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Chandra Nalaar è una sciamano umana planeswalker che usa il mana rosso, originaria di Kaladesh.

Descrizione[]

La Piromante[]

La sua specialità è la piromanzia, magie che bruciano, ardono e ustionano. Utilizza il fuoco per risolvere qualsiasi situazione in modo ingegnoso e improvvisato. Impulsiva, appassionata e irascibile, non ama le autorità e sebbene sia orgogliosa della sua natura indipendente, Chandra è anche consapevole della volatilità del suo fuoco interiore. È una dei quattro fondatori dei Guardiani, con i quali viaggia attraverso i piani combattendo mostruose minacce e lottando per la libertà. Dopo la Guerra della Scintilla viaggiò da sola per il multiverso, affrontando mostri e aiutando varie persone in pericolo, cercando di superare il dolore e il senso di colpa per essere sopravvissuta a coloro che amava. Riuscì a superare la sua sfida personale e si riunì ai suoi amici. Successivamente contribuì a mettere fine all'Invasione di Nuova Phyrexia guidata da Elesh Norn.

Storia[]

Le origini di Chandra: la logica del fuoco[]

Vedi Chandra Nalaar (Planeswalker)/Origini.

Ravviva il Fuoco[]

Dopo qualche anno, Chandra giunse a Kephalai, dove rubò la Pergamena del Drago dal Santuario delle Stelle. Venne inseguita da un gruppo di soldati e da due gargoyle, ma, riuscì a scappare utilizzando un incantesimo di fuoco di grandi dimensioni. Poiché nessun corpo fu trovato, la questione venne chiusa, ma successivamente le indagini vennero riaperte.

Jace Beleren venne incaricato di recuperare la pergamena rubata e di cancellare ogni informazione dalla mente di Chandra. Lui la rintracciò su Regatha, mentre era insieme a due donne e a un ragazzino di nome Brannon. I due si affrontarono e dopo una breve battaglia, Chandra sembrò avere la meglio su Jace, ma in reatà cadde nella sua trappola: utilizzando un'illusione assunse le sembianze di Brannon distraendola, poi la stordì con un fulmine di mana blu e si riprese la pergamena con ogni ricordo di Chandra riguardo a essa. Dopo aver completato la sua missione, Jace se ne andò lasciandola priva di sensi.

Tuttavia, Chandra aveva dato la pergamena a un gruppo di scribi che avevano fatto una copia del prezioso documento. Anche se Jace aveva recuperato l'originale lei possedeva ancora le informazioni della copia.

The Purifying Fire[]

Dopo essere ascesa, Chandra si stabilì su Regatha, dove studiò presso il monastero della Roccaforte di Keral per imparare a migliorare il controllo di sè e la padronanza dei suoi poteri. Il monastero fu fondato molti anni prima da Jaya Ballard una planeswalker piromante i cui insegnamenti sono il cuore del monastero: difendere la libertà personale e le proprie scelte ma senza violare i diritti altrui.

Chandra rimase coinvolta nella politica di Regatha quando l'Ordine di Heliud iniziò una serie di manifestazioni per far rispettare le regole e leggi nelle terre di Regatha, iniziando prima con la gente delle pianure, poi con gli elfi delle foreste e infine verso il monastero sulle montagne. L'Ordine dichiarò che la magia del fuoco era proibita nelle città e i suoi praticanti dovevano essere puniti con la morte.

Dopo aver tentato di scacciare uno spettro che serviva l'Ordine, Chandra dette fuoco ad una parte della foresta vicino al monastero facendo infuriare una tribù, che mise una taglia sulla testa della ragazza. Il comandante dell'Ordine, Walbert, usò questo evento come un'opportunità per catturare Chandra. Madre Luti la responsabile dei maghi del fuoco al monastero, decise che vista l'attenzione che aveva attirato Chandra su di sé per lei era meglio sparire per un po'. La mandò in missione su Kephalai per recuperare la pergamena originale che Jace aveva recuperato, affermando che "il vero significato delle parole della pergamena non era nelle parole, ma in qualcosa di fisico della pergamena originale". Visto che era una richiesta di madre Luti, Chandra decise di tornare su Kephalai.

Il tentativo di Chandra di rubare per la seconda volta la pergamena fallì, venne attaccata da un gruppo di soldati e nel suo tentativo di fuga, la piromante distrusse il Santuario delle Stelle. Durante la fuga incontrò Gideon Jura che in un primo momento sembrò volerla aiutare ma invece dopo aver recuperato la pergamena, la restituì ai suoi proprietari.

Camminando a caso nella cieca eternità, Chandra finì su Diraden, un piano governato dal principe vampiro Velrav e avvolto da una barriera che impediva ai planeswalker di lasciarlo, dominato dal mana nero e da una notte senza fine. Con grande stupore, Chandra vide Gideon arrivare sul piano dopo di lei e i due decisero di allearsi per fuggire. Durante il loro cammino, Gideon rivelò a Chandra che la pergamena che aveva cercato di rubare era una mappa per Zendikar dove il mana era imprevedibile. Purtroppo per la coppia, gli abitanti del piano erano infidi e corrotti, legati alla magia del sangue. I due vennero traditi e a causa di Falia catturati dal principe Velrav in persona. Mentre a Chandra non venne fatto alcun male, Gideon venne torturato e quando la piromante si svegliò, Velrav le mostrò le tortura che lo ieromante stava subendo. Cercò subito di trattare con il principe vampiro per la liberazione di Gideon ma fu inutile e quando capì che Velrav voleva utilizzare una magia del sangue per impadronirsi della scintilla di Gideon, Chandra escogitò un piano di fuga riuscendo a decapitare Velrav durante il rituale e a liberare Gideon. Con la morte del principe vampiro la barriera scomparve e i due poterono andarsene.

Tornati su Regatha chiesero l'aiuto di Samir, un elfo amico di Chandra che con grande sorpresa per la piromante rivelò di conoscere Gideon, poichè lo aveva incontrato all'interno dell'Ordine di Heliud. Sentendosi tradita Chandra abbandonò i due e, tornata al monastero, scoprì che l'Ordine lo teneva sotto assedio e minacciava di distruggerlo se non gli avessero consegnato Chandra. Per salvare coloro che amava, la piromante si arrese chiedendo però che ad accompagnarla da Walbert per la sua esecuzione fosse Gideon.

Ciò che l'attendeva era però peggiore, Walbert voleva consegnare Chandra al fuoco purificatore, una fiamma che purifica l'anima delle persone dai loro peccati e dalle loro imperfezioni. La piromante sarebbe stata un esempio per tutti coloro che avrebbero osato sfidare la legge dell'Ordine. Chandra chiese a Gideon di ucciderla perché non voleva essere umiliata e messa in mostra. Gideon però rispose che chi abbracciava il fuoco senza avere rimpianti aveva una possibilità di sopravvivere e lei rivelò che in passato aveva accidentalmente procurato la morte di coloro che amava.

Dopo aver parlato con Gideon, Chandra si sentì meglio e pronta ad affrontare il suo destino. Il fuoco purificatore risparmiò Chandra che usando la sua magia del fuoco distrusse il tempio dell'Ordine provocando la morte di Walbert e delle sue guardie. Parlando ancora con Gideon gli rivelò che coloro che avevano distrutto il suo villaggio proclamavano gli stessi ideali dell'Ordine: armonia, protezione, legge; e chiunque seguiva quegli ideali era suo nemico e quindi anche lui. Lui rispose che si sarebbero incontrati di nuovo. Poi Chandra viaggiò su Zendikar.

Alla Ricerca dell'Occhio[]

Dopo tre anni dall'inizio della sua ricerca, Chandra arrivò su Zendikar, cercando una guida per la regione di Akoum nella zona di Affa con l'obiettivo di trovare il saggio delle rovine Anowon, sperando che lui potesse aiutarla a trovare l'Occhio di Ugin. Dopo vari fallimenti da parte di diverse guide e la perdita di diverse monete d'oro, Chandra riuscì a raggiungere la montagna e il campo di Anowon. Lì si confrontò con il vampiro e dopo un breve scambio di parole ostili tra i due, Chandra nominò l'Occhio e Anowon decise di andare con lei. Purtroppo per Chandra, Anowon decise di ucciderla a tradimento nel sonno, ma, lei si svegliò e respinse l'attacco iniziale del vampiro. La piromante si preparò ad attaccare Anowon ma proprio in quel momento la magia venne annullata dagli effetti imprevedibili del piano di Zendikar. Indifesa, Chandra sta per essere uccisa da Anowon quando fortunatamente per lei, Sarkhan Vol comparve e colpì Anowon con un rapido colpo alla testa.

Risvegli[]

Anche se Sharkhan Vol aveva salvato Chandra, attaccò la piromante sostenendo che lei era un'intrusa. Chandra tentò di lanciare un incantesimo ma lanciò solo un normale colpo di fuoco, tuttavia fu sufficiente per impressionare Sarkhan che decise di portarla con lui all'interno dell'Occhio e cominciò a spigargli la natura di ciò che lei stava cercando. Non era ciò che Chandra si aspettava di trovare. Dopo alcuni discorsi deliranti, Sarkhan affermò che la morte di Chandra all'interno dell'Occhio gli permetterà di risolvere i misteri della stanza. Si trasformò in un enorme drago e attaccò la piromante. Incapace di usare correttamente la sua magia, Chandra ricevette l'aiuto inaspettato di Jace Beleren.

Jace intuì che ad assorbire la loro magia era l'edro galleggiante sopra di loro e disse a Chandra di generare un fuoco invisibile all'Occhio in modo da non essere assorbito dall'edro. La piromante fece come le era stato detto, Jace raddoppiò il suo incantesimo e insieme riuscirono a sconfiggere Sarkhan. L'esplosione stordì tutti e tre i planeswalker, Chandra fu la prima a svegliarsi e si avvicinò a Jace. Pensò per un istante di uccidere Jace poichè lui riusciva sempre a trovarla ma alla fine decise di aiutarlo e quando si svegliò, lo aiutò ad uscire dall'Occhio.

