Ashnod era una sadica artefice umana di Dominaria, assistente e apprendista di Mishra e nativa di Zegon.
Storia[]
La Guerra dei Fratelli[]
L'incontro con Mishra[]
Mentre si trovava a Zegon, Ashnod venne a sapere dell'imminente attacco da parte dei Suwwardi e del loro Mak Fawa e così fornì le guardie di un'arma con cui potessero tenere a bada l'enorme mostro. La sua idea funzionò, il drago sembrava non volersi avvicinare alle mura della città e così i governatori andarono da lei per chiederle di patteggiare la resa con gli invasori. Ashnod accettò, poiché interessata a conoscere il famoso "mago" dei Suwwardi, colui che controllava la bestia meccanica e chiedergli di divenire sua assistente.
Entrò quindi nel campo dei nemici, corrompendo una guardia e si fece portare nella tenda di Mishra. La donna spiegò che la città era disposta a pagare un tributo al Qadir a patto che non venisse rasa al suolo e sperava che Mishra potesse intercedere per lei dato che i Fallaji non avrebbero mai ascoltato direttamente una donna. Mishra le chiese del suo dispositivo e lei gli mostrò la sua invenzione: un bastone con montato sopra un teschio in grado di infliggere dolore direttamente nei nervi del bersaglio. Mishra comprese che fosse quello a tenere a bada il drago, che poteva funzionare anche su di lui vista la sua natura peculiare e si congratulò con lei. Accettò dunque di parlare col Qadir e la accettò come allieva, braccio destro e per qualche tempo anche amante.
Il vertice di pace e Phyrexia[]
Dopo una serie di conquiste, i Fallaji vennero invitati ad un vertice di pace richiesto dal Signore della Guerra di Yotia e dai regni di Argivia e Korlis, nella speranza di fermare la loro avanzata. Mishra e Ashnod andarono dunque a Korlinda, il luogo del vertice, assieme al resto dell'esercito, giungendo con due giorni di ritardo e mostrando il loro Drago Meccanico come dimostrazione di forza. Ashnod assistette al momento in cui Urza, fratello di Mishra, gli si avvicinò per salutarlo, e notò la tensione tra i due che tuttavia sembrò appianarsi. Fu presente al vertice e assieme a Mishra assistette al fallimento, fuggendo sulla groppa del drago meccanico.
Dopo il fallimento del vertice Ashnod e Mishra salirono a bordo del drago meccanico e si fecero portare sino alle Grotte di Koilos, anche se la donna non aveva idea dei piani del suo maestro. Nelle profondità del tempio, Mishra le fece compiere delle azioni all'apparenza prive di senso, che alla fine aprirono un portale planare al centro della stanza che una volta attraversato li condusse in una giungla di metallo, un luogo che Mishra chiamò Phyrexia. Mishra allora condusse la donna sino ad un lago nero, dove tre draghi meccanici stavano nuotando assieme ad un piccolo e l'uomo si avvicinò loro per domarli come aveva fatto con il primo. Dopo un iniziale dubbio i draghi sembrarono avvicinarsi, ma poco dopo furono costretti alla fuga dall'arrivo di un'enorme macchina guidata da un bizzarro essere meccanico e una volta attraversato il portale lo chiusero in tutta fretta. Una volta all'esterno delle grotte, i tre draghi adulti appena ammaestrati comparvero da sotto la sabbia, pronti a servire il loro nuovo signore.
Ospite a Kroog[]
Dopo qualche tempo, lei e Mishra viaggiarono verso Kroog, la capitale di Yotia, per un secondo vertice di pace richiesto dal suo maestro, in verità una trappola da lui ordita. Giunti nella capitale senza il Qadir, mentre Mishra sembrava voler attrarre la regina Kayla bin-Kroog nella sua tela, Ashnod notò che l'apprendista di Urza Tawnos non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Attratta da quel giovane seguace, la sera dopo aver visitato il laboratorio di Urza, Ashnod gli si avvicinò e gli propose di precedere gli altri e di poter osservare il drago meccanico da vicino quella notte stessa. Tawnos accettò e lei gli disse di vedersi nella stanza a lei assegnata dopo la mezzanotte.
