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Koth è un guerriero geomante vulshok che usa il mana rosso, originario di Mirrodin. In passato era anche un potente planeswalker.

Descrizione[]

Fuoco della Resistenza[]

La sua specialità è la geomanzia, magie in grado di muovere le montagne, la capacità di frantumare la pietra e fondere il ferro. La sua magia della terra ha una forza speciale che gli consente di purificare il metallo, data la natura unica della sua terra la sua capacità di purificare i minerali riflette il suo desiderio di portare la pace e l'armonia al suo popolo. Koth è un leader appassionato per la sua gente ma è anche saggio nonostante la sua giovane età, e si consulta con gli altri e ascolta i loro consigli prima di lanciarsi a testa bassa in azione. Ma quando è necessario agire, Koth è un uomo deciso e di poche parole che può far crollare sulla testa una montagna su chiunque osi minacciare la sua casa. Dopo la liberazione di Karn e il fallimento del piano per fermare l'avanzata di Phyrexia, Koth tornò nella resistenza Mirran, in attesa di sferrare l'attacco che avrebbe ribaltato le sorti della guerra. Successivamente si unì alla squadra di planeswalker guidata dai Guardiani per mettere fine ai piani di Elesh Norn. Sfortunatamente la missione fallì e come conseguenza l'invasione dei phyrexiani di Norn nel multiverso ebbe inizio. Contribuì a mettere fine all'invasione e si trasferì insieme ai sopravvissuti del suo mondo su Zhalfir, ma successivamente perse la sua scintilla.

Storia[]

Adolescenza[]

Koth è un vulshok della tribù Martello che viveva pacificamente con le altre tribù vulshok nella catena montuosa di Oxidda su Mirrodin. Purtroppo però, il suo popolo un tempo pacifico cadde in guerra e le tribù iniziarono a scontrarsi tra loro a causa del minerale che da secoli i vulshok estraevano dalle montagne. I lingotti forgiati dalle tribù infatti erano diventati stranamente corrotti, fragili e inutili e ogni tribù dava la colpa agli altri per la debolezza del loro metallo sacro e vecchi rancori cominciarono a riemergere. Fu in quel periodo che Koth ascese. Decise di provare ad usare la sua capacità di purificare il metallo per evitare una guerra fra la sua gente, e grazie alla sua magia, riuscì a restaurare la solidità del metallo e a far diminuire le controversie fra le varie tribù anche se alcuni dissapori rimasero.

Blocco di Cicatrici di Mirrodin[]

Raccogliere le Forze[]

Quando la corruzione di Phyrexia divenne evidente su Mirrodin ed iniziò a espandersi sul piano, Koth si marchiò sul braccio il simbolo di Phyrexia, promettendo a se stesso che avrebbe salvato la sua gente e il suo piano. Cosi cominciò il suo viaggio su altri piani in cerca di risposte e di alleati che avrebbero potuto aiutarlo nella sua missione. Un uomo misterioso gli consigliò di andare su Urborg alla Tomba dei martiri, dove i saggi decisero di aiutarlo anche se inizialmente diffidavano di lui. Mentre era su Urborg decise di entrare nell'Arena della Fortezza dove incontrò e affrontò Elspeth Tirel. Il vulshok non voleva combattere contro di lei, ma Elspeth non gli dava tregua. Alla fine nell'arena fra gli spettatori apparve Ajani che chiese a Elspeth di deporre la sua arma e Koth vedendolo sentì il profumo di una terra sconosciuta e capì che era un planeswalker. Approfittando della sua distrazione, Elspeth lo colpì di striscio al braccio rivelando il marchio di Phyrexia, vedendo quel simbolo la donna si infuriò dicendogli "nulla che abbia quel marchio è degno di vivere" e in preda a una furia cieca si scagliò su di lui per ucciderlo. L'attacco di Elspeth venne fermato dall'intervento tempestivo di Ajani che la convinse ad abbandonare l'arena. Durante la sera Koth cercò Elspeth nelle strade di Urborg gli disse il suo nome e gli spiegò che non era corrotto. Gli chiese informazioni sul suo marchio e gli disse "Phyrexia si è impossessato del mio piano se sai cosa significa allora sai perché devo fermarli."

