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Greven il-Vec era il comandante della Predatrice e delle forze phyrexiane su Rath. Migliorato fisicamente dai phyrexiani, era tra i combattenti più letali del piano, ma morì al termine dell'Invasione di Phyrexia per mano di Tahngarth.

Inizi[]

Greven era un membro della tribù Vec, ma come molti altri guerrieri, venne attratto dal potere e dal potenziale offerto dalla Fortezza. Voltò le spalle al suo popolo e si unì ai loro oppressori, diventando un il-Vec: un emarginato disonorato. Nella fortezza, Greven scalò rapidamente i ranghi grazie alla sue efficienza, arrivando al grado di comandante della Predator, di cui fece buon uso distruggendo gli accampamenti dei ribelli e bombardando Cielsudario nel tentativo di sradicare completamente i suoi nemici.

Venne dotato di una spina dorsale mimetica, che Volrath utilizzava per controllarlo e punirlo. Le umiliazioni lo lasciavano risentito e carico di rancore, che sfogava poi sui suoi soldati, punendoli ferocemente per i loro errori. Ciò lo rese impopolare tra i suoi uomini.

Agli ordini di Volrath[]

Dopo il rapimento di Sisay, Volrath affidò a Greven una missione cruciale: intercettare la Cavalcavento il cui equipaggio sarebbe inevitabilmente venuto a cercare di liberare il loro capitano, rubare i manufatti dell'eredità e catturare Gerrard Capashen. Greven ubbidì diligentemente, prese la Predator e aspettò sopra i cieli di Cielsudario. Quando la Cavalcavento arrivò, la Predator la colse di sorpresa. Mentre i goblin rubavano l'eredità, Greven decise di catturare personalmente Gerrard. Durante il loro scontro prese facilmente il sopravvento sul giovane. A Greven venne però negata la sua preda, quando Vhati il-Dal cercò di uccidere Greven sparando col cannone principale della Predator sopra di lui. Vhati mancò il bersaglio, ma l'impatto fece cadere Gerrard in mare, sotto la foresta. Furioso, Greven tornò sulla Predator e gettò il suo ufficiale in mare prima di ritornare alla fortezza con i manufatti rubati.

Tornato alla fortezza, Volrath diventò ancora più furioso di quanto lui avesse temuto. Greven cercò di rassicurarlo affermando che Gerrard non poteva essere sopravvissuto, ma Volrath non era d'accordo con lui e dimostrò la sua irritazione inviando intenso dolore alla schiena di Greven per ore. Umiliato, Greven sfogò la sua rabbia sul suo nuovo subordinato: Tahngarth. Il minotauro era infatti salito a bordo della Predator nel tentativo di recuperare i manufatti dell'eredità, ma Greven lo aveva sconfitto facilmente. Greven decise che Tahngarth sarebbe stato un ottimo sostituto per il defunto Vathi, dopo che la sua mente e il suo corpo fossero stati adeguatamente modificati. Greven iniziò mutando il corpo del minotauro in quello di un phyrexiano.

Greven venne interrotto dal suono degli allarmi della fortezza che avvertivano di un attacco dei ribelli. Tornato alla Predator prese il volo e affrontò nuovamente la Cavalcavento. Questa volta la Cavalcavento era pronta e schivò la Predator e si posizionò in modo tale che i cannoni della Predator, mancando la Cavalcaveto, colpissero e danneggiassero la fortezza. Greven abbandò brevemente la nave per combattere nuovamente contro Gerrard, che riuscì nuovamente a sfuggirgli. Ricongiuntosi col suo equipaggio, Greven spinse la Predator fino ai suoi limiti nel tentativo di catturare la Cavalcavento in fuga. Dopo che la nave nemica attraversò il portale aperto da Ertai, il portale si chiuse alle sue spalle. Incapace di fermare in tempo la nave, la Predator colpì la roccia subendo danni pesanti.

Speranza di libertà[]

La Predator tornò nuovamente alla fortezza, grazie a Ertai, fatto prigioniero, che faceva levitare e muoveva la nave con la magia. Greven si aspettava una punizione severa da parte di Volrath per i suoi fallimenti, ma una volta all'interno della fortezza, scoprì che Volrath era scomparso lasciando tutti nel caos. Essendo il più alto in grado, Greven contattò Phyrexia e fece rapporto sulla situazione. Venne informato che Volrath aveva abbandonato il suo trono per inseguire una vendetta personale e che un emissario sarebbe venuto per selezionare il suo successore. A questo punto apparve il primo candidato alla successione: Crovax, ex-membro della Cavalcavento. Greven lo detestava e avrebbe voluto ucciderlo, ma gli venne impedito dall'arrivo dell'emissario: Belbe.

