Karn è un golem d'argento specializzato nel mana incolore, ma sa usare anche tutti e cinque i colori di mana, originario di Dominaria venne creato da Urza. In passato era anche un antico e potente planeswalker.
Descrizione[]
Golem D'Argento[]
Parte dell'Eredità e costruito a partire dal cuore di Xantcha, Karn è un potente artefice, specializzato nell'utilizzo di artefatti e nella loro manipolazione. Essendo fatto di argento è inoltre in grado di poter resistere ai viaggi nel tempo. Dopo la sua ascensione, creò il piano di Argentum, ma continuò a monitorare la situazione su Dominaria, tornandoci infine per sacrificare la sua scintilla per chiudere la frattura dimensionale sopra Tolaria prima che si formasse. Le sue azioni lo resero vittima dell'olio scintillante che sgorgava dal cuore di Xancha dentro di lui e la sua mente iniziò a scivolare nella follia rendendolo il Padre delle Macchine di Nuova Phyrexia. Alla fine, venne salvato da Melira che purificò il suo corpo e da Venser, che si sacrificò donandogli la sua scintilla. Nuovamente sé stesso, Karn cerca un modo per curare il multiverso dalla minaccia dei Phyrexiani. Successivamente aiutò i Guardiani a sconfiggere Nicol Bolas su Ravnica. Tornò su Dominaria per lottare nella Seconda Invasione di Phyrexia, ma venne catturato e riportato su Nuova Phyrexia. Alla fine dell'Invasione di Nuova Phyrexia Karn uccise Elesh Norn e sacrificò la scintilla ricevuta da Venser per invertire il processo di completamento su Ajani e Nissa.
Storia[]
Nascita[]
Creato come una sonda da Urza e Barrin per i loro esperimenti sui viaggi nel tempo, la sua forma è stata scelta così perché gli studi di Urza avevano dimostrato che solo l'argento poteva passare illeso fra le energie temporali. Nel tentativo di rendere il golem senziente, Urza usò il cuore phyrexiano di Xantcha come parte della sua costruzione, che consentì a Karn di sviluppare una personalità che cresceva e si evolveva con le nuove esperienze e in grado quindi di prendere decisioni autonome.
Blocco di Urza[]
Dopo la sua attivazione, Karn venne affidato al giovane Teferi, uno studente dell'accademia di Tolaria, per imparare a conoscere il suo mondo. Teferi lo vedeva come un giocattolo elaborato e lo trattava come un semplice golem. Un esempio di trattamento insensibile fu il nome che il giovane mago aveva dato al golem: testa di metallo. Il terribile trattamento di Teferi provocò lo sdegno di una studentessa dell'accademia più grande del mago, l'artefice Jhoira, che decise di iniziare a "insegnare" seriamente al golem ciò che doveva sapere su Dominaria. Jhoira diede al golem il nome "Karn" una parola thran che significava "forza". La vita di Karn trascorreva tranquilla e sedentaria nonostante i vari viaggi temporali che effettuava, fino al giorno della tremenda tragedia causata da un agente phyrexiano dormiente Kerrick, che durante un assalto "uccise" Jhoira. Consapevole di poter restare indietro nel tempo solo per alcuni minuti, Karn decise di tornare nel passato per cambiare il presente, riusciì nel suo intento salvando la vita alla sua amica, ma la macchina del tempo subì danni catastrofici ed esplose distruggendo l'accademia e lasciando l'isola di Tolaria in balia di effetti temporali.
Anni dopo, Karn tornò con Urza e Barrin a Tolaria per aiutare a costruire una seconda accademia. Scoprì cosi che Jhoira era viva e che Teferi era rimasto intrappolato all'interno di una bolla temporale. Jhoira e Karn lavorarono sodo e alla fine riuscirono a trovare un modo per liberare e salvare Teferi. In seguito Urza mise da parte gli esperimenti sui viaggi del tempo per concentrarsi su altri progetti. Tuttavia Karn servì il suo creatore in altri modi; durante una missione diplomatica con i viashino e nella prima missione sulla nave Cavalcavento nel Reame di Serra.
In seguito Jhoira scelse di andare nella sua terra d'origine, Shiv, e di accettare il piano di Teferi per proteggere la sua terra e Zhalfir dalle forze di Phyrexia: i due continenti furono mandati in "fase" da Teferi e "tolti" dal piano di Dominaria. Purtroppo, Karn sentì profondamente la mancanza di Jhoira e cadde in una profonda crisi depressiva, si arruolò nella Cavalcavento e prese parte a tutte le sue missioni nella speranza che esplorando il mondo sarebbe riuscito a distrarsi ma non ci riuscì e alla fine le sue condizioni mentali preoccuparono molto Barrin che implorò Urza affinché trovasse un modo per aiutare il golem d'argento. Urza accettò e mise un blocco mentale su Karn affinché lui potesse richiamare venti anni della sua vita alla volta. C'era solo una cosa che però Karn non volle mai dimenticare del suo passato e guardando una foto di Jhoira ogni notte ripeteva il suo mantra: "Jhoira è mia amica".
L'Eredità[]
Urza decise che la nave Cavalcavento, Karn e tutti gli altri potenti artefatti che aveva creato per il suo obbiettivo di sconfiggere Phyrexia, "la raccolta dell'Eredità", avessero bisogno di un componente umano che li utilizzasse. Si mise cosi ad "interferire" con le linee di sangue di Dominaria, cercando di allevare l'eroe perfetto. Il culmine di questo progetto, la linea di sangue Capashen, fu affidata alle cure di Karn.
Il golem d'argento salvò il giovane Capashen dalle incursioni phyrexiane su Benalia e lo portò dal suo padre adottivo Sidar Kondo. Quando il figlio di Kondo, Vuel gli rivoltò contro la sua tribù e rubò l'Eredità, Karn partì subito per recuperarla ma durante il suo sforzo venne ingannato e spinto ad uccidere un innocente spettatore e fu congelato da un potente artefatto. In seguito fu trovato e liberato da Sisay ma perseguitato da ciò che aveva fatto, Karn fece un voto di pacifismo giurando che non avrebbe più fatto del male a nessuno.
Blocco di Tempesta[]
Nel periodo che passò su Rath, Karn venne catturato da Greven il-Vec perché il suo "voto" gli impediva di combattere i suoi assalitori. Venne portato alla fortezza di Volrath, dove venne torturato prima di essere salvato da Gerrard. Mentre l'equipaggio fuggiva dalla fortezza, Karn si mise alla ricerca degli artefatti dell'Eredità custoditi dalla regina dei Tramutanti. Spiegandole mentalmente che l'eredità era parte di lui, riuscì a farsi consegnare gli oggetti e ad andarsene in pace.