Insieme la mattina dopo i due planeswalker esplorarono le rovine di una tomba phyrexiana, al suo interno Koth non vide nulla ma Elspeth rivide incubi del suo passato nella sua mente e terrorizzata scappò via. Il geomante la ritrovò e le chiese di andare con lui al Memoriale degli Eroi, lì le regala delle gemme dicendole di intrappolare la sua paura in loro ma lei gli rispose che il passato non è cosi facile da dimenticare. All'interno del Memoriale, Koth utilizza l'altare e apprende che devono trovare un uomo di nome Venser.

L'inventore non era difficile da trovare in quanto gli accoliti del Memoriale sapevano dove viveva e i due planeswalker andarono da lui. Nel laboratorio di Venser i due rimasero sconvolti nel vedere un'enorme componente di metallo phyrexiano incompleto ma migliorato dall'inventore nel tentativo di creare una nave per i viaggi planari. Quando divenne ovvio che Venser non comprendeva i poteri e i pericoli con cui "stava giocando", Koth si infuriò e chiese a Venser di mettersi il suo elmo che un secondo dopo trasformò in una maschera di pietra e gli disse che lo avrebbe rimosso una volta che lui fosse arrivato su Mirrodin in quanto voleva mostrargli gli effetti della minaccia con cui lui stava giocando e a costringerlo a combattere. Prima di viaggiare a sua volta su Mirrodin si voltò verso Elspeth e le chiese di seguirli per aiutarli a combattere Phyrexia.

Sfregiato[]

Su Mirrodin Koth spiega ad Elspeth e Venser alcune cose sul suo piano e nonostante i suoi avvertimenti la coppia non vede niente di minaccioso e Venser comincia a lamentarsi con il geomante per i suoi modi. Koth raccontò ai due stranieri dei conflitti che stanno devastando tutta la superficie di Mirrodin e della minaccia oscura che corrompe il piano stesso, poi usa i suoi poteri per traghettare se stesso e i suoi compagni sul piano alla ricerca di un suo amico che era andato in esplorazione. I tre planeswalker scoprono cosi la sorprendente diffusione del mephidros che il geomante ricorda che non era cosi vasto quando aveva abbandonato il piano. Il trio scoprì un cadavere sconosciuto e subito dopo venne attaccato da un gruppo di nim che dopo un poco rimasero sconfitti ma dopo Elspeth divenne scontrosa e silenziosa e dopo un profondo respiro dice agli altri due planeswalker che non può andare oltre e li abbandona.

Purtroppo senza l'aiuto del cavaliere errante, Koth e Venser vengono sconfitti, storditi e catturati da un harvester corrotto e vengono trascinati nel suo covo vicino a Ish Sah. Koth si svegliò in una stanza illuminata legato ad un tavolo accanto al suo riluttante alleato ancora privo di conoscenza. Si liberò velocemente ma prima di poter svegliare Venser, dei phyrexiani entrarono nella stanza e il vulshok combattè valorosamente per difendere se stesso e Venser ma venne sopraffatto e un phyrexiano dopo averlo immobilizzato si preparò a colpirlo con una lama avvelenata. Fortunatamente per il vulshok, Venser si svegliò in tempo e si teletrasportò vicino a lui bloccando l'attacco del phyrexiano e afferrando Koth. Per i due planeswalker circondati dai phyrexiani sembra non esserci più speranza quando all'improvviso Elspeth compare e avvolge gli aggressori col suo mana bianco polverizzandoli e salvando i suoi alleati.