Una volta fuori, Jace disse a Chandra che ciò che era successo non poteva essere una coincidenza e le chiese chi gli aveva parlato della pergamena ma Chandra non gli rispose e si allontanò prima che lui potesse leggerle la mente dicendogli di lasciare fare a lei. Viaggiò nella cieca eternità, meditando vendetta su chi l'aveva usata.

Scontro con Ramaz[]

Dopo aver capito di essere stata usata, Chandra cercò Ramaz, il planeswalker che l'aveva convinta a rubare la pergamena dal Santuario delle Stelle su Kephalai. La piromante lo trovò su Kaldheim, i due si affrontarono e Chandra riuscì a vincere. Inginocchiato nella neve, Ramaz le disse che il grande drago lo aveva avvertito che sarebbe venuta e lei rispose se la possente creatura gli aveva anche detto che l'avrebbe ucciso. Ramaz rise, poi, prima che la piromante potesse colpirlo con la sua magia di fuoco, scomparve nella cieca eternità. Chandra lo chiamò vigliacco, poi viaggiò a sua volta nel multiverso e tornò a Regatha.

Le offerte al fuoco[]

Su Regatha, Chandra e i monaci del monastero si tenevano in equilibrio sui banchi di roccia solida nel campo di lava a miglia di distanza dal Torrione Keral. L'aria era rovente e l'immagine del panorama era distorta dal calore, un imponente vulcano incombeva minacciosamente a distanza eruttando fumo. Chandra non era sicura che quello fosse il suo posto, quello era il luogo in cui era diventata una piromante, ma prevedeva anche esercitazioni di canto. Serenok la chiamò e la pregò di cantare con loro e Chandra rispose che non aveva una gran voce e il maestro replicò che allora quella sarebbe stata una sfida ideale per lei e aggiunse che aveva doti che gli facevano tornare in mente colei che aveva ispirato la fondazione del monastero. Chandra rispose che non era Jaya e Serenok disse che un giorno sarebbe potuta diventarlo. La lezione venne interrotta dall'attacco di un infernale, i monaci cantarono e danzarono la loro magia evocando una parete di fuoco che si sollevò per proteggerli, Chandra provò a unirsi a loro ma fallì e senza di lei la magia difensiva fu più debole e l'infernale riuscì a infrangere la parete con una testata. Chandra rinunciò a cantare e attaccò il mostro con la sua magia, scagliandogli contro due missili di fuoco, ma le scaglie resistenti al calore lo protessero. L'infernale sguarciò la parete di fiamme e attaccò uno degli adepti, che schivò l'attacco. Quando l'infernale abbassò di nuovo la testa, Chandra balzò di lato e si arrampicò sulla schiena del mostro, poi urlò ai suoi compagni di mirare a lei. I monaci lanciarono una decina di magie di fuoco verso Chandra, che le deviò con le mani e con un singolo movimento intrecciò le lingue di fuoco in una saetta infuocata accecante e la indirizzò verso la testa dell'infernale, uccidendolo. Dopo che lo scontro finì, disse che le dispiaceva di aver rovinato il canto, ma Serenok sorrise e disse che era stata eccezionale e che aveva compiuto un'azione che lui aveva visto fare solo a un'altra persona, concluse che era pronta e che era già come Jaya.

Successivamente, Chandra venne svegliata da madre Luti, che le disse che Serenok era morto nel sonno. Il servizio funebre fu breve e mentre ascoltava Luti parlare, Chandra pianse in parte sconcertata e in parte afflitta. Quando la cerimonia si concluse non tornò con gli altri al monastero, ma andò verso le montagne. Il giorno lasciò il posto alla notte, Chandra si sdraiò sotto una sporgenza di roccia e pensò che era sempre stata irritata dalle aspettative che Serenok aveva per lei e si chiese se sarebbe stato troppo doloroso imparare i canti e partecipare alle esercitazioni insieme agli altri o cercare ciò che lui vedeva in lei. Pianse nuovamente e non pensò alle lezioni, ma alla gentilezza e agli incoraggiamenti del suo vecchio maestro. Dopo un po' di tempo, decise di tornare al monastero. Era già giunto il mattino quando Chandra arrivò e vide madre Luti seduta sui gradini che teneva in grembo il mantello ripiegato di Serenok. Chandra chiese se avesse intenzione di ferirla, Luti disse di ascoltarla, ma la piromante avvicinandosi a lei disse che comprendeva; che le loro vite dovevano continuare come prima, che dovevano riempire il vuoto e andare avanti e scegliere un nuovo abate. Luti disse che avevano già scelto il successore di Serenok: lei.

Nella sala del monastero circondata da monaci anziani, Chandra ripetè per la centesima volta che non poteva prendere il posto del suo maestro. Luti disse che come diceva sempre Serenok, lei era una delle piromanti di più grande talento che il monastero avesse mai visto e che il suo vecchio maestro aveva visto in lei una ricchezza di risorse, creatività e onestà. Aggiunse che le sue parole e la sua magia avevano sempre origine dal suo cuore, proprio come Jaya, concluse che era un esempio per tutti loro. Chandra sussultò, le loro frasi erano gentili, ma non la stavano ascoltando veramente e rispose che non avrebbe mai potuto prendere il posto di Serenok, che non era una maestra, ma appena un'adepta; le dispiaceva ma era costretta a rifiutare. Alcuni dei monaci si guardarono e uno di loro disse che quella proposta era un grande onore e se le veniva offerto il mantello era una sua responsabilità e lei doveva accettarla. Chandra rispose che dirle ciò che doveva fare non era il modo migliore per convincerla e Luti disse che Serenok sapeva di essere agli ultimi giorni della sua vita, che la stava mettendo alla prova e aveva visto qualcosa in lei. Chandra replicò che il suo maestro credeva che lei fosse qualcuno che non era e disse che loro non volevano davvero che lei fosse alla guida di quel luogo: non conosceva i canti, rovinava i movimenti e non era in grado di guadarli in nulla. Luti rispose che come amava dire Serenok: quella sarebbe stata la sfida perfetta per lei. Chandra chiese se pensassero davvero che lei ne fosse in grado e tutti i monaci annuirono. Madre Luti si alzò e chiese se accettava di prendere il mantello di Serenok e di essere la loro Jaya, se accettava di guidarli alla scoperta dei principi della piromanzia e di insegnare l'arte della magia del fuoco. Chandra si alzò, qualcosa in quella sala la faceva sentire al sicuro, pensò alla vera Jaya che aveva dimorato su Ragatha solo per un breve periodo; lei avrebbe potuto essere la Jaya non solo di passaggio ma permanente, forse quel ruolo sarebbe stato divertente e un modo per riempire quel doloroso vuoto nel cuore. Mentre cercava le parole giuste, due uomini entrarono nella sala e Chandra li riconobbe subito: Gideon Jura e Jace Beleren. La piromante chiese cosa stesse succedendo e mentre Gideon la salutò e rispose che avevano bisogno del suo aiuto, Jace le disse mentalmente che si trattava di Zendikar.

Chandra uscì dalla sala insieme ai due planeswalkers, due momenti diversi del suo passato che le fecero venire in mente ricordi di altri piani, di altri momenti della sua vita; che si presentavano nuovamente proprio quando lei stava creando un legame con le persone del monastero. Una volta lontani, Chandra chiese a Gideon se fosse venuto per fare rispettare qualche legge. Gideon rispose "gli Eldrazi" e Jace aggiunse che c'era anche lei, che avevano una missione da compiere e che una piromante sarebbe stata di grande aiuto. Chandra rispose che la loro tempistica era pessima e Gideon si scusò e disse che se aveva bisogno di rimanere lì, allora doveva restare, ma loro avevano bisogno di lei e anche Zendikar. Chandra chiese come avessero fatto a trovarla e Gideon indicò Jace e spiegò che si erano recentemente incontrati su Ravnica. Chandra disse a Gideon che lui conosceva il suo passato su quel piano così come i sacrifici che aveva fatto per esso e l'altro replicò che quello non era l'unico mondo che aveva bisogno di un sacrificio. Chandra pensò che Jaya sarebbe andata con loro senza esitazione, lanciandosi immediatamente in una nuova avventura, tuffandosi in una situazione di crisi in cui avrebbe potuto scatenare la sua magia del fuoco e distruggere ogni cosa, c'erano anche persone sofferenti da aiutare; Chandra sentì i battiti del suo cuore aumentare per la tentazione di andare con loro. Dopo averli ascoltati in silenzio, Jace disse che la situazione attuale di Zendikar era dovuta anche a lei, che tutti e due avevano un debito da pagare e che avevano delle responsabilità. Chandra chiese di smetterla di parlarle delle sue responsabilità e disse loro di andare. Gideon spostò lo sguardo verso Jace e poi di nuovo verso Chandra, cercò di avvicinarsi a lei, ma la piromante lo guardò con intensità e un anello di fuoco la circondò. Chandra disse che quello era il luogo in cui c'era più bisogno di lei e che aveva fatto una promessa. Jace disse a Gideon che il loro tempo lì era terminato. Gideon guardò Chandra negli occhi a lungo, poi annuì e disse che se avesse cambiato idea, li avrebbe trovati a Portale Marino, poi disse a Jace che potevano andare e i due lasciarono il piano. Dopo la loro scomparsa, Chandra si voltò verso i gradini di pietra che portavano al monastero e vide madre Luti che la osservava dalla porta con il mantello di Serenok tra le mani. Chandra annuì alla donna e iniziò a salire i gradini.

Blocco di Battaglia per Zendikar[]

Vedi Chandra Nalaar (Planeswalker)/Battaglia per Zendikar.

