Ajani Criniera d'Oro (Ajani Goldmane) è un guerriero guaritore nacatl planeswalker che usa principalmente il mana bianco, ma sa usare anche quello rosso e verde, originario di Alara.
Descrizione[]
Il leale auramante[]
Coraggio, lealtà, compassione e forza. Ajani Criniera d'Oro é il planeswalker che tutti vorrebbero come amico e alleato. Feroce guerriero e abilissimo guaritore, la sua specialità sono le magie in grado di potenziare e guarire i suoi alleati, toccando direttamente la loro anima per permettergli di estrarre tutte le loro qualità migliori. Non estraneo alla furia e alla rabbia, può usare quegli stessi poteri per ferire i suoi nemici bruciandoli con il loro stesso potere.
Dopo che sventò i piani di Nicol Bolas su Alara, Ajani iniziò a viaggiare per il Multiverso come amico dei deboli e nemico dei tiranni. Divenne un mentore per diverse comunità di leonid su molti piani e per un breve periodo fece parte del Circolo della Storia. Contribuì a fermare i piani di Tezzeret su Kaladesh ed entrò a far parte dei Guardiani. Collezionò alleati per combattere Bolas durante la Guerra della Scintilla su Ravnica contribuendo alla sconfitta dei suoi Eterni. Si alleò con Karn per organizzare la controffensiva contro la minaccia di Nuova Phyrexia, ma venne attirato in una trappola dalla sua vecchia amica Tamiyo e trasformato in un agente dormiente dalla parte di Phyrexia. Dopo la fine dell'Invasione di Nuova Phyrexia venne guarito grazie a Melira e Karn, ma lasciò i suoi compagni a causa del senso di colpa e per riflettere sulle azioni che era stato costretto a compiere sotto il controllo di Elesh Norn.
Due anni dopo la fine dell'invasione, si autoesiliò su Tarkir vivendo nel rimorso finchè, grazie alle parole di Elspeth, riuscì ad andare avanti e contribuì a fermare i draghi selvaggi sotto la guida di Sarkhan Vol.
Aspetto[]
Ajani è un massiccio leonid bianco, alto circa 198 cm e pesante attorno ai 113 Kg. I suoi occhi sono di un azzurro brillante, ma è privo dell'occhio sinistro solcato da una profonda cicatrice. La sua criniera è bianca con alcune trecci e sul muso ha delle striature nere, così come si altre parti del corpo come la coda. Indossa dei pantaloni con un pareo azzurro e delle protezioni per le braccia sempre in pelle, ornati con motivi solari della sua tribù. Prima della sua ascensione andava in giro a petto nudo come gli altri Nacatl Selvatici, ma dopo che inizò a viaggiare per il multiverso iniziò a indossare degli spallacci dorati tenuti su da delle cinghie di pelle che girano attorno al busto. Dopo la morte di Elspeth, iniziò a indossare il suo mantello in memoria dell'amica.
Durante il suo periodo come phyrexiano il suo aspetto subì diverse modifiche. Nelle prime fasi del suo completamento, come agente dormiente, il suo corpo sotto la pelle ottenne il tipico aspetto da creatura meccanica nera, il suo occhio cieco si rigenerò diventando rosso e il suo osso mandibolare si spezzò. Sotto il suo corpo si svilupparono anche delle lame. Dopo essere giunto su Nuova Phyrexia, acconsentì a ulteriori modifiche per divenire un membro dell'Ortodossia delle Macchine. Il suo corpo fu rivestito con placcature di porcellana e con cavi metallici rossi, simili a dei muscoli esposti. Dopo essere stato guarito dal completamento, il suo corpo tornò praticamente come prima, se non per alcune cicatrici sul suo corpo nei punti dove si trovavano i cavi rossi.
Abilità e caratteristiche[]
"Non puoi difendere gli altri se non ti prendi cura di te stesso."
La magia di Ajani è l'auramanzia, una forma di magia con cui Ajani era in grado di toccare l'anima delle creature per aiutarle a guarire o anche per danneggiarle, sebbene evitasse di usarla in maniera offensiva. Grazie alla sua abilità di percepire le anime, è anche in grado di vedere il vero io di chi si trova difronte, sebbene non sia un'abilità infallibile. In quanto leonid, il suo corpo è progettato per la caccia e il combattimento. I suoi sensi sono molto sviluppati e i suoi artigli affilati. Nonostante ciò, Ajani è leale, gentile e incredibilmente delicato e paziente, seppur sempre pronto a mostrare tutta la sua potenza selvaggia contro i nemici. A causa del modo in cui è stato trattato in gioventù per colpa del colore della sua pelliccia, fa sempre molta fatica a farsi accettare all'interno di un gruppo, forse per questo motivo quando stringe un legame fa sempre di tutto per tenerlo stretto e prova un'infinita vergogna quando questo viene reciso o danneggiato a causa di un suo errore.
Ajani porta sempre con sé un ascia doppia, creata dalla fusione della sua in pietra nera e quella di suo fratello Jazal in acciaio scintillante. Oltre a questo porta spesso con sé una spada, ma lo si è visto raramente utilizzarla in battaglia. È un potente e abile combattente, che utilizza la sua mole e le sue capacità innate per sovrastare il suo nemico, ma anche per difendere i suoi compagni.
Quando Ajani viaggia nel Multiverso, scompare in una tempesta di luce dorata.
Storia[]
Adolescenza[]
Ajani e suo fratello avevano due asce gemelle: una di pietra scura per lui e una di metallo lucente per Jazal.
Nato albino all'interno di un branco di Nacatl Selvaggi e visto dal suo popolo come un portatore di sventura, Ajani si trovò a vivere gran parte della sua vita come un reietto. Non si sa nulla dei suoi genitori, l'unico a prendersi cura di lui era suo fratello maggiore Jazal. Nonostante la reputazione di Ajani, Jazal era ammirato e rispettato all'interno del clan e alla fine gli venne offerta la posizione di Kha. Jazal accettò di diventare il capo del clan nella speranza di riuscire a migliorare la vita del fratello. Ajani era appena tollerato, tuttavia riuscì a stringere amicizia con la sciamana Zaliki.
L'unicità di Ajani non dipendeva solo dal colore del suo pelo, ma anche dalla sua particolare abilità di vedere dentro le altre creature fin nella loro anime, per poi manifestare il loro spirito in svariati modi. Era considerato il miglior guaritore della tribù, anche se questo non gli diede il prestigio che Jazal pensava che suo fratello meritasse.
Blocco di Alara[]
Il Volo del Gatto Bianco[]
Ajani venne assegnato alla medesima truppa di Tenoch, un rivale di Jazal, e di Qala, nonostante i due non lo volessero. Tuttavia gli ordini del kha erano assoluti. Mentre erano in ricognizione i tre si imbatterono in un gruppo di umani che li attaccò, costringendoli alla fuga. Mentre scappavano, Tenoch inciampò, ma gli umani lo ignorarono e continuarono ad inseguire Ajani, segno che fosse lui il loro obiettivo per qualche motivo. Ajani continuò a correre, sperando che i suoi compagni lo potessero aiutare, ma lo lasciarono al suo destino, tanto era radicata la loro paura.
Ajani smise di fuggire e contrattaccò, ma gli umani erano troppi e lo intrappolarono facilmente. Fortunatamente Jazal comparve per salvare il fratello e insieme sconfissero gli aggressori, tornando al branco. Ajani non disse mai a Jazal, né a nessun altro, che Tenoch e Qala l'avevano abbandonato.
Alara Unbroken[]
Il Festival di Marisi[]
Ajani Abbatte il Progenitore Divino.
Qualche tempo dopo, in vista del festival di Marisi, Ajani voleva sdebitarsi con Jazal per averlo salvato e così decise di dare la caccia ad un mastodonte da offrire al banchetto. Trovò un Progenitore Divino e dopo un lungo scontro in solitaria riuscì a sconfiggerlo, ma la preda gli fu soffiata da Tenoch e la sua cricca, che lo pestarono per ricordargli di non dire niente a nessuno, anche se sapevano che non l'avrebbe fatto comunque.
Quella sera, Ajani tornò alle tane del branco e si fece forte per Jazal e Zaliki, pensando che fosse meglio fingere di star bene piuttosto che mostrarsi debole. Entrambi tuttavia gli sembrarono strani, anche se per motivi diversi. Jazal fece il suo discorso in onore dell'antico eroe dei nacatl, ma vi era qualcosa di strano, diverso dal solito. Jazal parlava di colmare lo scisma tra i branchi Selvatici e i Nugolo Nacatl, pur ringraziando Marisi per aver mostrato loro la vita selvaggia. Parlava di cambiamenti, ma Ajani e il resto del branco non comprendevano le sue parole, limitandosi ad esultare quando Jazal diceva qualcosa di ispirato e a godersi i festeggiamenti.
