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Aurelia è un feroce arcangelo, la nuova capogilda dei Boros. Diversamente da Razia è una leader più attiva, direttamente coinvolta con i suoi sottoposti, che sprona verso i suoi appassionati ideali, intraprendendo azioni anche dure per farli rispettare.

Ritorno a Ravnica

Dopo che Feather rifondò la gilda dei Boros, Aurelia la sfidò per il comando, sostenendo che un angelo caduto in disgrazia come lei non aveva il diritto di guidare la gilda. Le due si affrontarono e Aurelia vinse.

Aurelia permise a Feather di riposare nella sua stanza, dicendole che l'avrebbe mandata in esilio, ma solo se non avesse creato problemi.

Modifiche della gilda

Aurelia modificò la filosofia di battaglia dei Boros e riscrisse i piani d'attacco della gilda esistenti da migliaia di anni. Implementato anche un nuovo accordo strategico delle truppe chiedendo che gli assalti di massa fossero compiuti da un gran numero di soldati. Mantenne sia la forza di polizia Wojek, sia l'esercito regolare Boros in ogni distretto di Ravnica, ma impose una suddivisione in teatri; quattro sale, ciascuna sotto la guida di un suo fedele collaboratore. Questa modifica causò una certa sorpresa tra i comandanti Wojek e dell'esercito, ma nessuno osò muovere delle obiezioni.

Aurelia ritiene che la debolezza non possa essere tollerata nei ranghi dei Boros. Lei predilige tattiche di battaglia e gruppi d'assalto coordinati. Ha preso tutti gli ideali Boros aumentandone l'intensità. Per gli estranei è una guerrafondaia, mentre per i suoi seguaci più devoti, le sue modifiche sono viste come un modo per migliorare l'efficacia, mantenendo la passione degli antichi ideali. Aurelia, genera lo stesso timore e reverenza di Razia.

Il bene superiore

Dopo che Gideon Jura salvò un'intera brigata Boros da un agguato dei Rakdos, Aurelia decise di convocarlo nel suo studio. Gli disse che non aveva mai sentito il suo nome e che il suo accento, così come i suoi vestiti, dimostravano che non faceva parte del suo distretto e nonostante tutto, aveva impedito che i suoi uomini venissero massacrati. Gideon le rispose che i Boros erano ben addestrati e che lui aveva semplicemente mostrato loro dove colpire e quando. Aurelia sorrise e gli disse che era modesto, lui aveva fatto molto di più. Aggiunse che era perplessa che non avesse mai sentito parlare della sua abilità in battaglia. Gideon rispose che non era di quelle parti. La sua risposta la incuriosì, ma spostò la sua attenzione sugli edifici in miniatura sul tavolo, poi chiese a Gideon se conosceva quel luogo e quando lui le rispose di no, gli disse che era il Nono Distretto e che si trovava a poca distanza dal territorio degli Azorius che però non vi entravano perchè era troppo caldo. Al suo interno vi erano scontri causati dai Rakdos e Gruul, mentre i Dimir si nascondevano nelle ombre a tirare i fili dei diversi burattini. Gideon disse che le persone innocenti che vivevano lì dovevano pagare un prezzo molto alto. Aurelia annuì e disse che gli innocenti pagavano sempre il prezzo più alto, aggiunse che avrebbe voluto andare nel Nono Distretto con degli elementali e bruciare ogni Rakdos, Gruul o Dimir, ma non poteva. I senza gilda avevano vissuto in relativa pace per secoli in quel luogo grazie al patto delle gilde, ma dopo la sua distruzione tutto cambiò. Si fermò e gli disse che non l'avrebbe annoiato con le lezioni di storia, dopo che gli Azorius abbandonarono il Nono Distretto, iniziò il caos e l'ordine della zona andò perduto. Gideon chiese dove fossero i Boros in quel momento e Aurelia gli rispose che all'epoca non era lei la capogilda e Feather commise un errore dopo l'altro, forzando un cambiamento al comando della gilda. Gli chiese di andare con lei sul balcone e gli mostrò una legione di cavalieri Boros che marciavano: uno spettacolo glorioso. Gli disse che il Nono Distretto era una macchia su Ravnica, sui Boros e sulla sua anima e desiderava purificarla. Gideon chiese se voleva il suo aiuto e Aurelia gli rispose che voleva che fosse lui a guidare i suoi uomini, sapeva riconoscere un leader quando ne vedeva uno. Indicò un centinaio dei suoi soldati e gli disse che era disposta a metterlo alla guida di quel battaglione se lottava con loro o meglio ancora se si univa a loro. Gideon le chiese se quel battaglione sarebbe stato suo anche se non si fosse unito ai Boros, il volto di Aurelia non mostrò alcuna espressione, ma esitò prima di rispondergli di si, aggiunse però che lui sarebbe stato ugualmente sotto il suo comando. Gideon accettò e con un sorriso chiese ad Aurelia quando avrebbe cominciato.