Blocco di invasione[]
All'inizio dell'Invasione di Phyrexia affrontando Tsabo Tavoc nelle Grotte di Koilos, Karn realizzò che il suo voto di pacifismo gli impediva di proteggere i suoi amici e il suo piano natale; ciò nonostante non riusciva a liberarsi dal suo giuramento, quando all'improvviso fu colpito alla testa e il blocco mentale che Urza aveva usato su di lui s'infranse e Karn ricordò i phyrexiani che aveva ucciso per salvare Jhoira e finalmente riuscì a combattere, aiutando Gerrard ad uccidere Tsabo Tavoc. La mattina successiva, Karn trascorse molto del suo tempo nella stanza del motore della Cavalcavento e in seguito comprese completamente tutto il contenuto del Tomo Thran e grazie a questa conoscenza innescò l'evoluzione finale della Cavalcavento. La nave divenne "viva" e nonostante le terribili circostanze (l'attacco di Yawgmoth), Karn comprese di aver trovato una "creatura" in grado di comprenderlo completamente. La nave diede la sua "vita" nel tentativo di fermare Yawgmoth ma senza riuscirsi, e quando tutto sembrò perduto, Karn si uni con Urza e Gerrard (il giovane prima di unirsi a lui gli mise negli occhi le pietre del potere di Urza la Mightstone e la Weakstone), e con tutti i componenti dell'Eredità e rilasciò una ondata di mana bianco che distrusse tutti i phyrexiani e uccise Yawgmoth. Urza e Gerrard morirono mentre Karn divenne il primo e unico planeswalker artificiale.
Argentum[]
Dopo essere diventato un planeswalker, Karn creò Argentum, un piano completamente di metallo. Creò alcune sonde per monitorare Dominaria, ma una di queste era difettosa e divenne il Mirari che mostrò a Karn solo morte e distruzione. Nonostante avesse creato un piano privo di vita, Karn cadde nuovamente in depressione fino alla morte della falsa dea Karona. In seguito prese Jeska come sua apprendista e dopo aver usato il mirari per creare un guardiano, Memnarch per il suo mondo, partì con la sua allieva all'esplorazione del multiverso. Purtroppo il cuore di Karn era infetto e, senza saperlo, il golem d'argento portò l'olio phyrexiano sul suo piano e su altri mondi. Quando Memnarch entrò in contatto con l'olio impazzì e decise di trasformare Argentum in Mirrodin,un ecosistema che avrebbe permesso al guardiano impazzito di diventare un planeswalker e trovare Karn.
Secoli più tardi, quando Karn cercò di tornare su Mirrodin, si ritrovò bloccato da una barriera che non gli permetteva di entrare nel suo mondo. Con le sue capacità limitate, Karn poté solo inviare dei sogni a Glissa percependo in lei la scintilla da planeswalker. Alla fine quando Memnarch fu sconfitto, Karn poté nuovamente entrare su Mirrodin, ritrasformò Memnarch nel mirari e lasciò il suo mondo sotto la protezione di Glissa, Slobad e Geth.
Blocco di Spirale Temporale[]
Trecento anni dopo l'invasione di Phyrexia, Karn tornò su Dominaria poichè aveva sentito la richiesta di aiuto di Jhoira e, dopo aver convinto Windgrace a chiudere la fenditura di Urborg, andò indietro nel tempo con l'aiuto di Teferi per poter sigillare la frattura dimensionale su Tolaria. Ci riuscì, ma durante il processo accadde qualcosa di terribile poichè mentalmente disse a Venser di salutare gli altri e di non seguirlo mai. Poi prima di perdere la scintilla entrò ed uscì diverse volte dalla cieca eternità per evitare che qualcuno potesse trovarlo.
Blocco di Cicatrici di Mirrodin[]
La Ricerca di Karn[]
Prima di perdere la scintilla, Karn tornò su Mirrodin e si ritirò nel nucleo del piano. La scintilla lo proteggeva dagli effetti dell'olio di Phyrexia e una volta persa, la corruzione iniziò ad avere la meglio su di lui. Karn venne venerato come padre delle macchine dai nuovi phyrexiani che si stavano evolvendo su Mirrodin. La sua mente iniziò a scivolare nella follia mentre una parte di lui cercava di resistere alla corruzione, seduto sul suo trono e circondato da agenti di Phyrexia. Dentro di lui si mescolavano i ricordi del padre delle macchine, del creatore di Mirrodin e di un semplice golem d'argento, rendendolo sempre più folle.
Alla fine, Karn ebbe un breve istante di lucidità e mandò una guida per condurre Venser e il suo gruppo al centro del nucleo. Dopo aver superato molte difficoltà, Venser e i suoi compagni trovarono il golem in pessime condizioni.
La reietta silvaco Melira riuscì a purificare il corpo del golem dall'olio, ma non poté purificare il cuore di Karn. Consapevole che la sua malattia era peggiorata durante il viaggio e che non gli avrebbe permesso di vivere ancora per molto, Venser salvò il golem (e il resto del multiverso da un grande pericolo) compiendo l'estremo sacrificio. Con le ultime energie, l'inventore usò il suo mana per teletrasportare il suo cuore ancora puro nel petto di Karn, donandogli contemporaneamente la sua scintilla di planeswalker. Qualche istante dopo, finalmente libero dalla influenza di Phyrexia, Karn potè piangere per la perdita del suo vecchio amico, ma per breve tempo. La battaglia contro Phyrexia era iniziata, e molto doveva ancora essere fatto.
In cerca dell'olio[]
Dopo essere tornato un planeswalker, Karn decise di andare su altri piani che erano stati infettati dall'olio per cercare di evitare che la tragedia di Mirrodin trasformato in Nuova Phyrexia si ripetesse.
Dominaria[]
Ritorno su Dominaria[]
Karn tornò su Dominaria e andò a Yavimaya, dove eseguì degli scavi usando degli automi. Vide Chandra Nalaar e vennero entrambi attaccati dagli alberi animati. Vinto lo scontro, Chandra lo raggiunse e lo ringraziò per averla aiutata. Karn spiegò che quell'attacco era solo un’istintiva azione di difesa di Multani, che si trovava in uno stato semi-cosciente per guarire dalle sue ferite. Lei spiegò che stava cercando Jaya Ballard e, mentre parlavano, la vecchia piromante arrivò nella foresta e si unì a loro.
