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Saheeli Rai è una artefice umana che usa il mana blu e rosso, originaria di Kaladesh. In passato era anche una potente planeswalker.

Descrizione[]

Artefice Talentuosa[]

Possiede la sorprendente abilità di replicare qualsiasi congegno o creatura su cui posi gli occhi, da minuscoli insetti a enormi elefanti, catturandone l'essenza vitale creando dei costrutti incredibilmente realistici. Grazie alla sua affinità magica al metallo è in grado di evocare innumerevoli fili da tessere per dare vita alle sue creazioni, Una volta ultimati, anima i costrutti con la magia per eseguire la sua volontà. Grazie alla sua abilità può sempre contare su un fedele artefatto al suo fianco. Durante la Rivolta dell'Etere, si alleò con i Guardiani per fermare Tezzeret e combatté ancora al loro fianco durante la Guerra della Scintilla su Ravnica. Dopo la Seconda Invasione di Phyrexia su Dominaria creò un nuovo Sylex e costruì l'Ancora Temporale per Teferi. Contribuì a difendere il suo mondo dai phyrexiani di Elesh Norn durante l'Invasione di Nuova Phyrexia nel Multiverso, ma perse la scintilla durante la Grande Mietitura. È legata sentimentalmente a Huatli.

Storia[]

L'inventrice[]

Sul suo piano d'origine, Kaladesh, Saheeli è una famosa inventrice conosciuta da tutti come la più abile artefice di metalli della sua generazione. È nota soprattutto per i suoi costrutti e ammiratori, collezionisti e investitori accorrono in massa per vedere le sue opere e trascorrono ore a osservarle rapiti dalla sua maestria. Il talento innato di Saheeli ha scatenato anche l'invidia di molti altri inventori che la vedono come una fonte di ispirazione ma anche come una terribile rivale. Quando c'è da competere con qualcuno Saheeli non si tira certo indietro: per difendere la reputazione che si è conquistata con il frutto delle sue fatiche, può diventare estremamente spietata. Tuttavia quando non c'è di mezzo l'antagonismo, sa essere di grande aiuto agli altri inventori ed è sempre pronta a sostenerli con consigli, parole gentili e un sorriso incoraggiante. Vive per il brivido dell'invenzione e si compiace dello spirito creativo di cui è circondata a Ghirapur. Le persone sono attratte dalla sua intelligenza e dall'ottimismo che dimostra, tanto che il suo carattere schietto e premuroso ha attirato numerosi ammiratori provenienti da ogni angolo del piano.

Il cuore di Gonti[]

Anni prima degli eventi del Blocco di Kaladesh, Saheeli venne rapita dagli agenti di Gonti che la portarono dal loro signore. L'eteride le spiegò il motivo del suo "invito": aveva bisogno che lei riparasse il suo cuore che aveva smesso di funzionare correttamente e ciò aveva iniziato a consumarlo. La giovane pensò che lui era la mente responsabile di furti, corruzione e omicidi e che lei avrebbe potuto portare più pace a Ghirapur di quanto avesse mai fatto il Consolato senza fare nulla e quindi rispose che era un compito che andava oltre le sue conoscenze e non poteva aiutarlo. Gonti replicò che era deluso, visto che aveva pensato che sarebbe stata ansiosa di esplorare un'invenzione così rara, tuttavia la sua reazione era stata prevista e le mostrò un bracciale che l'altra riconobbe subito essere di sua madre. Saheeli ne chiese il significato e l'altro rispose che era ovvio: la sua famiglia era stata radunata nella loro abitazione e se lui non avesse inviato un messaggio ai suoi agenti entro il tempo stabilito, le loro istruzioni erano di ucciderli tutti, cominciando da sua madre. L'artefice disse che era un mostro e senza scelta iniziò il suo lavoro.

Durante la riparazione del manufatto, Gonti le disse che ammirava la sua dedizione al lavoro e alla sua famiglia, ma che percepiva anche il suo desiderio si ribellarsi a lui; ciò era comprensibile dal momento che il conflitto era lo stato naturale delle cose, anche all'interno di un individuo. Saheeli rispose che voleva che tutti potessero vivere in pace senza che lui distruggesse le loro vite. Gonti replicò duramente che ricordava ancora il periodo in cui la sua specie veniva cacciata come animali e di non parlare di vite distrutte quando non aveva idea di cosa significava. L'artefice avrebbe voluto replicare, ma sapeva che l'altro aveva ragione: i primi eteridi che si manifestarono vennero uccisi dagli ingegneri perchè li considerarono erroneamente come un effetto collaterale del raffinamento dell'etere. Adesso le cose erano cambiate in meglio ma si chiese come poteva una società riparare quel tipo di danno per poi dirsi che non aveva la risposta a quella domanda e che tutto ciò che poteva fare era proteggere la sua famiglia.

Dopo che completò perfettamente il suo lavoro, Saheeli disse a Gonti di far ritirare i suoi uomini. L'eteride rispose che l'aveva già fatto prima che iniziasse, che la sua famiglia non era mai stata in pericolo e di considerare ciò un atto di fede verso di lei. La giovane fu sollevata ma prima di lasciarla andare Gonti la fece guardare Ghirapur da una finestra e Saheeli vide una vista spettacolare della città che si preparava per la festa in arrivo con migliaia di persone divertite per le strade. L'eteride disse che lui e la città erano alleati adesso ma prima gli aveva portato il conflitto e concluse che per vincere una guerra, doveva diventare la guerra: quello era il modo in cui andavano le cose.

