Magic: the Gathering Wiki
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Naiva era una guerriera umana di Tarkir, cacciatrice del Clan Atarka.

Descrizione[]

Sorella gemella di Baishya, figlia di Kiarka e nipote di Yasova Artiglio di Drago, Naiva detta Nai era un'impulsiva ma abile cacciatrice, che viveva per far sopravvivere la sua famiglia e ricevere i complimenti di sua nonna. Nata priva del dono elementale della sorella e della madre, affinò le sue capacità marziali e con la lancia.

Storia[]

Core Set 2019[]

Le gemelle[]

Contatto con il Vento[]

Diciotto anni dopo la Caduta dei Khan, Naiva andò a Ghiaccio Eterno insieme a Baishya. Sua sorella aveva avuto una visione che l'aveva spinta a scalare la montagna e, sebbene lei fosse solo una cacciatrice, aveva deciso di seguirla. Dopo una valanga dalla quale uscirono illese grazie alla magia, videro dei membri del popolo del vento. Naiva si preparò ad attaccare, ma Baishya la fermò: gli elementali l'avevano chiamata lì per darle un messaggio per Yasova. Naiva chiese cosa le avessero detto, ma sua sorella rispose che il messaggio era per la loro nonna e non poteva condividerlo con lei.

Mentre scendevano dalla montagna furono attaccate da dei goblin che Naiva aveva già percepito da un po' di tempo e li uccise, decidendo di portarsi dietro la sua carcassa per sicurezza. Lungo la discesa le due bisticciarono sull'utilità o meno di quella preda, ma Naiva era concentrata sulla possibilità che il loro accampamento potesse essere stato travolto dalla valanga e si mise a ragionare su cosa fare nel futuro. Fortunatamente il popolo del vento aveva detto che fossero salvi e le due raggiunsero Yasova che stava curando alcuni feriti. Mentre Baishya le mostrava la visione del popolo del vento, Naiva rimase di guardia per assicurarsi che nessuno si avvicinasse.

L'inizio del viaggio[]

Tre draghi di Atarka atterrarono lì vicino. Parlando in lingua draconica, uno di loro disse che avevano sentito l'odore della magia e ordinò di consegnare i loro sciamani o li avrebbero uccisi tutti. Yasova si fece avanti e, rispondendo nella stessa lingua, mentì. Per distrarli gli offrì uno "spuntino", sfruttando anche la carne del goblin ucciso da lei. Mentre i draghi mangiavano, sua nonna fece indietreggiare tutti al riparo sotto gli alberi, poi impartì gli ordini.

Baishya spiegò a Naiva che la visione veniva da Ugin. Naiva le ricordò che lo Spirito Drago era morto e Baishya replicò che quello era il motivo per cui dovevano andare alla tomba di Ugin: dovevano scoprire il suo significato.

Incontro con Tae Jin[]

Naiva perlustrò il cielo, notando un drago del Clan Ojutai. Baishya spiegò che Ojutai era un grande studioso e tutti i membri del suo clan lo erano a loro volta. Yasova replicò che studiavano la storia dei draghi non quella degli uomini e che era stato proprio Ojutai a dare inizio alle epurazioni che avevano portato alla caduta dei Khan.

Andate in esplorazione incontrarono uno straniero ferito e chiamarono Yasova. Lui si svegliò e spiegò che tre mesi prima, il suo maestro aveva fatto un sogno e gli aveva detto che lui era destinato a compiere un lungo viaggio. Ojutai aveva distrutto gli archivi che Shu Yun aveva conservato per moltissime generazioni perchè voleva distruggere i ricordi del passato e dei loro antenati, così che i popoli conoscessero solo ciò che volevano i signori dei draghi; ma la storia che Ugin raccontò ai primi sciamani era sopravvissuta perché non era stata solamente trascritta, ma anche tramandata da maestro ad allievo, memorizzata e consegnata alle nuove generazioni. Si presentò come Tae Jin.

Il drago del Clan Ojutai li raggiunse e tramite l'aviano traduttore, scoprirono che Tae Jin era accusato di sacrilegio e condannato a morte.