Quando Tawnos arrivò lei si stava tenendo impegnata nell'apportare qualche modifica a uno dei suoi bastoni, ma prima di andare dal drago si fermarono a chiacchierare e bere, parlando dei loro maestri e di quanto fosse complesso lavorare con loro e di stare dietro alle loro follie, ma anche quanto fossero diversi tra di loro e di quanto loro due siano le uniche persone che li abbiano compresi. Ad un certo punto Ashnod disse che MIshra fosse geloso dei risultati del fratello, del suo matrimonio, delle sue invenzioni, della sua posizione e soprattutto della sua ossessione per la Pietra del Vigore e poco dopo Tawnos la salutò dicendo di essere stanco. Immaginando cosa sarebbe accaduto di lì a poco, Ashnod lo lasciò andare e preparò il suo bastone per la battaglia che sarebbe seguita.
Sconfisse facilmente le guardie poste alla sua porta e mi mise sulla strada di Tawnos, ma questi riuscì a ingannarla e a catturarla. Nei cinque mesi successivi, Ashnod rimase in una cella, venendo trattata con riguardo da Tawnos che era l'unico a visitarla, in cerca di informazioni che lei non voleva dargli. Alla fine i draghi meccanici di Mishra sferrarono un attacco a Kroog e Tawnos giunse per chiederle di aiutarlo a mettere in salvo la regina. La donna secondo l'apprendista portava in grembi il figlio di Mishra e Ashnod accettò di accompagnarli al sicuro. Lungo la strada vennero attaccati dal Qadir, che Ashnod uccise senza rivelarne l'identità e definendolo come nessuno di importante e la donna consigliò ai due di abbandonare la città passando dalla direzione opposta rispetto alla massa, così che Mishra non li potesse trovare e gli augurò buona fortuna per poi tornare dal suo maestro.
Braccio destro di Mishra[]
Dopo la caduta di Kroog, MIshra fu eletto nuovo Qadir dell'impero Fallaji e Ashnod divenne uno dei suoi più fidati generali e consiglieri, essendo una delle poche persone di cui si fidasse. Negli anni immediatamente successivi, la donna passava sempre meno tempo però nei suoi laboratori e sempre di più sul fronte yotiano, supervisionando il saccheggio delle biblioteche e la soppressione delle rivolte presso le miniere e gli insediamenti yotiani.
Questa occupazione non la rendeva soddisfatta, così dopo aver visto che uno dei draghi meccanici era divenuto praticamente inutilizzabile e che le copie create da Mishra non erano sufficientemente simili nelle prestazione, Ashnod gli propose di dargli un laboratorio suo, con tutta la strumentazione che richiedeva e schiavi da utilizzare sia per i lavori pesanti che per i suoi progetti. La sua promessa era quella di creare un esercito in grado di poter affrontare le macchine di Urza, che in quegli anni era rimasto silente, ma che Mishra temeva potesse star complottando qualcosa alle sue spalle. Dopo un iniziale resistenza, Mishra accettò, dopo che i suoi timori e paranoie nei confronti del fratello vennero sfruttate da Ashnod per convincerlo.
Le oscure truppe di Ashnod[]
Gli esperimenti di Ashnod portarono infine alla creazione dei Trasmutatori, un esercito di individui a cui è stata rimossa ogni traccia di personalità e di pensiero indipendente, dalla pelle disidratata e indurita instancabili, in grado di eseguire ordini semplici e incapaci di ribellarsi al volere del loro padrone. Creati a partire da schiavi e criminali vari, vennero aggiunti all'esercito di Mishra e testati sul campo durante uno scontro sul fronte korlisiano. Ashnod guidò l'attacco, con disappunto da parte degli altri generali, ma i trasmutatori erano più lenti dei draghi meccanici e così decise di farli posizionare in anticipo, sperando di prendere di sorpresa l'esercito nemico, che doveva essere per lo più composto da mercenari, per poi colpirli son il grosso dell'esercito.
Furono tuttavia ingannati, le forze korlisiane erano formate dai Soldati di Yotian di Urza, che altrettanto instancabili frenarono l'avanzata dei trasmutatori e quando Ashnod chiamò i rinforzi, il generale Jarin finse di non vedere il segnale fino a quando le sorti della battaglia non furono chiaramente a loro sfavore, costringendoli alla fuga. Colma di rabbia Ashnod se ne lamentò con Mishra, che in risposta la mandò a supervisionare il fronte di Sarinth, sulle sponde del Lago Ronom a ovest del fronte dei regni costieri. Mishra disse che la voleva sull'altro fronte perché si fidava di lei, ma Ashnod sapeva che la verità fosse che gli altri generali gli avevano fatto pressione per allontanarla, approfittando del suo fallimento, sebbene le sue creazioni avessero superato il test.
