Innistrad: Caccia di Mezzanotte[]
L'addio a Sei[]
Wrenn e Sei tornarono a Kessig su richiesta del suo compagno, che non se la sentiva più di viaggiare con lei nonostante fosse ancora lontano dalla sua fine e cercarono il punto giusto dove separarsi. Wrenn non avrebbe voluto, ma rispettava la decisione di Sei, dato che tra loro vi era sempre stato un rapporto paritario. Una volta trovato il punto giusto, Wrenn iniziò a uscire da Sei, mentre il compagno faceva sprofondare le radici nel terreno, trasformandosi da silvantropo a stupenda quercia. Wrenn lo salutò promettendogli che sarebbe tornata a trovarlo nel momento in cui avrebbe cambiato i prossimi ospiti e si mise in cerca del successivo.
La driade e il mago temporale[]
Qualche giorno dopo, Wrenn incontrò Teferi che si trovava nell'Ulvenwald assieme a un piccolo gruppo di catari in cerca di una "strega bianca", ovvero lei, e le si avvicinò, affermando di volerla aiutare. Wrenn inizialmente era titubante ma quando comprese che anche lui proveniva da un altro mondo decise di fidarsi e si avviarono in cerca dell'albero giusto. Poco dopo però, Teferi avvertì la presenza di una misteriosa creatura che li stava seguendo dalle ombre e decise di affrontarla, ma quando l'essere misterioso non sembrò intimorito, il mago del tempo rilasciò un potente incantesimo che scacciò la creatura, ma alterò il percorso nei boschi, creando una distorsione temporale tutta intorno a loro. Wrenn lo rimproverò ma rimasero assieme, riuscendo infine a presentarsi e la driade affermò di aver sentito storie su di lui, per lo più positive e non orribili come quelle riguardo altri planeswalker.
La matassa magica[]
Camminarono quasi tutto il pomeriggio, quando Wrenn fece notare che stavano girando in tondo. Inizialmente Teferi le disse che non era possibile, ma quando la driade gli rispose che era la foresta a dirglielo dovette ammettere di aver sbagliato l'incantesimo e le chiese un po' scocciato se a lei non capitasse mai. Wrenn rispose di sì, ma anche che quando le capitava lo ritraeva a sé e lo disfaceva in modo che potesse trovare l'errore e rimediare o far svanire la magia. Quella descrizione sorprese Teferi, dato che nel suo mondo non ragionavano la magia in maniera così organica e quindi fece un tentativo, riuscendo a sbrogliare il suo incantesimo. Wrenn si complimentò con lui affermando che le storie dunque erano vere, ma Teferi le rispose con amarezza che non tutte erano rosee come le altre. Le accennò di come per un suo errore avesse perduto la sua terra natia e le chiese se lei avesse potuto aiutarlo a rimediare dopo che avrebbero trovato il suo albero. Wrenn rispose che sarebbe successo solo se il fato l'avesse voluto e le loro strade si fossero incrociate nuovamente.
Lungo il sentiero ora sgarbugliato, Wrenn e Teferi videro un albero, una semplice quercia di Innistrad, ma la driade vi si avvicinò, fischiando e scomparendo nel suo tronco. Poco dopo la sua testa e il suo tronco riemersero dall'albero che iniziò a mutare, trasformandosi in un silvantropo. Wrenn affermò che Sette stava assorbendo i resti dell'incantesimo di Teferi, coì da poter essere abbastanza forte da contenere il fuoco della driade per poter così viaggiare insieme tra i mondi oltre Innistrad. Wrenn e Sette lo ringraziarono, promettendogli di aiutarlo al loro prossimo incontro, ma che prima avrebbero viaggiato un po' nel multiverso. Lo salutarono e svanirono nella cieca eternità, nascosti dagli altri alberi della foresta.
La Guerra dei Fratelli[]
Nella Torre di Urza[]
Mentre si trovava su Cridhe, Wrenn venne raggiunta da Teferi che chiese il suo aiuto per combattere contro i phyrexiani di Nuova Phyrexia. La driade accettò e viaggiò con lui su Dominaria nella Torre di Urza.
