Thassa è la dea del mare, una delle cinque maggiori divinità di Theros.
Descrizione[]
Dea del Mare[]
Presiede sulle creature marine e sui segreti dei fondali salmastri. Thassa è anche la dea della conoscenza antica, dei mormorii, dei cambiamenti graduali, dell'introspezione, delle vaste distanze, dei lunghi viaggi e delle ricerche ad ampia portata. Potrebbe essere descritta anche come dea degli schemi: come quelli delle onde delle correnti, delle ondulazioni dell'acqua e del passaggio del tempo.
Thassa brandisce Dekella, una lancia a due punte, che le permette di controllare le onde e di creare i mulinelli del mare. Una leggenda narra che un marinaio mortale riuscì una volta a rubare Dekella e a utilizzarla per distruggere una flotta nemica. Quando Thassa lo scoprì, lo punì trasformando lui e la sua intera famiglia in anguille. Dopo il furto del suo bidente, Thassa ricevette una lancia in dono Purforos, per rimpiazzare il suo sacro bidente.
Thassa è la dea che ha meno probabilità di essere soddisfatta dal suo stato, ma è anche la meno probabile ad affrettarsi a cambiare. Non si arrabbia facilmente, ma la sua collera una volta scatenata è implacabile: la sua ira può crescere come un'onda inarrestabile, in grado di spazzare via interi villaggi con la sua furia, per poi placarsi lenta come la marea, inghiottendo nel mare le prove della sua furia.
La maggior parte dei suoi adoratori sono gli umani e i marinidi di Meletis, cosi come chiunque si avventuri nel mare sia per esplorazione, commercio o guerra, non c'è alcuna differenza. Anche se i tritoni la esaltano sopra ogni altra divinità, Thassa non mostra favoritismi nei loro confronti, rimanendo impassibile in egual misura verso tutti i mortali. È adorata con offerte di pesce e sale da parte dei poveri, di perle dai ricchi e con preghiere silenziose sussurrate.
Thassa e gli altri dei[]
Thassa disdegna la miopia degli altri dei, molti dei quali sono convinti di poter elargire ordini che influenzino tutto il creato. Allo stesso tempo, il suo regno è inattaccabile e per questo, sebbene non sia quasi mai in accordo con gli altri dei, non li teme.
Eliod la considera la sua sorella preferita, nonostante lei non sia d'accordo con la sua visione di ordine permanente. Thassa, che governa sugli abissi che raramente vedono il sole, considera i suoi piani privi di senso e si schiera vivamente contro di lui se li considera pericolosi.
Thassa provò pietà per Purforos quando Krufix spezzò la sua mente, cosa che Purforos non ha dimenticato. I due condividono la visione che il vecchio debba fare spazio al nuovo, sebbene i cambiamenti violenti ed esplosivi di Purforos vadano in disaccordo con il modo graduale di agire di Thassa. Purforos le fa spesso dei regali, ultimo dei quali una nuova lancia per sostituire l'arma perduta.
Thassa non comprende l'operato dei dei legati alla civilizzazione, concetti che dovrebbero essere lasciati nelle mani dei mortali: Efara con le sue città, Karametra coi suoi campi, Mogis e Iroas con le loro armate o Farika con le sue misture. Secondo il suo pensiero, i suoi simili non fanno altro che costruire castelli di sabbia, ignari o non curanti del fatto un'onda li spazzerà via.
Miti su Thassa[]
Sogni nelle Profondità[]
Mentre Purforos è conosciuto per le sue creazioni infinite e il desiderio ti portare a compimento nuove idee, Thassa condivide segretamente desideri simili. Costantemente annoiata dalla prevedibilità degli abitanti di terra e cielo, nelle profondità dell'oceano, la volontà di Thassa genera meraviglie e orrori. Bellezze delicate, grazie ondulanti e orrori tentacolari vengono generati nella totale oscurità, iterate per generazioni, e soffrono di rapide estinzioni per capriccio della dea, senza mai conoscere il tocco del sole. I mortali non sono i benvenuti in questi folli atelier, poiché Thassa non è intenzionata a mostrare il suo lavoro fino a quando i tempi e le sue creazioni non saranno perfetti.