La Cavalcavento[]
Mentre stava continuando i lavori di scavo insieme ai suoi automi, Karn venne raggiunto da Chandra che chiese cosa stesse cercando. Karn spiegò che voleva trovare il Sylex, un manufatto creato da Urza per usarlo contro i phyrexiani: aveva intenzione di portarlo su Nuova Phyrexia e farlo detonare. Chandra chiese se Jaya fosse lì per aiutarlo. Lui spiegò che lo stava aiutando a proteggere lo scavo dagli attacchi di Multani, che percepiva che il Sylex stava tornando in superficie e lo temeva. Dopo che trovò il manufatto, Multani apparve tra loro, ancora semi-cosciente, e gli alberi animati emersero dalla foresta per attaccarli. Sopra di loro apparve la Cavalcavento e Teferi congelò il tempo per immobilizzare la foresta. Dopo che Chandra riuscì a calmarlo, Karn gli spiegò che aveva preso il Sylex, ma non per usarlo su Dominaria.
Karn si riunì a Jhoira e Teferi. Lui iniziò a raccontare di Venser, ma Jhoira disse che avevano saputo tutto da Ajani. Lui era pentito di quello che era successo: non avrebbe mai voluto che si sacrificasse, poi chiese perché si trovavano a bordo della Cavalcavento. Jhoira disse che volevano distruggere Belzenlok e la Cabala, mentre Karn era concentrato sul distruggere Nuova Phyrexia. Lei disse che la sua causa era ammirevole, ma credeva che lui e Teferi avrebbero prima dovuto aiutare i Guardiani contro Nicol Bolas.
Il clandestino[]
Mentre si assicurava che le fiamme di Chandra e Jaya non danneggiassero la Cavalcavento, Karn vide Piedemoccio e lo informò che stavano andando a Urborg per distruggere Belzenlok all’interno della Fortezza della Cabala. Gli parlò del Sylex e della sua intenzione di andare su Nuova Phyrexia e distruggere il piano dei phyrexiani. Piedemoccio gesticolò per fargli capire che gli era vicino, Karn annuì e continuò che gli altri pensavano che i phyrexiani non fossero più una minaccia, ma lui sentiva di dover agire.
La Fortezza[]
Arrivati a Urborg, Karn andò con Teferi, Gideon e Chandra per svolgere la loro parte nel piano. Aprì un sentiero attraverso i viticci aggrovigliati e i cespugli di rovi, mettendo alla prova la consistenza del terreno con il suo peso. Mentre camminavano attraverso le rovine diroccate per arrivare alla Fortezza, si lasciò scappare la promessa sulla riflessione di aiutare gli altri anche contro Bolas.
Raggiunsero l’entrata della Fortezza, dove Gideon e Chandra proseguirono da soli dopo che Teferi lanciò su di loro una magia rallenta-tempo.
Scontro con la Cabala[]
Quando Cavalcavento arrivò alla Fortezza, Karn e Teferi risalirono sulla nave. Vennero attaccati da una raffica di frecce e dardi di balestra. La loro controffensiva procedeva bene finché non vennero attaccati da Urgoros. Karn, accovacciato dietro Shanna, utilizzava l’immunità dell'altra per difendersi e avvicinarsi abbastanza da attaccare il potente lich. Lo scontro durò fino alla morte di Belzenlok, poichè quando percepì la morte del suo signore, Urgoros sparì.
Dopo la vittoria, liberarono i prigionieri della Cabala. Karn, Teferi e Jaya decisero di accompagnare gli altri planeswalker nella loro impresa per distruggere Nicol Bolas. Karn però si rifiutò di entrare nei Guardiani perché aveva intenzione di andarsene appena possibile per continuare la sua impresa contro Nuova Phyrexia. Salutò Jhoira e le promise che sarebbe tornato a trovarla, poi con gli altri viaggiò su Ravnica.
La Guerra della Scintilla[]
Insieme ai suoi compagni, Karn andò su Kaladesh dove si riunirono ad Ajani e apettarono il ritorno di Gideon andato in cerca di Liliana Vess. Improvvisamente, tutti i planeswalker sentirono il richiamo del Faro Interplanare e viaggiarono su Ravnica per il confronto finale con Nicol Bolas, rimanendo intrappolati dal Sole Immortale del drago antico. Accanto a molti altri planeswalker e abitanti del piano, Karn combatté contro gli Eterni dell'Orda Atroce di Bolas guidati proprio da Liliana.
Durante la fase iniziale della guerra, Karn concesse ai Guardiani insieme a se stesso, Jaya, Ral Zarek, Kaya e Teyo Verada la possibilità di vedere le aure degli altri planeswalker tramite un incantesimo che riuscì a creare dopo aver studiato gli occhiali per la rilevazione delle scintille di Ral, un progetto creato da Niv-Mizzet, rendendo così più facile per loro proteggere e coordinarsi con gli altri planeswalker intrappolati.
Durante l'invasione del piano, fu presente alla riunione dove i leader della difesa di Ravnica si riunirono per mettere a punto una strategia. Sotto raccomandazione di Jace Beleren, decisero di dividersi in team per concentrarsi su compiti specifici: Karn, Dack Fayden, Ob Nixilis e Samut si offrirono volontari per attraversare il Ponte Planare per arrivare su Amonkhet e chiudere il portale. Arrivati su Amonkhet, mentre Ob Nixilis e Samut combatterono contro gli Eterni, Dack riuscì a distrarre Tezzeret dando a Karn un'apertura per far volare uno dei micro-droni esplosivi di Saheeli nel meccanismo di controllo del Ponte nel torace di Tezzeret, che esplose. Ciò fece implodere e collassare su se stesso il portale più grande che gli Eterni stavano usando per arrivare su Ravnica. Sebbene ferito, Tezzeret rivelò di essere felice di essere stato sconfitto: sperava che riuscissero a sconfiggere Bolas in modo da essere liberato dalla sua schiavitù verso il drago. Dopo che finì di parlare l'artefice fuggì, così come Ob Nixilis che li aveva aiutati solo per avere una via di fuga. Poco dopo il gruppo venne raggiunto da Hazoret e Sarkhan Vol. Su richiesta di Sarkhan la dea diede loro la sua lancia per aiutarli nella loro lotta contro Bolas. Karn prese l'arma divina e, dopo che il gruppo a cui si era unito anche Sarkhan tornò su Ravnica, la lancia venne rivestita momentaneamente di fuoco da Angrath. Insieme il golem d'argento e il minotauro la usarono per incenerire gruppi di Eterni. Successivamente, Karn diede l'arma al rinato Niv-Mizzet.
Dopo la fine della guerra, Karn fu uno dei planeswalker sopravvissuti alla battaglia e fu presente durante la celebrazione della vittoria.
Dopo la Guerra della Scintilla[]
Insieme ad altri planeswalker, Karn partecipò al funerale di Gideon su Theros. Ascoltò Ajani raccontare la storia di Elspeth Tirel. Subito dopo decise di partire per Nuova Phyrexia per combattere i phyrexiani, ma Teferi e Ajani lo convinsero a parlare prima con loro della sua strategia.