Successivamente, Wrenn raggiunse Teferi mentre riposava appoggiato a uno dei pochi alberi che ancora crescevano nel perimetro della Torre. Il mago del tempo le parlò di Zhalfir, di Urza, delle azioni compiute per sconfiggere i suoi nemici, a volte manipolando i suoi stessi alleati per raggiungere i suoi fini, dicendosi che era "per il bene superiore" e che le sue gesta lo avevano reso il vero erede del mantello di Urza. Wrenn rispose che non era lì per fornirgli l'assoluzione, che i suoi crimini appartenevano a lui e ne avrebbe risposto quando sarebbe arrivato il momento, ma che alla fine loro due non erano importanti: erano solo due melodie singolari e lei si trovava lì per recitare la sua parte nella sinfonia. La loro conversazione si concluse con l'arrivo di Elspeth Tirel e la driade si congedò.
Le due melodie di Elspeth[]
Dopo che restituì lo scudo ad Elspeth, che la cavaliera aveva lanciato via durante il suo allenamento, Wrenn rimase ad osservarla e l'altra le chiese se le servisse qualcosa. La driade disse che stranamente lei aveva due melodie di cui una era una singola nota costante e infallibile mentre l'altra era spaccata a metà e spiegò che era come se vivesse due vite separate: una nella luce e l'altra nell'ombra. Elspeth rinfoderò la spada e rispose bruscamente che si sbagliava. Wrenn non replicò ma poi avvertì la presenza dell'arrivo di due persone che non conosceva. Le planeswalker andarono insieme per controllare se fossero nemici e incontrarono Chandra Nalaar e Nissa Revane, altre due che facevano parte dei Guardiani.
Attacco alla Torre[]
Quando i phyrexiani individuarono e attaccarono la Torre, Wrenn, Nissa e Jodah vennero raggiunti da Elspeth che chiese alle prime due di proteggere Teferi che stava usando l'Ancora Temporale per scoprire il segreto del Sylex mentre all'arcimago eterno di andare con lei. La cavaliera guidò i soldati di metallo, creati da Saheeli, in battaglia dando inizio al contrattacco e respingendo la prima ondata. Dopo che un potente incantesimo di un pilastro di luce nel cielo fuori dalla Torre terminò lasciando un'ondata di vapore che ricoprì sia alleati che nemici, Nissa disse che sarebbe andata a cercare Elspeth e Jodah ma Wrenn la fermò ricordandole che il loro compito era proteggere Teferi. In quel momento, una seconda ondata di phyrexiani attaccò la Torre. Osservando l'avanzata dell'esercito nemico l'elfa informò la driade che i nemici in arrivo erano troppo numerosi e se si fossero avvicinati troppo non sarebbero riuscite a impedirgli di entrare nella Torre. Wrenn rispose che allora li avrebbero fermati prima. Le due avanzarono verso l'esterno e Nissa attivò i soldati di metallo rimasti in difesa ma quando invitò gli spiriti della natura a manifestarsi per proteggere Dominaria, non ottenne risposta e Wrenn confermò che le leyline erano aggrovigliate intenzionalmente. Senza il supporto della natura le due combatterono in un altro modo: Nissa sguainò la sua spada e si lanciò all'attacco con Wrenn che la supportava incanalando il suo fuoco interno in un labirinto ardente di tortuosi corridoi fiammeggianti costringendo i phyrexiani a dividersi rendendoli vulnerabili. Con l'aiuto della driade, l'elfa riuscì a raggiungere e distruggere il generale nemico, ma la situazione non migliorò e le due vennero divise. Successivamente, la battaglia si risolse a favore dei difensori della Torre dopo che numerosi guerrieri elementali si unirono allo scontro. Wrenn raggiunse Nissa e le disse che sentiva un canto funebre arrivare dalle montagne e che dovevano tornare da Teferi.
L'Ancora danneggiata[]
Tornate all'interno della Torre le due planeswalker andarono nella stanza dell'Ancora Temporale dove oltre a Saheeli e Kaya incontrarono altri alleati: Jace Beleren e Nahiri. L'artefice spiegò che la pietra del potere dell'Ancora era implosa sovraccaricando la macchina del tempo. I sei planeswalker si fecero strada verso il Sarcofago di Stasi per controllare che Teferi stesse bene ma prima che potessero aprire la bara vennero fermati da Wrenn che disse che sentiva che la melodia del loro amico era legata a quel dispositivo e non dovevano disturbarla. Wrenn ascoltò in silenzio i suoi compagni: dal momento che Kaya era convinta di poter far funzionare il Sylex l'attacco a Nuova Phyrexia sarebbe andato avanti come programmato. Nissa insistette che non potevano lasciare il loro amico a morire da solo e Jodah, arrivato in quel momento insieme a Elspeth, rispose che non sarebbe stato solo e che non l'avrebbe lasciato morire: avrebbe lavorato per liberare Teferi mentre loro andavano nel mondo più orribile del multiverso. Mentre la maggior parte dei planeswalker partirono per la loro missione, Wrenn rimase con l'arcimago eterno per aiutarlo.
