Kamahl era un potente barbaro guerriero delle Montagne Pardic in Otaria, fratello maggiore di Jeska e allievo di Balthor Rockfist. Dopo una serie di disavventure legate al Marari abbandonò la via del guerriero per divenire un druido.
Combattente dell'Arena[]
Non si conosce molto dell'infazia di Kamahl, suo nonno era il leggendario lavamante Matoc, che aveva come animale domestico una bestia di fuoco. La creatura bruciò i capelli di Kamahl e a causa della sua magia, non ricrebbero più. Nonostante fosse molto legato a Jeska e Balthor, Kamahl decise di andare alla Città della Cabala per realizzare i suoi sogni.
Lasciò le montagne per andare alla Città della Cabala e guadagnare ricchezza e fama con i combattimenti nell'arena. Ebbe successo grazie alle tecniche di combattimento barbariche unite alla magia rossa e alla sua enorme spada a due mani, un dono di suo nonno, forgiata dal Bastone di Urza.
Blocco di Odissea[]
Inizialmente, arrivato in città, Kamahl venne deriso dai cittadini ricchi a causa del suo aspetto e alle origini barbare, ma dopo un'impressionante dimostrazione delle sue abilità magiche, riuscì facilmente a entrare come combattente nell'arena. Vide per la prima volta il mirari quando vennero mostrati i premi ai combattenti e ne divenne ossessionato. Dimostrò Il suo talento vincendo tutti gli incontri e fece amicizia con altri due combattenti: Seton e Chainer.
Divenne rapidamente il favorito della folla e guadagnò una piccola fortuna grazie alle scommesse sui combattimenti. Dopo l'attacco di un drago di Krosa, la sua vita prese una svolta drammatica. Aiutò la difesa della città uccidendo il mostro, ma dopo essersi liberato dalla carcassa del nemico che lo aveva schiacciato, scoprì che la sua ricompensa e il merito della vittoria erano stati attribuiti all'arrogante Kirtar, membro dell'ordine, che scelse come premio il Mirari, la cui potente magia continuava a "chiamare" Kamahl amplificando il suo risentimento e la sua gelosia. Il barbaro iniziò il suo viaggio per rivendicare il manufatto per sé stesso.
Kirtar tornò alla cittadella dell'ordine, dove utilizzò il Mirari per prenderne il controllo. Kamahl lo seguì e riuscì a infiltrarsi all'interno della cittadella, ma non riuscì a rubare il Mirari prima che Kirtar utilizzasse il manufatto per lanciare un potente incantesimo, che devastò e cristallizzò gran parte della fortezza e molti dei suoi abitanti, tra cui il capitano Pianna e Kirtar stesso. Kamahl riuscì a sopravvivere ma il Mirari cadde nelle mani di Laquatus anch'egli ossessionato dal manufatto, che venne costretto a cederlo a uno dei suoi servitori.
Il servitore dell'ambasciatore portò il Mirari all'Impero Mer e Kamahl lo seguì fino a Breaker Bay, il luogo più vicino all'Impero. Lì entrò a far parte dei combattimenti locali e strinse amicizia con un trio di giovani che era rimasto impressionato dalle sue abilità di combattimento e che gli chiesero di addestrarli. Kamahl accettò e rimase in città fino a quando l'imperatore Aboshan usò il Mirari per causare un maremoto che devastò la regione settentrionale di Otaria.
Il Mirari finì nuovamente nelle mani della Cabala grazie a Braids. Kamahl tornò nuovamente nella Città della Cabala per competere per esso. Lì incontrò Chainer, le cui abilità erano notevolmente aumentate. I due amici formarono una squadra di combattimento nell'arena, ottenendo ben dodici vittorie consecutive. Quando il patriarca della cabala ordinò loro di perdere il prossimo incontro, Kamahl si rifiutò di combattere perché andava contro il suo senso dell'onore e di lealtà. Kamahl e Chainer si separarono ma rimasero amici e quando l'amico gli chiese di accompagnarlo per il compimento del rito a Shikar, accettò.