Luna Spettrale[]

Dopo che Jace informò gli altri Guardiani di aver trovato Emrakul su Innistrad, Chandra viaggiò sul piano insieme ai suoi amici. La piromante chiese se il piano sarebbe stato lo stesso dell'ultima volta dal momento che le fiamme funzionavano sempre bene. Jace spiegò a tutti che si trovavano nella stessa situazione, ma con qualche piccolo sviluppo inaspettato: Emrakul si stava dirigendo verso Thraben e loro dovevano arrivarci per primi. Una volta in posizione, Nissa avrebbe dovuto utilizzare il suo glifo planare per entrare in contatto con la rete di leyline, Gideon avrebbe liberato la strada per far si che potessero incanalare l'energia del piano attraverso Chandra, che avrebbe fatto ciò che sapeva fare. Nissa disse che sarebbero dovuti riuscire ad avvicinarsi a sufficienza e spiegò che se si fossero avvicinati troppo, Emrakul li avrebbe distrutti, ma se non si fossero avvicinati abbastanza, lei sarebbe riuscita a stabilire un contatto con al massimo tre leyline e non sarebbero state sufficienti. Jace non replicò, Chandra mise una mano sulla spalla dell'elfa e disse che se fosse stata una o venti leyline, se l'avesse messa in connessione, se la sarebbe fatta bastare; Gideon intervenne e chiese a Nissa se riteneva di riuscire a farcela dal momento che non valeva la pena tentare un piano se non erano tutti convinti. Nissa raccolse una manciata di polvere e se la fece passare tra le mani, poi rispose di si. I Guardiani si diressero a Thraben.

I quattro combatterono contro gli orrori alterati, Chandra urlò mentre proiettava fuoco in ogni direzione, bruciacchiando i suoi amici e incenerendo ondate di resti mutati di ciò che solo pochi giorni prima erano stati gli abitanti della città. Quando smise di urlare, le sue fiamme si estinsero, cadde in ginocchio e appoggiò le mani a terra e Gideon scattò per proteggerla. Si trovavano in quella che sembrava una piazza, la via da cui erano entrati in città venne bloccata dalle legioni di Emrakul, così come quella per proseguire. Dietro gli abomini, nel cielo, incombeva minacciosamente la tempesta: il corpo del titano era quasi completamente nascosto alla vista, ma la sua presenza era evidente in ogni luogo; i tentacoli di Emrakul emersero dalle nubi graffiando il terreno e rombando, mentre riducevano interi isolati della città in polvere. Gideon chiese a Nissa se potesse evocare degli elementali, l'elfa scosse la testa e rispose che poteva provare a chiamarli, ma temeva che ciò che avrebbe risposto non sarebbe stato di loro gradimento. Si rivolse a Chandra chiedendole se fosse pronta per un altro attacco e la piromante confermò che si stava preparando; infine a Jace chiese cosa vedesse. Il telepate rispose che non stavano avanzando, ma si trovavano in uno spazio aperto, facile da difendere e consigliò di utilizzare il glifo. Gideon disse a Nissa di procedere: loro tre avrebbero dovuto proteggerla. La resistenza che avevano affrontato finora era stata accidentale e non era neanche sicuro che fossero stati notati. Jace fece un cenno verso la torre al di sopra di una delle entrate della piazza, due marchi illusori apparvero su di essa e il telepate disse a Chandra di colpire la torre in quei due punti e spiegò che quando la sostanza reticolare trasformava la pietra, la faceva diventare molto resistente al danno, ma si sarebbe espansa con un intenso calore e in quel modo sarebbero riusciti a far crollare la torre e a bloccare la strada. Chandra lanciò due palle di fuoco che colpirono esattamente i punti indicati e pochi secondi dopo la struttura crollò, bloccando la maggior parte della strada. La piazza si riempì di vita quando Nissa completò il suo complesso glifo. Dalle orde intorno a loro provenne un suono acuto, gli orrori si voltarono e caricarono l'elfa, ma Gideon li intercettò e cercò di infliggere più danni possibile per attirare l'attenzione su di lui. Nissa iniziò a stabilire un contatto con le leyline di Innistrad, ma fallì perchè la terra non collaborava con lei, era ostile e la feriva; perse il controllo, svenne e il glifo si spense instantaneamente. Nel frattempo le orde di creature alterate continuarono ad avvicinarsi. Chandra si portò di fianco a Nissa e raccogliendo il suo capo nel modo più delicato possibile, le disse di svegliarsi. Jace si posizionò vicino all'elfa, le sfiorò la fronte e disse alla piromante che la loro amica era solo un po' stordita, si sarebbe ripresa in un paio di minuti. Gideon tornò di corsa da loro mentre l'orda della follia si avvicinava lentamente e disse ai due di mettersi in un punto più sicuro mentre lui avrebbe difeso Nissa fino a quando non si fosse ripresa, ma Chandra replicò che se ne sarebbero andati insieme e Jace terminò dicendo "o tutti o nessuno". Improvvisamente un'armata di non morti apparve nella piazza e attaccò le creature mutate dilaniandole con una terribile forza; entrambi gli schieramenti erano incuranti del dolore e delle perdite. Gli zombie arrivarono nel punto dove si trovavano i quattro planeswalkers e formarono un perimetro difensivo intorno a loro, per poi iniziare a respingere gli assalitori. Infine apparve il loro generale: una necromante.

La necromante disse a Jace che era giunta appena aveva potuto. Prima che il telepate potesse rispondere, Gideon, che era ancora in posizione da combattimento, chiese che cosa ci facesse lì; Chandra si mise tra loro e gli rammentò che l'altra aveva appena salvato le loro vite. Nissa si svegliò in quel momento, vide il Velo e disse che quell'oggetto era un abominio. La necromante sorrise e disse che avevano uno strano modo di ringraziare e Gideon abbassò le sue lame. Jace chiamò la necromante Liliana e disse che credeva che non l'avrebbe più rivista, ma ora era lì. Lei rispose che aveva salvato le loro vite, erano in debito e ora dovevano andare su un piano più sicuro. Jace scosse la testa e disse che non potevano farlo, dovevano portare a termine il loro compito e con la sua protezione potevano farcela. Chandra ascoltò in silenzio la conversazione tra gli altri: Nissa era ostile verso la necromante e sebbene Gideon affermò che ogni alleato era benvenuto, non si fidava di lei e alla fine lo ieromante disse a Jace che visto che la conosceva, la scelta spettava a lui e chiese se si potessero fidare. Prima che il telepate potesse rispondere, Liliana rise sonoramente e disse che la sua era una domanda ridicola: le bastava schioccare le dita per sopraffarli, in quel momento si stavano già fidando di lei, ma se non volevano andarsene non poteva obbligarli. Chiese quale fosse il loro piano e quando nessuno dei quattro rispose, la necromante commentò con un sorriso che era sicura che tutto sarebbe andato a finire per il meglio.

Durante la tregua offerta dagli zombie di Liliana, Chandra vide Tamiyo atterare accanto a Jace. Improvvisamente ci fu un cambiamento nell'aria, come un giorno di primavera prima di una tempesta ed Emrakul si aprì: le sue nubi fiorirono, i suoi lunghi e colorati tentacoli si allungarono e si moltiplicarono, da centinaia a migliaia, a decine di migliaia. Una sfera invisibile di potere si diffuse da Emrakul, inondando ogni planeswalkers. Come tutti gli altri tranne Liliana, Chandra venne protetta dalla magia di Jace, ma perse i sensi ed ebbe una visione: vide sè stessa da ragazzina a Kaladesh, circondata da un minaccioso gruppo di guardie. I soldati sollevarono le loro picche e la giovane Chandra si mise a singhiozzare, con le lacrime agli occhi, in lotta con i sussulti nel tentativo di rimanere calma. Una delle guardie le disse con crudeltà che avevano ucciso suo padre e sua madre e ora sarebbe toccato a lei morire e non poteva fare nulla per evitarlo. Chandra smise di piangere, osservò i suoi oppressori e rispose che poteva ancora fare qualcosa, quello che faceva sempre: bruciare. Il suo corpo si evolse e la piromante divenne donna, le sue fiamme si diffusero dalla testa e dalle mani e Chandra incenerì tutte le guardie, poi bruciò l'intero mondo inclusa sè stessa.

Dopo che Jace dissolse la sua magia, Chandra e gli altri planeswalkers ripresero conoscenza confusi e disorientati. Chandra sentì Jace parlargli mentalmente: gli zombie di Liliana avevano bisogno del loro aiuto, non potevano lasciare che venissero sconfitti dai servitori di Emrakul. Gideon si mosse subito, Chandra esitò e chiese se poteva provare a incenerire il titano. Jace inviò i suoi pensieri a tutto il gruppo, attraverso la magia di protezione che manteneva le loro menti collegate; Emrakul era troppo grande e potente, non sarebbero riusciti a sconfiggerla come avevano fatto con gli altri due titani e non era neanche sicuro che potesse essere ditrutta. Nissa, che stava curando Liliana in fin di vita per aver usato troppo il potere del Velo, intervenne e disse che aveva ragione; cercare di incenerire Emrakul sarebbe stato come gettare una torcia nell'oceano, non avrebbe funzionato nemmeno se fossero state disponibili tutte le leyline di Innistrad. Terminò dicendo che Emrakul era stata presente nel momento dell'accensione della sua scintilla e forse era giusto che fosse presente anche alla fine. Chandra le disse di smetterla di essere così pessimista e di parlare su come vincere quella battaglia; nel frattempo lei sarebbe andata a dar fuoco a qualcosa. La piromante andò ad aiutare Gideon, corse verso l'anello esterno dell'orda di zombie e usò le sue fiamme per respingere un gruppo di cultisti impazziti. Mentre i due combattevano contro le creature alterate, Tamiyo ricordò a Jace le parole di Avacyn: "ciò che non può essere distrutto sarà costretto in schiavitù" e disse che quella era la risposta. Jace replicò che la Tomba Infernale era stata distrutta, ma l'altra disse che si riferiva al luogo di provenienza della prigione d'argento: la luna. Spiegò agli altri che lei possedeva una magia vincolante potente che poteva applicare alla luna, ma la magia doveva essere collegata a Emrakul. Jace poteva creare il collegamento, tuttavia avevano bisogno di potere per alimentare l'incantesimo e chiese a Nissa se poteva generare il mana per la magia; l'elfa rispose che ci avrebbe provato. Nel frattempo Chandra e Gideon stavano tenendo a distanza i servitori di Emrakul da soli, ma non riuscivano a essere contemporaneamente da ogni lato e senza la necromante, gli zombie stavano per essere sopraffatti; gli altri tre decisero di agire. Sebbene con qualche difficoltà, alla fine il loro piano riuscì e Emrakul venne imprigionata sulla luna.