La morte di Jazal: l'ascesa[]
Quella notte, non riuscendo a dormire, notò una figura che si stava avvicinando al falò spento, gettandoci qualcosa dentro. Era troppo distante per vedere bene cosa fosse, ma all'improvviso dal falò emersero delle misteriose creature d'ombra che scatenarono il caos nell'accampamento. Temendo per il fratello, Ajani corse nella sua tana e lo trovò a terra, morente con la sua ascia nel petto.
Il dolore accende la scintilla della vendetta.
Ajani lo prese tra le braccia e tentò invano di guarirlo, ma la ferita era troppo grave anche per lui, tanto che chiese aiuto. Zaliki apparve al suo fianco e con il terrore negli occhi corse via per cercare gli altri, ma era troppo tardi. Jazal spirò tra le braccia di suo fratello. Il dolore pervase Ajani, un dolore così forte che fu sufficiente ad accendere la sua scintilla del Planeswalker e a farlo viaggiare nella Cieca Eternità, ma così forte anche da ancorare lo spirito di Jazal a sé stesso.
Nuovi orizzonti[]
Ajani si trovò su Jund, nel mezzo del territorio vulcanico tra le montagne. Non riconoscendo quel luogo iniziò a vagare, mentre i goblin lo osservavano incuriositi. Infine il drago Karrthus lo attaccò, ma per sua fortuna fu salvato da Sarkhan che lo scacciò. I due si presentano e Sarkhan gli spiegò la sua natura di planeswalker e le capacità che aveva ottenuto, conducendolo al Calderone Afoso, spiegandogli che poteva utilizzare il mana per viaggiare ancora e si gettò nel vulcano lascandolo solo. Ajani si fidò dell'uomo e saltò nel vulcano, incanalando la rabbia che l'aveva portato lì per trovare la via di casa.
Tornato su Naya si rese conto di trovarsi in un luogo strano, un posto dove uno del suo branco non avrebbe mai dovuto trovarsi: tra le rovine di Antali, l'antica capitale dell'Impero delle Nubi. Lì incontrò una misteriosa e vecchia nacatl che lo guidò sino ai resti dell'intreccio, raccontandogli la storia dell'eroe Marisi e di come questi avesse risvegliato un'emozione che i nacatl avevano a lungo dimenticato: la furia. La vecchia notava che Ajani era sconvolto e confuso, così lo costrinse a tirare fuori la grinta e a fargli ammettere che provava la medesima furia che i suoi antenati risvegliarono quando abbatterono le mura di Antali e lo attaccò. Ajani si difese uccidendola, e alla fine ammise che provava odio e rabbia e che avrebbe vendicato la morte di Jazal.
Scoprire la verità[]
Impiegò alcuni giorni per tornare all'accampamento del suo branco e arrivato sul luogo scoprì che il funerale di Jazal si era svolto senza di lui, notando i resti di una pira nei pressi del falò. Ajani vi si avicinò e si gettò le ceneri del fratello sulla pelliccia in segno di rispetto. Poi iniziò a scavare nel falò, alla ricerca di qualsiasi indizio riguardo quella notte fatidica. Dopo aver trovato tra le ceneri quello che sembrava un artefatto maligno, fu interrotto da Zaliki, che lo guardava come se fosse il peggiore dei ladri di tombe. Ajani le chiese se anche lei percepisse il mana dall'oggetto, ma la sciamana negò e lo lasciò da solo, dicendogli che fosse pazzo. Ajani non la inseguì, e mentre lo spirito di Jazal continuava a parlargli chiedendogli cosa volesse fare, il nacatl albino gli rispose che la prima persona a cui chiedere era colui che avrebbe giovato di più dalla sua morte: Tenoch.
Non gli ci volle molto per localizzarlo, trovandolo nei pressi dell'Hydra's Tail Chasm e subito lo affrontò. Tenoch tentò di schernirlo e insultarlo come suo solito, ma Ajani stavolta non era in vena di farsi sottomettere e così l'altro se ne rese conto presto. Tenoch, spaventato, corse sino al burrone e cadde di sotto, ma Ajani lo afferrò e gli chiese di confessare, al che gli disse che quella sera sarebbe dovuto essere lui di guardia, ma che la madre Chimamatl gli aveva detto di allontanarsi dal branco per un motivo che non gli aveva detto e lui l'aveva fatto. A quel punto Ajani non riuscì a mantenere la presa e i due caddero, ma mentre Tenoch si salvò, lui franò al suolo. Vivo ma ferito, pensò che la soluzione migliore fosse di lasciare Naya per guarire lontano dal pericolo della giungla e così fece istintivamente.
Mentre viaggiava nella cieca eternità, vide la verità del suo piano: cinque differenti mondi separati dall'etere si stavano ricongiungendo in un unico mondo. Quella visione lo rese confuso, ma proseguì verso un altro di quei cinque frammenti, uno che sembrava meno ostile di Jund.
Il secondo viaggio e il secondo planeswalker[]
Ajani si materializzò a Bant, dove venne salvato e curato da Elspeth Tirel, un'altra planeswalker che aveva fatto di quel frammento la sua casa. In quel luogo di pace, Ajani dimenticò in parte la sua ira e il suo sentimento di vendetta, mentre Elspeth gli diceva che la sua condizione lo metteva dinnanzi a un potere che poteva sia portare del bene che causare un'enorme sofferenza, ma poteva anche essere l'opportunità per andare avanti e dimenticarsi del passato. Ajani tuttavia non poteva dimenticare cosa fosse accaduto a Jazal, ma la ringraziò per i consigli e le chiese se anche lei avesse notato che il mana dei frammenti fosse strano in quel periodo. La cavaliera gli rispose di no e quando Ajani la informò che in verità Bant, Naya e Jund e altri due mondi simili stavano per collidere gli chiese di andarsene e di non turbare la sua pace e Ajani se ne andò.
Tornato a Naya, Ajani si manifestò nella tana di Jazal. Lì trovò entrambe le loro asce, identiche se non per il colore e decise di congiungerle insieme, con la benedizione dello spirito di Jazal. Dopo averle fuse, Ajani si ricordò delle parole di Tenoch e decise di andare a fare una visita alla vecchia Chimamatl.
Armato con le asce di entrambi i fratelli, Ajani è pronto a cercare vendetta.
Furia, eroi e segni[]
Localizzato il nascondiglio della vecchia sciamana Ajani entrò, ma venne attaccato da un elementale creato da lei a difesa del posto. Inizialmente non fu in grado di ferire l'essere di terra e rami, finché non pensò di utilizzare la sua magia per incenerire l'elementale con lo stesso mana che l'aveva alimentato, qualcosa che non aveva mai pensato di poter fare. Giunto dinnanzi a Chimamatl, la vecchia si sorprese della sua presenza, senza provare paura. Temendo tuttavia per la sua vita e divertita dalle possibilita, gli confessò che sapeva che quella notte sarebbe successo qualcosa a Jazal, ma che il suo mandante non le avesse dato altre informazioni. Ajani le chiese di chi stesse parlando e lei gli rispose che il mandante non era altro che Marisi, l'antico eroe dei nacatl selvatici.
La vendetta permise ad Ajani di scoprire nuovi modi di usare i suoi poteri.
Ajani partì dunque alla ricerca di Marisi, dopo che Chimamatl gli fornì la sua descrizione. Ci mise un po' di tempo, anche perché in teoria Marisi era morto da diversi decenni, ma infine lo localizzo nei pressi della Reliquia del Progenitus, in pieno territorio elfico. Ajani lo affrontò, ma l'antico eroe tentò di negare la sua identità e quando Ajani cercò di capire se fosse effettivamente lui il mandante della morte di Jazal, questi gli chiese di ucciderlo ora che poteva, prima che il drago Nicol Bolas venisse a sapere di lui. Ajani non comprendeva cosa stesse accadendo, ma prima che potesse ottenere risposte, un terremoto scosse la Valle degli Antichi, facendo separare i due nacatl. Ajani fu raggiunto poco dopo da un contingente di Cylian guidati dall'Anima Mayael.
Gli elfi gli chiesero se fosse il responsabile di quel terremoto, ma Ajani le rispose di no, ma che un altro nacatl aveva fatto qualcosa nei pressi della loro Reliquia, notando infine un oggetto che emanava una magia simile a quello nel falò del loro campo. Mayael gli disse che quello era un ricettacolo di incantesimi, in grado di accumulare e rilasciare energia magica, ma che era impossibile capire se fosse già stato usato o meno. Ajani le disse che credeva fosse meglio per loro andarsene, ma Mayael gli rispose che dovevano prima comunicare con il loro dio, ma che lui era libero di andare, consegnandogli il ricettacolo. Ora che lo aveva tra le mani di fresco utilizzo, Ajani ne osservò meglio il mana e all'improvviso lo riconobbe: era mana nero di Jund. In quel momento ricordò anche il nome che Marisi aveva pronunciato: Nicol Bolas il drago. Su Jund vi erano i draghi e se Bolas era un drago, era lì che l'avrebbe trovato e così viaggiò ancora.
