Jhoira è un'artefice umana di Dominaria della tribù dei Ghitu di Shiv
Descrizione[]
Artefice dei Ghitu[]
Pupilla di Urza e artefice abile quasi quanto lui, in quanto studentessa della prima Accademia di Tolaria, Jhoira è stata spettatrice e spesso artefice di molti dei più grandi cambiamenti che Dominaria abbia mai visto. Nonostante non fosse ella stessa una planeswalker, studiò sotto uno di loro e divenne amica di molti di loro, riuscendo involontariamente a divenire immortale come i suoi compagni. La distruzione della prima accademia, la scoperta dell'Impianto di Mana di Shiv, e il primo viaggio della Cavalcavento sono stati solo alcuni degli eventi a cui ha preso parte.
Scomparve assieme a Teferi durante l'Invasione di Phyrexia, ma tornò tre secoli dopo per salvare ancora una volta il piano. Dopo la Riparazione proseguì nel tentativo di aiutare Dominaria a guarire dalle fratture e a combattere vecchie e nuove minacce. Divenne la nuova capitana della Cavalcavento per poi passare il comando della nave a Shanna Sisay durante la Seconda Invasione di Phyrexia.
Storia[]
Blocco di Saga di Urza[]
Poco più grande di Teferi, Jhoira fu la prima amica di Karn e colei che gli diede il suo nome. Venne inconsapevolmente usata da Kerrick per infiltrarsi nell'accademia, ciò causò il disatro temporale che distrusse la prima accademia. Jhoira rimase su Tolaria per cercare un modo di salvare Teferi, prigioniero in una bolla temporale e quando Urza, Barrin e Karn tornarono per rifondare l'accademia, lei riuscì a trovare il modo di salvare Teferi da una morte certa e di utilizzare i fusi orari dell'accademia a vantagio degli studenti e di Urza.
Jhoira è quasi immortale, grazie alla sua esperienza al disastro di Tolaria. Ha infatti bevuto l'acqua rallenta-tempo, un liquido colpito dagli effetti temporali che rallenta il processo di invecchiamento. Rimasta a Tolaria, riscoprì e creò il Metallo Thran che Urza usò per molti dei suoi progetti. Fu il primo capitano della Cavalcavento, partecipando alla missione sul Reame di Serra per poi tornare a Shiv e sovrintendere alla produzione di pietre del potere da usare contro Phyrexia.
Durante l'invasione phyrexiana, Jhoira e Teferi decisero di preservare una parte di Dominaria dagli orrori di phyrexia, cosi Teferi decise di rimuovere dal flusso del tempo i continenti di Shiv e Zhalfir. Urza si infuriò con loro ma non poté impedirlo.
Blocco di Spirale Temporale[]
Trecento anni dopo, i due tornarono su Dominaria poiché Shiv e Zhalfir stavano naturalmente tornando al loro posto. Scoprirono così i pericoli delle fratture dimensionali che minacciavano il multiverso. Insieme ad altri alleati i due iniziarono a cercare un modo per salvare il loro piano. Dopo che Teferi perse la scintilla per sigillare la fenditura sopra Shiv, Jhoira convinse Venser -che era innamorato di lei- ad aiutarli con le sue conoscenze per costruire un nuovo ambulatore che utilizzarono per spostarsi rapidamente su Dominaria per cercare l'aiuto di altri planeswalker.
Quando il pericolo delle fratture dimensionali passò, Jhoira andò con Jodah, un altro immortale di cui si era innamorata.
La creazione della Nazione di Shiv[]
Dieci anni dopo la Riparazione, Jhoira tornò a Shiv dove scoprì la precaria situazione venutasi a creare tra coloro che erano tornati dalla fase e quelli che invece avevano vissuto gli ultimi tre secoli e mezzo nella distruzione più totale. Si mosse soprattutto per mediare una tregua riguardo l'utilizzo dell'Impianto di Mana di Shiv, riuscendo a farlo ottenere ai Ghitu, convincendo le altre razze che grazie alla loro abilità sarebbero riusciti a ripararlo e rimetterlo in funzione, ma non poteva lasciare che ci fossero disordini.