Blocco di Kaladesh[]

Epoca di innovazione[]

Saheeli andò all'Inquirium per trovare Rashmi e le disse che l'aveva cercata ovunque. Le chiese cosa stesse facendo lì visto che il suo nome era stato chiamato nell'arena della Fiera degli Inventori. Piangendo, Rashmi spiegò la sua situazione e Saheeli chiese perchè non l'aveva chiamata se aveva un pezzo di metallo danneggiato. Rashmi si illuminò ed esclamò che lei poteva ripararlo. L'inventrice tese la mano e disse di farle vedere, l'elfa replicò che non sarebbe servito a nulla dal momento che non era stata presente alla dimostrazione, ma Saheeli replicò che conosceva Padeem abbastanza bene e se le avesse parlato del suo progetto, sarebbe stata troppo incuriosità per non dargli un'occhiata. Felice, Rashmi iniziò a raccontarle che lei e Mitul erano riusciti a creare un trasportatore di materia e che le loro equazioni sembravano indicare che avessero operato con forze esterne al loro mondo. L'elfa continuò che quando osservava nell'etere poteva vedere che si apriva per creare un percorso attraverso l'infinito e terminò che avrebbe stupito tutti i giudici grazie al suo aiuto. Saheeli però non prese il filamento e non si mosse. Quando l'altra chiese spiegazioni, l'inventrice disse che le aveva detto che il suo progetto era un condensatore di etere e Rashmi rispose che inizialmente lo era, ma poi avevano finito per realizzare quello. Saheeli disse che aveva realizzato qualcosa che non sapeva come funzionasse, nè conosceva le possibili conseguenze di ciò che aveva progettato: era troppo pericoloso. Rashmi replicò che ovviamente c'erano dei pericoli, ma era per quello che doveva riuscire a vincere la Fiera: aveva bisogno del supporto del Consolato per poter perfezionare il progetto. Stavano per scoprire qualcosa di speciale che avrebbe cambiato il mondo. Saheeli chiese se avesse considerato l'ipotesi che esistevano dei cambiamenti di cui il mondo non aveva bisogno e, quando l'elfa insistette, le disse che aveva creato qualcosa che non sarebbe dovuto esistere. Rashmi replicò con rabbia che pensava che lei credesse nell'innovazione senza limiti e che volesse che venissero create opere memorabili e volesse aiutare gli altri a realizzare quei progetti. Saheeli rispose che non per quel tipo di progetto. Rashmi continuò dicendole se credeva nell'innovazione solo quando era lei a crearla e a riceverne tutte le attenzioni; la sua vita era sempre sotto i riflettori, ma ora era il suo turno. Chiese se fosse gelosa o preoccupata che la sua invenzione non fosse l'oggetto più splendente della Fiera. Le mani di Saheeli si strinsero a pugno ma non replicò all'amica, non si voltò e non rallentò mentre andava via.

Saheeli stava partecipando agli scontri tra automi con i rinnegati da tutta la notte, Fin dal primo incontro aveva sconfitto non meno di due decine di creazioni metalliche. Iniziò un altro incontro e la folla sugli spalti esultò nel vederla lanciare all'attacco il suo uccello meccanico, diretto verso il collo del gigantesco automa. Saheeli pensò che gli scontri non stavano funzionando; era giunta lì alla ricerca di una distrazione, ma durante l'intera notte non era riuscita a fare altro che pensare al trasportatore di materia. Saheeli preparò l'uccello per il secondo attacco e si chiese come poteva Rashmi averla accusata di essere gelosa di lei, l'invidia era stata lontana dalla sua mente nel momento in cui l'amica le aveva parlato della sua creazione. Si disse che aveva fatto la mossa giusta, l'unica che poteva compiere; essendo una planeswalker, aveva una responsabilità, in base alla sua conoscenza della cieca eternità: nella sua mente aveva ben chiaro che il dispositivo di Rashmi avesse un potenziale molto superiore a ciò che l'elfa potesse comprendere e non era sicuro per la sua amica o per chiunque altro su Kaladesh. Saheeli richiamò l'uccello e lo preparò per l'attacco finale pensando che Rashmi stessa aveva ammesso di non aver compreso l'equazione: stava creando delle lacerazioni nello spazio senza considerare le conseguenze. Il compito di Saheeli era proteggerla e salvaguardare quel mondo, anche se ciò avrebbe significato allontanarsi dalla sua amica. Vinse e il commentatore annunciò che quello era l'ultimo scontro. L'inventrice andò via, continuando a rimuginare sulla questione. Si sentì chiamare da due nane, si fermò e scoprì che la più giovane, Zara, era una sua ammiratrice che parlò senza sosta di lei. La madre riuscì a farla tacere, si scusò e chiese se poteva fare un autografo alla figlia. Zara non perse tempo e le tese uno dei libri scritti da Saheeli stessa e le chiese se poteva farlo vicino alla sua frase preferita. L'inventrice sospirò, non poteva dire di no, prese la penna, firmò e si ritrovò così a leggere le sue stesse parole: "esistono momenti per regole e leggi, ma questa era di innovazioni non è una di esse. Dobbiamo impegnarci senza alcuna paura. Dobbiamo creare senza porci alcun limite. Noi inventori abbiamo il dovere di realizzare opere più memorabili possibile, per aiutare tutti gli altri a ottenere risultati straordinari, per cambiare il mondo."  Saheeli restituì il libro a Zara che la ringraziò di cuore, ma l'inventrice udì a mala pena le sue parole, le sue gambe la stavano già portando altrove e si augurò solo di non arrivare troppo tardi.