Dominaria Unita[]
Il ritorno dei phyrexiani[]
Tornato su Dominaria dopo la fine della Guerra della Scintilla su Ravnica, Karn iniziò a cercare informazioni sul Golgothian Sylex nelle Grotte di Koilos. Il planeswalker sapeva che i phyrexiani erano tornati su Dominaria, poteva percepirlo così come poteva sentire la pietra e la tecnologia interplanare che crivellavano i suoi strati, eppure nessuno gli aveva creduto, nemmeno Jhoira che era convinta che i nuovi phyrexiani fossero bloccati su Nuova Phyrexia e che lui non fosse riuscito a superare la morte di Venser. Durante gli scavi individuò un laboratorio e riconobbe una configurazione destinata a sfruttare gli esseri senzienti per la sperimentazione. Consapevole che i libri presenti si sarebbero ridotti in polvere non osò toccarli, ma esaminò il tavolo dove vide un diagramma del Sylex. Prima di poter analizzare meglio la sua scoperta, Karn individò tracce della presenza dei phyrexiani. Valutò se tornare al campo dai suoi compagni, ma cercare aiuto richiedeva tempo che non aveva e avrebbe messo in pericolo i suoi alleati. Si disse che aveva imparato qualcosa durante la sua lunga vita: un solo momento di disattenzione poteva lasciare un intero piano vulnerabile ai phyrexiani. I suoi nemici erano per ora contenuti nelle grotte con lui e non avrebbe permesso che Dominaria condividesse il destino di Mirrodin. Pensò che oltre a fermare quella minaccia phyrexiana avrebbe anche ottenuto prove sufficienti per poter reclutare rinforzi e convincere sia Jhoira chee i suoi compagni planeswalker della presenza dei loro nemici.
Entrò nel tunnel e incontrò due agenti della Società di Mishra che sconfisse facilmente. Fece domande, ma apprese solo che Sheoldred aveva dei piani per lui. Karn legò e imbavagliò i suoi nemici, poi proseguì pensando che doveva trovare la Pretore per porre fine alla nuova minaccia phyrexiana prima che iniziasse e che doveva farlo da solo visto che era immune dall'essere convertito grazie al sacrificio di Venser. trovò la base di Nuova Phyrexia con una ferita Sheoldred circondata dai suoi fedeli. Karn attaccò, ma venne ostacolato da Rona. Sebbene il planeswalker riuscì a vincere, l'altra si era preparata al suo arrivo e riuscì a bloccarlo con la magia dando il tempo a Sheoldred e alla navi volanti phyrexiane di fuggire. Rona disse che anche se quella base era stata compromessa avevano altre numerose basi su tutta Dominaria e lui non sarebbe mai riuscito a individuarle tutte. Poi gli fece crollare addosso una parte delle caverne e andò via. Consapevole che non poteva spostare tutte quelle rocce nonostante la sua forza, Karn decise di viaggiare nella cieca eternità, ma a causa dell'interferenza dell'antica tecnologia interplanare e phyrexiana presente nelle sue vicinanze, non riuscì a viaggiare tra i piani. Karn comprese che era intrappolato e cosa peggiore che solo lui sapeva che Sheoldred era arrivata su Dominaria e non poteva avvertire nessuno dei suoi alleati.
Avvertire Dominaria[]
Alcuni mesi dopo, Karn venne trovato e liberato da Ajani che gli spiegò che aveva individuato il suo campo archeologico grazie a Jhoira che aveva chiesto a Rafwyn Capashen di inserire un incantesimo di tracciamento sulle lettere che gli mandava: sebbene lui non le avesse mai risposto ogni volta che ne apriva una l'incantesimo si attivava facendole capire che stava bene ma quando aveva smesso aveva iniziato a preoccuparsi e il leonid era quindi andato a cercarlo. Karn chiese notizie della sua amica e l'altro lo informò che era tornata nel suo laboratorio all'Impianto di Mana di Shiv e che aveva restituito la Cavalcavento a Shanna Sisay. Avendo servito sotto il comando di Sisay, il golem d'argento fu felice della notizia e rispose che la sua discendente sarebbe stata all'altezza del compito. Quando Ajani chiese cosa gli fosse successo, Karn esitò ricordando la visione che aveva avuto quando era entrato in contatto con Sheoldred: agenti dormienti phyrexiani, nascosti in tutta Dominaria senza sapere di esserlo. Prese tempo suggerendo di tornare al suo campo per ottenere rifornimenti e controllare la sua attrezzatura e verificare che fosse ancora funzionante, ma non rivelò ciò che temeva davvero: se il Sylex e la tavoletta d'argilla contenente le informazioni importanti che aveva trovato fossero ancora lì. Arrivati a destinazione, Karn fu sollevato di vedere gli oggetti ancora nella sua tenda ma li ignorò, poi raccontò ad Ajani del suo incontro con Sheoldred e i phyrexiani. L'altro lo informò che c'era in corso un vertice di pace tra Keld e Benalia a Oyster Bay e propose di parlare con i loro leader per chiedere il loro aiuto.
Arrivati a destinazione, i due informarono i presenti del ritorno dei phyrexiani su Dominaria. Mentre Stenn, un nobile di Nuova Argiva, credette subito alle loro parole, Jodah, Jaya, Radha e Aron Capashen furono più dubbiosi preferendo dare precedenza al vertice prima di iniziare qualsiasi ricerca. Mentre aspettavano la fine dei negoziati, Ajani diede a Karn un amuleto in grado di chiamare la Cavalcavento, ma l'altro lo duplicò e tenne per se la copia riconsegnando l'originale al suo amico. Un'istante prima della firma, Teferi apparve nella stanza dei negoziati e informò che i phyrexiani erano stati visti su Kaldheim e Kamigawa confermando che erano nuovamente in grado di viaggiare tra i piani. Le sue parole bloccaro Radha e Aron dal firmare e, per non compromettere ulteriormente il vertice, Karn, Ajani e Teferi lasciarono la stanza. Tuttavia, quando furono soli il mago del tempo rivelò che Tamiyo era stata catturata dai phyrexiani e ciò gli faceva sospettare che adesso anche i planeswalker erano vulnerabile alla corruzione phyrexiana. Karn vide dolore e rabbia sul viso di Ajani e capì che la lunantropa era sua amica. Dopo che gli altri due si congedarono per riposarsi, Karn decise di nascondere la cassa del Sylex in un armadio di Jhoira nell'Impianto di Mana di Shiv.