Durante il rituale, Kamahl e Chainer rintracciarono e catturarono nuove creature che Chainer avrebbe potuto evocare in battaglia. I due vennero attaccati di sorpresa da un druido e da diversi animali selvatici, che volevano fermare i due cacciatori di frode. Kamahl e Chainer vinsero la battaglia, ma subito dopo Kamahl si sentì in colpa: la macellazione di animali era esattamente quello che Seton aveva cercato di fermare. Fortunatamente per lui, Chainer disse che il rito era stato completato e il barbaro non fu costretto ad abbandonarlo nella foresta.
Appena tornati i due rimasero sorpresi nel vedere la città sotto attacco da parte dell'ordine e entrambi presero parte alla battaglia. Durante lo scontro Kamahl rimase gravemente ferito. Al suo risveglio vide la pelle di serpente innestata da Chainer per guarirne le ferite e rimase inorridito dallo spettacolo. Nella sua cultura, un combattente ferito doveva guarire naturalmente e imparare a combattere senza ciò che aveva perso. Kamahl scelse di bruciare la propria pelle per rimuovere l'aggiunta. Questa scelta rovinò l'amicizia con Chainer.
Kamahl fu costretto a confrontarsi con l'amico quando la maledizione del Mirari portò Chainer alla follia, facendogli evocare un'orda di orrori all'interno della città. Kamahl non voleva ucciderlo e tentò di farlo ragionare prima che fosse troppo tardi. Non ebbe successo e quando il potere del Mirari lo divorò, Kamahl dovette assistere alla sua morte. Un istante prima di morire, Chainer dette il MIrari a Kamahl, che lo prese e lo attaccò all'elsa della sua spada con l'intenzione di tenerlo in mani sicure.
Ritorno a casa[]
Kamahl tornò a casa nelle Montagne Pardic e si riunì con Jeska e Balthor. La felicità del ritorno svanì in poco tempo dato che il Mirari iniziò a dominare la sua mente. Divenne sempre più aggressivo e imprevedibile e tentò di prendere il controllo di tutte le tribù. Jeska e Balthor tentarono di ragionare con lui ma furono costretti contrastarlo, con i barbari divisi in due fazioni. Scoppiò la guerra.
I sostenitori di Kamahl e i suoi oppositori si riunirono dopo una drammatica battaglia che si concluse con Jeska rimasta gravemente ferita dalla spada del fratello, che per via del Mirari impediva alle ferite inferte di guarire. Scioccato da ciò che aveva fatto, Kamahl tornò in sé e riconobbe l'influenza negativa che il Mirari stava avendo su di lui. Poco dopo sentì la chiamata di Krosa e decise di andare lì nella speranza di guarire Jeska e di sbarazzarsi del Mirari. Balthor decise di andare con lui. Inconsapevolmente erano seguiti da Laquatus.
Redenzione in Krosa[]
Arrivati ai margini della foresta, vennero attaccati da Laquatus che guidava una traballante alleanza di seguaci della cabala e dell'ordine. Entrambi i gruppi lo accusarono della distruzione delle loro sedi. Consapevole che i nemici erano troppi, Balthor scelse di sacrificarsi per permettere a Kamahl e Jeska di fuggire. Dopo la fuga Kamahl incontrò Seton, che lo portò nel cuore della foresta. Dopo aver lasciato Jeska alle cure di Seton, Kamahl viaggiò più a fondo per purificarsi dall'influenza del Mirari. Incontrò infine Thriss, che gli mostrò la devastazione che il Mirari aveva causato.
Spese molto tempo a contemplare quello che aveva imparato e gradualmente rinunciò alle sue vecchie abitudini. La meditazione venne però interrotta da Laquatus, che era giunto a reclamare il Mirari per sé. La resa dei conti venne complicata dalla comparsa di Balthor, divenuto uno zombie per colpa di Braids. Purtroppo per il nano, Laquatus riuscì a prendere il controllo della sua mente e lo costrinse a combattere contro Kamahl. Balthor pregò Kamahl di porre fine al suo tormento, così Kamahl uccise il suo mentore.
Pieno di rabbia affrontò Laquatus, uccidendolo con il Mirari nella spada e lasciandola conficcata nel terreno. Kamahl abbandonò il MIrari e il suo passato violento, diventando dedicandosi ad una vita druidica in sintonia con la natura. Kamahl sperava che dentro la foresta il Mirari non sarebbe più stato un pericolo e sarebbe stato in grado di curare la sorella con le sue nuove conoscenze.