Ritorno su Jund: La Caccia della Vita alla fine del mondo[]
Tornato su Jund, Ajani si ritrovò accerchiato da un gruppo di umani del frammento capitanati da un uomo di nome Kresh. Il guerriero gli chiese se fosse lui il segno che aspettavano, se fosse lì per farsi cacciare o per guidarli verso qualcosa e lui rispose la seconda. Disse loro di essere in cerca di un drago di nome Bolas, Kresh gli disse che non lo conosceva, ma che qualcuno che stava cercando sì e così partirono per quella che l'umano chiamò la "più gloriosa tra le Cacce della Vita". Mentre viaggiavano furono attaccati da un'orda di zombie evocati dall'influenza di Grixis, che sconfissero in fretta, ma poco dopo furono attaccati da Rakka Mar, che aveva ottenuto il potere di evocare elementali della morte e con un fulmine quasi uccise Kresh e altri suoi guerrieri.
Ajani le disse che voleva solo sapere come trovare Bolas e Rakka gli disse che se voleva sapere come arrivare dal suo padrone avrebbe dovuto uccidere gli altri umani. Ajani ci pensò su, pensava di pter uccidere facilmente Rakka, ma lei sembrava essere l'unica a sapere dove si trovasse il suo obiettivo e d'altra parte quegli umani non erano poi così diversi da quelli che l'avevano quasi ucciso tempo prima. Il suo desiderio di vendetta ancora bruciava, ma anziché fare come voleva la donna, le scagliò contro uno dei sui fulmini, uccidendola.
Cammino verso casa: la fine della congiunzione e la verità[]
Dopo aver curato i guerrieri caduti, Ajani e il gruppo di Kresh attraversarono le terre morte che prima della convergenza erano parte di un altro mondo e all'improvviso, nel cielo a distanza, videro dei draghi. Ajani ne riconobbe uno, Karrtus, con in groppa Sarkhan. Kresh disse che conosceva bene entrambi e che avea un conto in sospeso anche con lo sciamano. Proseguendo, Ajani notò che i draghi stessero volando sopra una sezione di Naya, e che lì vi erano anche un esercito di elfi e un gruppo di nacatl. Nel cielo sopra le loro teste, un'immensa tempesta di mana infuriava.
Ricongiuntosi con gli abitanti di Naya, tra i quali vi era Zaliki, Ajani tentò di convincerli che quello era un luogo pericoloso, ma la nacatl lo prese alla sprovvista confessandogli di essere stata lei ad attivare l'artefatto che aveva ucciso Jazal. Gli disse che era stata manipolata da Chimamatl e da Marisi: non sapeva che l'avrebbero ucciso, ma che comunque non aveva osato opporsi. Ajani era sconvolto poiché Zaliki era l'unico altro membro del branco a cui avesse mai voluto bene oltre a Jazal e quella stessa persona era stata la causa della sua morte. Le chiese cosa ne fosse stato di Marisi, ma lei rispose che l'aveva già eliminato. Un'altra occasione di sfogare la sua vendetta gli era stata rubata, ma non riusciva a odiare Zaliki, comprendendo che anche lei era stata ingannata. In quel momento i draghi attaccarono e Ajani notò come l'insieme degli incantesimi lanciati dagli eserciti stesse alimentando la tempesta di mana e che, se avessero continuato, si sarebbe abbattuta sul piano sterminando chiunque. Allora si concentrò e con un ruggito scagliò una potente magia che recise temporaneamente la connessione con il mana degli altri presenti, costringendo i draghi e Sarkhan alla ritirata. Fu in quel momento che Bolas apparve.
Scontro nel Maelstrom: Il gatto e il drago[]
Ajani affronta Bolas.
Temendo il potere dell'antico drago, Ajani disse a tutti di fuggire, mentre lui che poteva ancora usare la magia avrebbe cercato di fermarlo. Bolas gli era nettamente superiore e dopo averlo schernito un po', volò verso il Maelstrom e lo assorbì, aumentando a dismisura le sue dimensioni. Mentre lo faceva, fluttuazioni di mana piegavano la realtà, rischiando di distruggere ogni cosa. Ajani gli chiese di smetterla, di andarsene visto che aveva ottenuto ciò che voleva, ma Bolas non sembrava intenzionato a farlo, così Ajani tentò il tutto per tutto. Usando la sua magia toccò l'anima del drago densa del Maelstrom e manifestò un simulacro di Nicol Bolas che lo affrontò alla pari. Quando Bolas capì che non valeva la pena rischiare, lasciò Alara.
Ajani aveva sconfitto, seppur con un colpo di fortuna, l'antico planeswalker e aveva vendicato Jazal. Da quel momento non sentì più la voce del fratello nella sua mente.
Addii[]
Dopo lo scontro gli anziani del suo branco gli offrirono la posizione di kha, ma lui la rifiutò in favore di Zaliki. Le disse che serviva qualcuno come lei per guidare i branchi di nacatl nella nuova era, qualcuno che avesse compreso i pensieri di Jazal. Le disse che non la perdonava, ma che le stava dando fiducia. Dopo quella chiacchierata Ajani raccolse le sue cose e viaggiò nella cieca eternità.
Raccogliere le Forze[]
Ajani si mise in cerca di Elspeth e la trovò su Urborg mentre lottava come gladiatore nell'arena contro un guerriero vulshok (Koth). Ajani chiese ad Elspeth di deporre la sua spada. L'aspetto di Ajani distrasse Koth ed Elspeth ne approfittò colpendolo di striscio al braccio rivelando cosi il marchio di Phyrexia. Vedendo quel simbolo la donna si infuriò dicendogli "nulla che abbia quel marchio è degno di vivere" e in preda ad una furia cieca si scagliò su di lui per ucciderlo. L'attacco di Elspeth venne fermato dal tempestivo intervento di Ajani "cosa sei diventata? Non c'è onore in questo" le disse il suo vecchio amico convincendola ad abbandonare l'arena.
Ajani dopo averle detto che l'aveva trovata grazie a Aran, le mise una mano sulla spalla e le curò le lievi ferite, poi le chiese di tornare con lui su Alara per difendere il piano dalla minaccia dei non-morti, ma lei rifiutò. Seppur triste Ajani accettò il suo rifiuto e prima di andarsene le consegnò la sua spada e l'armatura che lei aveva lasciato su Bant.
Blocco di Theros[]
Vedi Ajani Criniera d'Oro (Planeswalker)/Theros.
Per guarire dal dolore[]
Ajani lasciò Theros e viaggiò su Kamigawa, visitando la casa della sua amica Tamiyo. Lì incontrò Nashi, notò la paura del piccolo e lo rassicurò sulle sue intenzioni, ma ancora intimorito il bambino si lanciò dietro le gambe di Tamiyo quando lei arrivò. Ajani si inchinò con grande rispetto verso di lei e la salutò. Lei sorrise, lo presentò al bambino e gli spiegò che il suo amico faceva parte del loro Circolo della Storia e lui chiese se fosse come Narset. Subito dopo Ajani si ritrovò circondato dai figli di Tamiyo che iniziarono a chiedergli di raccontare le sue storie; lei li rimproverò, ma lui li rassicurò che non sarebbe andato via senza raccontarne una. Rimasti soli, Tamiyo disse che era stato via per mesi e chiese di Elspeth; Ajani rispose tristemente che lei non sarebbe venuta.
Successivamente, Nella sala da pranzo, Ajani mangiò insieme a Tamiyo e a Genku. Questi si alzò e disse che aveva delle faccende di cui occuparsi e uscì. Tamiyo disse che lui era andato su Theros alla ricerca di Elspeth e chiese se l'avesse trovata. Ajani rispose di si, ma non aggiunse altro. Si guardò intorno e fece un cenno verso un cumulo di bagagli, con uno spesso diario sopra e chiese se fosse giunto in un momento inopportuno visto che sembrava che si stesse preparando per un viaggio. Lei chiese se conoscesse Innistrad, lui scosse la testa e l'altra disse che l'anno prima aveva passato alcuni mesi su quel mondo per studiarne la luna e che tutta la magia del piano si curvava verso di essa ed era influenzata dai suoi cicli, così come molte delle sue creature. L'ultima volta che aveva incontrato Jenrik, una persona di quel mondo con cui lavorava, gli aveva riportato delle anomale osservazioni, come le modifiche nei percorsi del mana e delle maree e lei voleva andare a osservarne gli effetti. Ajani rispose che capiva, appoggiò le sue imponenti mani sul tavolo e le osservò in silenzio. Tamiyo gli chiese perché fosse andato da lei se non voleva confidarsi, lui sospirò lentamente e invece di risponderle chiese di Nashi e disse che l'ultima volta che era venuto non l'aveva visto e che non era come i suoi fratelli. Tamiyo rispose che Nashi era un nezumi e che alcuni anni prima il suo villaggio era stato bruciato da alcuni planeswalkers. Ajani chiese il motivo e lei spiegò che era stato per ordine di Tezzeret, un criminale che voleva che loro si piegassero a lui e si mettessero al servizio del suo Consorzio. Ajani disse che aveva sentito parlare di Tezzeret da Elspeth, che lo aveva incontrato su Mirrodin un paio di anni prima. Tamiyo disse che era impossibile e spiegò che Tezzeret era morto da tre anni, tradito dai suoi compagni. Al villaggio di Nashi i nezumi che erano sopravvissuti lo avevano ucciso e un drago aveva siglato un patto con loro per il suo cadavere. Tamiyo si accorse che Nashi li stava ascoltando di nascosto e, appena fuori dal nascondiglio, pregò il bambino di uscire ricordandogli che gli aveva già detto che se voleva poteva sedersi accanto a lei. Il piccolo rotolò tra le braccia di Tamiyo e iniziò a piangere. Lei disse ad Ajani che le azioni portavano a conseguenze a cui le persone come loro non badavano.