L'Avanzata delle Macchine[]
La sconfitta della squadra d'assalto[]
Dopo che i phyrexiani ripresero la loro invasione su Dominaria, Wrenn andò insieme a Chandra Nalaar, Vivien Reid e Liliana Vess in uno dei rifugi della necromante in attesa di ricevere notizie dai loro amici dal momento che il piano prevedeva di dare almeno due settimane di tempo alla squadra d'assalto: se non avessero ricevuto nessuna notizia, avrebbero dovuto presumere che erano tutti morti e procedere di conseguenza; in caso contrario avrebbero dovuto informare gli altri planeswalker che la minaccia phyrexiana era stata sconfitta o, se il Sylex non avesse funzionato, di prepararsi alla guerra. Wrenn aspettava con pazienza e, mentre i giorni passavano, iniziò ad allenarsi con Chandra per imparare a controllare il fuoco dentro di lei. Durante l'ultima lezione le due sentirono l'arrivo di altri planeswalker e si diressero subito verso il rifugio. La driade vide che solo Kaya Cassir, Kaito Shizuki e Tyvar Kell erano tornati e ascoltò in silenzio i tre raccontare della sconfitta. Chandra propose di contrattaccare e tornare su Nuova Phyrexia per distruggere il Frangireami, ma gli altri furono contrari a ripetere un piano già fallito decidendo di dare la priorità alla difesa dei mondi dall'invasione dei phyrexiani. La piromante replicò che sarebbe andata da sola e uscì dal rifugio. Wrenn andò a cercarla e quando la trovò l'altra le disse di andarsene, ma la driade rispose che era lì per aiutarla perchè credeva che lei avesse ragione e spiegò che se un ramo era marcio, bisognava tagliarlo prima di poter valutare come stava l'albero. Chandra l'avvertì che una volta arrivate a destinazione non avrebbero avuto nessun riforzo, ma Wrenn le disse che non era così e, davanti alla sua confusione, spiegò che se fosse riuscita a fondersi col Frangireami poteva usarlo per far tornare Teferi. Le due viaggiarono su Nuova Phyrexia.
Su Nuova Phyrexia[]
Wrenn e Chandra arrivarono nella Germessenza senza difficoltà grazie ai Mirran che avevano disattivato la barriera difensiva contro i planeswalker. Incontrarono Koth e Melira e la driade spiegò il loro piano. Vennero portate da Urabrask e il Pretore spiegò che i percorsi principali per il Frangireami erano sorvegliati da molti phyrexiani e, se uno di loro li avesse viste, Norn l'avrebbe saputo subito. Wrenn mise una mano sulla spalla di Chandra per consolarla, capendo che quest'ultima era dubbiosa nel fidarsi del pretore. Melira intervenne e disse di concentrarsi sull'obiettivo: usando la sua magia Koth le avrebbe lanciate verso l'Albero dell'Invasione, mentre loro e il resto dei Mirran avrebbero fatto da diversivo. La driade accettò e salì sulla sua piattaforma commentando che non le piacevano i viaggi aerei e Koth rispose che sarebbe stato breve. Subito dopo venne lanciata verso il Frangireami.