Rispettata da tutti i tipi di abitanti di Shiv, ma riluttante a diventare una leader, Jhoira ha cercato di creare un corpo politico che rappresentasse tutta Shiv. Con Darigaaz ancora una volta reincarnato, è stata determinante nella formazione della Nazione di Shiv, unendo goblin, Ghitu, draghi e viashino. La stessa Jhoira è stata eletta come nono membro onorario del consiglio di Shiv, ma siede raramente al suo posto poiché crede che le questioni della moderna Shiv vadano affrontate e discusse da coloro che appartengono al presente e non a qualcuno come lei che rappresenta il passato del piano.
Dominaria[]
La Cavalcavento[]
Alcuni anni dopo la Riparazione, Jhoira guidò una spedizione per recuperare i resti della Cavalcavento che si trovavano nella profondità del mare.
Sulla costa di Bogardan osservò ciò che restava della nave: lo scheletro in metallo Thran e le ingombranti bobine dei motori. Il resto dello scafo e degli interni era stato distrutto dal tempo o dalla battaglia che aveva mandato la nave stessa in fondo al mare. Con il suo gufo meccanico analizzò il relitto dall’alto, mentre l’equipaggio di recupero stava preparando un accampamento nelle vicinanze.
In un momento imprecisato Jhoira andò a Llanowar per chiede a Molimo il permesso di usare il legno della foresta per riparare lo scafo della Cavalcavento. Lo Stregone Maro acconsentì, parlando apparentemente per la prima volta da quando era iniziata la crisi dimensionale.
Tiana[]
Mentre iniziavano i lavori di restauro, si rese conto di aver bisogno di un equipaggio. Conosceva la posizione di Teferi, ma non sapeva convincerlo ad aiutarla e anche su Jodah era dubbiosa. Vide Tiana atterrare sulla sabbia e parlò con lei, poi andò insieme all'angelo, Hadi e Tien a osservare la pietra del potere della nave. Dal momento che in essa era stato infuso il mana bianco del Reame di Serra, Jhoira chiese a Tiana di toccarla e la pietra riprese a brillare, nuovamente attiva. Prese Tiana da parte e le disse che aveva bisogno di qualcuno che controllasse la ricostruzione della nave e proteggesse i lavoratori mentre andava a radunare un equipaggio e chiese se lei volesse farlo e l'altra accettò.
Shanna[]
Andò al mercato di Suq'Ata dove vide dei seguaci della Cabala combattere contro Shanna Sisay. Dopo che l'altra uccise tutti i cultisti, arrivarono delle guardie cittadine che chiesero spiegazioni. Shanna parlò della Cabala e Jhoira intervenne spiegando che Belzenlok voleva riscrivere la storia del mondo, con sé stesso come forza dietro a ogni evento accaduto su Dominaria, andando indietro fino alla caduta dei Draghi Primevi. Shanna rinfonderò la spada e Jhoira le disse che aveva conosciuto Sisay. Shanna spiegò che per tutta la sua vita aveva sentito parlare dei suoi antenati e delle storie della perduta Zhalfir, si era stancata di vivere all’ombra del passato e aveva deciso di fare buon uso della sua eredità. Jhoira le chiese se volesse servire sulla Cavalcavento e lei accettò.
Raff[]
Le due partirono per Aerona e raggiunsero la Città di Benalia, dove incontrarono Danitha Capashen, una lontana parente di Gerrard Capashen. A differenza di Shanna però, Danitha rifiutò l'offerta di Jhoira di unirsi a lei perché come cavaliera di Benalia aveva giurato di proteggere quella terra e voleva combattere la Cabala a casa sua. Jhoira aveva puntato tutto sul fatto di assoldare i discendenti dei due più famosi capitani della Cavalcavento, perché credeva fosse il modo migliore per iniziare i nuovi viaggi della nave, ma accettò la scelta dell'altra. Danitha andò via, ma vennero raggiunte da Raff Capashen, che dimostrò le sue doti di mago e chiese di unirsi a loro.
Arvad[]
Tornati a Bogardan, Jhoira vide che la Cavalcavento era stata riparata ed era pronta per il decollo. L’accampamento era stato smantellato e i lavoratori stavano andando via. I tre vennero raggiunti da Tiana e Arvad; il secondo si inginocchiò davanti a Jhoira e le offrì la spada, poi disse che giurava di servirla. Avendolo riconosciuto come vampiro, si rivolse a Tiana che lo approvava.
Intanto Ajani apparve sulla costa.