Ciò che è invisibile[]

Naiva era cresciuta sotto il dominio di Atarka e per la sua intera vita aveva osservato sua nonna consegnare diligentemente la carne al luogo di raccolta di Ayagor, così che Atarka potesse sempre banchettare e permettere ai Temur di sopravvivere. Era sicura che sua nonna avrebbe permesso al drago di uccidere il guerriero rinnegato. Desiderò poter colpire il drago, anche se ciò avrebbe significato la sua morte; si chiese se non fosse meglio combattere piuttosto che cedere continuamente fino a vedersi schiacciata l’anima e negare persino il proprio nome. Sua nonna incrociò il suo sguardo e fece segno di uccidere il drago. Baishya usò la sua magia e Naiva scagliò la propria lancia e colpì al petto l'aviano, che poi venne ucciso da Yasova. Il gruppo di Yasova si ritrovò presto in difficoltà, Naiva strinse a sé Baishya e pensò che sarebbero morte come erano nate: insieme. Un ululato ruggente giunse improvvisamente, il drago di Atarka che stava seguendo il gruppo di cacciatori apparve e attaccò l'altro. Approfittando della battaglia, il gruppo si allontanò e Yasova ordinò di proseguire verso la tomba di Ugin.

Naiva si ritrovò a camminare al fianco di Tae Jin, ascoltando la sua storia e chiedendo come potessero esistere altri mondi. Lui rispose che aveva fatto la stessa domanda al suo maestro, ma nemmeno lui conosceva la risposta. Lei si rivolse a sua nonna e chiese se lei ci credesse. Yasova rispose che aveva creduto che sua sorella le avesse già parlato dei piani. La giovane si indignò per non essere stata coinvolta durante le conversazioni, ma sua nonna replicò che esisteva una buona quantità di conoscenza segreta che doveva essere nota a una sciamano e rimanere oscura a tutti gli altri. Senza aspettare che Naiva rispondesse, si rivolse a Tae Jin e gli disse di continuare la sua storia su Ugin e Bolas mentre camminavano.

Raggiunsero un punto per accamparsi. Rimasta di guardia Naiva si fece strada verso il limitare degli alberi e venne raggiunta da Tae Jin. Lo informò che la tomba di Ugin era a qualche giorno di cammino e lei, sua sorella e altri bambini erano già stati lì. Ugin era morto e da allora non c'erano stati né sogni né miracoli. Baishya le ricordò la sua visione. Tae Jin disse che il suo maestro credeva che le tempeste che generavano i draghi erano aumentate di potenza dalla morte di Ugin, ma ciò significava che parte dell’essenza dello Spirito Drago resisteva ancora e che aveva trovato la forza per mettersi in contatto. Era quello il motivo per cui l'aveva inviato lì. Naiva lo zittì perchè aveva visto qualcosa. Il drago di Atarka disse loro che prima di morire sua cugina aveva raccontato la verità e attaccò Tae Jin che evocò una lama spettrale e tagliò di netto il ventre ricoperto di scaglie. I tre vennero raggiunti da Yasova e Fec e dal momento che il drago era già ferito, riuscirono ad avere la meglio. Yasova riconobbe subito il marchio del drago di un guerriero del fuoco spettrale. Shu Yun aveva stretto un accordo secondo il quale tutti i guerrieri del fuoco spettrale sarebbero morti in cambio della vita di tutti gli altri Jeskai. Non sapeva come fosse possibile la sua esistenza.

Far sopravvivere le vecchie tradizioni[]

Naiva ascoltò Tae Jin raccontare com'era diventato un guerriero del fuoco spettrale. Fec si avvicinò a loro e avvisò che c'era una tempesta draconica in arrivo. Il gruppo si mise al riparo in un rifugio nelle rocce e le gemelle si occuparono di lui. Discussero sulle antiche tradizioni e sulla sovranità dei draghi finché Yasova tornò da loro e disse al guerriero di continuare la sua storia.

Tae Jin concluse il suo racconto con l'arrivo di Ugin su Tarkir. Non sapeva altro. Yasova disse che la tomba di Ugin li stava richiamando per poter terminare la storia e spiegò che diciotto anni prima, lei fu testimone di una battaglia che si concluse con la morte di Ugin; quella battaglia pose fine al Tarkir che aveva sempre conosciuto e portò tutti i clan sotto il dominio dei draghi. Quel giorno c’era un altro drago che dopo lo scontro con Ugin non volò via, ma semplicemente svanì. Naiva disse che era impossibile, ma sua nonna replicò che era possibile se esistevano altri piani e pochi potenti individui che potevano camminare tra essi passando da un mondo ad un altro. Aveva inconsapevolmente aiutato Nicol Bolas a uccidere Ugin. Ma credeva che gli edri evocati da Sarkhan Vol avessero conservato l’essenza di Ugin. Era sicura che lo Spirito Drago stesse cercando di mettersi in contatto con loro e quelle visioni erano un avvertimento. La loro conversazione venne interrotta da Mattak che stava cercando Yasova.

