I Tre (The Three) sono un gruppo di tre planeswalkers che si allearono per imprigionare i titani Eldrazi su Zendikar.
I Tre[]
Consapevoli della grave minaccia rappresentata dai tre titani eldrazi: Emrakul, Kozilek e Ulamog, esseri che vivevano nella cieca eternità e che divoravano completamente ogni forma di vita su qualsiasia piano su cui arrivavano fino a distruggerlo completamente, Sorin Markov, Nahiri e Ugin decisero di allearsi per fermarli.
Non avendo la certezza di riuscire a ucciderli e non sapendo nemmeno a quali conseguenze avrebbe portato la morte di simili esseri, I Tre decisero di seguire il piano di Ugin: imprigionare i titani su Zendikar; il mondo sotto la protezione di Nahiri.
Dopo quarant'anni di lavoro, una rete di edri venne eretta su tutto il piano, creata grazie alla magia di Nahiri a cui Ugin aggiunse la sua conoscenza in modo che essa lavorasse insieme alle Leyline del piano. Dopo che i due finirono la loro parte, Sorin attirò i titani su Zendikar.
Quando i titani eldrazi arrivarono su Zendikar, I Tre si riunirono nell'Occhio di Ugin dove si trovava l'edro principale, una pietra connessa a tutti gli altri edri e concentrarono su esso tutta la loro magia. La trappola scattò e i titani eldrazi vennero pietrificati e intrappolati nella loro forma fisica sul piano.
Completata la missione, I Tre si separarono: Nahiri rimase come guardiana della prigione mentre gli altri due prima di andare per la loro strada promisero che se qualcosa avesse messo a rischio la loro prigione o risvegliato gli eldrazi, sarebbero tornati su Zendikar.
Il ritorno degli eldrazi[]
Per seimila anni gli eldrazi rimasero imprigionati su Zendikar sotto la vigile attenzione di Nahiri, ma successivamente, la litomante scomparve misteriosamente. Secoli dopo, a causa delle manipolazioni di Nicol Bolas il sigillo della prigione degli eldrazi si indebolì, rilasciando le loro progenie sul piano, ma non i titani veri e propri. Sentendo l'indebolimento del sigillo dell'edro principale, Sorin Markov tornò sul piano per rafforzarlo, ma fu l'unico a farlo. Senza i suoi alleati, l'antico vampiro si alleò con Nissa Revane, ma quando i due raggiunsero l'Occhio, l'elfa credendo erronemente che i titani avrebbero lasciato il suo mondo, decise di distruggere l'edro principale. A causa sua i titani furono liberi e nella loro forma fisica iniziarono a consumare Zendikar.
Riunirsi nell'Occhio di Ugin[]
Dopo le azioni di Nissa, Sorin abbandonò Zendikar e andò in cerca di Ugin per scoprire perchè non si era presentato e per avvertirlo del ritorno degli eldrazi. Dopo che il vampiro riuscì a trovare il drago, Ugin chiese a Sorin di trovare Nahiri avvertendolo che senza di lei non avrebbero potuto ripristinare la prigione e che li avrebbe attesi nell'Occhio.
Battaglia per Zendikar[]
Su Zendikar, Ugin iniziò a ricostruire la camera centrale in modo che gli eldrazi venissero nuovamente imprigionati. Lì il drago ricevette la visita di Jace Beleren a cui chiese di andare alla ricerca dei suoi compagni, ma il mago mentale rifiutò perchè non voleva abbandonare i suoi amici e Ugin dopo avergli dato numerose informazioni sugli edri e gli eldrazi, gli chiese di impedire a Ulamog di riuscire a fuggire da Zendikar.
Rinascita di Zendikar[]
Percependo la morte di Ulamog e Kozilek, Ugin lasciò l'Occhio e andò dai guardiani, chiedendo a Jace di spiegargli cos'era successo. Il telepate gli raccontò le cause e gli eventi che avevano costretto lui e il suo gruppo a decidere di uccidere i due grandi eldrazi e comprendendo, Ugin rivelò che era consapevole del modo per ucciderli. Alle domande sorprese dei giovani planeswalkers per quella rivelazione, lo Spirito Drago rispose che avevano ucciso due creature viventi più antiche dei mondi senza conoscere il loro obiettivo, il loro ruolo, l'impatto delle loro vite e delle loro morti. Continuò che aveva una teoria su ciò che gli eldrazi potevano essere realmente e su ciò che sarebbe accaduto con la morte di due di loro, ma non lo avrebbe rivelato; ci sarebbe voluto del tempo per vedere le conseguenze delle loro azioni, probabilmente anche dopo la morte di tutti e quattro. Potevano considerare ciò che avevano fatto come una vittoria, mentre lui avrebbe studiato per il futuro. Dopo che finì di parlare, Ugin si sollevò e volò via.