Il giorno dopo, Karn e Ajani andarono a parlare con Jaya e Teferi si unì a loro. Il golem d'argento parlò ai suoi compagni del Sylex e spiegò che non l'aveva con sè in quel momento. Notò che alle sue parole, un uccello si comportò in modo strano rispetto alla sua specie e comprendendo lo afferrò rivelando la sua identità phyrexiana. Il gruppo portò la spia al vertice e nel momento in cui gli altri lo videro, gli agenti phyrexiani si rivelarono dando inizio alla battaglia. Durante lo scontro Ajani si separò dal gruppo per cercare di salvare Aron che era stato catturato, Radha e altri riuscirono a ritirarsi mentre Karn, Teferi, Jaya, Stenn e Jodah fuggirono attraverso un portale aperto dall'arcimago eterno verso la Torre di Guardia di Nuova Argiva.
L'agente dormiente[]
Dal momento che un phyrexiano era riuscito a seguirli attraverso il portale, il gruppo decise di cercarlo per distruggerlo all'interno della Torre. Essendo l'unico immune alla corruzione di phyrexia, Karn iniziò a mettere alla prova i suoi compagni dando loro false informazioni sulla posizione del Sylex. Alla fine riuscirono a uccidere l'intruso, ma Teferi venne gravemente ferito e scoprirono anche la presenza di altri phyrexiani. In quel momento Karn rivelò a Stenn una falsa posizione del Sylex e subito dopo il mago cambiò rivelando la sua identità di agente dormiente e trasmise l'informazione a Sheoldred. Jaya l'attaccò, ma Stenn la bloccò con dei cavi impedendole di usare la sua magia, ma non potè difendersi da Karn che smembrò il suo corpo liberando la piromante che subito dopo usò la sua magia uccidendolo definitivamente.
Preparativi[]
Per costringere i phyrexiani a una guerra aperta prima che potessero diventare più forti e riuscissero a convertire più abitanti del piano, Karn decise di attirarli con ciò che desideravano ottenere di più: il Sylex, l'Impianto di Mana e il golem d'argento stesso. Il gruppo si divise con Karn che decise di andare nell'Impianto per parlare con Jhoira e registrare le informazioni che aveva raccolto sul Sylex e Teferi, ripresosi grazie alle cure di Rafwyn Capashen, si unì a lui per reclutare alleati a Shiv.
Successivamente, mentre lavorava ai suoi disegni sul manufatto, Karn venne informato da Teferi che i goblin si erano uniti subito alla rinata Coalizione mentre i Ghitu e i viashino stavano aspettando la risposta di Darigaaz e si sarebbero uniti a loro solo se anche i draghi lo avessero fatto. Un forte rumore interruppe la loro conversazione, i due uscirono fuori e videro la Cavalcavento, che stava portando Jhoira dai planeswalker, attaccata da un gigantesco phyrexiano volante. In soccorso dell'equipaggio e della nave arrivò Darigaaz che incenerì la mostruosità. Il drago disse a Teferi che accettava la sua proposta e poi si lanciò nuovamente nel cielo in cerca di altri phyrexiani, mentre Jhoira, scesa dalla nave, si unì ai suoi amici. Karn e l'artefice si chiarirono: entrambi soffrivano per la morte di Venser, ma avevano scelto di reagire in modo diverso alla perdita del loro amico. Jhoira lo informò che avrebbe installato un meccanismo di autodistruzione all'interno dell'Impianto perchè non potevano permettere che la stuttura cadesse nelle mani dei phyrexiani. In quel momento Karn ricevette una comunicazione da Jodah che lo informò che lui e gli elfi di Yavimaya sotto la guida di Meria stavano arrivando, ma lo avvertì anche che aveva scoperto che c'era una spia nella nuova Coalizione.
Battaglia a Shiv[]
Dopo aver finito il suo lavoro sul Sylex Karn comprese come attivarlo, ma preferì non dire nulla perchè temeva di essere spiato. Parlò con Teferi che aveva scoperto e distrutto due sabotatori phyrexiani ma la loro conversazione venne interrotta dall'arrivo dei loro nemici e la battaglia tra le forze della Coalizione e i phyrexiani di Sheoldred per il controllo dell'Impianto di Mana a Shiv iniziò. Durante lo scontro Karn vide che la Cavalcavento era stata completata e colui che la guidava balzò dal ponte della nave atterrando sull'Impianto di fronte a lui. Il golem d'argento riconobbe subito Ertai e pensò che qualsiasi tecnica i phyrexiani avessero usato per rianimarlo dopo tutti quei secoli lo avevano riportato indietro intatto a com'era stato prima della sua morte. Il mago salutò il suo vecchio compagno ricordandogli quando il loro equipaggio l'aveva lasciato indietro su Rath credendolo erroneamente morto e che adesso ironicamente era lui a essere il capitano della nave. Continuò che tutti pensavano che il golem d'argento fosse speciale, ma lui comprendeva la verità: tutto ciò che era stato costruito poteva essere smontato. Karn avanzò verso di lui per affrontarlo ed Ertai lanciò il suo incantesimo: il golem d'argento si aspettava che la magia venisse respinta dalle difese protettive sul suo corpo, ma non fu così e si sentì come se si fosse arrugginito e le sue articolazioni diventarono improvvisamente prive di funzionalità. Mentre continuava a venire indebolito e torturato, Karn si chiese come sarebbe stato morire e valutò che non l'aveva mai considerato come un'opzione realistica per lui: la morte era qualcosa che accadeva ad altre persone, una tragedia alla quale lui sopravviveva e pensava che sarebbe sempre stato così, ma adesso non riusciva a trovare un modo per contratare la magia di Ertai. Fortunatamente per lui, venne salvato dall'ìntervento di Ajani che attaccò Ertai con la sua ascia facendolo inciampare all'indietro e cadere di sotto, oltre la struttura. Il leonid salutò il sua amico dicendogli che era tornato per combattere al suo fianco e il golem d'argento gli rivelò che il Sylex era nascosto nel laboratorio di Jhoira. Jaya si unì a loro e Karn fu sorpreso nel vederla lanciare un fulmine contro i phyrexiani. Notando la sua sorpresa la piromante sorrise e spiegò che aveva imparato dei nuovi trucchi. In quel momento Ajani condivise l'informazione del Sylex con l'amica e la mandò a prenderlo e portarlo via. Nonostante il suo stato, Karn combattè insieme al leonid e Teferi per dare a il tempo alla piromante di portarlo su un altro mondo. Tuttavia, Jaya tornò da loro con il contenitore del manufatto e disse che era troppo pesante per lei e non riusciva a viaggiare da sola nella cieca eternità. Karn rimosse le sue protezioni e aprì il baule così che la sua amica potesse andare via. Improvvisamente la voce di Ajani cambiò e subitò dopo una muscolatura phyrexiana liscia e densa che era stata installata sotto la sua pelle emerse rivelando la sua natura di agente dormiente.