Ogni Lacrima del Mare[]
Pochi miti raccontano di coloro che sono riusciti a fuggire dalla rabbia di Thassa. Questo non è uno di quelli. Quando la scaltra esploratrice Rasiao fallì nel tentativo di rubare una delle Tidelock Pearls di Thassa, tesori protetti da diabolici molluschi in grado di controllare le onde, lei spese anni evitando le onde, fino a quando non trovò un modo per tornare sulla terraferma. Sebbene avesse fallito nel rubare il tesoro, era sfuggita all'ira della dea, un'azione che considerava avere un valore persino maggiore. Per anni, Rasiao visse il più lontano possibile dal mare e dai fiumi, costruendo la propria casa nel luogo più arido di tutta Theros. Visse una lunga vita, ma durante una visita ad Akros per rifornirsi, annegò in una ciotola di stufato. Coloro che la trovarono scoprirono una perla, troppo grande perché le entrasse in bocca, che le bloccava la gola. Temendo ulteriori catastrofi, la figlia di Rasiao prese il corpo della madre e lo consegno al Deyda e alla dea. La figlia non dimenticò mai che così come un'infinità di gocce formano il mare, è anche vero che ogni goccia di pioggia, lacrima e zuppa sono dominio di Thassa.
Il Destino di un Ladro[]
Stando alla leggenda, un marinaio mortale derubò Thassa del suo bidente e lo usò per affondare una flotta nemica. Thassa non aveva interesse per la flotta distrutta, ma punì il marinaio per il suo furto tramutando la sua famiglia in anguille. Il marinaio tentò di prendersene cura, ma loro lo incolparono del loro fato e sparirono in mare, abbandonandolo a piangere sulla riva.
Storia[]
Blocco di Theros[]
Theros: Godsend, Parte 1[]
Thassa cercò di prendere la Nemesi degli Dei a Elspeth Tirel per poterla riconsegnare a Purforos.
Journey into Nyx: Godsend, Parte 2[]
Quando Ajani e Elspeth viaggiarono via mare per raggiungere il Tempio del Mistero guidati da Kiora, che si fingeva la famosa Callafe e aveva persino recuperato la Monsone dal fondo dell'oceano, raggiunsero la città sommersa Arixmetes, che si rivelò essere una città costruita sopra un enorme kraken. Proprio in quel momento Thassa apparve, decisa a impedire a Kiora di prendere il controllo della sua creatura. Prima però, la dea del mare aiutò Ajani e Elspeth a raggiungere la loro destinazione, augurando a entrambi buona fortuna per la loro missione, poi rivolse la sua attenzione sulla nereide.
Thassa e Kiora[]
Thassa assunse diverse forme e volteggiò sull'acqua dirigendosi verso Kiora. Prese la forma di tritone con in mano il bidente, la sua arma emblematica e suo simbolo di dominio sul mare. Chiamò a sé le creature al suo servizio per contrastare quelle evocate dalla planeswalker e kraken provenienti da tutti i mari di Theros si radunarono in risposta al richiamo della dea. In lontananza Arixmethes ruppe le acque con la sua mole enorme; in confronto a lui i kraken più grandi sembravano pesci d'acqua dolce. Thassa urlò che non sarebbe riuscita a ottenerlo e Kiora rise e chiamò i suoi titani mentre la dea del mare faceva lo stesso; Thassa aveva un dominio superiore del mare, quindi Kiora si concentrò sul mantenere stabile la sua posizione e attese che la dea si avvicinasse. Thassa e i suoi alleati sollevarono un'onda imponente mentre il bidente della dea era puntato verso Kiora e un'ondata di acqua salata e di carne si gettò sull'esercito della planeswalker. Poco dopo l'inizio dello scontro Thassa usò la sua magia per