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Lathril era una nobile elfa di Kaldheim, appartenente alla stirpe degli Einir.

Descrizione[]

Lama degli Elfi[]

Proviene da tempi antichi, da prima che la razza degli elfi venisse divisa in due, e rappresenta l'apice della gloria elfica. Condottiera naturale e maestra di tattiche, per eoni ha garantito agli elfi una posizione di potere grazie al suo valore. Sempre pronta a scendere sul campo di battaglia in prima persona, ha combattuto alla guida delle sue armate, seminando morte in ogni direzione e spronando le sue truppe, riuscendo a trasformare le più tragiche sconfitte in brillanti vittorie.

Il Canto di Lathril, uno dei racconti preferiti degli elfi, narra la nascita, le imprese e infine l’ascesa a divinità di Lathril dopo la battaglia con un misterioso mostro cosmico chiamato Fauci Antiche. Alcuni elfi ritengono che la sua coscienza sia presente in uno degli alberi di Jaspera e le dedicano le loro preghiere, in attesa del ritorno degli Einir, antiche divinità elfiche in grado di riunire elfi dei boschi ed elfi oscuri.

Storia[]

La saga di Lathril[]

La prima impresa della dea[]

Qualche tempo dopo essere ascesa a divinità e aver perso la vista, Lathril ricevette la visita di una lupa ramata mentre dormiva. Nonostante fosse cieca comprese che l'animale dinnanzi a lei non fosse di quelli ordinari, e forse per questo non ne era spaventata e si riaddormentò assieme ad esso. Conosceva la leggenda secondo cui Sarulf era solito mandare i propri figli ad assistere coloro che ritenesse degni, specialmente coloro che erano privi della vista, e decise che potesse essere quello il motivo della presenza del lupo.

Il mattino seguente fu condotta all'esterno dal lupa e fu fermata da Yadira, che la informò di essere stata evocata da qualche parte per una missione, ma che non sapeva da chi. Sapeva solo che la lupa l'avrebbe condotta attraverso una via dei presagi.

Salvataggio[]

Una volta attraversato il portale, Lathril e la lupa arrivarono in una foresta e trovarono una bambina umana circondata da un gruppo di altri esseri umanoidi. L'elfa si gettò immediatamente in soccorso della bambina e iniziò a lottare contro gli aggressori, che comprese essere dei draugr, ordinando alla lupa di proteggere la bimba. Grazie a tutti gli anni passati a combattere riuscì a sconfiggerli agilmente anche se priva della vista. Successivamente si avvicinò alla bambina, notando che era cieca e le chiese se potesse aiutarla: la bambina disse che quei mostri le avevano portato via il suo lupo. Allora Lathril comprese di essere giunta dove era richiesta e che avrebbe dovuto salvare il lupo della bambina, probabilmente non un semplice animale. Per prima cosa però riaccompagnò la bambina, di nome Lyana al suo villaggio, rimanendo costantemente all'erta su qualsiasi rumare avvertisse nel folto della foresta.

Dopo aver condotto Lyana dall'anziana del villaggio, Lathril e la lupa andarono alla ricerca dei rapitori del suo cucciolo, che lei chiamava Kit e lo trovarono legato a una catena e circondato da un'altra coppia di draugr lì accampati. Non volendo rischiare decise di attendere il momento in cui i rapitori si fossero addormentati per salvare il cucciolo. Appena ne fu sicura, si mosse verso il cucciolo e lo liberò con l'intenzione di fuggire via, ma uno dei rapitori si svegliò e lathril fu costretta a tramortirlo prima che potesse svegliare gli altri. I tre fuggirono nella foresta il più veloce possibile, l'elfa seguiva i due animali senza sapere minimamente dove si trovassero, ogni albero le pareva un nemico. All'improvviso i lupi si fermarono e così fece anche lei, comprendendo di aver raggiunto la sua destinazione.

Ringraziamento[]

Sarulf torreggiava sugli alberi intorno a loro e i lupi si inchinarono a lui. Lathril fece lo stesso, tenendo le mani il più lontano possibili dalle armi, in modo da non far innervosire l'enorme lupo del Cosmo. Sarulf le parlò, ringraziandola per aver salvato uno dei suoi figli e per aver accettato la lupa che le aveva mandato, aggiungendo che il suo nome fosse Lukya. Lathril ringraziò Sarulf per il suo dono, dicendo che avrebbe accettato Lukya con gioia e il Divorareami aggiunse che d'ora in avanti gli elfi avrebbero potuto camminare tranquillamente nei suoi territori e comunicare con la sua stirpe, che fossero scelti o meno. Lathril ringraziò nuovamente Sarulf e affermò che era il momento di riportare Kit dalla sua padroncina.

Lathril osservò Kit e Lyana giocare come cuccioli e tornò a casa attraverso una via dei presagi, con la sua nuova amica al fianco.

Referenze[]

Rappresentato in:
  • Lathril, Lama degli Elfi
Testi di colore:
  • Corona di Skemfar

Galleria[]

Galleria

Curiosità[]

Collegamenti esterni[]

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