Estinguere la Luce[]
Con orrore, Karn vide Ajani ferire gravemente Jaya con la sua ascia. Teferi rallentò l'attacco successivo del leonid ma fu tutto ciò che potè fare perchè era stato prosciugato dalla battaglia e non riuscì più a usare la sua magia. Karn intervenne e provò a fermarlo ma l'ascia di Ajani si conficcò nel suo corpo con facilità, impedendogli di muoversi. Entrambi poterono solo guardare l'ultimo tentativo di Jaya di proteggere il Sylex per poi essere scagliata oltre il bordo dell'Impianto di Mana. Il leonid tornò verso il golem d'argento e lo sollevò con una mano mentre con l'altra prese il Sylex e lo distrusse. Sheoldred si unì a loro per celebrare il suo successo ma venne interrotta da Jhoira che per evitare che l'Impianto cadesse nelle mani dei phyrexiani, attivò l'autodistruzione della struttura. Le forze della Coalizione fuggirono grazie ai portali di Jodah, mentre Karn, Ajani e Sheoldred attraversarono il Ponte Planare tornando su Nuova Phyrexia da Elesh Norn.
Prigioniero su Nuova Phyrexia[]
Dalle chiacchiere che echeggiavano nell'oscurità, Karn capì che si trovava in una vasta caverna. Poteva percepire i depositi di minerali, il peso delle stalattiti di quarzo sopra la sua testa e sentiva l'odore della pietra fredda e umida. Sperò che i suoi amici stessero bene poi pensò a Jaya ma si costrinse ad allontanarla dalla sua mente almeno finché non avrebbe potuto piangere per la perdita della sua amica. La luce bianca divampò, travolgendo i suoi sensi e mettendo fine alle conversazioni: di fronte a lui apparve Elesh Norn che diede il benvenuto al vecchio Padre delle Macchine. Karn cercò di alzarsi ma scoprì di non potersi muovere e nemmeno viaggiare nei piani. Notò un giovane albero che stava crescendo nella sabbia di porcellana e provò tenerezza nel vedere la vita che riusciva a crescere in quell'inferno. Vedendo il suo interesse, la Madre delle Macchine glielo presentò come Frangireami e spiegò che era l'inizio di tutto.
La Guerra dei Fratelli[]
Il golem d'argento smontato[]
Dopo la sua cattura, Karn venne portato nella Settima Sfera su Nuova Phyrexia legato a una lastra. Provò a fuggire viaggiando tra i piani ma fallì a causa del materiale phyrexiano a cui era vincolato. Non potendo fare nulla decise di rimanere in silenzio mentre un Sacerdote della Sutura smontava il suo corpo. Fingendo di essere svenuto, il golem d'artgento sentì Ajani recitare passaggi provenienti dalle Incisioni d'Argento e la discussione tra Tezzeret e l'angelo di guardia che spiegò all'artefice che sarebbe stato lui a portare i pezzi del Padre da Elesh Norn.
Dopo che Karn venne smontato, Tezzeret lo prese con sé, coprendo i pezzi sulla lastra col mantello di Ajani. Durante il viaggio verso la Madre delle Macchine, l'artefice attraversò la Basilica Pallida ed entrò nei Giardini di Micosinti, dove incontrò una guida che però eliminò per poi andare altrove. Quando il golem d'argento capì che si trovavano davanti alla porta di Darksteel del Panopticon commentò che quello era un vestigio della follia e nel sentirlo parlare Tezzeret replicò che era stranamente contento che la sua morte fosse stata sopravvalutata. Karn disse che non era contento della sua attuale situazione e l'altro gli suggerì di fuggire e di ricostruire il suo corpo su un altro mondo. Il golem d'argento spiegò che ci aveva già provato ma senza successo e poi chiese perchè volesse entrare nel Panopticon ma l'artefice si rifiutò di rispondere a meno che lui non volesse dirgli come fare. L'altro rimase in silenzio per un pò, poi disse che in passato quello era stato il suo regno e poteva aiutarlo a entrare ma doveva portare con sè la sua testa. Tezzeret si chinò, individuò il meccanismo e lo sbloccò. Karn mantenne la sua parola e aprì la porta.
L'Occhio di Darksteel[]
Una volta dentro, Tezzeret appoggiò la testa di Karn poi localizzò l'Occhio di Darksteel e spiegò che in passato aveva usato il manufatto, prima che venisse riparato da Elesh Norn, per spiare i phyrexiani per volere di Bolas e si era rivelato utile nonostante il suo stato. Karn rispose che se l'Occhio era stato completamente ripristinato dalla Madre delle Macchine gli avrebbe mostrato solo ciò che lei desiderava. Tezzeret replicò che avrebbe giudicato lui stesso e usò il manufatto vedendo legioni di phyrexiani pronti e in attesa di partire alla conquista del multiverso.
Le voci dell'Olio[]
Dopo che finì, Karn gli chiese se avesse visto ciò che desiderava e Tezzeret rispose che aveva visto l'annientamento che attendeva tutti loro. Il golem d'argento replicò che lui aveva contribuito a creare quel destino. L'artefice gli ricordò che era stato presente durante la sua follia e gli rivelò che dopo che era stato salvato e aveva lasciato Mirrodin, lui era tornato da Bolas e lo aveva avvertito che se i phyrexiani fossero riusciti a riscoprire come viaggiare tra i piani sarebbero stati una minaccia troppo grande per chiunque volesse governare il multiverso. Aveva suggerito di eliminare il suo mondo e, con sua sorpresa, l'antico drago aveva acconsentito dicendogli che il suo primo atto come divinità sarebbe stato quello di cancellare dall'esistenza Nuova Phyrexia. Karn disse che il prezzo da pagare sarebbe stato morte e schiavitù. Tezzeret rispose che era sempre facile per loro che fingevano di avere le mani pulite, gli eroi che sradicavano il male: visto che parlava di responsabilità avrebbe potuto assumersi quella delle sue scelte accettando la sua posizione di Padre delle Macchine e signore di Nuova Phyrexia. Karn non negò le sue parole e spiegò che aveva creato Argentum con l'obiettivo di creare un mondo di pace dove giovani planeswalker potessero apprendere assieme, un rifugio sicuro, un faro scintillante nel multiverso. Tezzeret replicò che la guerra e il dolore erano insaziabili e inarrestabili, con mille facce e altrettanti nomi e che alla fine ti trovavano sempre. Continuò che ogni giorno che viveva era un altro in cui combatteva ma poi si bloccò non riuscendo a completare la sua frase. Karn comprese il suo problema e disse che aveva iniziato a sentire le stesse voci che lui sentiva quando l'Olio aveva preso il comando del suo cuore. Tezzeret replicò di fare silenzio, mise al suo posto la testa del golem e si avviò nuovamente per incontrare Norn.