Dopo che Gideon completò con successo la sua missione, Aurelia lo ringraziò e gli chiese nuovamente se voleva unirsi ai Boros. Lui rifiutò: aveva altre battaglie che doveva affrontare. I due si strinsero la mano. Mentre usciva Aurelia gli disse che sarebbe sempre stato il benvenuto a Sol-Dimora.

La scomparsa di Jace

Dopo l'improvvisa e lunga assenza di Jace, Aurelia decise di sostenere attivamente gli sforzi per stabilire una pace duratura tra le gilde. La sua decisione la mise in contrasto con Tajic, che non confidava nelle altre gilde e credeva che senza la presenza del patto, qualsiasi tentativo di pace sarebbe stato destinato a fallire. Sentendo l'atteggiamento negativo dell'altro, Aurelia valutò il rischio che fosse Tajic stesso a diventare una minaccia per qualsiasi tentativo di pace.

Prima della Guerra della Scintilla

Nonostante fosse scettica alla rivelazione sul multiverso, i planeswalker e la minaccia di Nicol Bolas, Aurelia accettò di partecipare al Vertice delle Gilde richiesto da Ral Zarek, organizzato da Isperia.

Al vertice, dopo l'arrivo di Niv-Mizzet, Isperia informò gli altri presenti sulla proposta del Mentefiamma: modificare il patto con l'accordo di tutte le gilde per donargli il potere necessario per sconfiggere Bolas. Dal momento che molti diffidavano ed erano rimasti perplessi, il vertice venne aggiornato. Tuttavia, dopo che Vraska pietrificò la capogilda Azorius uccidendola, tutte le speranze di cooperazione andarono in frantumi. Aurelia disse a Dovin Baan che avrebbe coordinato le sue forze in modo che aiutassero gli Azorius a perlustrare l'edificio. Dopo che finì di parlare, l'angelo aprì le sue ali e volò via attraverso la finestra aperta.

Successivamente, Aurelia si recò a Nivix per partecipare a una riunione strategica. Ascoltò Ral Zarek spiegare il suo nuovo piano: alterare temporaneamente il labirinto implicito per realizzare l'obiettivo di Niv-Mizzet senza bisogno dell'accordo di tutte le gilde. Per realizzare il loro obiettivo dovevano conquistare i nodi di energia che si trovavano nella Zona di Macerie e nella Città Sepolta. Aurelia disse che i Gruul avrebbero combattuto contro di loro perché era nella loro natura, ma se li avessero sconfitti al primo scontro difficilmente avrebbero organizzato un contrattacco. Lasciò a Ferzhin il comando delle forze Boros contro i Gruul, vincendoli.