In seguito il trio raggiunse Ish Sah e Venser si teletrasportò al suo interno per raccogliere informazioni mentre Koth dichiarò a Elspeth la sua certezza che presto sarà tutto finito, non sospettando minimamente cosa si cela dentro la fortezza.

La Ricerca di Karn[]

Dopo non aver trovato alcuna traccia dell'amico, decise di portare i suoi compagni a casa sua poiché era pericoloso continuare a viaggiare durante la notte. Lì però lo attendeva una triste scoperta: la sua famiglia era stata corrotta dai phyrexiani e lui fu costretto a uccidere sua madre. Durante lo scontro i tre vennero colpiti dall'olio e Venser capì che non potevano andarsene da Mirrodin poichè avrebbero portato la corruzione in altri mondi, anche se loro ne erano protetti, l'inventore fece poi le sue condoglianze a Koth che però gli disse che quella non era la sua famiglia, che loro erano già morti prima del loro arrivo e che uccidendoli gli avevano donato la pace liberando i loro corpi. Vista la situazione Venser propose di iniziare a cercare Karn, il creatore di Mirrodin. Koth era scettico al riguardo e Elspeth pensava che se il golem d'argento si trovava su quel piano allora era sicuramente stato corrotto e quindi loro nemico. Alla fine i due accettarono la proposta di Venser anche se durante il cammino, Koth e l'inventore ebbero continue conversazioni tese, causate dal fatto che Koth si considerava il leader del gruppo e criticava ogni consiglio di Venser.

A Ish Sah, Koth, Venser e Elspeth assistettero alla nascita di un esercito phyrexiano, pronto a invadere la superficie. Diverse ore dopo, i tre entrarono nella torre seguendo un myr mandato da Tezzeret per guidarli. All'interno della torre però, c'erano troppi phyrexiani e il trio fu costretto a fuggire attraverso un pozzo di carne. Quando uscirono incontrarono Ezuri e la sua banda, che non volevano lasciarli proseguire. Vennero messi in fuga dalle minacce di Elspeth e dalla dimostrazione di magia di Venser. Il trio proseguì verso il nucleo di Mirrodin fino ad incontrare un soddisfatto Tezzeret.

Riconoscendo Tezzeret come mago di Esper, Elspeth lo considera un nemico ed era pronta ad attaccarlo, ma Tezzeret affermò che non era contro di loro. In quel momento subirono un attacco da una fazione opposta a quella controllata dall'artefice, venendo facilmente sconfitti, anche grazie all'aiuto di Tezzeret. Nonostante ciò, il trio continuò a non fidarsi. Tezzeret affermò che se non volevano restare senza la sua guida, dovevano seguirlo.

Tezzeret portò i compagni in una sala operatoria e dopo che Elspeth ebbe distrutto tutti i phyrexiani, liberarono Melira, una reietta nata senza alcun metallo sul corpo. L'agente di Bolas affermò che lei era il suo dono per loro e che era immune all'olio di phyrexia, poi se ne andò.

I compagni raggiunsero la Fornace e Koth rimase sorpreso quando incontrarono un phyrexiano che li ignorò. Venser gli rammentò le parole di Tezzeret, la fazione rossa non era ancora diventata ostile. Al campo incontrarono i vari gruppi di resistenza mirran tra cui anche Ezuri. Momentaneamente al sicuro, Venser chiese a Koth perchè i suoi compagni lo odiavano e lui rispose che lo consideravano un disertore, poiché li aveva abbandonati lasciando il piano per andare a cercare aiuto nel multiverso. Dopo che Melira dimostrò di poter curare coloro che erano stati infettati dall'olio, guarì tutti coloro che erano al campo, rimuovendo anche la corruzione dai tre planeswalker. Ezuri per guadagnare più influenza, riunì un consiglio, invitando Melira a restare con loro mentre sottilmente diceva al trio di andarsene. L'elfa rispose che sarebbe andata con i suoi compagni al nucleo di Mirrodin in cerca di Karn. Mentre stavano per partire però, il campo venne attaccato dai phyrexiani di Tezzeret e il gruppo riuscì ad evitare la battaglia, seguendo una guida di cui solo Elspeth si fidava. Dopo molte stanze e strane caverne, il gruppo incontrò due angeli corrotti da phyrexia che Elspeth uccise velocemente. Durante la battaglia, Koth si infuriò per la loro indifferenza verso la guerra che si svolgeva in superficie. Il vulshok prese Melira e se ne andò.