Dopo che la battaglia contro Emrakul fu vinta, i Guardiani aiutarono spegnendo alcuni incendi, consolando alcuni sopravvissuti e curando le ferite di chi era ancora vivo. Al termine di quella lunghissima giornata, a Tamiyo e a Liliana venne offerto di entrare a far parte dei Guardiani: la prima rifiutò, mentre la seconda accettò e pronunciò il suo giuramento.

Blocco di Kaladesh[]

Vedi Chandra Nalaar (Planeswalker)/Kaladesh.

Blocco di Amonkhet[]

Vedi Chandra Nalaar (Planeswalker)/Amonkhet.

Dominaria[]

Vedi Chandra Nalaar (Planeswalker)/Dominaria.

La Guerra della Scintilla[]

Insieme ai suoi compagni, Chandra andò su Kaladesh dove si riunirono ad Ajani e apettarono il ritorno di Gideon andato in cerca di Liliana. Improvvisamente, tutti i planeswalker sentirono il richiamo del Faro Interplanare e viaggiarono su Ravnica per il confronto finale con Nicol Bolas, rimanendo intrappolati dal Sole Immortale del drago antico. Accanto a molti altri planeswalker e abitanti del piano, Chandra combatté contro gli Eterni dell'Orda Atroce di Bolas guidati proprio da Liliana.

Durante l'invasione del piano, fu presente alla riunione dove i leader della difesa di Ravnica si riunirono per mettere a punto una strategia. Sotto raccomandazione di Jace, decisero di dividersi in team per concentrarsi su compiti specifici: Chandra, Saheeli Rai,Lavinia e Lazav vennero incaricati di spegnere il Sole Immortale. Mentre Lazav, con le sembianze della piromante, combatteva contro Dovin Baan, la vera Chandra si introdusse furtivamente nella struttura di Dovin dove usò le nove parole di Azor che servivano a spegnere il Sole Immortale che Lavinia aveva trovato tra gli scritti che Azor aveva lasciato agli Azorius. Subito dopo che disattivò il manufatto, molti planeswalker fuggirono da Ravnica e tra loro vi era anche Dovin che era stato sconfitto proprio in quel momento.

Successivamente, Gideon fece riattivare a Chandra il Sole Immortale come parte del suo piano per impedire a Bolas di fuggire. La piromante eseguì la sua missione lasciando Saheeli a proteggere il manufatto.

Quando Gideon sacrificò la sua vita per salvare Liliana, Chandra fraintese il gesto dell'altro e credendo che la necromante l'avesse ucciso, si preparò per ucciderla immediatamente. Venne fermata da Jace, che le spiegò ciò che era realmente successo.

Chandra, Jace e Nissa osservarono i planeswalker che erano rimasti a lottare con loro nella battaglia finale andarsene via da Ravnica. Chandra ruppe il silenzio dicendo a voce alta che Gideon era morto e confesso i sentimenti che aveva provato per lui, ma che non aveva mai rivelato. Jace replicò che Gideon lo sapeva e che, anche se l'aveva amata solo come una sorella minore, si trattava sempre di amore. Chandra non replicò ma pensò che alla fine si era consolata ad amarlo come un fratello. La piromante non aveva bisogno di dire a Jace che teneva a lui come a un fratello era sicura che il telepate lo sapesse già senza nemmeno usare la sua telepatia. Si rivolse a Nissa e disse che teneva anche a lei. L'elfa rispose che valeva lo stesso per lei. La loro conversazione venne interrotta da Jaya che disse che aveva del lavoro per lei.

Poco dopo, su richiesta di Samut, lei e Jaya cremarono i corpi degli Eterni diventati inattivi.

Dopo la fine della guerra, Chandra fu una dei planeswalker sopravvissuti alla battaglia e fu presente durante la celebrazione della vittoria dove propose ai suoi compagni di seppelire l'armatura di Gideon su Theros.

Dopo la Guerra della Scintilla[]

Insieme ad altri planeswalker, Chandra partecipò al funerale di Gideon su Theros. Successivamente ascoltò Ajani raccontare la storia di Elspeth Tirel. Depressa, distante da ciò che la circondava e provando un freddo nel suo cuore, si sentì arrabbiata e inadeguata per non essere stata in grado di prevenire le numerose morti della guerra. Ciò la spinse a rifiutare l'invito di Nissa di andare con lei su Zendikar e il saluto tra le due fu piuttosto freddo.

A sua insaputa lei e Jace vennero tenuti fuori dalle missioni di Vraska, Kaya e Ral Zarek per volere di Niv-Mizzet, che temeva la loro interferenza. Tuttavia Chandra si mise alla ricerca di Dovin Baan su Kaladesh ma senza successo. Tornata su Ravnica venne raggiunta da Jace. I due cercarono lo scontro con Exava perché Jace aveva bisogno di qualcuno a cui leggere la mente senza sentirsi in colpa. Dopo che il telepate lesse la mente della strega Rakdos disse alla piromante che Jaya stava aiutando le gilde. I due si separarono perchè Jace volle andare a parlare da solo con Vraska, ma si misero d'accordo per incontrarsi più tardi.

Successivamente, Chandra venne raggiunta da Vraska che le disse che aveva trovato Dovin a Zinara su Regatha, e le serviva il suo aiuto. Inconsapevolmente la piromante venne usata dai due planeswalker per il loro piano: durante il combattimento, Vraska recise la mano destra di Dovin per usarla come prova della sua morte mentre Chandra credette di aver dato il colpo mortale, ma in realtà a "morire" fu solo una statua del vedalken.

Insieme a Jace, Chandra andò dalla vecchia piromante che spiegò che stava solo cercando di proteggere la sua allieva. I tre viaggiarono su Dominaria in cerca di Liliana, ma trovarono solo un cadavere su una pira in fiamme. I servitori che avevano bruciato il corpo raccontarono ciò che sapevano e spiegarono che il Velo era stato portato via dal gruppo di Kaya. Dopo che una lacrima le rigò il viso per la morte della donna che aveva amato come una sorella, Chandra e Jaya andarono via mentre Jace scelse di restare fino alla fine. Nessuno dei tre poteva immaginare che il cadavere appartenesse a una falsa Liliana.

Tornata su Zendikar per parlare con Nissa, Chandra aspettò vicino a un albero sicura che l'elfa l'avrebbe individuata. Mentre aspettava si chiese cosa la turbasse, dal momento che lei stessa non capiva cosa fosse. Era sicura che non si trattava di Jaya: non aveva gradito che le avesse nascosto informazioni e preso decisioni per lei in modo che non dovesse affrontare scelte difficili o provare sentimenti sgradevoli; sapeva che la sua mentore aveva agito in buona fede, ma anche se da una parte voleva scusarsi per essere stata brusca con lei, allo stesso tempo voleva chiarire che non voleva mai più ricevere quel tipo di protezione dalla sua maestra. Pensò alle morti di Gideon e Liliana: avevano salvato Ravnica e l'intero multiverso da Bolas e Chandra era determinata a fare in modo che quello fosse il suo ultimo ricordo di entrambi. Mentre continuava a cercava di capire quale fosse il suo problema, Nissa arrivò. Chandra aveva sperato che la vista dell'elfa le avrebbe fatto battere il cuore all'impazzata, ma non fu così. A Chandra non erano mai piaciute le ragazze, le sue infatuazioni erano sempre stati tipi maschili come Gideon. Tuttavia, in Nissa aveva trovato qualcosa, una chimica indefinibile che l'aveva eletrizzata, ma ora era tutto diverso: era tutto finito prima che ci fosse stato la possibilità di iniziare. A Ravnica sulla scia della morte di Gideon avevano ammesso di amarsi ma sapevano entrambe che il loro era un amore platonico. Chandra ruppe il silenzio per prima dicendo che poteva correggerla se si sbagliava ma la verità era che la sfiniva. Nissa ammise che non riusciva a tenere il passo con le emozione della piromante. Chandra aggiunse che nessuna delle due sarebbe cambiata per l'altra. Nissa annuì. Si dissero addio in silenzio. Chandra decise di voler diventare più simile a Gideon, poi viaggiò nella cieca eternità.

Avventure nel multiverso[]

Dopo la fine della guerra su Ravnica, Chandra lottò per superare il senso di colpa e il dolore per la morte di Gideon. Determinata a dimostrare alla sua famiglia e a sé stessa che sarebbe stata pronta, viaggiò da sola su vari piani del multiverso per aiutare gli innocenti, ma nonostante salvasse molte vite, non riusciva ad andare avanti. Tornata su Kaladesh per trovare sua madre, incontrò Ajani a casa sua. Lui la ringraziò per l'intervento su Alara, ma le fece anche notare il suo stato: stava andando oltre le sue forze. Lei rispose che aveva il potere di fermare la sofferenza e non sarebbe riuscita a vivere con sé stessa se non avesse fatto nulla. Dopo la partenza di Ajani, Chandra parlò con sua madre: Pia riconobbe la crescita della figlia capace di fare le sue scelte da sola, ma le fece promettere che avrebbe chiesto aiuto se ne avesse avuto bisogno.

Su Regatha, un vulcano addormentato eruttò improvvisamente provocando il panico nella città vicina. Chandra arrivò in tempo per incenerire i detriti volanti. Improvvisamente la pioggia di pietre e lava si intensificò e la piromante viene colpita alla testa. Nel nuovo tentativo di fermare il flusso di roccia e fuoco, ebbe un flashback su Nicol Bolas e sulla distruzione che aveva causato su Ravnica.

Nonostante i suoi tentativi, la città venne completamente distrutta. Chandra riuscì a salvare un ultimo bambino prima di finire seppellita dai detriti. Ferita, riuscì a viaggiare nella cieca eternità tornando su Kaladesh da sua madre. Esausta si addormentò. Il mattino seguente, Chandra si svegliò, dopo aver fatto un incubo su Bolas e, anche se non si era ripresa completamente, decise di rimettersi in viaggio nel multiverso.