Cambio di prospettive[]
Ashnod assediò la città, ma visto che la situazione si fece più complicata del previsto fu costretta ad attendere l'arrivo di Mishra, che diede il colpo di grazia alla resistenza di Sarinth. Dopo qualche tempo venne informata dell'imprigionamento di Tawnos presso Tomakul e lei si offrì per andare a interrogarlo usando un nuovo dispositivo di tortura di sua invenzione. La donna tuttavia non voleva fare del male a Tawnos e così approfittò del fatto che le guardie non parlassero yotiano per comunicare con lui, dandogli una scossa solo quando erano osservati.
Ashnod gli parlò di come le cose fossero cambiate da quando Mishra era divenuto Qadir, di come la sua ossessione e paranoia nei confronti del fratello occupassero la quasi totalità della sua mente e di come i membri della Fratellanza di Gix sciamavano attorno a lui di continuo e con insistenza. Alla fine gli lasciò di nascosto uno dei suoi orecchini ornati con delle pietre del potere, facendogli notare che in cella avesse la compagnia di un teschio. La donna sperava che lui capisse che voleva scappasse e lo lasciò solo nella cella.
Esilio[]
Qualche tempo dopo, Ashnod venne convocata da Mishra che la informò della fuga di Tawnos e le disse che in molti sospettavano del suo coinvolgimento. Ashnod cercò di negarlo, ma oltre al comportamento sospetto avuto durante l'unico incontro tra i due e il ritrovamento del suo orecchino privato della pietra del potere le lasciarono poche possibilità e Mishra la esiliò. La donna allora montò a cavallo e andò verso ovest, lontano dal conflitto tra i fratelli.
Nel suo esilio Ashnod divenne la leader di un piccolo gruppo di predoni dei Monti Colekgan, che seguivano cecamente ogni suo ordine. Il gruppo pattugliava i sentieri tra le montagne in cerca di viaggiatori e resti di carovane, quando trovarono una donna argiviana mezza morta tra le nevi. Ashnod le chiese cosa ci facesse in quel luogo aspro, finché non le cadde l'occhio sulla misteriosa ciotola di rame caduta nei suoi pressi. Ashnod non sapeva cosa fosse, ma comprendeva che doveva essere un oggetto di gran valore se la donna aveva rischiato la vita per nasconderlo, ma sembrava non voler rispondere alle sue domande. Ashnod ordinò allora di portarla via e le promise che si sarebbe fatta raccontare ogni cosa.
Ritorno[]
Le ci vollero anni, ma alla fine riuscì a carpire ogni piccola informazione in possesso di Loran riguardo il Sylex, cosa che le fece infine perdere ogni interesse nella studiosa lasciando che scappasse. COnvinta di possedere il suo nuovo lasciapassare per tornare nelle grazie di Mishra, Ashnod si mise in viaggio per tornare da lui, ma lungo il tragitto scoprì che il Qadir stava per viaggiare verso l'isola di Argoth, dove il fratello aveva da poco iniziato a sfruttarne le risorse e così cercò di raggiungerlo prima che salpasse.
Lo intercettò per un pelo a Zegon, trovandolo molto più in forma dell'ultima volta in cui l'aveva visto e circondato dalla Fratellanza di Gix, molti dei quali sembravano aver sostituito alcuni arti con parti meccaniche. Ashnod si scusò per essere tornata non richiesta e gli offrì il Sylex in dono, ma Mishra non era interessato a gli "oggetti magici" studiati a Terisia e così declinò la ciotola ma le permise di riprendere il suo ruolo. Mentre lasciava la sala venne fermata dal gran sacerdote dei Gixiani che le chiese di consegnarle il Sylex, così che potessero custodirlo per lei e Ashnod glielo consegnò, senza ovviamente informarlo del fatto che quello non fosse il vero Golgothian Sylex ma una copia creata da lei.