In cerca di informazioni[]
Jhoira e Ajani si erano visti solo una volta in cui lui le aveva rivelato la sua natura di planeswalker e aveva chiesto il suo aiuto. Ajani disse che dovevano incontrarsi con i suoi amici e la informò che Karn era stato ritrovato e portato in salvo dai phyrexiani e che ora si trovava su Dominaria. Spiegò che Venser aveva donato la propria scintilla a Karn per salvarlo e che non era sopravvissuto. Sconcertata, Jhoira decise che avrebbe trovato Karn. Chiese dei phyrexiani e Ajani le raccontò che un intero piano era caduto sotto il loro dominio, ma erano stati contenuti lì e gli altri mondi non correvano nessun pericolo.
La Cavalcavento arrivò nella Città di Benalia verso una delle torri di segnalazione dove il gufo meccanico di Jhoira individuò Gideon Jura e Liliana Vess e li fece salire a bordo della nave. Ajani andò via a cercare altri planeswalker nella battaglia contro Nicol Bolas, mentre gli altri due decisero di restare per distruggere Belzenlok. Jhoira li condusse giù per le scale in un compartimento del ponte inferiore dentro una grande stanza e con l'equipaggio al completo iniziarono a valutare la loro prossima mossa. Teneva sotto controllo la Fortezza da alcuni anni e sapeva che le sue difese venivano modificate in continuazione in base ai capricci di Belzenlok: avevano bisogno di informazioni. Shanna suggerì di catturare un agente della Cabala e Raff li informò delle voci su una spia all'Accademia a Tolaria Occidentale.
Dopo aver lasciato Tiana e Arvad sul ponte per difendere la Cavalcavento, Jhoira e gli altri si avvicinarono al gruppo di maghi che li aveva accolti e tra loro c'era Jodah. Spiegato il motivo della loro presenza, andarono in uno dei laboratori dove vennero informati degli omicidi all'interno dell'Accademia. Analizzando le informazioni capirono che il cultista che stavano cercando era ancora all’interno del laboratorio. Jodah li condusse in una grande camera circolare con alti scaffali. Lì trovarono uno studente di nome Thom che si scoprì essere il cultista. Lo sconfissero e lo portarono nella sala principale del laboratorio, Jodah convocò Naban e altri maghi per ascoltare la confessione del cultista. Jodah le chiese di restare per aiutarli, ma lei rifiutò. Chiese a Raff di eseguire l'incantesimo per prelevare i ricordi del cultista e, disapprovvando la sua scelta, Jodah andò via.
Tornarono sulla Cavalcavento e Gideon le chiese cosa fosse la Blackblade. Lei rispose che si trattava di una famosa arma che aveva ucciso un drago antico. Liliana disse di volerla prendere per uccidere Belzenlok, ma Gideon era contrario. Shanna disse che la Blackblade si trovava già all'interno della fortezza e non sapevano come entrare. Liliana replicò che sarebbe stato facile se avessero trasformato tutti i cultisti in pietra e Raff chiese divertito se voleva fermare il tempo. Dopo averli ascoltati in silenzio, Jhoira sorrise e disse che loro non ne erano in grado, ma conosceva un mago temporale che poteva farlo.
L'artefatto di Urza[]
Jhoira andò a reclutare Teferi insieme al resto dell'equipaggio, trovandolo insieme a sua figlia. Lo informò di voler uccidere Belzenlok, ma avevano bisogno del suo aiuto per entrare all’interno della Fortezza. Teferi rispose che lui e sua figlia stavano cercando di risolvere un'enigma e Gideon propose di aiutarsi a vicenda. Convinto da Niambi ad accettare l'aiuto, Teferi raccontò la storia di Zhalfir e spiegò che aveva scoperto che Urza si era lasciato alle spalle una serie di artefatti magici che potevano servire a riparare una frattura temporale. Era riuscito a trovare la posizione di un solo artefatto, custodito nel monumento. Sperava che se fosse riuscito a recuperarlo e a decifrare i suoi segreti lo avrebbe portato agli altri oggetti. Aveva fatto molti tentativi, svelando diversi misteri e facendo scattare ripetutamente le sue trappole, ma non l'aveva ottenuto. Niambi intervenne e disse che negli ultimi dieci anni aveva cercato di aiutare suo padre e aveva una teoria secondo la quale il rompicapo centrale del monumento fosse in realtà un’equazione matematica, quel giorno l'avevano messa in pratica, ma non aveva funzionato.