Su Innistrad, mentre stava lottando contro dei fantasmi del ghiaccio, vide Gideon che la rimproverò per aver fallito di nuovo. Quelle parole le fecero perdere la concentrazione e venne quasi sconfitta. Improvvisamente si ritrovò di fronte Tibalt. Il mezzo-diavolo le rivelò che la sua angoscia era stata rafforzata dal suo attacco empatico e che si dilettava nel sentire la sua disperazione: era attratto dal suo dolore. Mentre parlavano, una donna venne attaccata dai fantasmi e Tibalt la schernì sulla sua incapacità di salvare gli innocenti. Chandra lanciò una gigantesca esplosione di fuoco contro i fantasmi, sconfiggendoli, ma nella sua mente sentì prima la voce divertita di Bolas dirle che non portava altro che distruzione e che lasciava solo orrore e ceneri sulla sua scia. Poi sentì la voce di Ajani aggiungere che avrebbe dovuto essere lei a morire quel giorno. Nonostante fosse completamente sfinita, Chandra affrontò Tibalt, ma venne sconfitta. Lui iniziò a nutrirsi della sua agonia e paura emotiva, promettendole di far durare il processo il più a lungo possibile. Con uno sforzo disperato, Chandra riuscì a liberarsi e a fuggire verso Zendikar. Seduta sulla polvere della terra devastata dagli Eldrazi, valutò di tornare su Ravnica, ma non sentendosi ancora pronta decise di andare dove il suo incubo aveva avuto inizio: Amonkhet.

Dopo aver combattuto contro un gruppo di Eterni, si ritrovò nella Necropoli davanti a una statua di Bolas. Lì si rese conto che aveva finito per incolpare sé stessa per il male compiuto da Bolas. Scatenò la sua rabbia, distruggendo la statua con la sua magia e sconfiggendo simbolicamente il nemico che l'aveva perseguitata.

Conclusa la sua ricerca personale, Chandra andò su Alara per parlare con Ajani: aveva compreso che trattenendo il dolore, aveva perso i suoi amici; meglio ricordare i caduti e onorarli aiutando altre persone. Dal momento che voleva scusarsi con sua madre per il suo comportamento, i due viaggiarono insieme su Kaladesh. Arrivati a destinazione, trovarono Tibalt e videro Pia legata e torturata al suo fianco.

Approfittando della distrazione di Tibalt, Pia riuscì a fuggire. Chandra e Ajani affrontarono il mezzo-diavolo che in difficoltà fuggì su Innistrad. I due lo inseguirono e si ritrovarono travolti da un'orda di diavoli. Gongolando, Tibalt rivelò a Chandra che su Ravnica aveva sentito il suo dolore urlare attraverso l'etere e che l'aveva seguita da Regatha per scoprire se poteva ferirla ancora di più: lui prosperava nel tormento fisico, nella miseria psichica e nell'angoscia emotiva. Chandra si rese conto che l'obiettivo di Tibalt era fare in modo che lei si "perdesse", ma la piromante aveva ritrovato la fiducia in sè stessa: era consapevole che il suo senso di colpa e il suo dolore non sarebbero scomparsi ma ciò non significava che quelle emozioni l'avrebbero resa debole. I due si affrontarono. Chandra ebbe la meglio e Tibalt venne sconfitto. Lei e Ajani consegnarono il mezzo-diavolo alle autorità che lo rinchiusero in una prigione con delle rune mistiche che riuscivano a contenere gli esseri soprannaturali.

Dopo la sconfitta di Tibalt, Chandra e Pia si riunirono. Madre e figlia trovarono pace e comprensione l'una con l'altra. Successivamente, Chandra e Ajani tornarono su Ravnica.

Innistrad: Caccia di Mezzanotte[]

Insieme a Teferi e Kaya, Chandra ascoltò Arlinn Kord quando la mannara andò da loro su Ravnica per chiedere supporto e fermare la Notte Eterna su Innistrad. I tre accettarono subito di aiutarla a trovare la Chiave di Selenargento e viaggiarono con lei sul suo mondo. Dopo aver parlato con Katilda del rituale del Festival del Raccolto e del Celestus, il gruppo di planeswalker insieme ad alcuni catari guidati da Adeline, si recò a Thraben in cerca di indizi sulla chiave. Arrivati a destinazione osservarono le rovine delle cattedrale circondate da numerosi non morti. Durante una delle sue ricognizioni solitarie, Kaya trovò un vecchio libro illustrato nel quale si diceva che la chiave che stavano cercando era stata data a un antenato della famiglia Betzhold da una strega. Arlinn conosceva Worrin Betzhold, un vecchio vescovo che apparteneva a quella famiglia. Lo trovarono tra l'esercito di zombie che Liliana aveva lasciato in mezzo alle rovine di Thraben dopo l'imprigionamento di Emrakul, e scoprirono che era diventato un non morto. Chandra respinse e incenerì diversi zombie con le sue fiamme innalzando poi un muro di fuoco per proteggere il perimetro. Raggiunto Worrin, Arlinn gli chiese della chiave, ma l'altro rispose ripetendo solo il nome di Dennick Betzhold. Come atto di pietà, la mannara uccise il suo vecchio amico sperando che potesse riposare in pace.

Il gruppo andò nella città natale della famiglia Betzhold, a Gavony, dove parlarono con lo spirito del defunto Dennick che rivelò loro che la chiave era stata donata a Sorin Markov. Viaggiarono quindi al Maniero Markov in rovina, ma prima di entrare Chandra e tutti gli altri si unirono ad Arlinn nella sua preghiera verso Avacyn. Trovarono Sorin nella sala del trono che chiese spiegazioni per la loro presenza. Teferi rispose che stavano cercando la Chiave di Selenargento, ma venne interrotto dall'antico vampiro che si rifiutò di aiutarli e replicò che non comprendevano quanto avesse sacrificato per Innistrad: aveva fatto abbastanza per tentare di impedire alla sua famiglia di sprofondare nell'edonismo della Notte Eterna. Arlinn cercò di convincerlo ad aiutarli ma, quando pronunciò il nome di Avacyn, lui l'attaccò. Venne bloccato da Sigarda, arrivata in risposta alla preghiera della mannara, che disse agli altri di recuperare la chiave mentre lei affrontava il planeswalker. Chandra ringraziò l'arcangelo e proseguì con gli altri arrivando in una stanza piena di librerie e armi antiche dove recuperarono la chiave.

Il gruppo tornò da Katilda per iniziare il rituale ma, proprio in quel momento, centinaia di mannari guidati da Tovolar attaccarono. Inizialmente, le protezioni magiche delle streghe riuscirono a fermare la loro avanzata ma poi vennero infrante e la battaglia iniziò. Grazie a Teferi che lanciò un potente incantesimo per ritardare il tramonto e di conseguenza la trasformazione dei mannari, lo scontro fu equilibrato. Chandra aiutò i catari e le streghe a difendere sia la fuga degli umani presenti per il festival che il Celestus, lanciando potenti incantesimi di fuoco contro i nemici. Dopo che la magia di Teferi svanì, Arlinn e Tolovar si affrontarono nelle loro forme complete e la planeswalker riuscì a sconfiggerlo costringendolo a ritirarsi con gli altri della sua specie. Dopo la vittoria Chandra e Adeline portarono Arlinn al centro del Celestus dove si stava svolgendo il rituale. Verso la parte finale però la cerimonia venne interrotta da Olivia Voldaren che catturò Katilda e chiese la chiave in cambio della vita della strega. La piromante propose di attaccare ma Kaya le fece notare che avrebbero rischiato di ferire la loro alleata. Dal momento che Katilda era l'unica a poter completare il rituale, Arlinn fu costretta a cedere la chiave alla vampira che svanì nella notte dopo che "liberò" la sua prigioniera.

Innistrad: Promessa Cremisi[]

Dopo che la Notte Eterna avvolse Innistrad nell'oscurità, Chandra e i suoi alleati passarono al contrattacco, riconquistando i villaggi attaccati dai demoni e da altre creature della notte. Dopo l'ultima vittoria, Arlinn organizzò un incontro a cui partecipò anche Chandra. La mannara disse che per risolvere realmente la situazione dovevano recuperare la Chiave di Selenargento e che l'unico in grado di dargli informazioni su Olivia era Sorin. Il gruppo decise di tornare nuovamente al Maniero e, una volta entrati, arrivarono alla biblioteca dove vennero raggiunti dall'antico vampiro che chiese il motivo della loro presenza. Chandra ascoltò in silenzio: Sorin aveva ricevuto un invito per il matrimonio di Olivia Voldaren e Edgar Markov; la vampira aveva rapito suo nonno e se il matrimonio fosse stato celebrato, avrebbe dato origine alla più imponente delle famiglie di vampiri e avrebbe reso Olivia la dominatrice di Innistrad.

Insieme al gruppo di planeswalker, ai catari sotto la guida di Adeline, i sacerdoti di Sigarda e le streghe della Congrega Albacorno, Chandra andò alla Tenuta Voldaren per fermare il matrimonio, ma a causa della barriera che impediva l'ingresso a chiunque fosse senza invito, Sorin fu costretto a entrare da solo. Successivamente i sigilli vennero infranti e poterono avanzare verso i loro nemici. Chandra e Adeline combatterono insieme contro i vampiri.

Durante la battaglia, Chandra venne salvata da una colonna che stava cadendo verso di lei da Adeline con l'assistenza di Teferi. I vampiri iniziarono a sparpagliarsi rendendo lo scontro più problematico ma Tovolar e i suoi lupi arrivarono in aiuto dei difensori di Innistrad. Successivamente, Chandra e i suoi amici vennero attaccati da Edgar. La piromante lanciò le sue fiamme contro di lui ma senza risultato. Durante lo scontro, Sorin arrivò e sconfisse suo nonno ordinandogli di andarsene. Chandra chiese se stesse bene e Sorin si sorprese nel sentire la preoccupazione nella sua voce, dal momento che nessuno dei due aveva mai mostrato di apprezzare l'altro, ma le rispose che stava bene. Dopo che Arlinn recuperò la chiave, la battaglia si concluse con la loro vittoria. Velocizzati dalla magia di Teferi, i difensori di Innistrad tornarono al Celestus dove Chandra osservò Katilda completare il rituale mettendo fine alla Notte Eterna. Durante i festeggiamenti per il ripristino dell'equilibrio giorno/notte, Chandra e Adeline, nascoste al di sotto dei rami di un salice, parlarono e si abbracciarono. Successivamente la piromante lasciò Innistrad viaggiando nella cieca eternità.