Dopo che Elspeth e Venser vennero catturati dai phyrexiani, Koth e Melira ricomparvero, e riuscendo a salvarli. I phyrexiani però si accorsero della fuga dei prigionieri e iniziarono l'inseguimento. Nonostante gli stratagemmi di Venser per bloccarli, guadagnare tempo e riuscire a fuggire, sotto la guida di Glissa i phyrexiani riuscirono a trovarli e mentre l'elfa li schernì, comparve Tezzeret insieme alle sue forze, dando battaglia a Glissa. Il gruppo fuggì verso la sala del trono e lì incontrarono Karn. Melira gli purificò il corpo ma disse che non poteva purificargli il cuore, poiché era completamente corrotto. Fu allora che Venser compì l'estremo sacrificio, consapevole infatti che la sua malattia lo avrebbe presto ucciso, con le ultime energie teletrasportò il suo cuore nel corpo di Karn. Koth vide il corpo dell'inventore cadere mentre il golem finalmente libero si alzò triste per la perdita del suo amico ma pronto a combattere. Dopo la distruzione dei phyrexiani all'interno della sala, il gruppo tornò in superficie per preparare la resistenza.

La bomba di mana[]

Dopo che Karn li lasciò per andare a controllare altri piani che erano stati infettati dall'olio, ci fu una possibilità per la resistenza: i pretori litigavano tra loro per la supremazia, anche se tutti e cinque disprezzavano Tezzeret. Gli informatori scoprirono che Elesh Norn aveva conquistato i domini di Urabrask e Sheoldred, così i mirran concentrarono le loro energie per distruggere la leader della fazione bianca, ma per ogni vita che salvavano ne perdevano cento. La vita su Nuova Phyrexia era diventata una malattia al di là della comprensione, eppure la resistenza continuò a combattere fino al giorno della loro sconfitta. Koth e Elspeth vennero separati da Melira e i suoi custodi. Elspeth non sapeva se fossero stati catturati, Koth li cercò ma non riuscì a trovare alcuna traccia di loro. Trovò però una bomba di mana nella nuova sala del trono. I mirran la modificarono utilizzando gli appunti di Venser, aumentandone la potenza distruttiva.

I due planeswalker continuarono a combattere e scoprirono che i pretori si sarebbero radunati nella sala del trono per scegliere un nuovo padre delle macchine, era la loro ultima possibilità per danneggiare seriamente Nuova Phyrexia. Elspeth non potè fare a meno di chiedersi se ci fosse ancora qualcosa da salvare e Koth le rispose che anche se non poteva esserci vittoria avrebbe continuato a combattere per sempre. I due decisero di usare la bomba per far esplodere la sala del trono.

Riuscirono a entrare durante la notte, ma vennero scoperti. Sigillarono la porta, ma sapevano che era solo questione di tempo prima che i phyrexiani riuscissero a entrare. Koth si voltò verso Elspeth e le disse di andarsene, ma lei replicò che il suo posto era lì a combattere con lui. Il geomante ripeté le sue parole e lei gli disse che non c'era più una casa in cui tornare. Lui rispose che poteva trovare un luogo per riposare o un altro campo di battaglia, ma non lì, Mirrodin era perso per sempre. Poi, usò la sua magia su di lei bloccandole le gambe e dandole una scelta: fuggire o morire. Creò un muro per proteggerla, poi proseguì nella sua missione. Alcuni minuti dopo, usò la bomba di mana.