Tornarono nella camera centrale del monumento. Jhoira era convinta che Teferi e Niambi lo avessero già risolto: sua figlia aveva ragione sul significato matematico dei movimenti dei blocchi fluttuanti, ma non avevano tenuto conto che Urza non giocava mai seguendo le regole. Tutti insieme collaborarono per risolvere l'enigma e al contempo difendere tutti dagli attacchi degli automi. Ottenuto l'artefatto, il monumento iniziò a crollare e, arrivati alla Cavalcavento, Jhoira venne spinta da Shanna verso la scaletta, poi le due donne salirono insieme sulla nave prima che l'apertura sotterranea del monumento si chiudesse. Dopo che tutti salirono a bordo, Jhoira si avvicinò a Teferi e gli chiese se sarebbe andato con loro a salvare nuovamente il mondo e lui accettò.
Dopo che riportarono Niambi dalla sua famiglia, Jhoira impostò la rotta e lasciò Tiana al timone. Era felice di stare nuovamente con Teferi. Aprì l’amuleto che portava al collo, con all'interno una piccola pietra del potere. Aveva fabbricato lei stessa quella pietra all'Impianto di Mana: conteneva la scintilla di Teferi. Doveva convincere il suo amico a riprenderla.
La scintilla di Teferi[]
Dopo che Karn, Jaya Ballard e Chandra Nalaar salirono sulla Cavalcavento, Jhoira lasciò Tiana al timone al suo posto e insieme a Teferi si riunì al suo vecchio amico. Karn iniziò a raccontare di Venser ma Jhoira lo fermò e lo informò che lo sapevano già per via di Ajani. Karn disse che si pentiva di ciò che era successo: non gli avrebbe mai fatto compiere la scelta di sacrificarsi per lui. Jhoira replicò che era stata una scelta di Venser. Il golem d'argento chiese il motivo per cui si trovavano a bordo della Cavalcavento. Jhoira rispose che il loro obiettivo era distruggere Belzenlok e la Cabala. Karn rispose che il suo piano era usare il Sylex per distruggere Nuova Phyrexia. Lei disse che la sua causa era ammirevole ma credeva che prima lui e Teferi avrebbero dovuto contribuire all’uccisione di Nicol Bolas. Il mago temporale fu perplesso e le ricordò che lui non era più un planeswalker, ma lei gli mostrò la pietra del potere nel suo ciondolo e entrambi capirono che in essa si trovava la scintilla di Teferi. Lui fece un passo indietro e Jhoira chiese se voleva riprenderla. L'altro scosse la testa. L'artefice replicò che quello era un dono prezioso: non doveva buttarlo via. Teferi promise che ci avrebbe pensato.
Quando Jace Beleren arrivò senza preavviso dentro la nave, Jhoira andò insieme agli altri per affrontare l'intruso, ma Gideon li rassicurò dicendo che era un amico. Ascoltò la storia del telepate e dopo la sua partenza, uscì dalla stanza.
Successivamente, mentre si trovava da sola sul ponte, Jhoira venne raggiunta da Teferi. Lei disse che se avesse potuto gli avrebbe dato tutto il tempo che gli serviva per prendere la sua decisione e l'altro replicò scherzosamente che il tempo non era mai il problema. Teferi chiese se gli altri planeswalker sapevano che lui aveva già combattuto in passato contro Bolas. Jhoira rispose di no e che quando aveva deciso di restituirgli la sua scintilla, non aveva idea che avrebbero incontrato dei planeswalker impegnati in una battaglia contro il drago; quello non faceva parte del suo piano. Teferi rispose che allora si trattava del destino che voleva chiudere il cerchio e porse la propria mano verso di lei. Jhoira disse che quello poteva essere un momento che entrambi avrebbero rimpianto in futuro, ma quella era un’arma che doveva tenere lui. Si tolse il medaglione dal collo e lo diede a Teferi.
Il clandestino[]
Mentre stava aggiustando i suoi attrezzi, Jhoira vide Piedemoccio aiutarla. Tiana l'aveva informata della sua presenza. Arrivarono Shanna e Raf, seguiti da Arvad e Tiana. Il vampiro chiese cosa volesse fare con Piedemoccio e i suoi germogli, e Jhoira rispose che alla prima occasione li avrebbero riportati a Yavimaya.