Saheeli bussò alla porta dell'Inquirium, Mitul aprì ma appena la vide le sbattè la porta in faccia. Bussò nuovamente e stavolta ad aprire venne Rashmi e l'inventrice disse che voleva spiegarle perchè non l'aveva aiutata, ma l'elfa disse che non voleva sentire un'altra predica e fece per chiudere la porta ma l'altra si infilò e la tenna aperta. Saheeli disse che il suo progetto era pericoloso ma anche emozionante e stimolante; avrebbe potuto cambiare il mondo in meglio e se qualcuno poteva realizzare la prossima grande rivelazione dell'etereologia, quella era lei. Voleva essere di testimone e di aiuto; sollevò una mano e le diede un filamento perfettamente formato e continuò che aveva già parlato con Padeem e se il suo progetto avesse funzionato, le avrebbe dato una seconda possibilità. Iniziarono il test e tutto andò bene. Saheeli rimase a bocca aperta, la sua amica era riuscita a realizzare l'impossibile: ora esisteva un dispositivo in grado di trasportare la materia attraverso lo spazio. Saheeli potè solo sperare di aver fatto la scelta giusta. Successivamente, mentre il sole stava tramontando su Ghirapur, Saheeli accompagnò Rashmi e Mitul da Padeem, lei parlò con un funzionario del Consolato e spiegò che i suoi due amici dovevano vedere la vedalken. Il funzionario chiese di aspettare un momento e scivolò verso una porta lasciando i tre ad aspettare nell'ingresso. Rashmi ringraziò Saheeli per il suo aiuto e l'altra scosse la testa e replicò che avrebbe potuto gestire meglio l'intera faccenda. L'ufficiale tornò e annunciò che potevano entrare.

Dopo la Grande Esibizione[]

Dopo che Tezzeret andò via a bordo della Sovrana Celeste, Saheeli si avvicinò a coloro che lo avevano affrontato durante la Grande Esibizione. Si presentò e disse che la sua amica Rashmi e altri inventori erano stati catturati e le invenzioni erano scomparse: tutti i dispositivi esposti alla Fiera, le invenzioni vincenti, i progetti personali e la rivelazione creata da Rashmi; tutto era stato portato via. Saheeli aveva visto ciò che avevano fatto durante l'esibizione e chiese se fossero in grado di aiutarla. Il mago vestito di blu rispose che dovevano uscire dallo stadio e riorganizzarsi; dovevano fermare Tezzeret e ciò che stava tramando.

Periodo di calma[]

Alcune settimane dopo la Grande Esibizione, Saheeli fece ricerche per scoprire il nascondiglio di Tezzeret. Dopo uno scontro contro dei costrutti del Consolato nel distretto di Bomat, disse a tutto il gruppo di aver scoperto che Tezzeret si nascondeva in un laboratorio privato nella Guglia Eterea. Nissa si fece avanti e disse che corrispondeva con ciò che lei e Yahenni avevano scoperto. Chandra propose di andare a sconfiggerlo, ma Saheeli scosse la testa e rispose che il laboratorio era sicuramente ben sorvegliato, che l'artefice aveva in ostaggio la sua amica Rashmi e spiegò che voleva penetrare nella Guglia, salvarla e uscire: lei non era in grado di farlo da sola, ma insieme a uno o due di loro pensava di riuscirci. Gideon disse che se era una questione di infiltrarsi, era il campo di Jace visto che era anche il più adatto a scoprire ciò che Tezzeret stava tramando. Prima che il telepate potesse rispondere Liliana si fece avanti e disse che sarebbe andata lei. Saheeli spostò lo sguardo da Jace a Liliana e infine a Gideon a cui disse che dovevano prendere una decisione e lui confermò Liliana. Saheeli annuì soddisfatta e si incamminò verso Saldapoli seguita dalla necromante.

La svolta[]

Insieme a Liliana, Saheeli si trovava all'interno del suo costrutto in modo che nessuno potesse individuarle. Le due trovarono Rashmi, che era riuscita a fuggire da Tezzeret, l'afferrarono e la portarono dentro l'automa. Inizialmente l'elfa si spaventò, ma l'inventrice la tranquillizzò, le spiegò dov'erano e le disse che anche Mitul era al sicuro. Le due si abbracciarono. Liliana intervenne e disse che era delusa dal fatto che non si sarebbe potuta "divertire" un po' con Tezzeret. Sentendolo nominare, Rashmi disse a Saheeli che l'artefice aveva il suo trasportatore e che la sua invenzione era molto di più: aveva ragione quando le aveva detto che non si rendeva conto delle implicazioni di ciò che stava realizzando, ma credeva che l'artefice lo sapesse proprio come lei. Comprendendo il significato delle sue ultime parole, l'elfa si interruppe e osservò Saheeli che non disse nulla. Poco dopo, le tre arrivarono in un magazzino, Saheeli fece un semplice movimento, aprì il metallo solido e Liliana uscì. L'inventrice si schiarì la gola, si voltò verso Rashmi e le disse che le stavano aspettando. L'elfa chiese cosa stesse succedendo e dove fossero. Saheeli le rispose dandole il benvenuto nei Rinnegati.