La Guerra dei Fratelli[]

Preparativi contro Nuova Phyrexia[]

Dopo aver appreso degli eventi accaduti su Dominaria durante la Seconda Invasione di Phyrexia, Chandra andò su Zendikar per ottenere l'aiuto di Nissa contro i phyrexiani di Nuova Phyrexia. Le due viaggiarono su Ravnica dove rimasero alcuni giorni e la piromante diede numerose informazioni all'elfa sui loro nemici, tuttavia non le parlò della morte di Jaya.

La verità su Liliana[]

Non è noto come ma a un certo punto Chandra apprese che Liliana era ancora viva e la necromante accettò di aiutare i suoi vecchi compagni contro la minaccia dei phyrexiani di Elesh Norn.

Nella Torre di Urza[]

Successivamente Chandra e Nissa viaggiarono nella Torre di Urza su Dominaria dove incontrarono Wrenn e Elspeth Tirel e la cavaliera le portò da Kaya e Saheeli. La piromante le informò che Sorin e Arlinn stavano lavorando insieme per rafforzare le difese di Innistrad; che Samut, Hazoret e i sopravvissuti di Amonkhet si erano nascosti; che altri planeswalker stavano rispondendo alla richiesta di aiuto di Jace e che una volta terminati i preparativi su Ravnica il mago mentale e il suo gruppo sarebbero arrivati alla Torre per incontrarsi con Teferi e che poi la squadra d'assalto sarebbe partita per Nuova Phyrexia mentre lei e Liliana, una volta arrivata, avrebbero aspettato lì come rinforzi. Saheeli chiese quanto tempo avevano prima dell'attacco e Chandra rispose che non lo sapeva con certezza ma che mancava poco e che lei era pronta all'azione anche subito. Nissa intervenne chiedendo quale fosse la loro missione su Dominaria e l'artefice spiegò che stavano aiutando Teferi a scoprire il segreto dell'attivazione del Sylex. Chandra commentò che intendeva il manufatto per cui Jaya era morta, sorprendendo l'elfa con le sue parole. Kaya spiegò che erano vicini a scoprirlo ma avevano bisogno di un altro pò di tempo e la piromante rispose che ne avevano fino all'arrivo di Jace. L'assassina di fantasmi informò le due che i phyrexiani stavano creando la loro versione dell'Albero del Mondo di Kaldheim e tramite esso Nuova Phyrexia poteva unirsi ad altri mondi e far marciare direttamente i loro eserciti per conquistarli: serviva il potere del Sylex per distruggere il loro Albero e senza di esso non avevano possibilità di vittoria. Chandra insistette che la loro migliore possibilità di distruggere i phyrexiani era di allearsi ai Mirran e che non potevano perdere quell'opportunità. Nissa chiese cosa sarebbe successo a Nuova Phyrexia una volta attivato il manufatto e Kaya rispose che non ne era certa, ma c'era la possiblità che la distruzione dell'Albero facesse collassare il piano distruggendolo. La piromante disse che quella era un'ottima notizia e l'elfa replicò che i Mirran stavano combattendo per la loro casa. Saheeli disse che non avevano prove che il Sylex potesse far esplodere un intero piano: era già stato usato su Dominaria millenni fa, e loro erano su quel mondo adesso; dovevano avere fiducia in Teferi. Chandra rispose che si fidava del suo amico, ma che distruggere i phyrexiani era la cosa più importante e che nessun costo era troppo alto per raggiungere quell'obiettivo. Saheeli replicò che aveva già accettato la possibilità di perdere i suoi cari ma che non si sarebbe arresa alla sete di vendetta. La piromante obiettò che non intendeva dire quello e Nissa le chiese duramente il significato delle sue parole, ma prima che Chandra potesse rispondere, arrivò Teferi che disse di essere pronto. Kaya e Saheeli andarono col mago del tempo lasciando le altre due da sole. La piromante distolse lo sguardo da Nissa e disse che forse le sue parole la facevano sembrare un mostro ma voleva che i phyrexiani morissero tutti, così come qualsiasi cosa avesse a che fare con loro: non meritavano nessuna pietà. L'elfa rispose che non era un mostro ma nemmeno qualcuno che si divertiva con la morte. Chandra replicò che voleva che soffrissero perchè avevano ucciso Jaya. Nissa le ricordò che adesso anche Ajani era uno di loro e chiese se doveva condividere il destino dei loro nemici. Chandra replicò che tutto ciò era ingiusto, poi lasciò la stanza lasciando l'elfa da sola.

Ricordare i caduti[]

Successivamente, Chandra e Jodah si raccontarono a vicenda storie su Jaya, inizialmente scherzando e ridendo per poi piangere per la sua morte. Videro Elspeth e la invitarono a unirsi a loro. La cavaliera disse che doveva studiare la mappa della zona per assicurarsi che tutto fosse in ordine e Jodah rispose che lì era tra amici convincendola a restare. Chandra spiegò che stavano celebrando Jaya nel modo in cui la vecchia piromante avrebbe voluto. Elspeth iniziò a parlar loro di Venser e poi continuò che dopo decenni di combattimenti e morte sarebbe dovuta essere abituata alla perdita, ma non riusciva a sfuggire ai nomi di coloro che erano caduti per salvarla; di quelli il cui sangue era sulle sue mani a causa del suo fallimento nel proteggerli e confessò che i loro fantasmi infestano i suoi sogni. Jodah replicò che per lui erano passati secoli ma che riusciva a resistere a malapena e spiegò che era vivo da quattromila anni circa anche se ne dimostra solo venticinque: ai suoi tempi aveva perso diverse persone che amava ma, nonostante l'enorme tempo trascorso, se chiudeva gli occhi riusciva ancora a vederle. Chandra intervenne dicendo che quella era una festa e che dovevano brindare a Jaya, Venser, Gideon e poi si fermò. Elspeth disse che poteva pronunciare il nome di Ajani ma la piromante rispose che non l'avrebbe fatto, che avrebbero salvato il loro amico e dopo avrebbero dato fuoco a ogni phyrexiano su qualsiasi mondo in cui li avessero incontrati. La cavaliera annuì, prese la brocca del vino e brindò insieme a loro.

Salutare Pia[]

Prima dell'attacco dei phyrexiani guidati da Rona alla Torre di Urza, Chandra viaggiò su Kaladesh per far visita a sua madre promettendo ai suoi amici che sarebbe tornata presto su Dominaria per unirsi a loro nella guerra contro Nuova Phyrexia.

L'Avanzata delle Macchine[]

La sconfitta della squadra d'assalto[]

Tornata su Dominaria, Chandra si trovava in uno dei rifugi di Liliana insieme alla necromante, Vivien Reid e Wrenn. Odiava aspettare, ma il piano prevedeva di dare almeno due settimane di tempo alla squadra d'assalto: se non avessero ricevuto nessuna notizia, avrebbero dovuto presumere che erano tutti morti e procedere di conseguenza; in caso contrario avrebbero dovuto informare gli altri planeswalker che la minaccia phyrexiana era stata sconfitta o, se il Sylex non avesse funzionato, di prepararsi alla guerra. Tuttavia ogni giorno si sentiva peggio e non poteva fare a meno di pensare all'Olio Scintillante, ad Ajani e Tamiyo trasformati in esseri cosi diversi dalle persone che erano stati solo pochi mesi prima e ad un mondo pieno di phyrexiani pronti a rendere tutti uguali a loro. Mentre aspettava la fine di quell'attesa infinita, Chandra iniziò a passare del tempo con Wrenn per insegnarle a controllare il fuoco dentro di lei. Durante l'ultima delle loro lezioni le due sentirono l'arrivo di altri planeswalker e si diressero subito verso il rifugio. Quando entrò, Chandra vide che solo Kaya, Kaito Shizuki e Tyvar Kell erano tornati. I tre iniziarono a raccontare della loro sconfitta e la piromante fu sconvolta nell'apprendere che anche Nissa e Jace erano stati trasformati in phyrexiani, ma propose di contrattaccare e tornare su Nuova Phyrexia per distruggere il Frangireami. Gli altri furono contrari a ripetere un piano già fallito decidendo di dare la priorità alla difesa dei mondi dall'invasione dei phyrexiani. Chandra replicò che dovevano risolvere il problema alla radice e che non aveva intenzione di abbandonare i loro alleati: era consapevole delle numerose vite di innocenti che rischiavano di perdere, ma non avrebbero mai vinto la guerra se fossero scappati. Concluse che dal momento che nessuno di loro voleva accompagnarla, sarebbe andata da sola. Uscì e mentre si allontanava sentì lacrime di dolore bagnarle il viso, si fermò davanti al primo albero che vide e si disse che le serviva un secondo per piangere prima di viaggiare in un impero del male difeso dalle persone che un tempo erano stati i suoi più cari amici. Venne raggiunta da Wrenn e le disse di andarsene, ma la driade rispose che era lì per aiutarla perchè credeva che lei avesse ragione e spiegò che se un ramo era marcio, bisognava tagliarlo prima di poter valutare come stava l'albero. Chandra si sentì sollevata che l'altra fosse riuscita a capirla, ma l'avvertì che una volta arrivate a destinazione non avrebbero avuto nessun riforzo. Wrenn le disse che non era così e, davanti alla sua confusione, spiegò che se fosse riuscita a fondersi col Frangireami poteva usarlo per far tornare Teferi. Le due viaggiarono su Nuova Phyrexia.