Mantenere viva la speranza[]

Koth riuscì a sopravvivere alla bomba di mana e a fuggire facendo credere a Elesh Norn di essere morto nell'esplosione. Un giorno dovrà affrontare la scelta se abbandonare il suo mondo ormai corrotto o morire, ma per il momento tiene viva la speranza che i restanti brandelli di resistenza mirran possano avere la meglio sui phyrexiani.

La Guerra dei Fratelli[]

Dopo le varie incursioni dei phyrexiani su diversi piani e la Seconda Invasione di Phyrexia su Dominaria, Koth, attraverso un messaggio anonimo di Tezzeret a Jace Beleren, informò i Guardiani che lui e i mirran erano pronti per un assalto al nucleo di Nuova Phyrexia in modo da eliminare la leadership phyrexiana.

Phyrexia: Tutto Diverrà Uno[]

Nella Fornace[]

Resistance ReunitedART1

Riunire la Resistenza.

Nello Strato della Fornace, Koth e i Mirran aspettavano l'arrivo dei loro alleati planeswalker. Tyvar Kell, Kaito Shizuki e Nahiri arrivarono insieme a Melira; Jace arrivò da solo dopo di loro e infine giunsero anche Kaya Cassir e Elspeth. Quando vide la cavaliera Koth gridò il suo nome, lei lo riconobbe, sorrise e gli corse incontro per abbracciarlo felice di ritrovarlo vivo dopo aver creduto per tanto tempo che fosse morto. Sebbene la maggior parte di loro era arrivata a destinazione la Viandante, Lukka, Nissa Revane e Vraska erano ancora dispersi. Il gruppo di planeswalker si riunì e Koth e Melira li aggiornarono sullo stato del piano.Le nuova informazioni fecero capire che per via delle modifiche fatte dai phyrexiani, distruggere il Frangireami prima che collegasse Nuova Phyrexia al resto del multiverso con l'attivazione del loro Sylex avrebbe potuto avere le conseguenze già calcolate: contenere la minaccia phyrexiana solo su quel mondo finché non poteva essere eliminata. Tuttavia c'era anche la possibilità che l’onda d'urto non distruggesse solo la Germessenza, ma tutto il piano. Dal momento che le risorse per la sopravvivenza dei Mirran erano quasi esaurite e anche perchè non volevano che nessun altro mondo subisse la stessa condanna del loro, Koth e Melira si unirono a loro. Consapevoli di non avere tempo da perdere, il gruppo decise di non aspettare i loro compagni e di proseguire. Prima della partenza Koth parlò da solo con Elspeth poi salì sul carretto che li avrebbe condotti attraverso un tunnel che gli avrebbe evitato sia il Labirinto del Cacciatore che la Baia Chirurgica.

Perdite insopportabili[]

Arrivati alle Fosse di Dross, Koth e i suoi compagni usarono il Nimbo di Elspeth per proteggersi dalla phyresis, tuttavia, dopo che Jace bevve iniziò a sentire mentalmente il dolore di Vraska e decise di andare a salvarla. Gli altri erano dubbiosi ma dal momento che il telepate aveva con sè il Sylex furono costretti a seguirlo. Quando arrivarono al Colosseo di Sheoldred, Koth spiegò che si trattava dell'arena dove Sheoldred faceva lottare per il suo divertimenti i suoi campioni, coloro che l'avevano infastida e i Mirran che venivano catturati vivi ma considerati indegni di ricevere i "doni" di phyrexia. Il Vulshok aggiunse che anche lui aveva combattuto in quel luogo e che una parte di lui avrebbe continuato a lottare lì finché non fosse morto. Entrati nel Colosseo sconfissero i phyrexiani ma quando raggiunsero la gorgone videro che era stata ferita gravemente e non potendo salvarla solo Jace scelse di restare con lei mentre Koth e gli altri decisero di proseguire portandosi il Sylex. Subito dopo però vennero raggiunti dal telepate che era stato ferito e infettato a un braccio da una Vraska completata. I planeswalker vennero attaccati in massa dai phyrexiani e, vista la situazione disperata, Nahiri usò il suo potere, rivelando di essere stata infettata, e si sacrificò portando tutto il Colosseo di Sheoldred nella Basilica Pallida. I phyrexiani fedeli ai Thane d'Acciaio cominciarono a scendere dallo squarcio ma vennero intercettati da Atraxa che iniziò a lottare contro di loro considerandoli invasori nel dominio di Elesh Norn. Approfittando della situazione, il gruppo proseguì senza essere notato.