Punti di rottura[]

A bordo del Cuore di Kiran, Saheeli e Rashmi avevano progettato un tottero appositamente modificato: Il suo carico era un disturbatore a etere, un dispositivo in grado di inabilitare il Ponte Planare e di interrompere il suo funzionamento per sempre. Dopo che Jace e Kari Zev riuscirono a rimuovere il blocco aereo formato dalla Sovrana Celeste e delle altre aeronavi del Consolato, su richiesta di Pia tutti raggiunsero le due inventrici nel ventre del Cuore di Kiran. Saheeli spiegò che avevano dovuto utilizzare ogni pezzo a loro disposizione per creare il loro lavoro: il disturbatore avrebbe generato un impulso energetico che avrebbe colpito l’anello interno del Ponte Planare; la struttura del Ponte sarebbe apparsa quasi del tutto intatta, ma con il suo meccanismo centrale completamente distrutto l'invenzione sarebbe stata inutile. Rashmi disse che il nome del tottero era Speranza di Ghirapur e che era abbastanza veloce da superare le normali difese aeree a patto che fossero riusciti ad avvicinarci a sufficienza alla Guglia per lanciarla. Pia disse che c'era ancora un problema da superare: gli artefici del Consolato avevano installato un enorme cannone alimentato a etere alla base della Guglia, con precisione e gittata sufficienti da abbattere ogni dispositivo volante, compresi il tottero o la loro aeronave; conosceva un modo per disfarsi della torretta, ma aveva bisogno di supporto: le serviva una squadra a terra.

Dopo che il gruppo si divise per svolgere ognuno il proprio ruolo, Saheeli si trovava sulla prua della nave e insieme a Chandra difendeva la nave dagli sciami di attacchi aerei del Consolato. Quando Chandra barcollò, lei la sorresse e chiese se stesse bene. Chandra rispose di si e l'avvertì che stavano arrivando altri nemici: un’altra squadriglia di totteri dal becco appuntito, pronti a trafiggere lo scafo del Cuore di Kiran. Saheeli li raggiunse con una magia e trasmutò il loro delicato becco di metallo in una struttura sgraziata. I totteri tremolarono, sbandarono e si scontrarono senza effetto contro lo scafo. Chandra si congratulò con lei e le chiese di unirsi ai Guardiani. Saheeli sorrise, osservò la Guglia in lontananza e rispose che per il momento pensava solo a quella battaglia. Parlarono un po' e la piromante le assicurò che sarebbero riusciti a fermare Tezzeret; lei rispose che anche se avessero vinto ci sarebbe stato molto da fare su Kaladesh. Gideon spuntò da una scala e disse che le difese del Consolato stavano crollando: Liliana aveva iniziato a infiltrarsi e le forze di terra erano in azione; chiese se la Speranza di Ghirapur fosse pronta. Saheeli rispose che aveva controllato il tottero più volte e la Guglia Eterea era proprio davanti a loro: il loro bersaglio era visibile. Lui disse che ora dovevano solo aspettare che i loro amici a terra bloccassero in tempo il cannone. Il Cuore di Kiran sussultò a causa di un colpo a poppa e Chandra andò controllare. Poco dopo Saheeli la raggiunse nella stiva dicendo che l’equipaggio le aveva detto che stavano perdendo carburante, chiese cosa fosse successo ma si interruppe: aveva visto il nucleo della Speranza di Ghirapur completamente distrutto da Dovin Baan.

Dopo che Saheeli saldò in fretta le linee di etere della Cuore di Kiran, poi insieme a Chandra, Gideon e Rashmi si riunirono nella stiva per cercare una soluzione. Chandra chiese se potevano ancora lanciare il tottero e lei rispose che la Speranza poteva volare, ma senza il disturbatore: era solo un guscio vuoto. Dovin aveva rovinato il sistema di alimentazione e quindi il Cuore di Kiran si stava spegnendo rapidamente, di conseguenza anche se fossero arrivati alla Guglia non avrebbero avuto la velocità necessaria per distruggere il Ponte Planare: avrebbero dovuto usare Il tottero o nulla. Guardarono tutti Gideon che disse che non potevano completare la missione e dovevano studiare un altro piano. Rashmi gli rispose che Liliana si trovava ancora laggiù e Chandra aggiunse che c'erano anche sua madre, i loro amici e gli altri Rinnegati: contavano tutti su di loro. Saheeli fece notare che non avrebbero avuto un'altra occasione. Gideon non rispose e Chandra ebbe un'idea: sarebbe salita a bordo della Speranza, se fossero arrivati sufficientemente vicini poteva essere lei il disturbatore. Gideon era contrario all'idea, le altre due inventrici invece iniziarono a parlare delle modifiche da fare al tottero. Alla fine lui capì che non sarebbe riuscito a far cambiare idea alla piromante, ma disse che sarebbe andato con lei. Saheeli e Rashmi modificarono il tottero in modo che i due potessero partire per la loro missione.

Incontro con Huatli[]

Alcuni mesi dopo la sconfitta di Tezzeret, Saheeli notò una donna dall'atteggiamento e abbigliamento curioso in una piazza di Ghirapur. Le si avvicinò, le fece capire di essere una planeswalker e l'altra la seguì. Passeggiarono fino a un parco in cui si presentarono e parlarono dei rispettivi mondi. Affascinata dalla descrizione dei dinosauri, Saheeli disse di volerne costruire uno.

Nota per uno sconosciuto[]

Dopo aver trascorso qualche giorno su Kaladesh in compagnia di Huatli, le due si separarono e l'artefice viaggiò verso Dominaria per un progetto personale. Dopo un paio di mesi viaggiò su Ravnica nel Quinto Distretto di Ravnica, dove scrisse nella bacheca visibile solo per i planeswalker una richiesta di rame grezzo firmandosi solo con R. Ottenne una risposta da H e le lasciò un congegno di sua invenzione grazie al quale avrebbero potuto concludere lo scambio. Tuttavia H non scrisse nessun tipo di pagamento e ciò la portò a iniziare una corrispondenza con l'altra che divenne sempre più personale. Alla fine le due planeswalker si diedero appuntamento per bere qualcosa insieme su Ravnica alla taverna di Iveta.