Sull'isola di Argoth[]
Il conflitto si spostò dalla terraferma all'isola, con Urza sul versante orientale, Mishra su quello occidentale e gli abitanti dell'isola che venivano schiacciati da entrambi i lati. Verso la fine del conflitto, Ashnod propose agli elfi di salire su delle navi per andarsene e nel contempo abbattere qualche nave di Urza e alcuni accettarono. In quell'occasione diede il suo addio ad Hajar, l'unico altro uomo ad essere sempre stato al fianco di Mishra sino a quel momento che per la prima volta le fece un complimento, che lei accettò. Non molto tempo dopo comprese che presto ci sarebbe stato lo scontro finale e così decise di mandare una lettera a Tawnos, perché si incontrassero un'ultima volta.
Alla vigilia della battaglia finale, Ashnod e Tawnos si incontrarono per parlare dopo tanti anni. Parlarono di quanto questa stupida guerra fosse oramai alla fine e di quanto ogni parte avesse perduto nel conflitto, vite e terra. Commentarono dei loro maestri, di come Urza fosse sempre più stanco e Mishra diabolico e calcolatore e di come lei non fosse più tra le voci che l'uomo ascoltava. Disse che sarebbe potuta finire senza spargimenti di sangue se Urza avesse consegnato la Pietra del Vigore al fratello, ma sapeva che non sarebbe mai accaduto. Stava per consegnargli il Sylex, ma Tawnos le disse che nessuno si sarebbe mai fidato di un oggetto donato da lei e Ashnod fu d'accordo. Alla fine se ne andò e gli disse di fare attenzione.
La fine[]
L'ultimo giorno dell'anno 63 AR, durante la battaglia finale, Ashnod si trovava sul fronte, il Sylex ancora nella sua borsa dalla sera prima, quando notò che sia le macchine di Mishra che quelle di Urza sembravano star combattendo una differente battaglia, come se fossero sotto il controllo di qualcun altro. Nella furia della battaglia intravide Tawnos e lo raggiunse, lui le chiese se sapesse cosa stesse accadendo, ma lei negò e insieme decisero di andare da Urza.
Lungo la strada stavano per essere schiacciati da una delle macchine, quando questa si fermò. Mentre i due si interrogavano sull'accaduto, Gix si fece avanti dicendo di essere stato lui a salvarli. Riconoscendolo come l'essere che aveva incontrato decenni prima nell'altro mondo lo colpì prontamente coi fulmini del suo bastone, mentre diceva a Tawnos di portare il Sylex a Urza e che per utilizzarlo doveva riempirlo coi ricordi della terra. Cercò di tenere occupato il demone il più a lungo che potesse, ma Gix era troppo potente e in poco tempo la squarciò con i suoi artigli, mentre Tawnos correva da Urza senza voltarsi.
Dopo la Guerra dei Fratelli[]
Una nuova vita[]
Nonostante le ferite, Ashnod riuscì a sopravvivere e a fuggire da Argoth per poi, anni dopo, a riunirsi con Tawnos. I due cambiarono i loro nomi in Nod e Duck, ed insieme fondarono il Conclave dei Maghi vicino al lago Ronom con lo scopo di insegnare alle nuove generazioni per rendere il loro mondo migliore.
Referenze[]
- Rappresentato in:
- Ashnod
- Ashnod l'Indifferente
- Ashnod, Meccanista della Carne
- Mostrato in:
- Intervento di Ashnod
- Passaggio Fatidico
- Carte associate:
- Altare di Ashnod
- Armatura da Battaglia di Ashnod
- Calice di Ashnod
- Mietitore di Ashnod
- Trasmutatore di Ashnod
- Testi di colore:
- Altare del Trasmutatore
- Corona del Trasmutatore
- Frattura della Pietra del Potere
- Griglia Maledetta
- Pietra del Lamento
- Rivestimento di Liquimetallo
- Sega d'Osso
- Staff of Zegon
- Terre Selvagge in Evoluzione
- Trasmutatore Modificato
Galleria[]
Galleria
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Pubblicazioni[]
Anno | Titolo | Ruolo | Canon |
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1994 | A History of Brothers' War | Nominato |
Curiosità[]
- Oltre ad essere la sua apprendista, Ashnod è stata anche l'amante di Mishra anche se la cosa durò poco.
- Ashnod chiamava Tawnos Duck e Mama Duck sia Urza che Kayla.
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