Sangue e fuoco[]

Naiva venne mandata in esplorazione da Yasova insieme a Fec. I due parlarono delle vecchie tradizioni e della venerazione dei draghi. Fec la zittì improvvisamente con un gesto, Naiva si sentì umiliata e infuriata dalla sua mancanza di rispetto, ma poi capì che l'altro aveva notato qualcosa. Le disse di tornare indietro per avvertire gli altri di nascondersi al rifugio. Naiva iniziò a correre, ma era già troppo tardi: Atarka era arrivata tra loro e uccise Darka.

Dopo la partenza di Atarka, Naiva corse verso Tae Jin, che era collassato a terra, ma Yasova le intimò di non avvicinarsi. Sua nonna chiese spiegazioni a Tae Jin sulla storia che aveva raccontato. Lui spiegò che inizialmente voleva raccontare della caduta dei Khan, ma poi un'altra storia gli era giunta alla mente tramite un sussurro e aveva narrato quella. Yasova disse che quello era un nefasto avvertimento: dovevano raggiungere velocemente la tomba di Ugin.

Un estraneo familiare[]

Arrivati vicini alla tomba di Ugin, Naiva rispose alle domande di Tae Jin spiegandogli che sua nonna chiamava edri le strane pietre davanti a loro e che proteggevano le ossa dello Spirito Drago. L'altro disse che non aveva mai pensato che Ugin potesse essere così grande e che aveva sempre creduto che fosse della stessa dimensione dei signori dei draghi. Baishya intervenne e spiegò che Ugin era più grande perchè era il progenitore di tutti i draghi di Tarkir. Naiva si sentì irritata dalla dimostrazione di conoscenza da parte di sua sorella perchè era stata lei la prima a mostrare interesse per il guerriero del fuoco spettrale. Pensò che la sua gemella già godeva della maggior parte delle attenzioni di Yasova e si chiese se poteva lasciare qualcosa anche a lei. Dal momento che Yasova sospettava che qualcosa non andava, per via dell'assenza di Mevra e dei suoi cacciatori, decise di dividere il gruppo e Naiva e Baishya andarono con lei. Sua nonna le guidò davanti a una grande roccia nascosta dalla vegetazione su cui era inciso l'artiglio dei Temur, scostò da un lato i rami penzolanti per rivelare una stretta entrata di un tunnel. Disse di non rivelare a nessuno di quell'entrata e le tre entrarono camminando a fila indiana. Yasova spiegò che si trovavano in un luogo sacro dove gli sciamani andavano per meditare e che era nascosto alla vista dei draghi grazie alla magia. Disse che se le sue paure si fossero realizzate, loro due si sarebbero dovute rifugiare lì. Parlò con Baishya poi si rivolse a Naiva e le disse che lei aveva l’abilità di diventare una grande cacciatrice e di aiutare il loro popolo, ma aveva anche la possibilità di fare qualcosa di ben più importante. Naiva chiese cosa poteva esserci di più importante di nutrire il clan e di portare il cibo ad Atarka per impedire che il drago li divorasse tutti. Yasova rispose che si trattava di mantenere viva la conoscenza della loro vera identità. Mostrò le incisioni e disse che raccontavano la storia del passato: fintanto che i loro antenati fossero sopravvissuti nei loro ricordi, ci sarebbe sempre stata la speranza di poter reclamare ciò che erano, invece di seguire solamente la fame di Atarka e dei suoi figli. Ordinò di seguirla senza fare rumore e le guidò verso un largo tunnel da dove le tre osservarono non viste Fec che parlava con Mevra. Tornarono indietro dentro la caverna e improvvisamente Yasova disse che loro due erano la cosa più importante che avesse. Davanti al loro stupore spiegò che si trovavano davanti a un grave pericolo: la donna che avevano visto aveva l'aspetto di Mevra ma era sicura che non fosse realmente lei. Disse che nel mondo esistevano altre forme di magia come ad esempio un'illusione abbastanza potente da mostrare ciò che in realtà non esisteva, ma per scoprire la verità si sarebbe dovuta avvicinare e parlare con quella donna e mentre lo avrebbe fatto loro due sarebbero rimaste al sicuro lì. Naiva protestò ma Yasova disse che sospettava che alcune delle visioni, o anche tutte se si trattava di una trappola, che avevano ricevuto fossero state inviate dall'intruso che aveva causato l'inizio del dominio dei signori dei draghi. Se fosse successo qualcosa a lei avrebbero dovuto aspettare lì per un mese e poi tornare ad Ayagor e dire a Gerrak di prendere il suo posto al comando della tribù. Dopo che finì di parlare, se ne andò.