Quando Saheeli arrivò nel Decimo Distretto venne chiamata da Huatli. Le due iniziarono a parlare del tempo trascorso su Kaladesh finché la poetessa-guerriera si congedò. Quando entrò nella taverna l'inventrice notò che la sua amica era entrata prima di lei e mentre si avvicinava comprese che H stava per Huatli che a sua volta capì l'identità di R. Le due bevvero un caffè e Saheeli le disse che ne avrebbero avuto bisogno per ballare su Nuova Capenna poi uscirono e si baciarono sotto il chiaro di luna di Ravnica per poi emergere sotto le stelle brillanti di un altro mondo.

La Guerra della Scintilla[]

Saheeli e Huatli vennero attirate su Ravnica dal Faro Interplanare e rimasero intrappolate dal Sole Immortale di Nicol Bolas. Accanto a molti altri planeswalker e abitanti del piano, Saheeli combatté contro gli Eterni dell'Orda Atroce di Bolas guidati da Liliana Vess.

Durante l'invasione del piano, fu presente alla riunione dove i leader della difesa di Ravnica si riunirono per mettere a punto una strategia. Durante l'incontro, Saheeli venne corteggiata da Dack Fayden. Si sentì lusingata ma allo stesso tempo fece molta attenzione ai gioielli d'oro che portava. Sotto raccomandazione di Jace Beleren, decisero di dividersi in team per concentrarsi su compiti specifici: Saheeli, Chandra Nalaar, Lazav e Lavinia vennero incaricati di spegnere il Sole Immortale. Mentre Lazav, con le sembianze di Chandra, riuscì a sconfiggere Dovin Baan, la piromante disattivò il Sole Immortale permettendo a molti planeswalker di fuggire.

Saheeli fu tra i pochi planeswalker che decisero di rimanere sul piano e aiutò i Guardiani nel loro scontro con Bolas. Quando Gideon Jura fece riattivare a Chandra il Sole Immortale come parte del suo piano per impedire a Bolas di fuggire, Saheeli rimase a guardia del manufatto per proteggerlo. Dopo la sconfitta di Bolas, l'inventrice disattivò nuovamente il Sole su richiesta mentale di Jace.

Dopo la fine della guerra, fu una dei planeswalker sopravvissuti alla battaglia.

Dopo la Guerra della Scintilla[]

Dopo la fine della guerra, Saheeli andò con Huatli su Kaladesh. Le due, insieme ad altri planeswalker, parteciparono poi al funerale di Gideon su Theros.

Dominaria Unita[]

Ricreare il Sylex[]

Dopo il rapimento di Karn e la distruzione dell'Impianto di Mana di Shiv durante la Seconda Invasione di Phyrexia su Dominaria, Saheeli fu in grado di replicare il Sylex, grazie ai disegni del manufatto fatti dal golem d'argento, creandone una copia perfetta. Tuttavia l'artefice non fu in grado di comprendere come funzionasse e ciò spinse Teferi ad andare nella Torre di Urza per tornare indietro nel tempo alla Guerra dei Fratelli. Saheeli gli augurò buona fortuna per il bene di tutti e poi si congedò dal suo amico.

La Guerra dei Fratelli[]

Nella Torre di Urza[]

Mentre Teferi reclutava altri planeswalker per combattere contro i phyrexiani di Nuova Phyrexia, Saheeli rimase nella Torre dove, partendo dal progetto della vecchia macchina del tempo di Urza, iniziò a creare l'Ancora Temporale che avrebbe permesso a Teferi di viaggiare nel passato. Una volta finito il suo lavoro l'artefice intendeva tornare su Kaladesh per guidarne la difesa contro possibili attacchi al suo mondo.

Successivamente ricevette la visita di Teferi che le chiese della macchina del tempo e Saheeli disse che si chiamava Ancora Temporale e che aveva bisogno di eseguire altri test. Poi gli regalò un uccello che aveva creato per lui e spiegò che sul suo mondo rappresentava la cooperazione e l'unità di intenti. L'altro la ringraziò e lei disse che l'Ancora sarebbe stata pronta per l'uso quella sera.

Il generale fantasma[]