evocare i tritoni del piano lì, diede il benvenuto ai suoi figli e ruggì con una voce che fece tremare le ossa della planeswalker, che sarebbero stati testimoni della caduta di quella finzione. Sicura che la potesse udire, Kiora chiese a Thassa se la voleva sfruttare per ottenere qualcosa e se la loro fede in lei la preoccupasse cosi tanto. Thassa rispose che l'avrebbe ridotta in polvere. Kiora ignorò le parole della dea e guidò il suo serpente marino verso Arixmethes: Thassa doveva sconfiggerla per vincere, mentre a lei bastava solo creare un legame con la possente creatura. Kiora riuscì a sfuggire agli attacchi di Thassa, la dea aveva al suo fianco tutti i kraken di Theros, tranne i pochi che Kiora era riuscita a convertire, ma la planeswalker aveva portato con sé titani da una decina di mondi, esseri che Thassa non aveva mai ne affrontato, ne immaginato e molti di essi erano più grandi delle sue creature, tutti tranne Arixmethes. Lentamente Kiora si rese conto che stava vincendo. Arixmethes si fece strada attraverso la mischia facendo a pezzi o divorando i kraken provenienti da altri mondi, era inesorabile e Kiora notò che era grande almeno quanto Kozilek. Thassa stava cavalcando l'immensa creatura senza fatica, con il bidente in una mano, sorrise e disse che ora avrebbe imparato cosa succedeva a chi la sfidava e urlando Kiora replicò che sarebbe stata lieta di mostrare ai suoi seguaci come si poteva fare. Thassa e Kiora erano vicine come non lo erano mai state e la planeswalker comunicò mentalmente con Arixmethes per cercare di legarlo a se, attese ma non accadde nulla mentre intorno a lei molte delle sue creature erano state uccise o sottomesse dalla dea. Thassa la schernì e disse se pensava davvero di riuscire a sottrarre un kraken alla dea del mare, lei usò la sua magia e il serpente di Kiora si tuffò con sorprendente velocità verso i tritoni radunati e sterminò molti di loro. A voce alta Thassa disse a Arixmethes che per Kiora lui non contava nulla, che non era in grado di mettersi contro di lei e che quindi si scagliava contro i suoi fedeli. Thassa sollevò il bidente e scagliò contro Kiora e il suo serpente un'enorme onda per sopraffarla e "proteggere" i suoi seguaci. Il serpente si arrestò all'arrivo dell'onda, Thassa le stava permettendo di sconfiggere un'altra armata di seguaci prima che l'onda colpisse solo per rafforzare il suo messaggio. Kiora esiliò il serpente nell'etere insieme agli altri kraken che si erano ribellati al suo volere e si gettò nell'oceano per controllare la sua caduta. L'acqua iniziò spaventosamente a ritirarsi, il bidente di Thassa brillava ardentemente mentre lei respingeva il mare in un grande globo simile a un vortice e un'arena; urlò che quello era il prezzo del tradimento e i suoi seguaci esultarono. Kiora cadde in caduta e non nella discesa controllata che aveva cercato di fare, la planeswalker non percepì il suo esercito e capì che la dea li aveva sconfitti, scacciati o ripresi sotto il suo comando. Kiora usò la sua magia per far crescere radici e piante da quel terreno che non aveva mai visto il sole, chiuse gli occhi e atterrò su un cuscino di vegetazione. Prima che potesse fare qualsiasi cosa, delle mani fuoriuscì della spuma, le acque invasero quella piccola foresta e la costrinsero a inginocchiarsi sul fondo mentre un muro d'acqua inondava completamente la foresta creata dalla magia della planeswalker.
