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Egon è il dio della morte, una delle divinità degli Skoti di Kaldheim. È uno dei più antichi della sua razza ma ringiovanisce invece di invecchiare. Ha l’aspetto (e l'atteggiamento amaro e negativo) di un ragazzino. Siede sul Trono della Morte.

Dio della morte[]

A causa del suo volto giovanile, le altre divinità a volte non lo prendono sul serio, comportamento che genera in lui un amaro rancore. Ritiene che gli Skoti perdano tempo in sciocchi bisticci invece di occuparsi della gestione dei reami e crede che la loro caduta sia imminente, probabilmente per mano degli elfi.

La Caduta degli Einir[]

Durante la guerra tra Skoti ed Einir, Egon ingannò re Narfi, regnante di Karfell, che gli concesse il controllo dell’esercito dei defunti. Quel repellente dono fece volgere le sorti della battaglia a favore degli Skoti. In onore di questo successo, divenne il dio dei morti e ora trascorre la maggior parte del suo tempo su Istfell, tra gli spiriti dei caduti. Si è quindi proclamato signore e dominatore delle terre di Istfell e dei defunti di tutti i reami.

Egon e Starnheim[]

Nel corso dei secoli, Egon ha tentato molte volte di entrare a Starnheim, unico luogo dove agli dei non è permesso entrare semplicemente viaggiando tra i reami, ma ogni volta è stato fermato dalle valchirie. Nei suoi tentativi coinvolge spesso Ranar, lo spirito a guardia dei cancelli dei Istfell, approfittando dell'effetto negativo che il reame ha sulla mente degli spiriti, che li porta a perdere parti dei loro ricordi. Tra i suoi molteplici tentativi, vi fu la volta in cui si spacciò per un mortale di nome Bjorn dei Beskir, che era giunto a Istfell per compiere una grande impresa che avrebbe permesso sia a lui che a Ranar di accedere a Starnheim. I due compirono la cosiddetta impresa, uccidendo tre spiriti sovrani e impossessandosi delle loro corone, per poter attivare una via dei presagi verso Starnheim, ma l'ultimo spirito vide oltre il suo travestimento o lo convinse a rivelarsi. Dopo aver aperto il portale furono però intercettati da Firja, che come ogni volta rimproverò il dio dei morti, che affermava di aver compiuto una grandiosa impresa come ogni volta e al che lei rispondeva che la sua ora non era giunta, come gli ripeteva di continuo. Allora guardò Ranar che ogni volta accettava nuovamente il suo ruolo di guardiano, e uccise il dio dei morti, ben consapevole che sarebbe rinato e che avrebbe ritentato, orchestrando un nuovo e complesso piano.

Referenze[]

Rappresentato in[]

  • Egon, Dio della Morte

Testi di colore[]

  • Corona dell'Avvizzimento

Galleria[]

Curiosità[]

  • Egon è basato su Hel, il sovrano nordico dei morti.
  • Il trono di Egon è un riferimento a Hlidskjalf, l'alto seggio di Odino che il dio usava per osservare tutti i regni.

Collegamenti esterni[]

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