Un mese dopo, nella sua stanza, Ajani aveva sparso i suoi oggetti sul pavimento: il mantello bianco, la sua armatura di bronzo e la sua enorme ascia bipenne. Tamiyo era partita una settimana prima e ora lui si stava preparando per partire a sua volta. Sentì la presenza di Nashi, lo invitò a entrare e il bambino gli chiese se stesse per partire e dove sarebbe andato. Ajani rispose che andava alla ricerca dell'uomo che aveva ucciso la sua famiglia e spiegò che i loro amici lo avevano trovato su Kaladesh: qualcuno gli aveva offerto denaro e segreti e lui li aveva usati per ottenere una posizione di potere. Nashi disse che quando gli sciamani della sua gente avevano ucciso apparentemente Tezzeret, lo avevano fatto osservare nascosto nel bosco. Ajani disse che non avrebbero dovuto farlo assistere, ma il bambino spiegò che gli sciamani avevano detto che era importante che lui vedesse, perché quell'uomo aveva fatto loro del male: doveva vedere la giustizia, era una questione di onore e quindi tutti i sopravvissuti dovevano assistere. Raccontò che Tezzeret aveva un braccio strano e che un altro uomo glielo aveva tagliato. Parlò, ma le sue parole non avevano senso e lui sentì solo un dolore alla testa. Ajani sollevò l'ascia e la infilò nella cinghia dietro la schiena, Nashi chiese se avrebbe ucciso Tezzeret e lui rispose che non lo sapeva. Appoggiò la mano sul mantello bianco e continuò che forse era il cammino giusto e che troppi non facevano caso a dove si muovevano. Afferrò il mantello con entrambe le mani; era scolorito in alcuni punti, di color rosa come petali di boccioli di ciliegio. Se lo portò al viso e ispirò profondamente. Nashi disse che quello lo rendeva triste; Ajani si raddrizzò e spiegò che era un ricordo della sua amica Elspeth, che era morta. Il bambino disse che Tamiyo gli aveva detto che quando si perdeva qualcuno era come quando si cadeva e ci si faceva del male; come un ginocchio che sanguina e poi guarisce: le lacrime erano il modo attraverso cui il cuore guariva, quindi doveva lasciarle uscire in modo da poter guarire. Ajani disse che Tamiyo era saggia. Nashi si sedette accanto a lui appoggiò la testa contro la sua spalla e chiese se volesse parlargli della sua amica. Ajani iniziò a raccontare la storia di Elspeth e Hiroku, Umeyo e Rumiyo si unirono silenziosamente ai due, ascoltando. Dopo che narrò la morte della sua amica, Ajani disse che era andato tra le persone e aveva raccontato la storia di Elspeth nel modo in cui lui era stato testimone, dovevano sapere e ricordare. Doveva avere importanza. Aveva viaggiato e raccontato. Non si era fermato finchè le sue parole non avevano iniziato a diffondersi. Continuò che nelle vecchie storie del suo popolo l'eroe perdeva il suo maestro, viveva, piangeva e poi si riprendeva per salvare il mondo. Con un sussurro disse che sarebbe dovuto toccare a lui e non a lei e con voce rauca terminò che il suo eroe era morto e che tutto ciò che Elspeth aveva desiderato e per cui aveva combattuto, era semplicemente una casa. Nashi disse che andava bene che si sfogasse, loro erano lì con lui. Le spalle di Ajani si piegarono e sussultarono, iniziò a piangere e i ragazzini rimasero seduti intorno a lui. Lo abbracciarono tutti e Ajani pianse a lungo.
Blocco di Kaladesh[]
Vedi Ajani (Planeswalker)/Kaladesh.
Partenza[]
Ajani partì da Kaladesh alla ricerca di alleati contro Nicol Bolas. Si separò dagli altri viaggiando nella cieca eternità, ignaro che il resto dei Guardiani avesse deciso di andare subito verso Amonkhet.
Su Dominaria[]
Ajani arrivò su Dominaria, alla baia di Bogardan, dopo che la Cavalcavento venne ricostruita. Raggiunse la sua amica Jhoira per parlare e lei suppose che volesse che aiutasse i planeswalkers di cui avevano parlato. I due si erano incontrato solo una volta, per poco tempo, e lui le aveva rivelato la sua natura di planeswalker e aveva chiesto il suo aiuto: si erano accordati per incontrarsi di nuovo in quel punto. Ajani rispose che dovevano incontrarsi con i suoi amici ma prima la informò che Karn era stato ritrovato e portato in salvo dai phyrexiani e che ora si trovava su Dominaria. Raccontò di Venser che aveva donato la propria scintilla a Karn per salvarlo e non era sopravvissuto. Rattristata dalla notizia, l'altra chiese se era per via della sua morte che Karn non era andato a cercarla. Ajani le raccontò che un intero piano era caduto sotto il dominio dei phyrexiani, ma erano stati contenuti lì e gli altri mondi non correvano nessun pericolo.
La Cavalcavento arrivò nella Città di Benalia verso una delle torri di segnalazione dove il gufo meccanico di Jhoira individuò Gideon e Liliana per farli salire a bordo. Ajani chiese dove fossero gli altri e Gideon gli raccontò della sconfitta su Amonkhet e quello che era successo dopo che erano arrivati sul piano. Ajani disse tristemente che le sue paure si erano avverate e che ora sarebbe stato più difficile sconfiggere Bolas, consapevole che la causa principale erano Liliana e i suoi demoni. Gideon intervenne e disse che era stata una sua decisione e ne accettava le conseguenze. Lui replicò che ormai su Amonkhet il danno era stato fatto, e non c’era modo di tornare indietro. Gideon disse che avevano fallito perché Liliana era ancora limitata dal suo patto demoniaco e spiegò che una volta ucciso Belzenlok sarebbe stata libera di usare il suo completo potere contro Bolas. Ajani non cedette e cercò di convincerli ad ascoltarlo. Lei scattò: doveva liberarsi del suo patto prima di poter combattere. Gideon disse che avevano intenzione di continuare a combattere, ma prima dovevano distruggere Belzenlok. Ajani capiva, ma non poteva aiutarli: doveva trovare altri alleati planeswalker contro Bolas, poi viaggiò nella cieca eternità.
La Guerra della Scintilla[]
Ajani si riunì agli altri Guardiani e ai loro alleati su Kaladesh. Il gruppo stava aspettando il ritorno di Gideon andato in cerca di Liliana. Improvvisamente, tutti i planeswalker sentirono il richiamo del Faro Interplanare e viaggiarono su Ravnica per il confronto finale con Nicol Bolas, rimanendo intrappolati dal Sole Immortale del drago antico. Accanto a molti altri planeswalker e abitanti del piano, Ajani combatté contro gli Eterni dell'Orda Atroce di Bolas guidati proprio da Liliana. Rafforzò la resistenza creando copie eteriche dei suoi alleati leonin di Naya e Theros e radunò i planeswalkers intrappolati contro Bolas, ispirando coraggio e aumentando il loro morale.
Durante l'invasione del piano, fu presente alla riunione dove i leader della difesa di Ravnica si riunirono per mettere a punto una strategia. Sotto raccomandazione di Jace, decisero di dividersi in team per concentrarsi su compiti specifici: Ajani, Mu Yanling, Jiang Yanggu e Huatli si offrirono volontari per aiutare a proteggere e salvare i civili. Con l'aiuto di Vraska e dei Golgari, il gruppo guidato da Ajani fu in grado di evacuare molti abitanti del piano nei tunnel della Città Sepolta, portandoli al sicuro dall'Orda Atroce.
Dopo la fine della guerra, Ajani fu uno dei planeswalker sopravvissuti alla battaglia e fu presente durante la celebrazione della vittoria.