Verso la Fortezza[]
Dopo che arrivarono a Urborg, accompagnata da Gideon, Jhoira andò a parlare con i suoi alleati che si opponevano alla Cabala. Spiegò a Sayrah che avevano intenzione di attaccare la Fortezza, ma non erano lì per reclutare guerrieri, le servivano solo due cose: il vestiario di un agente della Cabala in cerca di prigionieri e informazioni su dove fossero state combattute le ultime grandi battaglie di Urborg.
Dopo che Giideon, Chandra, Karn e Teferi lasciarono la nave per svolgere la loro parte nel piano, Jhoira ordinò di andare verso uno dei luoghi delle ultime battaglie tra i guerrieri pantera e la Cabala. Arrivati lì, Liliana rianimò i non morti con cui avrebbero affrontato la Cabala faccia a faccia. Tuttavia la nave venne attaccata da Yargle.
Scontro con la Cabala[]
Jhoira usò contro Yargle uno degli inceneritori a carica di mana che aveva costruito per usarlo contro la Fortezza. Nonostante l'esplosione, il mostro rimase aggrappato alla Cavalcavento. Fortunatamente Muldrotha attaccò Yargle, liberando la nave.
Proseguirono verso la Fortezza e recuperarono Teferi e Karn. Mentre la Cavalcavento si avvicinava alle mura esterne, vennero attaccati da una raffica di frecce e dardi di balestra. Jhoira usò la sua magia per difendere la nave, poi usando gli inceneritori di mana rimasti fece esplodere un cancello. L'offensiva della Cavalcavento stava procedendo bene finché non vennero attaccati da Urgoros. Insieme a Teferi e Raff, Jhoira lanciò una raffica di attacchi e difese magiche, ma il lich deviò la loro offensiva con una magia oscura. Lo scontro durò fino alla morte di Belzenlok, poiché quando percepì la morte del suo signore, Urgoros sparì.
Dopo che liberarono i prigionieri della Fortezza, Jhoira si avvicinò a Tiana e le disse che una volta che avrebbero portato a casa coloro che avevano liberato, avrebbe concluso il suo accordo con la Chiesa di Serra e avrebbe dovuto consegnarle la pietra del potere della nave. Tiana rispose che l'accordo era quello di sradicare la Cabala da tutta Dominaria e spiegò che anche se Belzenlok era morto, c'erano ancora molti cultisti vivi che avrebbero sicuramente cercato di prendere il potere del loro signore. Jhoira disse che per una simile impresa ci sarebbero voluti anni. Si guardarono e sorrisero entrambe.
Jhoira salutò Karn e Teferi ed entrambi promisero che sarebbero tornati a trovarla. Salutò anche gli altri, poi si riunì al suo equipaggio e ripartì a bordo della nave.
Dominaria Unita[]
Dubbi sui phyrexiani[]
Dopo che Karn le parlò delle sue intenzioni di vincere contro Nuova Phyrexia, Jhoira chiese al suo amico di quale battaglia stesse parlando dal momento che i vecchi phyrexiani erano già stati sconfitti e quelli nuovi erano intrappolati sul loro piano. Karn rispose che i loro nemici erano già arrivati, intenzionati a portare la distruzione su Dominaria. Convinta che lui non fosse riuscito a superare la morte di Venser, Jhoira cercò di parlargli ma Karn andò via.
Lettere per Karn[]
Successivamente, Jhoira restituì la Cavalcavento a Shanna rendendola la nuova capitana e poi tornò nel suo laboratorio all'Impianto di Mana di Shiv. Iniziò a inviare delle lettere a Karn e, nonostante il golem d'argento non le avesse mai risposto, era tranquilla: aveva chiesto a Rafwyn Capashen di inserire un incantesimo di tracciamento sulle lettere e ogni volta che lui ne apriva una l'incantesimo si attivava facendole capire che stava bene. Quando Karn smise improvvisamente di leggere le sue lettere Jhoira si allarmò e chiese ad Ajani di andare a cercarlo.