Tornato indietro scoprì che mentre lui combatteva contro Laquatus, Jeska era stata rapita da Braids che l'aveva portata dal patriarca della cabala, che tentò senza successo di ucciderla trasformandola in Phage. Quando Kamahl tornò ad Aphetto scoprì con orrore ciò che la sorella era diventata. Accettò di combattere contro di lei nella speranza di trovare un modo per farla tornare come prima, ma il loro scontro venne interrotto da Akroma venuta per vendicare la morte di Nivea. I due fratelli unirono le forze e riuscirono a sconfiggerla.
Successivamente, la cabala e la foresta di Krosa si allearono per affrontare Ixidor. Kamahl condusse l'esercito in battaglia con in mano il simbolo della loro alleanza: la Soul Reaper. Durante la battaglia il druido fu costretto a combattere contro la sua più grande paura: essere nuovamente posseduto dal Mirari. Riuscì però a sconfiggerla. Durante la lotta comprese che facendo ritornare indietro Phage come Jeska, avrebbe finito per uccidere sua sorella, così scelse di andarsene e tornare a Krosa.
Dopo aver lasciato Jeska andò nel centro di Krosa per meditare. Rimase in meditazione per un anno, fino a quando Asprociglio andò a prenderlo. In un primo momento il druido sembrava morto, essendo rimasto per un anno intero senza mangiare e bere. Disperato, il centauro mise nelle mani di Kamahl la Soul Reaper. L'energia di mana verde fluì dall'ascia a Kamahl rivitalizzandolo. Ripresosi fisicamente, Kamahl era ora mentalmente preparato per ciò che doveva fare: uccidere Phage.
Insieme a Asprociglio guidò un piccolo esercito di elfi, centauri e nantuko al santuario di Zagorka. Entrato in città si diresse al centro della battaglia, dove Akroma e Phage erano impegnate in una lotta all'ultimo sangue. Si avvicinò e usando la Soul Reaper rivendicò le loro vite. Accidentalmente uccise anche Zagorka. L'essenza delle tre donne si fuse, dando vita a un nuovo essere: Karona.
Spinto fuori dal santuario dall'esplosione generata dalla nascita di Karona, riprese conoscenza nelle sabbie del deserto. Come la maggior parte della gente, Kamahl provava il forte desiderio di umiliarsi davanti a Karona. Prima che potesse farlo, Karona andò da lui e gli disse di sedersi. Sentendosi indegno, Kamahl s'inginocchiò in adorazione, ma Karona gli ripeté di sedersi. Kamahl la vide salire e scendere più volte nell'eseguire il suo rituale e alla fine riuscì a trovare la volontà di opporsi a lei e di ucciderla. Con la sua nuova risolutezza, Kamahl si unì con il Numena rinato. Sfortunatamente Karona disarmò Kamahl ferendolo mortalmente, ma il druido riuscì a resistere abbastanza a lungo da dare a Gilet e Sash la possibilità di uccidere la falsa dea con la spada-Mirari.
L'eredità di Kamahl[]
Dopo la sue morte, venne declamato in tutta Dominaria come un eroe, ricordato dalla gente comune e da Jeska. I druidi di Kamahl, tra cui Zyd e Baru rimasero a Krosa come rappresentanti della vita, per aiutare a ripristinare il mondo al suo antico splendore, onorando le sue gesta.
Referenze[]
- Rappresentato in:
- Kamahl, Combattente dell'Arena
- Kamahl, Cuore di Krosa
- Kamahl, Mano di Krosa
- Mostrato in:
- Bioritmo
- Desiderio di Kamahl
- Evocazioni di Kamahl
- Giuramento Druidico di Kamahl
- Punto di Rottura
- Ritorno alla Natura
- Sogni Devastanti
- Tiranneggiare
- Unità Tribale
- Carte associate:
- Maglio di Kamahl
- Volontà di Kamahl
- Testi di colore:
- Balthor l'Intrepido
- Centauro Maledetto
- Decimare
- Innalzare
- Mana Spinato
- Misericordia Severa
- Musa Semigena
- Pioniere Elfico
- Pirobestia Incornatrice
- Prezzo della Gloria
- Sabbie Brucianti
- Trappola di Pietra Arenaria
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