Rimaste sole, Naiva chiese come aveva fatto un instruso a portare al dominio i signori dei draghi e Baishya le ricordò del drago della storia che aveva ucciso Ugin. Naiva disse che se era tornato dovevano andare ad aiutare Yasova ma Baishya rispose che non potevano tornare lì ma lei sapeva dove dovevano andare: Ugin la stava chiamando. Sua sorella la guidò fino ad arrivare davanti a un’apertura all’interno dell’edro e entrò senza esitare. Naiva era orgogliosa del suo coraggio, ma la vista di quel foro che portava verso una torbida oscurità che nessuna luce sarebbe riuscita a penetrare conficcò una lama di terrore nel suo cuore. Si disse che era una codarda e pensò che per tutta la vita le era stato ricordato continuamente che il suo dovere era quello di proteggere la sua gemella; per tutto quel tempo aveva pensato che fosse perché Baishya era più debole, ma adesso capiva che non era affatto così. Improvvisamente sentì uno strano sussurro nella sua mente che le diceva di abbandonare sua sorella, che con la sua scomparsa sua nonna avrebbe amato di più lei e che senza la sua gemella avrebbe potuto realizzare il suo destino: diventare la cacciatrice più incredibile del suo popolo. Quel pensiero la tormentò e fece un passo indietro, ma il dovere e l'amore che provava per Baishya la spinsero a restare: erano nate insieme e tradire quel legame avrebbe significato tradire sè stessa. Entrò e vide sua sorella distesa sul terreno, addormentata. Afferrò la mano della sua gemella e attraverso lei vide i ricordi di Ugin. Naiva si spostò e il legame si spezzò ma la sua gemella stava ancora dormendo. Decise di andare da Yasova. Raggiunse sua nonna e le raccontò ciò che era successo. Yasova disse che Ugin stava cercando di parlare con loro e chiese di raccontarle ciò che aveva visto. Naiva lo fece e quando finì Yasova commentò che sembrava che Ugin non fosse morto ma nemmeno risvegliato e stava comunicando con loro attraverso sogni e visioni. Naiva chiese cosa stesse succedendo e sua nonna rispose che Mevra era sicuramente morta, che i loro compagni si erano nascosti nella caverna sacra e lei si sarebbe dovuta unire a loro. Naiva chiese dove voleva andare e Yasova spiegò che voleva provare a comunicare lei stessa con Ugin, tramite Baishya, per scoprire cosa volesse.

Dopo aver compiuto dieci passi verso il sentiero, Naiva si guardò indietro e decise di tornata indietro a controllare solo un’altra volta. Si ritrovò davanti la donna con l'aspetto di Mevra. Parlarono e Naiva le disse che lei non era chi mostrava di essere. L'illusione svanì e al posto della donna comparve Nicol Bolas che Naiva riconobbe grazie ai ricordi che aveva condiviso all’interno dell’edro insieme a Baishya. Lei chiese cosa volesse e lui rispose che voleva Ugin. La cacciatrice rispose che lo Spirito Drago era morto ma Bolas replicò che era quello che aveva pensato la prima volta che lo aveva ucciso, ma alla fine non era veramente morto; era tornato per assicurarsi che le cose andassero come voleva lui: lei era l’indomita cacciatrice, e presto sarebbe stata rinomata come la più grande degli ammazza-draghi, che lo avrebbe aiutato a distruggere Ugin.