Aurelia guidò personalmente la sua gilda contro i Golgari. Durante la battaglia a Grek’ospen salvò Ral che stava per essere pietrificato da Vraska. Chiamò la gorgone traditrice e le disse che aveva avuto le sue divergenze con Isperia, ma la sfinge si era sempre impegnata per il bene comune e la difesa di Ravnica: durante il vertice lei aveva approfittato della sua fiducia per ucciderla e per quel motivo non l'avrebbe mai perdonata. Vraska replicò che il bene comune sarebbe stato un vero sollievo per coloro che erano stati rinchiusi in una gabbia e torturati. Le due si affrontarono. Aurelia aprì le ali e accorciò le distanze tra loro, ma Vraska intercettò con la sua lama d’acciaio quella magica dell’angelo. L’abilità della gorgone con la sciabola era evidente, ma Aurelia era molto più forte e la costrinse a indietreggiare. L’angelo combatteva con una calma che contraddiceva la furia delle sue parole, continuando a pressare le difese di Vraska e scattando fuori portata non appena gli occhi della gorgone si illuminavano per lanciare il loro sguardo pietrificante. Alla fine l'arma di Vraska si frantumò e Aurelia fu sul punto di ucciderla, ma tra le due si intromise Xeddick, che si sacrificò e venne ucciso dall'angelo al posto di Vraska, che fuggì.

La Guerra della Scintilla

All'inizio della guerra, sotto il comando di Aurelia e Feather, i Boros lanciarono una controffensiva contro l'Orda Atroce guidata da Liliana Vess, con la fortezza volante Parhelion a guidare la carica. Con l'aiuto di Gideon, il loro assalto ebbe inizialmente successo nel respingere gli invasori. In risposta, Bolas fece attraversare il portale, che collegava Amonkhet a Ravnica, ai suoi quattro dei Eterni: Rhonas, Kefnet, Oketra e Bontu. Le truppe Boros furono costrette a ritirarsi.

Durante l'invasione del piano, fu presente alla riunione dove i leader della difesa di Ravnica si riunirono per mettere a punto una strategia. Sotto raccomandazione di Jace, tornato sul piano insieme agli altri Guardiani, decisero di dividersi in team per concentrarsi su compiti specifici: Aurelia, Gideon, Angrath e Huatli guidarono una massiccia forza di planeswalker e forze militari Boros, Izzet e Simic in battaglia contro Rhonas, che comandava un battaglione di Eterni per distruggere la resistenza. Aurelia e Gideon guidarono le unità aeree, mentre Angrath e Huatli guidavano quelle a terra. Durante lo scontro, Gideon riuscì a uccidere Rhonas con la Blackblade.

Dopo che tutte e dieci le gilde si allearono contro Bolas, Nissa Revane eseguì un rituale presso le rovine del Seggio del Patto delle Gilde con l'aiuto di un rappresentante di ogni gilda per riparare le Leyline, distrutte dall'apertura del Ponte Planare. Aurelia partecipò come rappresentante dei Boros. Mentre erano in trance vennero attaccati da Kefnet, attirato dal rituale. Fortunatamente per loro, Teyo Verada riuscì a creare un possente scudo che lo rallentò abbastanza da permettere agli altri di completare il rituale e far tornare in vita Niv-Mizzet. Col suo nuovo potere, il Mentefiamma incenerì completamente Kefnet.

Dopo la fine della guerra, Aurelia fu tra i sopravvissuti alla battaglia e fu presente durante la celebrazione della vittoria. Mostrò molto dolore per la morte di Gideon e consegnò la sua armatura agli altri Guardiani. Si unì a Niv-Mizzet e agli altri capogilda: Ral Zarek, Vraska e Kaya dovevano espiare le loro colpe per aver aiutato Bolas, anche se più manipolati che realmente fedeli a lui, dal momento che avevano abbandonato il drago antico prima dell'inizio della guerra, sarebbero stati risparmiati a condizione che facessero ammenda dando la caccia ai planeswalkers rimasti fedeli a Bolas o disertati troppo tardi.

Referenze

Rappresentata in

Testi di colore

  • Abbondanza di Potere
  • Cancello della Gilda Boros
  • Colpo Frantumante
  • Elite Boros
  • Esaltazione Angelica
  • Fanteria di Mente Guerriera
  • Frantumare
  • Gloria Marziale
  • Prepararsi alla Battaglia
  • Sfratto Inesorabile
  • Talismano Boros
  • Tessitrappole
  • Vampata Solare

Galleria

Curiosità

  • Nonostante la sua vittoria, in Ritorno di Ravnica alcuni Boros continuavano a sostenere Feather.
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