La Madre delle Macchine[]
Arrivato a destinazione Karn venne consegnato a Norn che gli diede il benvenuto e spiegò che ciò che gli avevano fatto non era una punizione ma una penitenza per dimostrare che nessuno, neanche il loro amato Padre non era irreprensibile. Karn non replicò e ascoltò la Madre delle Macchine e Tezzeret parlare del Frangireami e della missione dell'artefice di andare su Dominaria per guidare le truppe di Sheoldred nell'attacco finale contro i loro nemici. Elesh Norn si rivolse nuovamente al golem d'argento chiedendogli se davvero non avesse nulla da dire e Karn rispose fingendo di avere la mente annebbiata.
Phyrexia: Tutto Diverrà Uno[]
Speranza remota[]
Nella Germessenza, il corpo smontato di Karn era stato disseminato su una piccola pedana. Sentendo numerosi passi arrivare verso di lui, girò la sua testa e vide Koth, Elspeth Tirel, Melira, Jace Beleren, Kaya Cassir, Kaito Shizuki e Tyvar Kell. Il golem d'argento disse che l'invasione era ad un passo dall'iniziare ma che se avessero agito in tempo potevano ancora salvare alcuni mondi, si fermò ricordandosi che il suo Sylex era stato distrutto, e concluse che ormai era finita. Elspeth replicò che ne avevano creato un altro e potevano ancora mettere fine ai piani di Elesh Norn. Karn spiegò che dovevano raggiungere la fonte del Frangireami e farlo esplodere. Avrebbe voluto poter torglier loro quel fardello e lasciarli liberi di tornare alle loro case per proteggerle dalle conseguenze di ciò che sarebbe successo, ma sfortunatamente non poteva farlo. Jace si avvicinò al golem d'argento, gli mostrò la sua ferita al braccio infettato dalla phyresis e replicò di lasciare che fosse lui a riprendere il multiverso. Il telepate si congedò per proseguire la missione e la maggior parte andò con lui mentre Koth e Melira rimasero indietro per aiutare Karn. Vedendo Elspeth esitare lui le disse di andare con i suoi amici e poi fuggire da Nuova Phyrexia ma la cavaliera rispose che non voleva più scappare e il golem d'argento non aggiunse altro.
L'Avanzata delle Macchine[]
Tormentato dal passato[]
Dopo che i planeswalker fallirono nel distruggere il Frangireami e l'inizio dell'invasione, Karn finì nuovamente nelle mani di Norn, mentre Koth e Melira furono costretti a fuggire. Successivamente il corpo devastato del golem venne portato da Elesh Norn dopo che i suoi amici fallirono nel secondo tentativo di fermare la Madre delle Macchine. Gli occhi di Karn si riempirono di dolore quando vide che Koth, Chandra e Wrenn stavano per essere completati da Jin-Gitaxias. Il golem ricordò quando aveva cercato di gestire il ritorno di phyrexia su Mirrodin da solo e aveva chiesto ai suoi amici di non seguirlo perché la corruzione stava già iniziando a impossessarsi di lui, ma era un suo problema e sapeva che risolverlo lo avrebbe ucciso. Ripensò agli errori che aveva commesso dopo la creazione di Mirrodin a causa della sua arroganza, consapevole che se fosse stato più presente si sarebbe accorto in tempo della follia di Memnarch e della presenza dell'Olio Scintillante. Se non fosse stato per il sacrificio di Venser sarebbe morto e aveva giurato di onorare la memoria del suo amico inventore, ma era circondato dai suoi fallimenti e presto sarebbe arrivata la sua fine e quella di tutto il Multiverso.
Il ritorno di Elspeth[]
Karn sentì Norn chiedergli se vedeva uno spettacolo benedetto nel successo che avavano raggiunto senza di lui. Il golem non le rispose né la guardò: voleva solo ricordare i suoi amici. Un phyrexiano prese la sua testa e la voltò verso la Madre delle Macchine, ma lui era troppo stanco per trovare una risposta e alla fine vide che non gli serviva più dal momento che Jin-Gitaxias stava per mettere fine a tutto. Improvvisamente, un angelo in armatura scintillante bloccò l'attacco del pretore verso Koth con la sua lama e, quando la sentì parlare, Karn riconobbe Elspeth. La sua amica curò e liberò tutti permettendo ai Mirran di avanzare nuovamente verso il Frangireami. Grazie alla magia di Koth che manipolò la lastra a cui era imprigionato, Karn venne nuovamente salvato. Ricordò quando era stato liberato la prima volta dalla follia di Nuova Phyrexia grazie ai suoi amici che ora erano nuovamente lì con lui, così come la scintilla che gli aveva donato Venser. Il golem si disse che non poteva ancora arrendersi.
La decisione di Karn[]
Durante la fase finale dell'invasione, Karn venne raggiunto da Teferi, arrivato sul campo di battaglia insieme al suo popolo grazie a Wrenn che stava scambiando il posto di Zhafir e Nuova Phyrexia nella cieca eternità. Mentre tutti i suoi alleati iniziarono ad attraversare il portale per mettersi in salvo, Karn chiese al suo amico di dargli un altro po' di tempo. Teferi usò la sua magia per rallentare il portale mentre il golem ricostruì il suo corpo. Karn guardò Elesh Norn, che era stata gravemente ferita ma ancora in vita e valutò che le sue ambizioni sarebbero state sempre una minaccia per il multiverso. Pensò che in passato aveva creduto che ci fosse un modo per riparare Mirrodin e annullare tutti i suoi errori; ma osservando le azionie e le scelte di Teferi e Elspeth adesso capiva che si era sbagliato: non poteva scappare dai suoi errori, ma doveva sistemarli iniziando dai torti che aveva causato con la sua ignoranza. A causa di ciò decise di rompere ancora una volta i suoi voti da pacifista, avanzò verso Norn e usò la sua magia per fare a pezzi il corpo della Madre delle Macchine, uccidendola e lasciando di lei solo una macchia sanguinolenta sul terreno. Si costrinse a guardare in modo da non dimenticare mai pensando che la violenza anche se al servizio del bene superiore, non doveva mai essere usata facilmente. Subito dopo, Karn attraversò il portale al sicuro su Zhalfir insieme a Teferi, mentre Nuova Phyrexia venne isolata dal resto del Multiverso.