Punti di vista[]

Naiva afferrò la propria lancia, appoggiandosi ad essa per non collassare a terra a causa del terrore che stava provando. Bolas disse che non poteva sconfiggerlo, ma con il suo aiuto avrebbe potuto governare Tarkir, in cambio doveva solo dirgli dove si trovava Ugin e perchè gli edri avevano riempito il luogo della sua caduta. Naiva chiese perchè odiasse tanto il suo gemello. Il drago indietreggiò, disgustato, e lanciò un’ondata di fuoco sopra la testa di lei senza colpirla, poi rispose che Ugin non era il suo gemello e che si trattava solo di una storia che lo Spirito Drago si era inventato per cercare di appropriarsi di parte della sua gloria e del suo trionfo. A Naiva non interessava nulla di Ugin, ciò che aveva valore per lei era che quel potente drago non sapeva che il corpo dello Spirito Drago giaceva nascosto al di sotto degli edri e ciò significava che non poteva vedere il luogo in cui Baishya si trovava distesa ed indifesa, in trance. Il pensiero della morte della sua gemella riempì il suo cuore di terrore, talmente tanto da spingerla ad agire con una determinazione fervente ed avventata. Consapevole che la sua lancia non sarebbe stata di alcuna utilità cercò di trovare un altra soluzione. Ricordando quello che aveva appreso dalle storie e dai ricordi, Naiva decise di farlo arrabbiare in modo da spingerlo ad ucciderla in quel modo non avrebbe potuto leggere la sua mente e non avrebbe tradito coloro che amava. Disse che sapeva che lui era Nicol Bolas e che mentiva quando diceva di non essere il gemello di Ugin: erano nati insieme. Bolas ruggì con rabbia e poi iniziò a raccontargli la sua "versione della storia". Quando finì Naiva sentì il drago dirle che era consapevole che credeva di poterlo distrare dal suo vero obiettivo e chiese nuovamente di Ugin. Naiva rispose che era morto ma Bolas replicò che lo aveva creduto anche lui quando lo aveva affrontato nel Reame di Meditazione per poi scoprire che era vivo e che voleva intrappolarlo su Ixalan grazie ad un artefatto magico. Naiva disse che le ossa dello Spirito Drago si trovavano sotto gli edri e Bolas rispose che forse stava dicendo la verità. Lei lo interruppe e lui replicò di non contestarlo e che era un peccato che gli altri la consideravano sacrificabile. Naiva rispose che non era vero e che i suoi compagni facevano affidamento su di lei. Bolas rispose che era un'ingenua: sua nonna tollerava la sua esistenza solo perché la trovava utile nel proteggere la sua gemella a cui chiaramente teneva di più perchè aveva ereditato i poteri sciamanici. Se si fosse liberata di sua sorella, sarebbe potuta essere veramente se stessa e diventare la grande cacciatrice e leader che meritava di essere. Spiegò che lui poteva aiutarla a realizzare i suoi sogni o poteva distruggere Tarkir per evitare che Ugin rinascesse sul piano che amava. Preferiva la prima alternativa ma la sua scelta dipendeva da lei: doveva portargli Yasova e avrebbe ricevuto la sua ricompensa. Naiva valutò le parole del drago e si chiese perché avrebbe dovuto rinunciare a tutto ciò che desiderava solo per proteggere sua sorella e pensò che le antiche tradizioni non erano mai state sue ma che erano solo ostacoli in mezzo al suo sentiero verso il futuro. Accettò di portargli sua nonna.

Raggiunse Baishya e Yasova entrambe addormentate. Nel vedere sua nonna stringere con affetto la mano di sua sorella, Naiva pensò con invidia che la amava più di quanto avesse mai amato lei. Avrebbe dovuto trasportare fuori sua nonna ma decise di aspettare. Prese il suo coltello e premette la lama contro la gola di Baishya.

Ciò che non è scritto adesso[]