Speranza remota[]

Dalla Basilica arrivarono alla Germessenza dove trovarono il corpo smontato di Karn. I planeswalker informarono il golem d'argento che avevano creato un altro Sylex e potevano ancora mettere fine ai piani di Elesh Norn. Karn spiegò che dovevano raggiungere la fonte del Frangireami e farlo esplodere. Mentre la maggior parte proseguì per portare a termine la missione, Koth scelse di restare indietro sia per aiutare Karn che per sistemare delle cariche esplosive come piano di riserva.

L'Avanzata delle Macchine[]

Due nuove alleate[]

Dopo che i planeswalker fallirono nel distruggere il Frangireami e l'invasione nel multiverso ebbe inizio, Koth e Melira furono costretti a fuggire mentre Karn finì nuovamente nelle mani di Norn. Successivamente i Mirran riuscirono a disattivare la barriera difensiva contro i planeswalker e due nuove alleate planeswalker arrivarono tra loro: Chandra Nalaar e Wrenn. Dopo che la driade spiegò il loro piano a Koth e Melira, i quattro andarono da Urabrask per ottenere il suo aiuto. Koth ascoltò la discussione tra la piromante e il Pretore poi Melira intervenne e disse di concentrarsi sul loro obiettivo: usando la sua magia Koth avrebbe lanciato le due verso l'Albero dell'Invasione in modo che Wrenn potesse fondersi al Frangireami, mentre loro e il resto dei Mirran avrebbero fatto da diversivo. Le planeswalker salirono sulle loro piattaforme e Wrenn commentò che non le piacevano i viaggi aerei. Koth rispose che sarebbe stato breve poi le lanciò verso il Frangireami.

Il ritorno di Elspeth[]

Dopo che Koth, i Mirran e i loro alleati fallirono nel secondo tentativo di fermare Elesh Norn, tutti i ribelli vennero sconfitti, imprigionati e portati di fronte alla Madre delle Macchine che ordinò a Jin-Gitaxias di completare Koth, Wrenn e Chandra. Il Vulshok rimase impassibile mentre il pretore si preparava a colpirlo. Improvvisamente, un angelo in armatura scintillante, bloccò l'attacco del phyrexiano con la sua lama e Koth riconobbe Elspeth. La sua amica curò e liberò tutti i prigionieri iniziando poi uno scontro con Norn. Dopo essere stato guarito, il Vulshok radunò i Mirran e insieme a loro iniziò ad avanzare nuovamente verso il Frangireami. Usando la sua magia, manipolò la lastra in cui era imprigionato Karn salvandolo e portandolo con loro. Mentre avanzavano per permettere a Wrenn di compiere la sua missione, Koth usò la sua magia per difendere i suoi compagni dagli attacchi di Nissa e altri phyrexiani.

Battaglia su Nuova Phyrexia[]

Dopo che Teferi e il suo popolo si unirono alla battaglia, Koth venne informato dal mago del tempo su ciò che stava facendo Wrenn e che Zhalfir avrebbe accolto lui e i sopravvissuti del suo popolo. Il Vulshok rispose che i Mirran avrebbero fatto in modo che Nuova Phyrexia non si dimenticasse mai di loro e guidò i suoi guerrieri contro i phyrexiani. Con l'aiuto di Chandra, Koth supportò l'attacco dei nuovi alleati, poi fece cadere frammenti di metallo incandescente sull'esercito phyrexiano. Durante la fase finale dell'invasione, Koth attraversò con i suoi alleati il portale al sicuro su Zhalfir, mentre Nuova Phyrexia venne isolata dal resto del Multiverso grazie al sacrificio di Wrenn.