Nissa e il Frangireami[]
Arrivate all'albero, Wrenn commentò che era strano che tutto fosse così tranquillo e non riuscì a nascondere la paura nella sua voce: il Frangireami era enorme, più grande di qualsiasi altro albero con cui avesse mai cercato di legarsi. Chandra le consigliò di iniziare, mentre lei l'avrebbe protetta. Mentre Wrenn veniva imprigionata dalla magia di una figura a quattro braccia, Chandra capì che si trattava di Nissa ormai completata. L'elfa disse a Chandra che la sua nuova forma doveva essere difficile da capire per lei, ma non aveva alcun motivo di avere paura. Subito dopo usò la sua lama per strappare via l'albero di Wrenn arto per arto, finchè non rimase solo la piccola forma della driade che lasciò cadere a terra. Approfittando del fatto che l'elfa fosse concentrata a parlare con Chandra, Wrenn iniziò ad avanzare con difficoltà verso il Frangireami. Sfortunatamente Nissa la notò e dei rami di rame spuntarono dalla superficie dell'albero per stritolare la driade, che urlò di dolore. L'elfa disse che era impressionante che fosse ancora viva e che sarebbe diventata un'ottima guardiana per l'Albero dell'Invasione, poi si voltò nuovamente verso Chandra e provò a convincerla a unirsi a Nuova Phyrexia. Wrenn sentì la sua amica rifiutare e subito dopo la piromante affondò il suo pugno infuocato nel ramo stesso; il terreno sotto di loro esplose. Mentre l'impatto fece precipitare Chandra e Nissa nel vuoto, Wrenn era abbastanza vicina all'albero per aggrapparsi ad esso e completare la missione da sola.
Il ritorno di Elspeth[]
Nonostante l'azione di Chandra, Nissa riuscì a evitare la morte e a catturare sia la driade che la piromante. Oltre le due, anche tutti gli altri ribelli vennero sconfitti, imprigionati e portati di fronte a Elesh Norn. La Madre delle Macchine ordinò a Jin-Gitaxias di completare Wrenn, Chandra e Koth. Il pretore si preparò a colpire il Vulshok, ma improvvisamente un angelo in armatura scintillante, bloccò l'attacco del phyrexiano con la sua lama e Wrenn riconobbe Elspeth. La sua amica curò e liberò tutti i prigionieri iniziando poi uno scontro con Norn. Dal momento che non era più in grado di camminare, Wrenn chiamò Chandra e le disse che aveva bisogno del suo aiuto per raggiungere il Frangireami. Chandra sollevò la driade, mentre Koth radunò i Mirran e tutti loro iniziarono ad avanzare verso l'albero. I phyrexiani però si ripresero dall'arrivo di Elspeth e iniziarono a inseguirli. Tra loro, Nissa disse a Chandra di lasciare la driade o l'avrebbe uccisa. Wrenn capì che la piromante non era in grado di far del male all'elfa. Koth intervenne e usò la sua magia per difenderle mentre gli altri Mirran combattevano contro altri phyrexiani. Dopo che una radice di rame sollevò in aria Chandra, la sua amica perse la presa su di lei ma fortunatamente Wrenn fu recuperata da un Mirran che continuò la corsa verso il Frangireami.
Wrenn e il Frangireami[]
Il Mirran riuscì a fare solo pochi passi prima di venire colpito da una delle lance di Nissa, ma prima di cadere lanciò in aria Wrenn che venne presa da un altro dei figli di Mirrodin. La driade continuò a essere passata da un alleato all'altro per tenerla lontana dai phyrexiani e aiutarla nella sua missione. Wrenn pensò che i phyrexiani credevano che gli umani sapessero poco dell'unità, ma lei sapeva che si sbagliavano. Quando arrivò tra le braccia di Melira, la Sylvok terminò la corsa portandola all'albero, curandola per darle abbastanza energie per permetterle di fondersi con esso. Tuttavia la driade aveva bisogno di aiuto per controllare il fuoco dentro di lei. Si disse che avrebbe voluto chiedere a Koth di andare a salvare Chandra, che voleva unirsi a qualsiasi albero tranne quello oppure aiutare Melira che era stata ferita da Nissa; ma in momenti come quelli era difficile ottenere ciò che si desiderava: chiude gli occhi mentre le sue radici iniziarono a fondersi col Frangireami.