Piena d'invidia e rabbia perchè la magia dimorava nella sua gemella ma non dentro di lei, Naiva si disse che sarebbe stato meglio se Baishya fosse morta. Sentì l'essenza dello Spirito Drago farle pressione e tagliare il filo che la legava alla crudele voce che sussurrava all’interno della sua mente. Osservò la sua mano e si chiese perchè stesse puntando un'arma contro sua sorella. La voce di sua nonna chiese cosa stesse facendo. Yasova tolse il coltello di mano a Naiva e poi la lanciò verso la parete facendola finire a terra. Naiva tornò in sè e Yasova disse che Nicol Bolas era tornato e aveva manipolato i suoi pensieri e le sue emozioni con il suo tocco mentale. Naiva disse che Bolas voleva che la portasse da lui e aveva minacciato di distruggere Tarkir se lei avesse fallito. Yasova disse che dovevano batterlo in astuzia e forse era quello il motivo per cui Ugin le aveva convocate. Sua nonna notò la sua espressione mentre osservava Baishya e disse che non sopportava la sua gemella. Naiva replicò che l'amava sua sorella e l'altra spiegò che era possibile voler bene ed essere infastiditi da qualcuno nello stesso momento, ma loro due sarebbero sempre state legate: lei era l'unica che potesse vedere i ricordi di Ugin vissuti da sua sorella. Naiva prese nuovamente la mano di Baishya e si addormentò. Vide lo scontro tra Ugin e Nicol Bolas nel Reame di Meditazione, l'accettazione della morte da parte di Ugin e la sua rinascita come Spirito Drago, la decisione del protettore di Tarkir di trovare un modo per sconfiggere Bolas e proteggere il multiverso, la conversazione tra Ugin e Azor per intrappolare il suo malvagio gemello su Ixalan usando il Sole Immortale e infine il secondo scontro tra i due antichi draghi su Tarkir che vide Ugin nuovamente sconfitto.

Naiva si svegliò insieme a Baishya e le disse che aveva visto i ricordi di Ugin attraverso lei. Le due raccontarono a Yasova ciò che avevano visto. Quando finirono di parlare, Yasova disse che aveva intenzione di andare da Bolas, ma dal momento che il drago aveva già posato i suoi "artigli mentali" su Naiva, sarebbe stata Baishya a uscire al suo posto, fingendo di essere la sua gemella, mentre lei sarebbe rimasta ad aspettare lì dentro. Naiva protestò facendo notare i rischi del loro piano, ma Baishya rispose che la seconda cosa che una sciamana imparava a fare era deviare la magia. Rimasta sola, Naiva si inginocchiò vicino all’apertura, sistemandosi così da poter sbirciare fuori senza essere vista dall’esterno. Sentì le due parlare con Bolas e durante la conversazione venne più volte influenzata negativamente dalle parole del drago per poi tornare subito dopo sè stessa. Alla fine, la minaccia del Sole Immortale spinse Bolas a andare via. La partenza del drago causò una valanga verso Baishya e Yasova. Temendo di averle perse, Naiva corse verso di loro per scoprirle entrambe salve grazie alla magia della sua gemella. Le tre tornarono indietro riunendosi ai loro compagni e, con grande gioia di Naiva, Tae Jin le parlò facendole capire che ricambiava i suoi sentimenti.

Si misero in cammino verso un rifugio e dopo che furono al sicuro, Naiva ascoltò la conversazione tra Yasova e Tae Jin: il guerriero sarebbe rimasto con loro per alcuni mesi prima di tornare dal suo maestro. Yasova disse alle gemelle che era tempo che comprendessero le loro responsabilità: il clan Temur non doveva morire, anche se avrebbe dovuto dormire, come Ugin, finché non si sarebbe potuto risvegliare nuovamente, ma avrebbe potuto farlo solo se fossero rimasti dei ricordi di ciò che erano un tempo. Lei sarebbe ritornata a Ayagor per far continuare a credere ad Atarka di aver ucciso tutti gli sciamani. Loro sarebbero rimaste lì: Baishya doveva rimanere nascosta in quel luogo per continuare a comunicare con Ugin, aiutata da Fec mentre Naiva avrebbe cacciato per loro mantenendoli al sicuro.

Espansioni Blocco Tarkir: I Khan di Tarkir - Riforgiare il Destino - Draghi di TarkirSet Base 2019L'Avanzata delle MacchineTarkir: La Dracotempesta
Clan Casate Abzan/Clan DromokaVia Jeskai/Clan OjutaiNidiata Sultai/Clan SilumgarOrda Mardu/Clan KolaghanFrontiera Temur/Clan Atarka
Nativi NarsetSarkhan Vol
Eventi Battaglia degli AntichiCaduta dei KhanPrima Linea TemporaleSeconda Linea Temporale
Pubblicazioni Guida per i planeswalkers ai Khan di TarkirLa Guida per i Planeswalker a Riforgiare il DestinoLa guida per i planeswalkers a Draghi di Tarkir
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