Durante uno dei test sull'Ancora ci fu un malfunzionamento che generò una pioggia di scintille e una pericolosa reazione a catena che mise in pericolo Saheeli, mentre stava esaminando il problema per capire come risolverlo. Fortunatamente per l'artefice, Kaya era con lei e usando la sua abilità rese entrambe spettrali. Mentre erano incorporee le planeswalker videro un fantasma e, dopo che tornarono alla loro forma corporea, Kaya disse che era legato a un manufatto presente nella stanza e Saheeli riconobbe la sfera di cristallo nero racchiusa in una gabbia d'argento che Teferi le aveva dato insieme ad altri artefatti per la creazione dell'Ancora, ma che lei aveva deciso di mettere da parte visto che non sapeva cosa fosse o cosa facesse. Dal momento che Teferi non si trovava nella Torre, le due andarono da Jodah e l'artefice spiegò che uno spirito stava sabotando l'Ancora. L'arcimago andò con loro sulla scena dell'incidente per dare le proprie impressioni e quando vide la sfera si lamentò di Urza chiedendosi cosa avesse fatto. Kaya chiese di chi stesse parlando e l'altro spiegò che si trattava dell'uomo che aveva costruito la loro attuale base, il planeswalker che sconfisse i phyrexiani quando invasero Dominaria, che era stato l'insegnante di Teferi e per finire che era anche un suo antenato. Saheeli chiese informazioni sul manufatto e Jodah le rispose in modo evasivo, cosa che deluse l'artefice dal momento che dopo tutto il tempo trascorso insieme pensava che non dovessero nascondere informazioni importanti tra loro. I tre decisero di eseguire un falso test dell'Ancora per costringere il fantasma a manifestarsi. Il loro piano funzionò e Jodah lo riconobbe come Sharaman, antico generale dell'esercito di Urza. L'arcimago gli disse che la sua guerra era finita millenni prima, ma l'altro replicò che non si trattava di vendetta: voleva impedire l'attivazione dell'Ancora Temporale perchè non voleva permettere a nessuno di ripetere gli errori che aveva fatto lui seguendo la via del Lord Protettore. Saheeli provò a ragionare con lui, ma lo spirito non l'ascoltò, costringendo Kaya a ucciderlo.

L'attivazione dell'Ancora[]

Dopo che Saheeli terminò gli ultimi controlli dell'Ancora, Tefefi potè finalmente iniziare la sua missione: attraverso il Sarcofago di Stasi il corpo di Teferi sarebbe rimasto in vita, mentre la Chiave di Selenargento incanalava l'energia temporale e infine, grazie a Kaya, il suo spirito sarebbe stato separato dal suo corpo viaggiando nel passato osservando gli eventi, ma senza interagire e rischiare così di alterare la storia. Mentre osservava tutto funzionare correttamente, Saheeli si ricordò di quando aveva riparato il cuore di Gonti e si disse che a differenza dell'eteride non avrebbe rinunciato alla pace, ma se coloro che amava ne avessero avuto bisogno, sarebbe diventata la guerra.

Difese della Torre[]

In caso di attacco da parte dei phyrexiani, Saheeli creò dei soldati di metallo e diede il comando a Elspeth Tirel. L'artefice affidò i lavori per la difesa della Torre alla cavaliera potendo cosi occuparsi principalmente di aiutare Teferi nella sua missione. Quando i phyrexiani individuarono la Torre, Elspeth andò da Saheeli e le chiese se avessero ottenuto ciò di cui avevano bisogno ma l'artefice rispose che serviva più tempo e che se si fossero fermati adesso non avrebbero avuto un'altra occasione. La cavaliera si congedò ordinandole di sbarrare la porta.

Teferi, Chandra e Nissa[]

Studiando le varie storie piene di contraddizioni legate al Sylex, Teferi trovò una certezza nel poema epico scritto da Kayla bin-Kroog, la moglie di Urza, in cui scoprì il momento esatto dell'attivazione del manufatto. Il mago del tempo comunicò la notizia a Kaya e Saheeli: la prima lo informò che i phyrexiani stavano arrivando verso la Torre, mentre la seconda lo avvertì che c'era il rischio che l'Ancora non sarebbe stata in grado di sopportare un altro viaggio. Mentre il mago del tempo si praparava per il viaggia, le due planeswalker ricevettero Chandra e Nissa arrivate nella Torre. La piromante le informò che Sorin e Arlinn stavano lavorando insieme per rafforzare le difese di Innistrad; che Samut, Hazoret e i sopravvissuti di Amonkhet si erano nascosti; che altri planeswalker stavano rispondendo alla richiesta di aiuto di Jace e che una volta terminati i preparativi su Ravnica il mago mentale e il suo gruppo sarebbero arrivati alla Torre per incontrarsi con Teferi e che poi la squadra d'assalto sarebbe partita per Nuova Phyrexia mentre lei e Liliana, una volta arrivata, avrebbero aspettato lì come rinforzi. Saheeli chiese quanto tempo avevano prima dell'attacco e Chandra rispose che non lo sapeva con certezza ma che mancava poco e che lei era pronta all'azione anche subito. Nissa intervenne chiedendo quale fosse la loro missione su Dominaria e l'artefice spiegò che stavano aiutando Teferi a scoprire il segreto dell'attivazione del Sylex. Chandra commentò che intendeva il manufatto per cui Jaya era morta. Kaya spiegò che erano vicini a scoprirlo ma avevano bisogno di un altro pò di tempo e la piromante rispose che ne avevano fino all'arrivo di Jace. L'assassina di fantasmi informò le due che i phyrexiani stavano creando la loro versione dell'Albero del Mondo di Kaldheim e tramite esso Nuova Phyrexia poteva unirsi ad altri mondi e far marciare direttamente i loro eserciti per conquistarli: serviva il potere del Sylex per distruggere il loro Albero e senza di esso non avevano possibilità di vittoria. Chandra insistette che la loro migliore possibilità di distruggere i phyrexiani era di allearsi ai Mirran e che non potevano perdere quell'opportunità. Nissa chiese cosa sarebbe successo a Nuova Phyrexia una volta attivato il manufatto e Kaya rispose che non ne era certa, ma c'era la possiblità che la distruzione dell'Albero facesse collassare il piano distruggendolo. La piromante disse che quella era un'ottima notizia e l'elfa replicò che i Mirran stavano combattendo per la loro casa. Saheeli disse che non avevano prove che il Sylex potesse far esplodere un intero piano: era già stato usato su Dominaria millenni fa, e loro erano su quel mondo adesso; dovevano avere fiducia in Teferi. Chandra rispose che si fidava del suo amico, ma che distruggere i phyrexiani era la cosa più importante e che nessun costo era troppo alto per raggiungere quell'obiettivo. Saheeli replicò che aveva già accettato la possibilità di perdere i suoi cari ma che non si sarebbe arresa alla sete di vendetta. La piromante obiettò che non intendeva dire quello e Nissa le chiese duramente il significato delle sue parole, ma prima che Chandra potesse rispondere, arrivò Teferi che disse di essere pronto. Saheeli e Kaya andarono col mago del tempo lasciando le altre due da sole.