Dopo il ripristino della Fortezza, Belbe riunì i tre potenziali per la carica di evincaro: Crovax, Ertai e Greven, i cui molti anni di servizio gli avevano permesso di essere scelto. Durante l'incontro, Greven e Crovax ebbero una discussione che si trasformò in uno scontro. La forza di Greven gli dava un vantaggio e la sua vittoria sembrava assicurata, ma crollò a terra urlando di dolore: Crovax aveva trovato il modo di controllare la sua colonna vertebrale mimetica e grazia a ciò poté vincere.

Dopo la sua umiliazione, Greven decise di supervisionare le riparazioni della Predator. Il lavoro procedeva lentamente e durante le riparazioni Belbe andò da lui e gli offrì di prendere in considerazione la candidatura di evincaro come una ricompensa per la sua vita. Se avesse vinto, non solo sarebbe diventato sovrano, ma si sarebbe anche liberato della schiena mimetica che tanto odiava. Greven rifiutò l'offerta, dicendo che aveva visto ciò che tale potere trasformava nel suo portatore, affermando che preferiva essere la spada piuttosto che colui che la brandiva.

Quando Crovax decise di provare la sua forza attaccando i ribelli di Cielsudario, Greven ne fu segretamente soddisfatto. Sperava che Crovax rimanesse ucciso durante la spedizione. Tuttavia, la campagna di Crovax lasciò la Fortezza con poche truppe e al fine di fermare una potenziale ribellione, Ertai prese cinquemila ostaggi tra Vec, Dal e Kor, promettendo di liberarli al ritorno delle truppe alla Fortezza. Greven rimase colpito dall'astuzia di Ertai e tornò tranquillamente a occuparsi delle riparazioni della Predator.

Come Greven aveva previsto, la spedizione contro Cielsudario fu un vero disastro e le perdite subite furono enormi. Con la scomparsa di Crovax, le truppe tornarono lentamente alla fortezza. Greven riuscì a evitare altre perdite andando a recuperare le unità rimaste indietro con la Predator. Al suo ritorno Greven scoprì con sua immensa delusione, che Crovax era sopravvissuto ed era tornato alla fortezza, dove aveva massacrato tutti gli ostaggi. Venne poi a sapere che Eladamri era stato catturato, e senza curarsi dei dettagli, andò nelle prigioni per torturare il ribelle elfico. Nonostante le torture, Greven non riuscì ad ottenere nessuna informazione da Eladamri. Frustrato ma segretamente impressionato dalla resistenza dell'elfo, Greven lasciò la prigione per incontrare Furah, il leader dei En-Kor, che apparentemente aveva tradito Eladamri e scoprì che in realtà l'uomo era Volrath, tornato a reclamare il suo titolo.

Volrath scelse di ritornare proprio quando Crovax stava per essere incoronato evincaro. Greven interruppe la cerimonia affermando che c'era un altro candidato. Volrath riprese le sue vere sembianze tra lo stupore della corte. Crovax era indignato perché Belbe gli aveva promesso il trono, l'emissario di phyrexia propose semplicemente un duello tra i due. Chi avrebbe vinto sarebbe diventato evincaro. Il duello era alla pari, nessuno dei due che riusciva ad avere la meglio finchè Ertai non interferì con la sua magia a svantaggio di Volrath, permettendo a Crovax di vincere e guadagnandosi la gratitudine del nuovo evincaro. Il tentativo di tradimento di Greven, unito al suo precedente scontro con Crovax avrebbe significato un trattamento ancora più brutale di quello che aveva subito servendo sotto il comando di Volrath.

Sconfitta[]

Greven rimase a comando della Predator fino alla congiunzione, anche se veniva tenuto al guinzaglio dal suo nuovo padrone. Quando la Cavalcavento apparve su Urborg per attaccare la fortezza appena comparsa, la Predator venne inviata per intercettarla. La Cavalcavento era stata modificata dall'ultimo scontro e ormai la Predator era solo una semplice seccatura che non poteva nemmeno scalfire la nave della coalizione. Greven e i suoi guerrieri riuscirono a salire a bordo della Cavalcavento per combattere il suo equipaggio corpo a corpo. Greven combattè nuovamente contro Tahngarth. L'odio del minotauro gli diede la forza di combattere alla pari. Durante lo scontro, la mente di Greven venne dominata da quella di Crovax, e non avendo più il controllo del suo corpo cadde sotto la lama del guerriero minotauro. Privo di vita, venne gettato sulla Predator che precipitava sulla Fortezza.

Referenze[]

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