Preparativi[]
Mentre era quasi arrivata all'Impianto di Mana a bordo della Cavalcavento, Jhoira e l'equipaggio vennero attaccati da un gigantesco phyrexiano volante. In loro aiuto arrivò Darigaaz che incenerì la mostruosità permettendo a Jhoira di riunirsi a Karn e Teferi mentre la nave volante ripartì per svolgere altre missioni. L'artefice e il golem d'argento si chiarirono: entrambi soffrivano per la morte di Venser, ma avevano scelto di reagire in modo diverso alla perdita del loro amico. Jhoira lo informò che avrebbe installato un meccanismo di autodistruzione all'interno dell'Impianto perchè non potevano permettere che la stuttura cadesse nelle mani dei phyrexiani.
Battaglia a Shiv[]
Durante la battaglia tra le forze della rinata Coalizione e i phyrexiani di Sheoldred per il controllo dell'Impianto di Mana a Shiv, Jhoira finì di installare il meccanismo di autodistruzione e collegò dei cannoni alla struttura che, dopo che si caricarono di mana, usò contro i suoi nemici carbonizzandoli.
Dopo che Ajani rivelò la sua natura di agente dormiente uccise Jaya, distrusse il Sylex e contribuì alla cattura di Karn. Tuttavia, la vittoria dei phyrexiani fu evitata grazie a Jhoira che attivò l'autodistruzione della struttura mettendo fine allo scontro. Le forze della Coalizione fuggirono grazie ai portali di Jodah, mentre Sheoldred, Ajani e Karn attraversarono il Ponte Planare tornando su Nuova Phyrexia da Elesh Norn.
In ricordo di Jaya[]
Nella tregua che seguì, mentre la notte raffreddava l'aria del deserto, Jhoira si prese cura dei sopravvissuti, poi si unì a Teferi e Jodah. Nel tentativo di far reagire l'arcimago eterno che stava soffrendo per la morte di Jaya, l'artefice disse che avevano degli amici ancora in vita che avevano bisogno di loro e che dovevano scoprire i piani di Sheoldred. Jodah chiese come potevano vincere i phyrexiani senza il Sylex, ma gli altri due non avevano risposte da dargli. Jhoira si sedette accanto a lui, mise un braccio intorno alle sue spalle per confortarlo e rimase con Jodah mentre Teferi si congedò.
Il giorno seguente Jhoira, Jodah e Teferi costruirono un monumento in onore di Jaya su Shiv con quattro piramidi bianche, ciascuna contenente i ricordi di coloro che le erano stati vicini e una fiamma sempre accesa.
La Guerra dei Fratelli[]
Mentre Teferi e Jodah andarono alla Torre di Urza, Jhoira rimase a Shiv dove radunò draghi, viashino, goblin e Ghitu per proteggere la sua terra dagli attacchi successivi dei phyrexiani.
Successivamente, l'artefice parlò a distanza con Jodah attraverso la magia. Lei chiese se Teferi avesse ancora intenzione di tornare indietro nel tempo e lui spiegò che non avevano scelta. La loro conversazione venne interrotta da Saheeli Rai e Kaya che avevano bisogno dell'aiuto dell'arcimago. I due chiusero la comunicazione con Jodah che le ricordò di salutarle Adeliz e Jhoira che gli raccomandò di prendersi cura di se stesso.
Referenze[]
- Rappresentato in:
- Jhoira dei Ghitu
- Jhoira, Capitana della Cavalcavento
- Jhoira, Innovatrice Eterna
- Mostrato in:
- Certezza o Finzione
- Peso della Memoria
- Riparatrice
- Scomporre
- Carte associate:
- Cassetta degli Attrezzi di Jhoira
- Cronoinsetto di Jhoira
- Famiglio di Jhoira
- Testi di colore:
- Arvad il Maledetto
- Attenta Riflessione
- Bestia da Soma
- Cascata Sulfurea
- Colpo di Artiglieria
- Disorientare
- Fiamme Tribali
- Fiume Serpeggiante
- Frastornare
- Golem di Metallo
- La Dinamo Pellegrina
- Magus del Candelabro
- Mangiafuoco Ghitu
- Mantide Meccanica
- Opzione
- Ouphe Collezionista
- Piedemoccio, il Clandestino
- Pietra della Mente
Galleria[]
Galleria
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Curiosità[]
- Nella trilogia del Ciclo di Spirale Temporale Jhoira ha più di mille anni, ma ne dimostra solo diciotto.
Collegamenti esterni[]
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