L'Ancora danneggiata[]

Nonostante i suoi compagni riuscirono a difendere la Torre dall'attacco dei phyrexiani, la pietra del potere dell'Ancora implose sovraccaricando la macchina del tempo nonostante gli sforzi di Saheeli. L'artefice e Kaya vennero raggiunte prima da Nissa e Wrenn e subito dopo da Jace e Nahiri. L'artefice spiegò la situazione e i sei planeswalker si fecero strada verso il Sarcofago di Stasi per controllare che Teferi stesse bene ma prima che potessero aprire la bara vennero fermati da Wrenn che disse che sentiva che la melodia del loro amico era legata a quel dispositivo e non dovevano disturbarla. Jace usò la sua telepatia e aggiunse che la mente di Teferi era ancora lì ma alla stesso tempo era come se stesse attraversasse luoghi lontani o tempi diversi. Saheeli disse che poteva provare a riparare il danno ma il telepate rispose che non c'era più tempo e senza l'altro non sapevano come attivare il Sylex. Kaya replicò che era convinta di poter far funzionare il manufatto, ma Nissa protestò che non potevano lasciare Teferi da solo: con i phyrexiani ovunque su Dominaria era solo questione di tempo prima che attaccassero nuovamente la Torre. Nahiri replicò che l'attacco dei Mirran stava per iniziare ed era quello il motivo della loro presenza lì: radunarsi per poi partire verso Nuova Phyrexia. Nissa insistette che non potevano lasciare il loro amico a morire da solo e Jodah, arrivato in quel momento insieme a Elspeth, rispose che non sarebbe stato solo e che non l'avrebbe lasciato morire: avrebbe lavorato per liberare Teferi mentre loro andavano nel mondo più orribile del multiverso. Mentre la maggior parte dei planeswalker partirono per la loro missione, Saheeli rimase con l'arcimago eterno per aiutarlo.

L'Avanzata delle Macchine[]

Dialogo con Huatli[]

Prima dell'inizio dell'Invasione di Nuova Phyrexia, Saheeli e Huatli condivisero insieme dei momenti felici su Ixalan. Prima di partire per il suo mondo, l'artefice chiese alla compagna perchè combattere contro ciò che non potevano sconfiggere. La poetessa guerriera chiese di spiegarsi meglio e l'altra disse che non voleva arrendersi, ma una parte di lei non poteva fare a meno di pensare che stessero cercando di fermare la fine di tutto: dei loro mondi e del multiverso. Tuttavia, temeva che non sarebbero riusciti a vincere contro i phyrexiani e in tal caso non sarebbe stata la morte, ma qualcosa di terribile che avrebbe preso il loro posto. Pensava che lei fosse l'unica in grado di rispondere alla sua domanda e di mostrarle l'alba. Huatli le raccontò la storia di Yolotzin e poi le spiegò che ciò che avrebbero affrontato non era diverso: un potente nemico che intendeva conquistare, porre fine a tutto e riscrivere la realtà. Non potevano fermare ciò che stava arrivando, ma potevano rifiutare la disperazione e provare a sopravvivere. Saheeli le chiese di dirle che sarebbe andato tutto bene e Huatli la baciò.

Difendere Kaladesh[]

Quando l'Invasione di Nuova Phyrexia iniziò, Saheeli tornò su Kaladesh e avvertì Pia della minaccia dei phyrexiani. Mentre la sua amica fece evacuare gli abitanti della città di Ghirapur e iniziò insieme ad altri artefici e inventori a creare diverse difese, Sahelli si concentrò sul suo progetto Scaglia d'Oro, affermando che avrebbe tenuto le strade al sicuro. Quando la Legione delle Macchine arrivò, la planeswalker mantenne la sua parola: una serie di macchine ispirate ai dinosauri di Ixalan attaccarono i soldati phyrexiani. Dopo che Pia la raggiunse, Saheeli informò l'altra che gli invasori erano attratti dalla zona in cui si trovava il Serbatoio di Eterflusso: se il nemico avesse conquistato quelle risorse non ci sarebbe più stata una Ghirapur da difendere.

La fine dell'invasione[]

Dopo la sconfitta dei phyrexiani, Saheeli viaggiò su Zhalfir dove spiegò la sua teoria agli altri planeswlker sul motivo per cui Ajani e Nissa non si erano svegliati dal loro sonno: dal momento che Elesh Norn si era resa la fonte della mente dei phyrexiani per impedire che un rivale potesse usarli contro di lei, con la sua morte, l'Olio aveva smesso di trasmettere ordini e ciò aveva portato alla fine dell'invasione perchè i phyrexiani vennero resi incapaci di continuare a combattere. Subito dopo l'artefice andò via per tornare su Kaladesh.

Le Caverne Perdute di Ixalan[]

Perdita della scintilla[]

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Seppur prive di scintilla, Huatli e Saheeli non si fecero bloccare dallo stare insieme.