Su Nuova Phyrexia[]

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Chandra e Wrenn arrivano su Nuova Phyrexia

Chandra e Wrenn arrivarono nella Germessenza senza difficoltà grazie ai Mirran che avevano disattivato la barriera difensiva contro i planeswalker. Incontrarono Koth e Melira e la driade spiegò il loro piano. Vennero portate da Urabrask e Chandra non potè fare a meno di dubitare di lui. Comprendendo la sua sfiducia il Pretore le disse che le lotte interne sarebbero state la morte della sua specie, poi spiegò che i percorsi principali per il Frangireami erano sorvegliati da più phyrexiani di quanti la sua mente potesse contenere e, se uno di loro li avesse visti, Norn l'avrebbe saputo subito. A malincuore la piromante capì che l'altro aveva ragione, ma chiese perchè li stesse aiutando. Urabrask rispose che Elesh Norn soffocava i fuochi della creazione e che Nuova Phyrexia non poteva prosperare se esisteva una sola Phyrexia. Melira intervenne e disse di concentrarsi sul loro obiettivo: usando la sua magia Koth le avrebbe lanciate verso l'Albero dell'Invasione, mentre loro e il resto dei Mirran avrebbero fatto da diversivo. Chandra pensò che quello era il piano più semplice che avesse mai sentito per affrontare la situazione più precaria che avesse mai incontrato. Accettò, salì sulla sua piattaforma e venne lanciata verso il Frangireami.

Nissa e il Frangireami[]

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Verso il Frangireami

Arrivate all'albero, Wrenn commentò che era strano che tutto fosse così tranquillo e Chandra notò la paura nella voce della driade, ma guardando il Frangireami ne comprese il motivo: l'albero era enorme, più grande di qualsiasi cosa con cui la sua amica avesse mai cercato di legarsi. Pensò che c'era la possibilità che quello sarebbe stato l'ultimo albero a cui si sarebbe unita, e una parte di lei voleva dissuaderla, ma non poteva, non era una sua scelta, ma di Wrenn e per quanto ne sapevano era la loro possibilità migliore. La piromante le consigliò di iniziare, mentre lei l'avrebbe protetta. Improvvisamente, due lance volarono verso Chandra, mentre Wrenn veniva legata dalla magia di una figura a quattro braccia che si rivelò essere Nissa.

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Chandra incontra Nissa completata

L'elfa disse che la sua nuova forma doveva essere difficile da capire per lei, ma non aveva alcun motivo di avere paura. Chandra osservò l'altra strappare via con la sua lama l'albero di Wrenn arto per arto, finchè non rimase solo la piccola forma della driade che lasciò cadere a terra. Nissa disse a Chandra che il suo piano era già fallito e che la Madre delle Macchine l'aveva inviata a fermarla. La piromante pensò che avrebbe potuto contrattaccare, cauterizzare le ferite non era difficile per lei, ma nonostante tutto il suo potere era consapevole di non poter abbattere l'albero con un colpo solo.

Faro di Speranza[]

Chandra guardò dall'altra parte del ponte e vide l'enorme esercito dei phyrexiani, ma non riuscì a vedere i Mirran e si chiese come potevano eliminare una forza del genere. Nissa le disse che aveva chiesto a Elesh Norn la sua benedizione per parlare con lei nel momento in cui aveva saputo cosa stava pianificando e spiegò che i suoi alleati non avevano mai avuto una possibilità, ma ce n'era una per lei se avesse accettato di unirsi a loro. Chandra capì che la scarsa resistenza che avevano incontrato faceva parte della trappola di Norn e sarebbero morti tutti o peggio. Indietreggiò verso il vuoto, a un passo dal baratro. Vide Wrenn a terra che con difficoltà stava avanzando verso il Frangireami e la speranza tornò in lei. Sfortunatamente anche Nissa la notò e dei rami di rame spuntarono dalla superficie dell'albero per poi stringere la driade, che urlò di dolore. L'elfa disse che era impressionante che fosse ancora viva e che sarebbe diventata un'ottima guardiana per l'Albero dell'Invasione, poi si voltò nuovamente verso Chandra, tese la mano verso di lei e le disse di unirsi a loro e che sentiva la sua mancanza. La piromante pensò ad una vita senza paura, libera dalla solitudine e dal dolore. Valutò che anche se fossero riusciti a fermare i phyrexiani, ci sarebbe stato sempre un altro tiranno pronto a prenderne il posto. Se avesse afferrato la mano dell'altra avrebbe potuto mettere fine a quella storia infinita, ma sarebbe stato come fuggire dai problemi, dalle responsabilità e da tutti coloro che avevano sacrificato tutto per permettere a lei e Wrenn di arrivare fin lì. Chandra rispose che anche lei sentiva la sua mancanza, ma non poteva accettare la sua proposta. Con le lacrime che le rigavano il viso, consapevole di non essere in grado di far del male a Nissa, fece l'unica cosa che poteva fare: affondò il suo pugno infuocato nel ramo stesso, il terreno sotto di loro esplose e l'impatto fece precipitare entrambe nel vuoto. Durante la caduta, Chandra pensò che Wrenn era abbastanza vicina all'albero per aggrapparsi ad esso e completare la missione da sola.

Il ritorno di Elspeth[]

Nonostante l'azione di Chandra, Nissa riuscì a evitare la morte e a catturare sia la piromante che la driade. Oltre le due, anche tutti gli altri ribelli vennero sconfitti, imprigionati e portati davanti a Elesh Norn. La Madre delle Macchine ordinò a Jin-Gitaxias di completare Chandra, Koth e Wrenn. Il pretore si preparò a colpire il Vulshok, ma improvvisamente un angelo in armatura scintillante, bloccò l'attacco del phyrexiano con la sua lama e Chandra riconobbe Elspeth. La sua amica curò e liberò tutti i prigionieri iniziando poi uno scontro con Norn. Dopo essere stata guarita, la piromante venne chiamata da Wrenn che le disse che non era più in grado di camminare e aveva bisogno del suo aiuto per raggiungere il Frangireami. Chandra sollevò la driade, mentre Koth radunò i Mirran e tutti loro iniziarono ad avanzare verso l'albero. I phyrexiani però si ripresero dall'arrivo di Elspeth e iniziarono a inseguirli. Tra loro, Nissa disse a Chandra di lasciare la driade o l'avrebbe uccisa. Koth intervenne e usò la sua magia per difenderle dagli attacchi dell'elfa, mentre gli altri Mirran combattevano contro altri phyrexiani. Chandra iniziò a correre, venendo fermata subito dopo da una radice di rame che la sollevò in aria. Perse la presa su Wrenn, che però fu recuperata da un Mirran che continuò la corsa verso il Frangireami. La gola di Chandra venne avvolta dai rampicanti che iniziarono a strangolarla. Fortunatamente, la piromante venne salvata da Elspeth che la portò da Wrenn che, arrivata all'albero, aveva bisogno di aiuto per controllare il fuoco dentro di lei. Chandra mise una mano sulla spalla della driade e le disse che il fuoco avrebbe bruciato a prescindere da quello che avrebbe fatto, ma se ci provava, poteva riuscire a modellarlo. Grazie ai suoi consigli Wrenn riuscì a fondersi col Frangireami.

Battaglia su Nuova Phyrexia[]

Dopo che Teferi e il suo popolo si unirono alla battaglia, Chandra aiutò Koth a supportare l'attacco dei loro nuovi alleati.. Durante la fase finale dell'invasione, dopo che Elspeth stordì Nissa, Chandra afferrò l'elfa e poi attraversò con i suoi alleati il portale al sicuro su Zhalfir, mentre Nuova Phyrexia venne isolata dal resto del Multiverso grazie al sacrificio di Wrenn.

La fine dell'invasione[]

Dopo la sconfitta dei phyrexiani, all'interno della struttura dei guaritori, Chandra, Koth e Karn e parlarono con Kaya, mentre Ajani e Nissa erano ancora privi di sensi. Secondo la teoria di Saheeli, arrivata per una breve visita per poi tornare su Kaladesh, dal momento che Elesh Norn si era resa la fonte della mente dei phyrexiani per impedire che un rivale potesse usarli contro di lei, con la sua morte, l'Olio aveva smesso di trasmettere ordini e ciò aveva portato alla fine dell'invasione perchè i phyrexiani vennero resi incapaci di continuare a combattere. Le informazioni dell'assassina di fantasmi confermavano la teoria dell'inventrice., tuttavia Kaya non se la sentiva di rischiare che Ajani e Nissa potessero risvegliarsi nel loro stato di phyrexiani e le sue parole fecero infuriare Chandra. La loro conversazione venne interrotta dall'arrivo di Teferi e Melira, con la seconda che stava morendo a causa della ferita ricevuta durante la battaglia contro i phyrexiani. La Sylvok disse che aveva trovato un modo per aiutare Ajani e Nissa: lei avrebbe usato le sue ultime forze per purificare i loro corpi, mentre Karn avrebbe dovuto sacrificare la sua scintilla per purificare le loro. Il golem accettò e il resto del gruppo rimase con loro. Dopo che il rituale ebbe successo, Nissa si svegliò e Chandra baciò l'elfa promettendole che sarebbe rimasta con lei.

Una promessa non mantenuta[]

Chandra fu una dei pochi planeswalker a mantenere la scintilla dopo la fine dell'invasione nel multiverso. Dopo che Nissa abbandonò la festa della celebrazione della vittoria, la piromante la raggiunse, parlò con lei e rivelò che aveva intenzione di partire per andare in cerca di Ajani che aveva lasciato Zhalfir senza dire nulla ai suoi compagni. Consapevole di infrangere la promessa che aveva fatto all'altra, Chandra aggiunse che sarebbe tornata presto. Nissa le ricordò che l'aveva baciata e le chiese che tipo di amore provava per lei ma la risposta della piromante non la soddisfò e alla fine le disse di andare a cercare il loro amico, mentre lei non più una planeswalker, l'avrebbe aspettata su Zhalfir.

Attraversare il portale[]

Open the WayART1

Chandra e Nissa attraversano insieme il portale su Zhalfir.