Conflitto[]
All'insaputa di Ugin, mille anni prima su Innistrad Sorin e Nahiri entrarono in contrasto tra loro. Sorin, che aveva appena finito di creare dei sistemi di protezione extraplanare per il suo mondo e che era quindi ancora indebolito, si rifiutò di andare con Nahiri su Zendikar, che aveva dovuto impedire la fuga dei tre titani eldrazi da sola, visto che una delle conseguenze delle azioni di Sorin era stato anche creare un blocco al segnale di richiesta di aiuto della litomante. Neanche Ugin si era presentato, in quanto bloccato in via di guarigione dalle ferite subite da Nicol Bolas. Nonostante il vampiro spiegò che non era consapevole del blocco, Nahiri si sentì ugualmente tradita da colui che era stato il suo mentore poichè pensava che l'avesse esclusa e voltato le spalle ai sacrifici che lei aveva fatto. Per essere sicura che il suo mondo fosse al sicuro e che i titani eldrazi non riuscissero più a fuggire, Nahiri insistette con Sorin perchè l'aiutasse a testare i loro sistemi di sicurezza, ma lui rifiutò nuovamente perchè voleva prima testare quelli del suo mondo e recuperare le forze. Persa la pazienza, Nahiri attaccò Sorin che però nonostante le sue condizioni ebbe la meglio, grazie anche all'intervento di Avacyn; alla fine il vampiro imprigionò la litomante dentro la Tomba Infernale.
Dopo mille anni di prigionia, Nahiri venne liberata a causa delle azioni di Liliana Vess. Tornata su Zendikar scoprì che le sue paure erano diventate realtà: un anno prima i tre titani eldrazi si erano liberati, la loro progenie era ovunque sul piano e Bala Ged era stato completamente consumato. Credendo che ormai il suo mondo fosse condannato, Nahiri si concentrò sulla sua vendetta su Sorin e tornò su Innistrad per far soffrire il vampiro così come stava soffrendo lei.
L'arrivo di Emrakul[]
Ignara che Zendikar fosse stato salvato dai guardiani, grazie alle sue macchinazioni, Nahiri attirò Emrakul su Innistrad.
Campagna di Vendetta[]
Il rancore millennario tra Sorin e Nahiri portò i due a un confronto al Maniero Markov. Entrambi i planeswalkers portano con sè i loro eserciti, ma alla fine si ritrovarono l'uno contro l'altra senza preoccuparsi della battaglia intorno a loro. Dopo un lungo e duro combattimento Sorin riuscì a mordere Nahiri al collo, ma proprio mentre era a un passo dalla vittoria, lei lo imprigionò in gran parte nella pietra, provocandogli un dolore continuo così forte da impedirgli di viaggiare tra i piani e liberarsi. Dopo aver vinto, Nahiri disse che l'aveva risparmiato per restituirgli il gesto di cortesia che lui aveva fatto a lei quando l'aveva imprigionata. Poi Nahiri abbandonò Innistrad, lasciando il destino finale di Sorin e del piano a Emrakul.
La Guerra della Scintilla[]
Durante la guerra, sia Sorin che Nahiri si ritrovarono bloccati su Ravnica a causa della manipolazioni di Nicol Bolas. In un primo momento, i due ignorarono il caos intorno a loro concentrandosi nella loro faida personale iniziando un duello mortale, ma successivamente giunsero a una tregua e unirono le forze per combattere gli Eterni dell'Orda Atroce di Bolas. Entrambi decisero di rimanere sul piano per lo scontro finale e, sopravvissuti a esso, andarono via da Ravnica.
Alla fine della guerra, Ugin divenne il carceriere di Bolas nel Reame di Meditazione.