Dopo la Guerra della Scintilla[]
Insieme ad altri planeswalker, Ajani partecipò al funerale di Gideon su Theros. Dopo che rimasero solo lui, Karn, Teferi, Chandra e Nissa sul piano, il leonid raccontò ai suoi amici la storia di Elspeth Tirel.
Successivamente, Ajani e Karn vennero ospitati da Teferi nella casa di sua figlia Niambi a Femeref, su Dominaria. Lì parlarono su come aiutare Karn nei suoi piani per aiutare i Mirran e sconfiggere i phyrexiani.
Contro Tibalt[]
Ajani viaggiò su Kaladesh per parlare con Chandra. La ringraziò per l'intervento su Alara, ma le fece anche notare il suo stato: stava andando oltre le sue forze. Lei rispose che aveva il potere di fermare la sofferenza e non sarebbe riuscita a vivere con sé stessa se non avesse fatto nulla. Ajani valutò che la piromante stava cercando di nascondersi da qualcosa, ma non insistette e andò via.
Successivamente, Ajani ricevette la visita di Chandra su Alara. L'altra si sfogò con lui e Ajani le raccontò del dolore che aveva provato dopo la morte di suo fratello. Dal momento che Chandra voleva scusarsi con sua madre per il suo comportamento, i due viaggiarono insieme su Kaladesh. Arrivati a destinazione, trovarono Tibalt e videro Pia legata e torturata al suo fianco.
Approfittando della distrazione di Tibalt, Pia riuscì a fuggire. Ajani e Chandra affrontarono il mezzo-diavolo che in difficoltà fuggì su Innistrad. I due lo inseguirono e si ritrovarono travolti da un'orda di diavoli. Ajani si trovò in difficoltà ma la situazione venne risolta da Chandra che sconfisse Tibalt. I due lo consegnarono alle autorità che rinchiusero il planeswalker in una prigione con delle rune mistiche che riuscivano a contenere gli esseri soprannaturali.
Dopo la sconfitta di Tibalt, Ajani e Chandra tornarono su Ravnica.
Strade di Nuova Capenna[]
Il ritorno di Elspeth[]
Mentre si trovava su Dominaria per incontrare Karn e gli altri Guardiani per discutere della minaccia di Phyrexia, Ajani ricevette la visita di Elspeth Tirel. Le corse incontro, l'abbracciò e le disse che non aveva creduto alle storie del suo ritorno nel regno dei vivi finchè non era comparsa davanti a lui. Elspeth gli raccontò del suo tempo nell'Ade e di come avesse ingannato il dio del sole nel loro secondo confronto durante la fuga, dando così a Erebos l'opportunità di imprigionare il suo vecchio rivale: il dio dei morti era stato così grato del suo aiuto che le aveva permesso di andarsene dal suo reame. Ajani rimase in silenzio per un po', poi le chiese come stava. La cavaliera non comprese la sua domanda e lui spiegò che lei era una delle persone più forti che conosceva, ma non riusciva a immaginare il tributo che era stata costretta a sopportare nel corpo e nell'anima. Elspeth rispose che la parte più difficile per lei era non avere un posto dove andare: sapeva che Calix le stava ancora dando la caccia per volere di Klotys, che non c'era più nessun futuro per lei insieme a Daxos ora che lui era diventato un semidio e che nessun mondo sarebbe mai stato sicuro. Ajani replicò che la casa non era un luogo, ma erano le persone che condividevano i suoi sogni e di cui lei si fidava. Lui non aveva bisogno di conoscere ogni sfumatura della sua sofferenza per vedere la sua ferita e voleva aiutarla a rimarginarla. Lei rispose che non poteva fare nulla, ma il leonid insistette che poteva incoraggiarla a tenere gli occhi aperti per guardare al futuro senza lasciare che i demoni del suo passato la consumassero: doveva guardarsi dentro, fidarsi di sè stessa e rivendicare il suo scopo altrimenti non sarebbe mai diventata chi era veramente destinata a essere e non avrebbe mai troveto ciò che cercava.
La richiesta di Ajani[]
Elspeth disse che avrebbe riflettuto sulle sue parole e si congedò, ma Ajani la fermò dicendole che durante la sua assenza aveva continuato la ricerca del suo mondo d'origine e aveva trovato la città di Nuova Capenna e dalle informazioni raccolte aveva appreso che in passato gli abitanti erano riusciti a sconfiggere i phyrexiani. Spiegò che i Guardiani e i loro alleati volevano attaccare Nuova Phyrexia, ma prima di agire volevano essere sicuri che potevano vincere. Elspeth rispose che avrebbe cercato di scoprire come avevano respinto l'invasione. Prima di salutarla, Ajani le ricordò dei successi che aveva ottenuto e le chiese di non fargli più vedere o sentire della sua morte.
Dominaria Unita[]
Avvertire Dominaria[]
Su richiesta di Jhoira, Ajani si mise in cerca di Karn e lo trovò all'interno delle Grotte di Koilos, sepolto da numerose rocce e impossibilitato a viaggiare tra i piani a causa dell'interferenza dell'antica tecnologia interplanare e phyrexiana presente nelle sue vicinanze. Dopo averlo liberato, il leonid spiegò che aveva individuato il suo campo archeologico grazie a Jhoira che aveva chiesto a Rafwyn Capashen di inserire un incantesimo di tracciamento sulle lettere che gli mandava: sebbene lui non le avesse mai risposto, ogni volta che ne apriva una l'incantesimo si attivava facendole capire che stava bene, ma quando aveva smesso aveva iniziato a preoccuparsi e lui era quindi andato a cercarlo. Karn chiese notizie della sua amica e l'altro lo informò che era tornata nel suo laboratorio all'Impianto di Mana di Shiv e che aveva restituito la Cavalcavento a Shanna Sisay. Ajani chiese cosa gli fosse successo, ma invece di rispondergli Karn suggerì di tornare al suo campo per ottenere rifornimenti e controllare la sua attrezzatura e verificare che fosse ancora funzionante. Arrivati a destinazione Ajani ascoltò l'altro raccontargli del suo incontro con Sheoldred e i phyrexiani. Il leonid lo informò che c'era in corso un vertice di pace tra Keld e Benalia a Oyster Bay e propose di parlare con i loro leader per chiedere aiuto.
Arrivati a destinazione, i due informarono i presenti del ritorno dei phyrexiani su Dominaria. Mentre Stenn, un nobile di Nuova Argiva, credette subito alle loro parole, Jodah, Jaya, Radha e Aron Capashen furono più dubbiosi preferendo dare precedenza al vertice prima di iniziare qualsiasi ricerca. Mentre aspettavano la fine dei negoziati, Ajani diede a Karn un amuleto in grado di chiamare la Cavalcavento, ma l'altro lo duplicò e tenne per sé la copia riconsegnando l'originale al suo amico. Un'istante prima della firma, Teferi apparve nella stanza dei negoziati e informò che i phyrexiani erano stati visti su Kaldheim e Kamigawa, confermando che erano nuovamente in grado di viaggiare tra i piani. Le sue parole bloccaro Radha e Aron dal firmare e, per non compromettere ulteriormente il vertice, Ajani, Karn e Teferi lasciarono la stanza. Tuttavia, quando furono soli il mago del tempo rivelò che Tamiyo era stata catturata dai phyrexiani e ciò gli faceva sospettare che adesso anche i planeswalker erano vulnerabili alla corruzione phyrexiana. Le sue parole furono uno shock per Ajani, che strinse i pugni con forza mentre dolore e rabbia comparivano sul suo viso. Rimase in silenzio per un po', poi disse che sarebbe andato a riposare.
Il giorno dopo, Ajani e Karn andarono a parlare con Jaya e Teferi si unì a loro. Il golem d'argento parlò del Sylex e spiegò che non l'aveva con sè in quel momento. Notò che alle sue parole, un uccello si comportò in modo strano rispetto alla sua specie e comprendendo lo afferrò rivelando la sua identità phyrexiana. Il gruppo portò la spia al vertice e nel momento in cui gli altri lo videro, gli agenti phyrexiani si rivelarono, dando inizio alla battaglia. Durante lo scontro Ajani si separò dai suoi amici per cercare di salvare Aron che era stato catturato dai loro nemici.
Reclutare alleati[]
Ajani non riuscì a salvare Aron, ma ottenne l'aiuto degli elfi di Llanowar che non avevano dimenticaato gli orrori della precedente invasione phyrexiana e si unirono subito nella rinata Coalizione. Mentre si trovava nelle Montagne Ferro Rosso il leonid si riunì a Jaya e l'aggiornò sui suoi progressi. Ai due si aggiunse Danitha Capashen e Jaya le chiese di inviare le sue truppe a Shiv per la battaglia contro i phyrexiani. L'altra rispose che prima doveva salvare suo padre, la cui posizione era stata individuata da Ajani. La piromante accettò di aiutarli e i tre partirono insieme ai cavalieri di Benalia e gli elfi di Llanowar.