La fine dell'invasione[]

Dopo la sconfitta dei phyrexiani, Koth aiutò Karn e i guaritori di Zhalfir a rimuovere più metallo phyrexiano possibile dal corpo di Nissa. Successivamente, all'interno della struttura dei guaritori, il Vulshok, Karn e Chandra parlarono con Kaya, mentre Ajani e Nissa erano ancora privi di sensi. Secondo la teoria di Saheeli, arrivata per una breve visita per poi tornare su Kaladesh, dal momento che Elesh Norn si era resa la fonte della mente dei phyrexiani per impedire che un rivale potesse usarli contro di lei, con la sua morte, l'Olio aveva smesso di trasmettere ordini e ciò aveva portato alla fine dell'invasione perchè i phyrexiani vennero resi incapaci di continuare a combattere. Le informazioni dell'assassina di fantasmi confermavano la teoria dell'inventrice. La loro conversazione venne interrotta dall'arrivo di Teferi e Melira, con la seconda che stava morendo a causa della ferita ricevuta durante la battaglia contro i phyrexiani. La Sylvok disse che aveva trovato un modo per aiutare Ajani e Nissa: lei avrebbe usato le sue ultime forze per purificare i loro corpi, mentre Karn avrebbe dovuto sacrificare la sua scintilla per purificare le loro. Il golem accettò di fare la sua parte. Durante i preparativi, Koth andò da Elspeth e la informò del piano di Melira per guarire Ajani e Nissa. Lei rispose che era consapevole che alla Sylvok restava poco da vivere e che sarebbe stata molto dispiaciuta dalla sua perdita. Nonostante ci fosse dolore nella sua voce il viso dell'angelo rimase tranquillo, ma a sconvolgere Koth fu il fatto che l'altra non chiese altre informazioni sui loro amici. Comprendendo la sua paura, Elspeth disse che la loro amica sarebbe morta valorosamente alle sue condizioni. Lo abbracciò e lui disse che era cambiata. Lei comfermò ma aggiunse che era ancora sua amica e che se mai avesse avuto bisogno del suo aiuto, tutto quello che doveva fare era pregare. Subito dopo lo portò in volo alla struttura dei guaritori dove lo lasciò in modo che potesse salutare Melira prima della sua fine, poi viaggiò nella cieca eternità. Nell'osservare la sua partenza, Koth notò i soli di Mirrodin che ora orbitavano intorno a Zhalfir e si disse che non sarebbe stato facile ricominciare una nuova vita su quel mondo ma poteva provarci visto che c'era un pò di casa sua in esso. Dopo che il rituale ebbe successo, Koth strinse il corpo di Melira tra le sue braccia, piangendo per la sua morte, mentre intorno a sè i suoi amici provarono a consolarlo con la loro presenza.

Perdita della scintilla[]

Koth fu uno dei numerosi planeswalker che persero la scintilla dopo la fine dell'invasione nel multiverso, ma dal momento che si trovava insieme al suo popolo, ciò non lo preoccupò e si concentrò a costruire una nuova casa per i Mirran su Zhalfir. Arrivato insieme a Teferi e Karn nel luogo dove la ghianda di Wrenn era diventata una giovane pianta, Koth vide una creatura che non era di Zhalfir attaccare Nissa. Mentre i suoi amici si occupavano della creatura il Vulshok aiutò l'elfa. Tuttavia, un lampo bianco esplose dalla pelle della creatura che si rivelò essere un elementale delle tempeste e l'esplosione scaraventò tutti e quattro a terra mentre fuggiva. Esaminando la zona, il gruppo vide un enorme portale e Teferi spiegò che la creatura doveva essere arrivata da lì. Nissa chiese se uno di loro doveva provare ad attraversarlo ma Karn rispose che era troppo rischioso perchè poteva portare su un altro mondo ma anche nella cieca eternità e in quel caso, privi della scintilla, sarebbe stata morte all'istante. Koth interruppe le loro analisi ricordando che dovevano dare priorità a trovare la creatura che rappresentava una minaccia per il loro popolo e solo dopo avrebbero valutato se attraversare il portale.