Dopo aver fallito nel trovare Ajani, Chandra tornò su Zhalfir in tempo per salvare Nissa che era stata attaccata da un elementale delle tempeste. Tuttavia, l'elfa non gradì il suo aiuto confondendo la piromante con la sua rabbia verso di lei. Nissa disse che le aveva fatto una promessa per poi infrangerla subito dopo e chiese se pensava che fosse felice di vederla viaggiare nel multiverso per poi stare ad aspettare solo il suo ritorno: se le cose tra loro sarebbero state così, non c'era bisogno che tornasse perchè si sarebbe presa cura di se stessa da sola. Chandra rispose che le dispiaceva, che planeswalker o no, restava una combattente incredibile e si scusò per aver ignorato le sue abilità. Unendo le forze, le due riuscirono a sconfiggere l'elementale. Dopo la vittoria, Chandra disse che l'amore aveva molte forme, lei aveva amato Gideon anche se lui non l'aveva ricambiata e aveva amato Jaya come una seconda madre; ma l'amore che provava per lei era più difficile da descrivere: quando l'aveva rivista su Nuova Phyrexia aveva capito che voleva salvarla più di quanto volesse salvare il mondo; il suo amore per lei non era perfetto ma voleva fare del suo meglio. Nissa spiegò che l'aveva ferita, che non voleva più essere lasciata da sola e chiese se c'era spazio per lei anche se non poteva più viaggiare tra i mondi. La piromante rispose di si e che avrebbe provato a modellare il suo fuoco per lei e l'elfa l'attirò a sé e la baciò. Il mattino successivo, Chandra e Nissa decisero di attraversare insieme il portale apparso su Zhalfir, ignare su quale mondo le avrebbe portate ma decise ad affrontare i possibili pericoli insieme.

Aetherdrift[]

Due anni dopo l'Invasione, Chandra e Nissa tornarono su Kaladesh per partecipare al Grand Prix di Ghirapur per ottenere l'Aetherspark in palio.

Nei Videogame[]

In Magic the Gathering Puzzle Quest[]

Chandra è una dei cinque planeswalker base del gioco.

In ManaStrike[]

Chandra è una dei cinque planeswalker gratuiti del gioco. Usa il mana rosso e attacca sia unità di aria che di terra. Quando scende in campo lancia una fenice fiammeggiante, che trafigge le unità nemiche. La sua abilità la fa saltare nell'area bersaglio per infliggere danni enormi ad aera d'effetto e spingere le unità nemiche vicine.

Referenze[]

Rappresentato in:
  • Chandra, Accolita delle Fiamme
  • Chandra, Artigiana del Fuoco
  • Chandra, Catalizzatrice di Fiamme
  • Chandra, Cuore di Fuoco
  • Chandra, Evocatrice di Fiamme
  • Chandra, Faro di Speranza
  • Chandra, Fiamma di Sfida
  • Chandra, Fiamma Ruggente
  • Chandra, Fuoco di Kaladesh
  • Chandra, Furia delle Fiamme
  • Chandra, Gremlin Wrangler
  • Chandra, il Tizzone Ardente
  • Chandra, Inferno Risvegliato
  • Chandra, Legacy of Fire
  • Chandra, Padrona del Fuoco
  • Chandra, Pirogenio
  • Chandra, Piromante Ardita
  • Chandra, Piromante Novizia
  • Chandra, Plasmafiamme
  • Chandra dall'Eleganza Letale
  • Chandra in Fiamme
  • Chandra Nalaar
Mostrato in:
  • Agire d'Impulso
  • Aprire il Passaggio
  • Caduta dei Titani
  • Cammino della Piromante
  • Con la Forza
  • Consegnare al Male
  • Convocare i Guardiani
  • Divorare nelle Fiamme
  • Era della Rovina
  • Esplosione Incenerente
  • Fenice di Chandra
  • Fiammata Devastante
  • Fiamme del Tizzone Ardente
  • Fiamme Dilaganti
  • Flusso Incendiario
  • Focoso di Chandra
  • Furia di Chandra
  • Gatewatch Beacon
  • Getto Infernale
  • Giuramento di Chandra
  • Guanto del Piromante
  • Illuminare la Notte
  • Impulso Infuocato
  • Incenerire
  • Intervento Fiammante
  • Montagna
  • Nel Fuoco
  • Occhialoni della Piromante
  • Onda di Fiamme di Chandra
  • Passato in Fiamme
  • Piroarte Raffinata
  • Piroelica di Chandra
  • Rappresaglia Furiosa
  • Resa dei Conti Trinofante
  • Ricongiungimento Catartico
  • Rinascita di Zendikar
  • Rivelazione Traumatica
  • Rivoluzione di Chandra
  • Scintilla di Chandra
  • Sconfitta di Chandra
  • Sdegno di Chandra
  • Segugio di Karplusan
  • Sfida Collettiva
  • Sfuriata di Chandra
  • Sigillo del Fuoco
  • Trappola Ermetica
  • Trionfo di Chandra
  • Tutore Diabolico
  • Varco nella Meraviglia
  • Viaggio Collettivo
  • Volo Rovente
  • War of the Spark
Carte associate:
  • Bracifelino di Chandra
  • Fauce Infuocata di Chandra
  • Igniforme di Chandra
  • Inceneritore di Chandra
  • Regolatore di Chandra
Testi di colore:
  • Accoglienza dell'Alchimista
  • Anowon, il Saggio delle Rovine
  • Cerchio di Fiamme
  • Contromagia
  • Conseguenze Rimbombanti
  • Craterizzare
  • Elementale dell'Incendio Indomabile
  • Elementale dell'Inferno
  • Elementale Piroclastico
  • Esorcismo di Thraben
  • Fede dei Devoti
  • Fiamme Fameliche
  • Fenditura di Magma
  • Fonderia dei Consoli
  • Fremito Sismico
  • Guanto del Piromante
  • Infernale della Cenere
  • Intuizione Eterna di Teferi
  • Inversione Spettacolare
  • Magiguardiana d'Elite
  • Magmastino di Chandra
  • Piroclasma
  • Tempismo Impeccabile
  • Trucco di Sparizione
  • Veto di Dovin

Galleria[]

Galleria

Curiosità[]

  • Quando è nei guai Chandra cita spesso i detti di Jaya Ballard.
  • Gli è stata dedicata una parte nel video introduttivo di Duels of the Planeswalkers 2013.
  • Dalla scheda personale che si può leggere prima di affrontarla in Duels of the Planeswalkers 2013, Chandra Nalaar ha 20 anni, è alta 169 cm e pesa 59 kg.
  • Gli occhiali che indossa le permettono di vedere attraverso le fiamme.
  • Indossa un guanto per il potenziamento del mana sul braccio destro molto simile a quello usato dai maghi della gilda izzet su Ravnica e un regolatore lungo il fianco per aiutarla a regolare il flusso delle fiamme.
  • Per  quanto abbia sempre mostrato indifferenza e antipatia verso Gideon, durante la prigionia su Diraden mostra gelosia verso le attenzioni di Falia per lui.
  • È protagonista del mini-trailer di Magic 2014 e rappresentata su tutti i prodotti di questo set base.
  • Chandra è la protagonista di Duels of the Planeswalker 2014.
  • Nel 2013, per celebrare l'uscita di Magic 2014, venne indetto il Chandra Contest che richiedeva di diventare una cosplayer di Chandra. La promoter del contest fu Felicia Day, vestita da Chandra. Il vincitore riceveva il viaggio interamente pagato al Pax East 2014, mentre il secondo classificato un lap top.
  • Nella storia web Le origini di Chandra: la logica del fuoco, l'infanzia di Chandra è stata modificata rispetto a come era stata descritta nel libro The Purifying Fire. Nella continuità della storia è la storia web a mostrare le vere origini di Chandra.
    • Nel libro Puriflying Fire, Chandra aveva un fratello e due sorelle, che morirono tutti e tre prima della sua ascensione. Mentre nella storia web Le origini di Chandra: la logica del fuoco, Chandra è figlia unica.
  • Quando Chandra viaggia tra i piani del multiverso, scompare in una conflagrazione di fiamma arancione e rossa.
  • Nicol Bolas ne pronuncia il nome chiamandola Shandra, che si scoprirà in Magic the Gathering Arena essere il modo corretto di pronunciare il suo nome.
  • Nel MOBA SMITE è presente una skin di Chandra per la dea polinesiana Pele.

Collegamenti esterni[]

Espansioni Magic OriginsBlocco di Kaladesh (KaladeshRivolta dell'Etere) • Invenzioni di KaladeshL'Avanzata delle MacchineAetherdrift
Luoghi Ghirapur (ConsolatoRinnegati)
Storia Fiera degli InventoriRivolta dell'EtereInvasione di Nuova PhyrexiaGrand Prix di Ghirapur
Nativi Chandra NalaarDovin BaanSaheeli Raji
Pubblicazioni Guida per i planeswalker: KaladeshThe Art of Magic The Gathering: Kaladesh
Approfondimenti AltroEventiGruppiLuoghiPersonaggiRazzeVisitatori
Attuali R Chandra NalaarWU Teferi AkosaWB Kaya
Precedenti GPWP Ajani Criniera d'OroW Gideon JuraUP Jace BelerenB Liliana VessGP Nissa Revane
Attuali Ajani Criniera d'OroAngrathArlinn KordAshiokBasri KetChandra NalaarDavriel CaneElspeth TirelEstridGarrukGeyadrone DihadaGristJace BelerenJared CarthalionJiang YangguKaito ShizukiKasminaKayaLiliana VessMu YanlingOkoQuintorius KandRal ZarekSorin MarkovTacenda VerlasenTeyo VeradaTezzeretUginVivien ReidIl Più Sfortunato
Scintilla persa AminatouAzor ICalixDarettiHuatliKarnKioraKothLa ViandanteNarsetNahiriNicol BolasNiko ArisNissa RevaneOb NixilisRaviRowan KenrithSaheeli RajiSamutSarkhan VolSlobadTeferi AkosaTyvar KellVenserVerdimanicheVraskaWill Kenrith
Deceduti AltairAntonAzarBaltriceBo LevarBoragorBrandChaneyDack FaydenDariaDomri RadeDovin BaanDyfedEmbereckFaralynFerozFreyaliseGideon JuraGrenfell MorGrinthGuffJaya BallardJeskaKenan SahrmalKentoKhaziKristinaKuthumanLeshracLianaLukkaManatarquaMeshuvelSerraSifa GrentTamiyoTaysirTevesh SzatTibaltUrzaVronosWindgraceWrennXenagos
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Speciali ĀAbianB.O.B.CometDuckDungeon MasterInzervaIsona MaiveVaash Vroga
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