Ajani difende dei soldati di Benalia.
Arrivati a destinazione il gruppo iniziò uno scontro con i phyrexiani e Ajani guidò gli esploratori di Llanowar nella mischia, tagliando i suoi mostruosi nemici con la sua ascia. Durante la battaglia Ertai si fece avanti e disse che avrebbe mostrato ciò che aveva imparato da Sheoldred e con orrore Ajani vide Aron Capashen trasformato in phyrexiano. Divertito, Ertai ordinò ad Aron di uccidere i suoi nemici, ma il cavaliere venne ucciso da sua figlia. Tuttavia la situazione non migliorò per i difensori di Dominaria perchè subito dopo apparve una gigantesca corazzata phyrexiana che colpì sia alleati che nemici. Ertai fermò l'attacco e disse ad Ajani e Jaya di arrendersi a lui o avrebbe fatto massacrare i loro alleati dalla corazzata. In quel momento, l'Argosia Dorata sotto la guida di Radha arrivò in loro soccorso e con l'aiuto dei guerrieri di Keld, Ajani e i suoi alleati ottennero la vittoria costringendo Ertai a fuggire.
Battaglia a Shiv[]
Grazie alla nave volante Ajani, Jaya, Radha, Danitha, i guerrieri di Keld, i cavalieri di Benalia e gli elfi di Llanowar arrivarono a Shiv dove si unirono agli altri membri della Coalizione nella battaglia contro i phyrexiani di Sheoldred per il controllo dell'Impianto di Mana. Ajani vide Karn in difficoltà contro la magia di Ertai e balzò dal ponte della nave, arrivò dietro al mago e lo attaccò con la sua ascia facendolo inciampare all'indietro e cadere di sotto, oltre la struttura. Il leonid salutò il sua amico dicendogli che era tornato per combattere al suo fianco e il golem d'argento gli rivelò che il Sylex era nascosto nel laboratorio di Jhoira. Ajani condivise l'informazione con Jaya e la mandò a prenderlo e portarlo via. La piromante recuperò il contenitore del manufatto, tornò dai suoi compagni e disse che era troppo pesante per lei e non riusciva a viaggiare da sola nella cieca eternità. Karn rimosse le sue protezioni e aprì il baule così che la sua amica potesse andare via. Improvvisamente la voce di Ajani cambiò, il suo occhio si spalancò per l'orrore e scosse la testa in segno di diniego ma, subito dopo, una muscolatura phyrexiana liscia e densa che era stata installata sotto la sua pelle emerse rivelando la sua natura di agente dormiente.
Estinguere la Luce[]
Ajani trasformato in phyrexiano.
Il cambiamento non fu solo fisico ma anche mentale, Ajani colpì Jaya con la sua ascia, ferendola gravemente. Teferi e Karn cercarono di ostacolare il leonid, ma il primo era stato prosciugato dalla battaglia e non riuscì a usare la sua magia mentre il secondo era stato indebolito da Ertai e l'ascia di Ajani si conficcò nel suo corpo con facilità, impedendogli di muoversi. Jaya disse che avrebbe dovuto ucciderla per prendere il Sylex e Ajani confermò che stava per morire. Lui la sollevò con una mano e lei replicò che non se ne sarebbe andata da sola: il fuoco si riversò fuori dal corpo di Jaya con una conflagrazione bianca e scarlatta; Ajani ringhiò mentre la sua pelliccia bruciava, ma con la sua mano danneggiata scagliò la piromante oltre il bordo dell'Impianto di Mana. Il leonid tornò verso Karn e lo sollevò con una mano mentre con l'altra prese il Sylex e lo distrusse. Sheoldred si unì a loro per celebrare il suo successo ma venne interrotta da Jhoira che per evitare che l'Impianto cadesse nelle mani dei phyrexiani, attivò l'autodistruzione della struttura. Le forze della Coalizione fuggirono grazie ai portali di Jodah, mentre Ajani, Sheoldred e Karn attraversarono il Ponte Planare tornando su Nuova Phyrexia da Elesh Norn.
Agente Dormiente[]
Dopo essere stato trasformato in phyrexiano, le convinzioni e gli obiettivi di Ajani vennero distorti per allinearsi a quelli dei suoi nuovi maestri. Sotto la loro influenza, si sentì ancora una volta parte di un branco, accolto e accettato da una comunità che lo stima. Nuova Phyrexia gli ha fatto comprendere il pericolo che le "differenze" possono causare. Adesso si rende conto che il lavoro di squadra riguarda l'allineamento delle prospettive in un unico punto di vista. Rimuovendo la differenza, tutti possono stare insieme come parte di un unico branco phyrexiano. In Phyrexia, tutti sono insieme e uguali, infatti, prima di entrare a far parte della sua nuova famiglia, non si era mai reso conto di quanto i suoi valori fossero allineati ai loro, ed è ansioso di aiutare i suoi amici a unirsi a lui.
La Guerra dei Fratelli[]
Su Nuova Phyrexia[]
Nella Settima Sfera su Nuova Phyrexia, Ajani osservò un Sacerdote della Sutura smontare il corpo di Karn, legato a una lastra che gli impediva di viaggiare tra i piani. Durante il "rituale" il leonid citava passaggi provenienti dalle Incisioni d'Argento, ma la cerimonia venne improvvisamente interrotta a causa della discussione tra Tezzeret e l'angelo di guardia, con il primo che voleva andarsene e il secondo che gli negò l'uscita spiegandogli che spettava a lui portare i pezzi del corpo del Padre dalla Madre delle Macchine. Ajani osservò con attenzione la reazione dell'altro planeswalker che replicò che il suo abbigliamento era inadeguato per quell'onore dopo aver accompagnato Sheoldred nelle Fosse di Dross. L'ex guardiano si tolse il suo mantello, ancora macchiato di sangue e fuliggine dagli eventi su Dominaria, lo passò all'artefice dicendogli di usarlo per pulirsi e l'altro lo prese in silenzio accettando la sua missione.
Phyrexia: Tutto Diverrà Uno[]
A difesa dell'Albero dell'Invasione[]
Nella Germessenza, insieme a Tibalt, Ajani ostacolò il cammino dei planeswalker guidati dai Guardiani intenzionati a raggiungere il Frangireami per distruggerlo e fermare i piani d'invasione di Elesh Norn nel multiverso. La loro presenza costrinse Elspeth e Tyvar Kell a restare a combattere contro di loro per far avanzare Jace, Kaya e Kaito Shizuki.
Scontro con Elspeth[]
Ajani affronta Elspeth.
L'ascia di Ajani si scontrò con la spada di Elspeth, ma lui si limitò semplicemente a difendesi. Il leonid le disse che non poteva sconfiggerlo e che quando lei sarebbe diventata un tutt'uno con loro, Nuova Phyrexia avrebbe ottenuto una forza che, nella sua imperfetta mortalità, non poteva nemmeno comprendere. La cavaliera replicò che non sarebbe mai successo, ma le sue parole mancavano di fiducia, poi aggiunse che era dispiaciuta per quello che gli era successo. Ajani rispose che non aveva motivo di scusarsi e che phyrexia non era il nemico di nessuno: loro volevano solo portare pace e perfezione diventando "Uno". Elspeth disse che in quel caso era il nemico di tutti e lui replicò che non era necessario che fosse viva per unirsi a loro. Iniziò ad attaccarla facendo oscillare l'ascia accompagnando l'offensiva con un colpo di magia distruttiva che mancò la testa di Elspeth di poco. Lei si girò indirizzando la lama alle sue ginocchia, ma lui la evitò con agilità. Durante lo scontro mortale la cavaliera venne colpita dalla magia di Tibalt che la mise in difficoltà, ma sopravvisse al successivo attacco di Ajani. Dopo che Tyvar neutralizzò la magia del mezzo diavolo, Elspeth disse che il dubbio non cambiava ciò che era giusto e che lei non sarebbe diventata "Uno". Quando finì di parlare, Luxior emanò una luce bianca che fece quasi cadere Ajani e la cavaliera lo attaccò colpendolo al collo con l'elsa della sua spada e facendogli perdere i sensi.
L'Avanzata delle Macchine[]
Messaggeri di Nuova Phyrexia[]
"Per il bene di tutti, chi si oppone all'armonia di Phyrexia deve essere abbattuto."