La sua arena divenne un anfiteatro, Kiora si sollevò mentre Thassa scese lungo la parete inclinata di fronte a lei cavalcando un'onda immacolata e i tritoni si radunarono intorno alla loro dea sporgendosi da quella parete d'acqua, formando un ammasso di silenziosi volti di disapprovazione. Con la voce che rimbombava sull'intera distesa marina, Thassa disse a Kiora che aveva traviato il suo popolo, rapito i suoi figli, infangato il nome della sua devota Callafe e aiutato Elspeth la Traditrice. Kiora non si prese la briga di replicare a voce alta, quella battaglia era terminata e cercò di raggiungere la parete d'acqua in movimento per poter viaggiare verso un altro piano, ma Thassa scagliò il suo bidente con velocità impressionante e l'arma si rimpicciolì e si schiantò contro Kiora bloccandola su un macigno. La sua nemica giaceva immobile con il bidente che le premeva sulla gola e lei disse che era patetica, Kiora avvolse le mani intorno all'impugnatura dell'arma e cercò di estrarre il bidente ma non ci riuscì. Soffocando, la planeswalker ansimò e disse che aveva ragione, era stata una sciocca a credere di poterla sconfiggere e Thassa rise e replicò sarcastica che le sue parole erano gentili; si avvicinò a Kiora su un tappeto d'acqua in modo che i suoi piedi divini non toccassero il fondo melmoso e continuò dicendo che quella piccola tritona affermava che era stato sciocco far infuriare la dea del mare, dominatrice di ogni oceano sotto la superficie di Nyx. Kiora replicò che esistevano molti altri oceani, Thassa aggrottò la fronte e con un movimento della mano conficcò il bidente ancora più nella roccia. Kiora non riuscì a respirare e si zittì. Vicina alla planeswalker, Thassa si abbassò e sussurrando con voce soffice chiese cosa intendesse dire e quando non ottenne risposta, fece un movimento sprezzante con la mano e la presa del bidente sulla gola si allentò. Kiora tenne le mani salde sull'impugnatura dell'arma e la ringraziò, Thassa chiese se la ringraziava per quella lezione di umiltà e la planeswalker rispose per il bidente, la sua magia silenziosa e disperata era arrivata al punto chiave e la planeswalker svanì con l'arma della dea ancora stretta tra le mani. Vedendola svanire con Dekella, Thassa urlò per la furia.
Theros Oltre la Morte[]
Dopo la morte di Xenagos, una nuova arma divina venne forgiata per Thassa da Purforos.
Quando il semidio Daxos, per ordine di Eliod, iniziò a rimuovere qualsiasi traccia degli altri dei dalla città di Meletis, Thassa si infuriò per l'affronto e riportò in vita Callafe come sua semidea e campionessa durante la guerra tra gli dei.
Referenze[]
- Rappresentato in:
- Thassa, Abitante degli Abissi
- Thassa, Dea del Mare
- Mostrato in:
- Intervento di Thassa
- Kiora Beffa la Dea del Mare
- Nyktos, Santuario di Nyx
- Presagio del Mare
- Rinascita della Fede
- Carte associate:
- Bidente di Thassa
- Callafe, Amata del Mare
- Collera di Thassa
- Divoratrice di Thassa
- Dono di Thassa
- Emissario di Thassa
- Kenessos, Sacerdote di Thassa
- Inabissare
- Oracolo di Thassa
- Ordalia di Thassa
- Rifiuto di Thassa
- Sdegno della Dea del Mare
- Testi di colore:
- Contraddire
- Efara, l'Eterna Protettrice
- Eutropya, Favorita Due Volte
- Guardiamarina Nyxiana
- Inchiodare a Terra
- Invalidare
- Kraken dello Stretto
- Marinide Cacciatore di Fortune
- Marinide Nyxiano
- Mistico dell'Onda Colossale
- Onda Travolgente
- Ondata di Marea
- Piovra Cacciadei
- Seguace di Thassa
- Serpe dell'Inondazione
- Tartaruga della Marea
- Tryx, la Tempesta Improvvisa
Galleria[]
Galleria
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Curiosità[]
- Dato che i mortali non conoscono il reale motivo della perdita del bidente, si è diffuso un mito secondo cui sia stato distrutto da Thassa stessa durante l'impeto di rabbia nei confronti della "falsa Callafe".
- Nell'edizione italiana Il Libro di Cucina Ufficiale il suo nome è stato adattato come Tassa.
Espansioni | Blocco di Theros (Theros • Figli degli Dei • Viaggio verso Nyx) • Magic Origins • Theros Oltre la Morte • L'Avanzata delle Macchine
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Luoghi | Ade • Nyx • Regno dei Mortali (Akros • Meletis • Setessa)
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Storia | Age of Trax • Birth of the Poleis • Sottomissione dei Titani • Guerra di Akros
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Nativi | Calix • Gideon Jura • Niko Aris • Xenagos
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Pubblicazioni | A Planeswalker's Guide to Theros • Theros: Godsend, Parte 1 • Journey into Nyx: Godsend, Parte 2 • D&D Mythic Odysseys of Theros
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Approfondimenti | Altro • Eventi • Gruppi • Luoghi • Personaggi • Razze • Visitatori |