Saheeli fu una dei numerosi planeswalker che persero la scintilla dopo la fine dell'invasione nel multiverso. Tuttavia, un anno dopo la fine della guerra contro la Legione delle Macchine, l'artefice riuscì a raggiungere Ixalan e riunirsi a Huatli grazie a una Via dei Presagi. Attraverso una Via ricorrente tra Ixalan e Arcavios, Saheeli mantenne contatti regolari con Strixhaven e venne a conoscenza di Quintorius Kand e della sua ricerca per scoprire informazioni su una misteriosa civiltà che un tempo si estendeva su molti piani e a cui il lossodonte aveva dato il nome di Coin Empire. Per Saheeli non fu semplice abituarsi alla sua nuova situazione: la Via verso Kaladesh si era chiusa impedendole così di mantenere i contatti con Ghirapur e la sua famiglia. Tuttavia trovò conforto in Huatli e fu felice di condividere una nuova vita insieme alla poeta guerriera ed esplorare con la donna che amava la sua nuova casa.

Al servizio dell'Impero del Sole[]

Dopo che ebbe impressionato Apatzec Intli IV con le sue macchine modellate sui quetzacama, Saheeli entrò al servizio dell'Impero del Sole e l'imperatore bambino le ordinò di realizzarne altre, fornendole ogni risorsa del suo impero. Nonostante l'apprezzamento dell'imperatore per il suo lavoro, Saheeli era consapevole che il vero interesse per le sue creazioni era che l'Impero del Sole potesse usarle come macchine da guerra in una nuova guerra contro Torrezon. L'artefice ascoltò in silenzio mentre Huatli ricevette l'ordine di prepararsi per guidare una spedizione nelle caverne sotterranee recentemente scoperte sotto Orazca. Dopo che vennero congedate, Saheeli e Huatli cospirarono per deporre Atlacan Huocintli, che manipolava l'imperatore bambino, per evitare un'altra guerra e decisero di supportare Caztaca Huicintli.

La partenza di Huatli[]

Mentre si trovavano in un antico tempio a studiare un'enigma che bloccava l'accesso alle caverne, Saheeli e Huatli vennero raggiunte da Quintorius, Wayta e Pantlaza. Con l'aiuto del lossodonte l'enigma venne risolto. Successivamente, dopo che passarono alcuni momenti romantici insieme, la poeta guerriera partì per la spedizione mentre l'artefice rimase indietro.

Alleanze segrete[]

Nello stesso tempo in cui Huatli e gli altri esploravano le caverne, Saheeli accompagnò Caztaca Huicintli come scriba al suo incontro segreto con Elenda per negoziare un alleanza che impedisse l'inizio di un'altra guerra tra l'Impero del Sole e la Legione del Vespro, entrambe le fazioni erano ad un passo dalla guerra civile e non potevano permettersi battaglie esterne dopo i gravi danni subiti durante l'invasione. All'incontro, senza essere stata invitata, si unì anche Beckett Cuor di Bronzo che chiese alle altre due potenti donne politiche di sostenere i suoi sforzi per garantire un paese libero all'Alleanza di Bronzo e in cambio le avrebbe aiutate nei loro scopi. Sia Caztaca che Elenda avevano dei dubbi ma alla fine Saheeli le convinse ad accettare l’accordo. Subito dopo l'artefice usò la sua magia e sigillò la bozza del trattato che aveva scritto all'interno di un cilindro per garantire che non venisse manomesso. Mentre tornava nel territorio dell'Impero, Saheeli rassicurò Caztaca che aveva sia il suo supporto che quello di Huatli poi pensò che presto sarebbe iniziato il secondo round del gioco politico in cui lei e Huatli erano solo pedine, ma consapevoli di essere usate.

Referenze[]

Rappresentato in:
  • Saheeli Raji
  • Saheeli, Artefice Sublime
  • Saheeli, Esperta della Filigrana
  • Saheeli, la Brillantezza del Sole
  • Saheeli, la Talentuosa
Mostrato in:
  • Battito di Primavera
  • Dinoautoma
  • Direttiva di Saheeli
  • Forgiare l'Ancora
  • Ingenuità Poetica
  • Maestria di Saheeli
  • Reticolo di Saheeli
Carte associate:
  • Alargento di Saheeli
Testi di colore:
  • Aeronauta Scaglia d'Oro
  • Colosso Pacificatore
  • Creaturbinanti
  • Geode di Mana
  • Pterotottero Forgiato nell'Oro

Galleria[]

Galleria

Curiosità[]

Collegamenti esterni[]

Espansioni Magic OriginsBlocco di Kaladesh (KaladeshRivolta dell'Etere) • Invenzioni di KaladeshL'Avanzata delle Macchine
Luoghi Ghirapur (ConsolatoRinnegati)
Storia Fiera degli InventoriRivolta dell'Etere
Nativi Chandra NalaarDovin BaanSaheeli Rai
Pubblicazioni Guida per i planeswalker: KaladeshThe Art of Magic The Gathering: Kaladesh
Approfondimenti AltroEventiGruppiLuoghiPersonaggiRazzeVisitatori
Attuali Ajani Criniera d'OroAngrathAminatouArlinn KordAshiokBasri KetChandra NalaarDarettiDavriel CaneElspeth TirelEstridGarrukGeyadrone DihadaGristJace BelerenJared CarthalionJiang YangguKaito ShizukiKasminaKayaLiliana VessMu YanlingNiko ArisOkoQuintorius KandRal ZarekSorin MarkovTacenda VerlasenTeyo VeradaTezzeretUginVivien ReidIl Più Sfortunato
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