Dopo l'inizio dell'Invasione di Nuova Phyrexia, Ajani raggiunse Elesh Norn al Frangireami insieme a Lukka e Atraxa. I tre portarono una Sheoldred imprigionata che era stata catturata prima dell'inizio dell'invasione. Il leonid ascoltò in silenzio Norn dire a Kaya, Kaito e Tyvar che li avrebbe lasciati andare in modo che raccontassero ai loro alleati quello che avevano visto quel giorno. Subito dopo Ajani ricevette l'ordine di giustiziare Sheoldred e la decapitò con la sua ascia. Osservò in silenzio mentre Nahiri, Lukka e Tamiyo vennero mandati nei loro mondi d'origine per contribuire a conquistarli ma quando fu il suo turno la Madre delle Macchine non lo mandò su Alara ma su Theros e lui comprese la sua missione: voleva che completasse le divinità del piano. Norn gli disse di portare i sacerdoti con sé e Ajani rispose che le Incisioni d'Argento avrebbero reso la sua missione più facile dal momento che era la fede a creare gli dei e non il contrario. Si congedò e viaggiò su Theros.
Corrompere gli dei[]
Mentre la Legione delle Macchine devastava Theros, Ajani si recò nel tempio di Eliod e da lì iniziò la sua missione riuscendo a convertire in phyrexiani alcune divinità del piano, uccidendo senza pietà chiunque provasse a ostacolarlo. Dopo che Kaya uccise Eliod completato, Ajani affrontò l'assassina di fantasmi venendo gravemente ferito e costretto a fuggire.
Battaglia su Nuova Phyrexia[]
Tornato su Nuova Phyrexia, dopo che le forze di Zhalfir guidate da Teferi avevano invaso il piano, Ajani si mise tra Elesh Norn e Jin-Gitaxias per proteggere la Madre delle Macchine dal pretore che aveva deciso di ribellarsi a causa dell'egoismo di Norn e la fece attaccare dalla sua fazione. Ajani combatté contro i phyrexiani traditori, ma poi venne colpito da una magia alla schiena che lo stordì permettendo ai guerrieri di Zhalfir di catturarlo vivo su richiesta di Teferi.
Il rituale[]
Teferi diede loro tempo. Karn diede loro speranza. Ma fu Melira a pagare il prezzo più caro per liberare Ajani dalla stretta di Phyrexia.
Dopo la sconfitta dei phyrexiani, Ajani e Nissa vennero portati in una struttura dei guaritori su Zhalfir privi di sensi, ma vegliati da altri planeswalker incerti su cosa fare con loro. Dal momento che Elesh Norn si era resa la fonte della mente dei phyrexiani per impedire che un rivale potesse usarli contro di lei, con la sua morte, l'Olio aveva smesso di trasmettere ordini e ciò aveva portato alla fine dell'invasione perchè i phyrexiani vennero resi incapaci di continuare a combattere. Di conseguenza, c'era la possibilità che Ajani e Nissa non si sarebbero più svegliati. A trovare una soluzione per salvare i due fu Melira, a cui restava poco da vivere: lei avrebbe usato le sue ultime forze per purificare i loro corpi, mentre Karn avrebbe dovuto sacrificare la sua scintilla per purificare le loro. Il golem accettò e il rituale venne eseguito correttamente. Ajani si svegliò confuso chiedendo dove fosse e quando apprese che era su Zhalfir disse a Teferi che si sarebbe congratulato con lui per aver ritrovato la sua casa in un altro momento visto che si sentiva sfinito. Subito dopo che finì di parlare, il leonid si addormentò.
Dopo la fine dell'invasione[]
Ajani fu uno dei pochi planeswalker a mantenere la scintilla dopo la fine dell'invasione nel multiverso. Tuttavia, le azioni commesse al servizio di Norn lo spinsero a lasciare Zhalfir senza dire nulla ai suoi compagni. Viaggiò nel multiverso per scoprire ciò che era successo agli altri planeswalker completati e alla fine trovò Nahiri, guarita dalla corruzione di phyrexia, su Zendikar. La kor fu sorpresa di vederlo e il leonid la informò che Tamiyo, Lukka, Vraska e Jace erano morti, anche se i corpi degli ultimi due non erano ancora stati trovati, mentre Nissa era stata guarita ma aveva perso la sua scintilla. Continuò che anche se i phyrexiani erano stati sconfitti i danni nel multiverso erano stati immensi e le chiese di unirsi a lui per aiutarlo a rimediare ai torti che avevano causato. Nahiri rispose che non era interessata e che voleva solo guarire Zendikar. Ajani provò a farle cambiare idea ma l'altra fu ferma nella sua decisione e alla fine sbottò che non aveva intenzione di fare da balsamo curativo per il suo senso di colpa e che avrebbe dovuto imparare a conviverci. Lui replicò che ricordava ogni atto malvagio che aveva commesso come phyrexiano, ogni ricordo era intatto nella sua mente, chiese se valesse lo stesso anche per lei e la supplicò di aiutarlo in modo che entrambi potessero guarire. Le sue parole fecero infuriare Nahiri che disse che non sapeva nulla di quello che aveva passato, cosa le era stato fatto o quali peccati aveva commesso come phyrexiana; non aveva il diritto di farle la predica o di dirle quello che doveva fare dal momento che lui e i suoi amici erano ciò che l'avevano portata a quello stato: gli ricordò che Elesh Norn era riuscita a sconfiggere la squadra d'assalto solo grazie a lui e i crimini che aveva commesso su Theros e Dominaria. La furia apparve sul volto di Ajani e la sua espressione spinse Nahiri ad attaccarlo ma poi la pietra dell'Enclave di Emeria cedette sotto i piedi della kor facendola precipitare. Ajani cercò di afferrarla, ma fallì e dopo la sua scomparsa, lasciò Zendikar viaggiando nella cieca eternità.
Tarkir: La Dracotempesta[]
Su Tarkir[]
Due anni dopo la fine dell'invasione Ajani viaggiò su Tarkir, tuttavia decise di non andare a trovare la sua amica Narset nonostante in passato i due fossero stati entrambi membri del Circolo dei Racconti fondato da Tamiyo. Il leonid si era sistemato nel territorio degli Abzan dopo aver promesso a Felothar che avrebbe contribuito a proteggere i loro confini in cambio del privilegio di essere lasciato a se stesso e la Khan aveva accettato. Dopo aver cacciato con successo una gazzella, Ajani pensò che era affamato di redenzione e valutò che gli era servito diverso tempo per capire che il suo bisogno di espiazione non aveva nulla a che fare con la correzione del male che aveva causato, ma era per placare il suo dolore, la sua colpa e il suo disprezzo per se stesso; aveva sperato che se avesse fatto abbastanza del bene, sarebbe riuscito a cancellato dalla sua anima tutti i peccati che aveva commesso sotto il controllo di Elesh Norn.
Tornato alla sua casa trovò Nur che era passata a trovarlo con la scusa di dividere il suo cibo che era troppo per lei. Ajani pensò che inizialmente gli Abzan avevano rispettato la sua scelta di solitudine ma col passare dei mesi, dopo che si era unito a diverse cacce e aveva contribuito ad aiutarli, i membri del clan erano venuta a conoscenza del suo dolore e avevano cambiato idea inviandogli dei delegati per convincerlo ad accettare il loro aiuto. Ajani aveva pensato cinicamente che il loro vero scopo era quello di ottenere un planeswalker nelle loro file e mandò via tutti gli ambasciatori ma la cosa cambiò con l'arrivo di Nur perchè apprezzava la sua compagnia anche se non gradita le sue prediche. Durante la conversazione la genio gli disse che ognuno di loro era un museo sia di trionfi che di fallimenti ma che l'esistenza dell'uno non negava l'altro. Il leonid ringhiò in segno di avvertimento ma l'altra ignorò la sua ira venendo però interrotta dall'apparizione di un Maelstrom Ancestrale, che calmò rassicurando gli antenati rabbiosi che avrebbero trovato il loro Albero Atavico. Ajani osservò la scena incuriosito dal momento che non era ancora riuscito a comprendere se si trattava di magia o di un dono innato per calmare gli spiriti. Nur si rivolse nuovamente a lui e consigliò di mangiare prima del loro ritorno. Durante il pasto i due ripresero il discorso ma Ajani disse che non voleva aiuto. Nur replicò che quella non era vita ma solo una lenta morte e chiese di riflettere sulle sue parole.
Sarkhan, Narset e Elspeth[]
Mentre stava cacciando insieme ad un gruppo di Abzan, Ajani si ritrovò a pensare alla conversazione con Nur ma decise che avrebbe riflettuto sulle parole di lei più tardi, insieme ai suoi innumerevoli altri rimpianti. Si concentrò sulle gazzelle quando improvvisamente percepì una potente magia che si diffuse nella pianura spingendo gli animali ma anche i draghi Abzan a fuggire. Il leonid cercò di capire cosa stesse succedendo e quando osservò l'orizzonte vide la risposta: un drago gigantesco il cui possente ruggito attirò decine di Draghi Selvatici che si unirono a lui. Osservandolo attentamente, Ajani riconobbe nella possente creatura il suo amico Sarkhan ma mentre in passato lo sciamano sembrava incarnare il potere positivo della fiamma dei draghi, la sua nuova versione era negativa come un orribile inferno di furia.