Dal momento che la guaritrice costrinse Nissa a restare a riposo, Koth, Teferi e Karn partirono senza di lei. Tuttavia a causa di un'improvvisa tempesta che causò un'inondazione, i tre rimasero bloccati in una grotta a pochi chilometri dalla città. Riuscirono a tornare indietro solo al mattino successivo e vennero informati che l'elementale era stato sconfitto da Nissa e Chandra.

Nei Videogame[]

In ManaStrike[]

Koth è uno dei planeswalker che può essere sbloccato solo dal negozio del gioco con gold o gemme. Usa il mana rosso e attacca sia unità di aria che di terra. Sferra attacchi di mischia AoE. Attiva la modalità roccia dura quando entra in territorio nemico e sferra attacchi di mischia solo alle costruzioni. La sua abilià gli permette di circondarsi di lava per aumentare il suo attacco e ridurre tutti i danni subiti.

Referenze[]

Rappresentato in:
  • Koth del Martello
  • Koth, Fuoco della Resistenza
Mostrato in:
  • Arena di Phyrexia
  • Geoflusso
  • Riunire la Resistenza
  • Tempesta di Scorie
Carte associate:
  • Messaggera di Koth
Testi di colore:
  • Corazza di Darksteel
  • Dardo di Lava
  • Distesa Terramorfica
  • Lingotto di Darksteel
  • Nascita Ardente
  • Nucleo di Phyrexia
  • Radunare le Forze
  • Rifugio dei Mirran
  • Scarica Voltaica
  • Scorificare
  • Torre di Phyrexia
  • Tramutare in Scorie
  • Tyrranax Spinato
  • Volo Rovente

Galleria[]

Galleria

Collegamenti esterni[]

Espansioni Blocco di Mirrodin (MirrodinDarksteelQuinta Alba) • Blocco di Cicatrici di Mirrodin (Cicatrici di MirrodinMirrodin AssediatoNuova Phyrexia) • Phyrexia: Tutto Diverrà UnoL’Avanzata delle Macchine (L’indomani)
Luoghi di Mirrodin Campi TaglientiMare di MercurioMephidrossOxiddaGroviglioNulla Scintillante
Luoghi di Nuova Phyrexia Facciata MonumentaleMirrexStrato della FornaceLabirinto del CacciatoreBaia ChirurgicaFosse di DrossBasilica PallidaGiardini di MicosintiGermessenza
Storia Quinta AlbaInvasione di Nuova Phyrexia
Nativi KothSlobad
Pubblicazioni Gathering ForcesScarredDark DiscoveriesThe Quest for KarnA Planeswalker's Guide to New PhyrexiaPlaneswalker's Guide to Phyrexia: All Will Be OneThe Legends of Phyrexia: All Will Be One
Approfondimenti Mirrodin AltroEventiGruppiLuoghiPersonaggiRazzeVisitatori
Approfondimenti Nuova Phyrexia GruppiLuoghiPersonaggiRazze
Attuali Ajani Criniera d'OroAngrathArlinn KordAshiokBasri KetChandra NalaarDavriel CaneElspeth TirelEstridGarrukGeyadrone DihadaGristJace BelerenJared CarthalionJiang YangguKaito ShizukiKasminaKayaLiliana VessMu YanlingOkoQuintorius KandRal ZarekSorin MarkovTacenda VerlasenTeyo VeradaTezzeretUginVivien ReidIl Più Sfortunato
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