L'albero però non gradì e Wrenn urlò mentre sentiva la pressione nel suo petto: il fuoco dentro di lei era desideroso di combattere le cattive intenzioni del Frangireami; se si fosse arresa avrebbe potuto farle guadagnare abbastanza tempo per fondersi completamente con l'albero. Capì che non avrebbe funzionato perchè c'era troppa "fame" da entrambe le parti e lei si trovava tra due "predatori". Il dolore aumentò, la driade aprì gli occhi e vide Elspeth salvare Chandra e poi portarla da lei. La piromante le mise una mano sulla spalla e le disse che il fuoco avrebbe bruciato a prescindere da quello che avrebbe fatto, ma se ci provava, poteva riuscire a modellarlo. Grazie ai suoi consigli Wrenn riuscì a fondersi col Frangireami. Dopo che la sua mente raggiunse quella dell'albero, la driade trovò un alberello non più grande della sua mano, che lottava contro l'oscurità e la corruzione dell'Olio Scintillante. Percepì in lui una personalità nervosa ma compassionevole, mossa dal desiderio di aiutare i piani che Nuova Phyrexia aveva invaso; tuttavia, in quanto "figlio" dell'Albero del Mondo, crescere ulteriormente era nella sua natura. L'olio fece sentire la sua "voce" dicendogli che se si fosse unita a Nuova Phyrexia sarebbe stata eterna. Wrenn la ignorò e cantò la canzone di un guerriero prendendo spunto dai Mirran e plasmò il suo fuoco in modo da proteggere sia lei che il giovane alberello che finalmente potè crescere. La driade si disse che aveva trovato un bel nuovo partner, gli parlò con affetto e disse che voleva presentargli Teferi.
Il sacrificio di Wrenn[]
Grazie al suo legame col Frangireami, Wrenn osservò numerosi mondi invasi dai phyrexiani ma, nonostante la disperazione, in ognuno di essi c'erano abitanti che combattevano per difendere le loro case. Capì che per trovare Zhalfir aveva bisogno di vedere i grovigli della magia di Teferi e per farlo modellò il suo corpo astrale col suo fuoco, diventando simile a un efreet. Individuò il metapiano, fece aprìre un portale all'albero e trovò il mago del tempo insieme ad altri del suo popolo. Nonostante il suo aspetto, lui la riconobbe e chiese cosa potesse fare per aiutarla. Wrenn rispose che avevano bisogno di lui su Nuova Phyrexia: i loro alleati stavano combattendo, ma i nemici erano più numerosi e avevano bisogno di un eroe.
Osservando i numerosi alleati già pronti alla guerra, Wrenn capì che era necessaria anche la loro presenza per ottenere la vittoria, ma non poteva aprire portali per tutti loro dal momento che Zhalfir era nascosto tra i rami del Frangireami e se ci avesse provato avrebbe fallito. Trovò infine la soluzione: avrebbe scambiato il posto tra Zhalfir e Nuova Phyrexia nella cieca eternità. Capì subito quale sarebbe stata la conseguenza per lei, ma decise di farlo e disse a Teferi di portare con sè gli abitanti di Zhalfir. Comprendendo la sua intenzione, il mago del tempo iniziò a obiettare, ma Wrenn replicò che avrebbe trovato un altro modo di vivere e che era stato un piacere conoscerlo. Teferi rispose che non l'avrebbe mai dimenticata, poi lui e il suo popolo avanzarono verso il portale per Nuova Phyrexia.
La scelta di Wrenn permise la sconfitta dei phyrexiani e la fine dell'invasione del multiverso, ma il prezzo fu la sua vita: il suo corpo divenne una statua di cenere. Tutto ciò che rimase di lei fu una ghianda che venne raccolta da Teferi che poi piantò su Zhalfir.
Referenze[]
- Rappresentato in:
- Wrenn e il Frangireami
- Wrenn e Sei
- Wrenn e Sette
- Mostrato in:
- Assaltare la Germessenza
- Complice Vincolato al Piano
- Determinazione di Wrenn
- Magnifica Rivendicazione
- Nel Fuoco
- Rinascita della Driade
- Sigillare dall'Esistenza
- Testi di colore:
- Fronde Stritolanti
- Melodia Lontana
- Messaggio Trascendente
- Seme della Speranza
Galleria[]
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Curiosità[]
- Normalmente il materiale organico vivente non può essere portato su un altro mondo da i planeswalker dopo la Riparazione. In questo aspetto, come spiegato da Mark Rosewater, Wrenn infrange la regola grazie alla sua scintilla.
- Sebbene la scintilla sia sua, Wrenn non può viaggiare nella Cieca eternità se non in simbiosi con un albero, probabilmente a causa dello sforzo eccessivo che dovrebbe sopportare in assenza di un ospite.
- Wrenn è il personaggio avatar di Magic the Gathering Arena, sbloccabile col pass maestria dell'espansione Innistrad: Caccia di Mezzanotte.
- Anche se presente in diversi prodotti di Innistrad: Caccia di Mezzanotte, Wrenn non è presente nella storia principale.
- Dal momento che non usava nomi per gli alberi con cui si legava, Wrenn chiamava il Frangireami semplicemente "Otto".