Il rituale[]
Dopo la sconfitta dei phyrexiani, Karn aiutò Koth e i guaritori di Zhalfir a rimuovere più metallo phyrexiano possibile dal corpo di Nissa. Successivamente, all'interno della struttura dei guaritori, Karn, Chandra e Koth parlarono con Kaya, mentre Ajani e Nissa erano ancora privi di sensi. Secondo la teoria di Saheeli, arrivata per una breve visita per poi tornare su Kaladesh, dal momento che Elesh Norn si era resa la fonte della mente dei phyrexiani per impedire che un rivale potesse usarli contro di lei, con la sua morte, l'Olio aveva smesso di trasmettere ordini e ciò aveva portato alla fine dell'invasione perchè i phyrexiani vennero resi incapaci di continuare a combattere. Le informazioni dell'assassina di fantasmi confermavano la teoria dell'inventrice. La loro conversazione venne interrotta dall'arrivo di Teferi e Melira, con la seconda che stava morendo a causa della ferita ricevuta durante la battaglia contro i phyrexiani. La Sylvok disse che aveva trovato un modo per aiutare Ajani e Nissa: lei avrebbe usato le sue ultime forze per purificare i loro corpi, mentre Karn avrebbe dovuto sacrificare la sua scintilla per purificare le loro. Il golem accettò di compiere quel sacrificio per il bene dei suoi amici e dopo che il rituale ebbe successo li osservò risvegliarsi per poi crollare nuovamente sfiniti.
Dopo la fine dell'invasione[]
Su Zhalfir, Karn contribuì ad aiutare i Mirran a costruire una nuova casa. Successivamente scoprì che numerosi planeswalker persero la scintilla dopo la fine dell'invasione nel multiverso, tra cui Teferi, Koth e Nissa. Arrivato insieme al mago del tempo e al Vulshok nel luogo dove la ghianda di Wrenn era diventata una giovane pianta, Karn vide una creatura che non era di Zhalfir attaccare Nissa. Dopo che Teferi la rallentò, il golem si preparò a combattere per proteggere i suoi amici, ma quando il tempo riprese a scorrere normalmente, un lampo bianco esplose dalla pelle della creatura che si rivelò essere un elementale delle tempeste e l'esplosione scaraventò tutti e quattro a terra mentre fuggiva. Esaminando la zona, il gruppo vide un enorme portale e Teferi spiegò che la creatura doveva essere arrivata da lì. Nissa chiese se uno di loro doveva provare ad attraversarlo ma Karn rispose che era troppo rischioso perchè poteva portare su un altro mondo ma anche nella cieca eternità e in quel caso, privi della scintilla, sarebbe stata morte all'istante. Il gruppo decise di dare priorità alla creatura e solo dopo valutare se attraversare il portale.
Dal momento che la guaritrice costrinse Nissa a restare a riposo, Karn, Teferi e Koth partirono senza di lei. Tuttavia a causa di un'improvvisa tempesta che causò un'inondazione, i tre rimasero bloccati in una grotta a pochi chilometri dalla città. Riuscirono a tornare indietro solo al mattino successivo e vennero informati che l'elementale era stato sconfitto da Nissa e Chandra.
Referenze[]
- Rappresentato in:
- Karn
- Karn Liberato
- Karn, Discendente di Urza
- Karn, Eredità Riforgiata
- Karn, Eredità Vivente
- Karn, Golem d'Argento
- Karn, il Grande Creatore
- Mostrato in:
- Azzuffarsi
- Arma dell'Eredità
- Astio Antico
- Bastione di Karn
- Cambio di Umore
- Camera della Tortura
- Confinamento Temporaneo
- Consiglio del Pretore
- Coscienza Corrotta
- Errore di Calcolo
- Flusso di Energia
- Gerrard, Eroe della Cavalcavento
- Invulnerabilità
- La Riparazione di Dominaria
- Mirrodin Vendicato
- Mutacielo
- Pacifismo
- Peso della Memoria
- Propaganda
- Provocazione dei Demonietti
- Resa dei Conti Trinofante
- Ricordi Lontani
- Rottura della Scintilla
- Scissione Temporale di Karn
- Scrutinio Argentato
- Setacciare
- Simulacro Solenne
- Smantellamento di Norn
- Sidar Kondo
- Sisay, Capitana della Cavalcavento
- Tesoro Ritrovato
- Tocco di Karn
- Urza's Fun House
- War of the Spark
- Testi di colore:
- Accesso d'Ira
- Angelo di Platino
- Armatura di Argentum
- Bestia da Soma
- Biskelion Dentellato
- Colpo di Genio
- Contraccolpo
- Globo delle Gilde
- Gnomi della Bottiglia
- Golem d'Argento
- Golem Thran
- Intervenire
- Lama di Mutaroccia
- Libro delle Magie
- Loto Dorato
- Marchio
- Matrice di Potere
- Muro di Lacrime
- Mutazione Argentea
- Negare
- Pietra di Paragone
- Ricordi Tormentosi
- Risveglio Silvano
- Scrivano
- Sdegno di Ertai
- Sputafuoco
- Statua di Xanthic
- Svanire nel Nulla
- Tentacoli della Disperazione
- Tramutante Commestibile
- Umiltà
- Yavimaya, Culla della Crescita
Galleria[]
Galleria
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Curiosità[]
- Per via della sua fusione con Urza, Karn può usare tutti e cinque i colori di mana.
- Compare nel video promozionale di Nuova Phyrexia. Qui, i mirran lo chiamano il salvatore, mentre i phyrexiani il distruttore. Entrambi lo soprannominano il Padre delle Macchine, vecchio titolo di un altro grande personaggio del multiverso: Yawgmoth.
- Karn compare brevemente in On the Mirrodin Side: Roxith, Thane of Roth.
- Il simbolo che ha sul petto significa "forza".
- Il nome "Karn" gli è stato dato da una giovanissima Jhoira per via della sua forza quando questi la salvò.
- Karn può provare rudimentali emozioni, tuttavia divenne pacifico per vent'anni dopo che fece la sua prima vittima in battaglia, non sopportando il senso di colpa.
- Quando Karn viaggia tra i piani del multiverso, scompare con un forte suono metallico a volte descritto come un assordante tuono.
- Nel MOBA SMITE è presente una skin di Karn per il dio greco Atlas.
- Se mai Karn dovesse viaggiare su Bloomburrow verrebbe tramutato in un albero, dato che gli animalidi estraggono i metalli dagli alberi della foresta di ferro.
Collegamenti esterni[]
- Karn
- Tempest Characters
- The Long Life of Karn
- Dominaria Card of the Day: Karn's Temporal Sundering
- The Golem's Legacy
- The Legends You'll Find in Dominaria United
- Dominaria United States of Design, Part 3
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