Senza perdere tempo, Ajani si recò ad Arashin dove entrò nella sala di ricevimento di Felothar e disse che Sarkhan Vol aveva preso il controllo dei Draghi Selvaggi ai confini degli Abzan. Stava per aggiungere altro ma poi notò la presenza di Elspeth e Narset e si fermò. I tre parlarono e il leonid disse che Melira aveva commesso un errore nel salvarlo e che altri meritavano il suo dono più di lui. Narset replicò che la guaritrice aveva creduto diversamente ed Elspeth aggiunse di lasciare il passato con i morti e di non restare tra loro ma Ajani rispose che doveva farlo. La loro conversazione venne interrotta da Felothar che chiese altre informazioni e Ajani iniziò a raccontare la sua storia.
Rifiutare il perdono[]
Dopo che finì il suo resoconto sui draghi, Ajani riuscì a convincere Felothar a rilasciare Narset ed Elspeth. La Khan dei Jeskai disse che Arashin non sarebbe stata in grado di resistere all'attacco dii migliaia di draghi e il leonid le diede ragione. Beyza non gradì le loro parole, replicò che si sbagliavano e aggiunse che un solo testimone oculare non era sufficiente. Nur intervenne dicendo che anche lei li aveva visti e che quello non era il momento di discussioni inutili: non avevano mai messo alla prova le loro difese contro una simile forza. La discussione si concluse con la decisione di Felothar di pensare prima al suo popolo, poi si rivolse ad Ajani e aggiunse che lui e le sue colleghe potevano ottenere qualsiasi rifornimento o equipaggiamento per proseguire nella loro missione poi li congedò dicendo che il resto delle questioni di cui dovevano discutere riguardava solo gli Abzan.
Dopo che ebbero ottenuto ciò di cui avevano bisono dal quartiermastro i tre rimasero da soli. Dopo un lungo silenzio Ajani si scusò con Elspeth per aver tentato di ucciderla e lei replicò che sapeva che non era stato lui. Il leonid la fermò dicendo che a quel tempo tutto ciò che volevo fare era servire Nuova Phyrexia: non era stato costretto ma aveva tentato volontariamente di ucciderla. Narset replicò se credeva che Tamiyo si fosse unita volontariamente ai phyrexiani e se avesse avuto la possibilità di scelta. Ajani la guardò sentendosi felice di essere in compagnia di qualcuno che lo aveva conosciuto prima che si trasformasse nel relitto che era diventato, non meritava la sua gentilezza, ma gli faceva pensare che poteva esserci un futuro in cui non stava annegando nel senso di colpa. Il leonid rispose che non era stato abbastanza forte ma l'altra replicò che non si poteva resistere contro la phyresis. Elspeth aggiunse che Melira non avrebbe voluto che lui sprecasse il suo dono, che vivesse la sua vita nel presente e non nel passato e gli ricordò che era stato catturato prima dell'inizio della guerra. Ajani pensò che desiderava essere pedonatoo ma rispose semplicemente che lei non capiva. L'arcangelo disse che sapeva quanto il cuore mortale desiderava annullare il passato, riportare indietro ciò che era stato perso, ma il tempo si muoveva solo in avanti e la cosa migliore che potevano fare con la tragedia era onorare le sue lezioni e portarle con loro attraverso gli anni: lui era stato perdonato prima ancora che la loro lotta iniziasse. Narset gli chiese di unirsi a loro e aggiunse che se sentiva di dover riequilibrare la bilancia facendo del bene prima di poter essere perdonato, allora poteva aiutarle a fermare le tempeste draconiche. Ajani pensò che se l'altra gli avesse solo chiesto di andare con loro l'avrebbe fatto ma la sua osservazione esatta sul suo tormento interiore lo spinse a fare un passo indietro. Con la voce spezzata dal dolore il leonid disse che non poteva farlo e se ne andò prima che le altre due potessero dire un'altra parola.
Vivere nel presente[]
Dopo che gli Abzan gestirono la sicurezza del loro popolo, Ajani volò insieme a Felothar su uno dei draghi del clan con la Khan che guidava diversi membri del suo clan su altre delle possenti creature verso il Tempio del Cuore delle Tempeste dove Narset ed Elspeth stavano combattendo contro Sarkhan e i suoi draghi selvaggi. Durante il tragitto il leonid pensò al suo passato, vedendo un cimitero pieno di persone che la sua rabbia e il suo orgoglio avevano seppellito. Si chiese quante volte aveva permesso a quelle emozioni di avere la precedenza sul fare ciò che era giusto e valutò che il motivo per cui non riusciva a perdonarsi per le azioni che era stato costretto a compiere come phyrexiano era che una parte di lui si era sentito sollevato nel vedere tutti i suoi dubbi e i suoi ripensamenti che svanivano mentre rimaneva solo uno scopo. Ajani riconosceva di avere provato un senso di sicurezza nella sua sottomissione e si era odiato per quello. Ripensò alle parole di Elspeth e ammise a sè stesso che si era sentito al sicuro nel restare sepolto col suo dolore invece di provare ad andare avanti. Le sue riflessioni vennero interrotte dai commenti di Felothar che aveva individuato Narset ed era rimasta impressionata dal modo in cui la Jeskai stava tenendo a bada diversi draghi da sola, poi però notò che la monaca non aveva notato un drago che stava per colpirla a tradimento e disse che non sarebbero arrivati in tempo per salvarla. Ajani pensò che avrebbe visto un'altra amica morire oppure poteva scegliere di fare qualcosa. Quell'ultimo pensiero fu una rivelazione che lo fece sorridere mentre si diceva che finchè era vivo aveva la possibilità di scegliere cosa fare, ciò che aveva sempre fatto: un salto nel vuoto.
Ajani si lanciò come una cometa verso il drago selvaggio uccidendolo prima che potesse colpire Narset. La monaca fu felice di vedere il leonid, ma disse che doveva fuggire dal momento che solo in tre non avrebbero potuto vincere, ma Ajani rispose che non erano soli e subito dopo la Jeskai vide i draghi Abzan e i loro cavalieri lanciarsi contro i draghi selvaggi. I due vennero raggiunti da Felothar che portò con sé un drago per loro in modo che potessero aiutare Elspeth.
La sconfitta di Sarkhan[]
Grazie al drago Abzan, Ajani e Narset si avvicinarono a Sarkhan e il leonid cercò di convincerlo a fermarsi dicendogli che quello non era lui e che lo ricordava come un uomo onorevole. La Jeskai aggiunse con rabbia che aveva usato una versione corrotta del Rituale del Nucleo della Tempesta e chiese se fosse stato Taigam ad aiutarlo e cosa avesse sacrificato per corrompere l'incantesimo in quel modo. Sarkhan replicò che viste le sue comodità e la sua vita facile non aveva alcun diritto di giudicarlo. Ajani si voltò verso la sua amica e disse che lo sciamano era un brav'uomo, che era già stato usato in passato e non avrebbe permesso che succedesse di nuovo. Narset rispose che l'uomo che conosceva lei avrebbe distrutto tutti i piani per seguire un'illusione. Le sue parole ebbero l'effetto di rimuovere qualsiasi umanità Ajani fosse riuscito a far emergere dal gigantesco drago che replicò che voleva immergere il Multiverso nel fuoco per quello che gli aveva fatto: lo aveva privato di tutto ciò che era e che amava; ora che era riuscito a riprenderselo si sarebbe assicurato che non gli fosse più portato via e per farlo avrebbe distrutto qualsiasi cose e avrebbe iniziato con l'arcangelo. Dopo che finì di parlare si lanciò verso Elspeth, che stava precipitando, per divorarla. Ajani spronò la sua cavalcatura ad andare più veloce dicendosi che non l'avrebbe vista morire un'altra volta. Il leonid riuscì a prendere l'arcangelo mentre il drago Abzan schivò Sarkhan allontanandosi dalla sua portata. Elspeth chiese se fosse venuto per rimediare alle sue morti passate e Ajani rispose che si trovava lì per combattere con lei nel presente.
Dal momento che lo scontro si era spostato in favore dei draghi selvaggi a causa del loro numero infinito con i caduti che venivano sostituiti subito da altre possenti creature mentre i difensori di Tarkir subivano solo perdite, Elspeth suggerì un ultimo attacco disperato per accecare Sarkhan e Narset disse che lei poteva farlo dal momento che era in grado di vedere gli schemi dei movimenti del drago gigante. Ajani si preparò a supportare le sue amiche ma, prima di poter colpire, i tre vennero fermati dall'arrivo di Ugin. Il leonid sentì lo Spirito Drago dire che era abbastanza e la sua voce risuonò nell'aria come una forza sismica che spinse tutti i draghi selvaggi a fuggire terrorizzati, tranne Sarkhan che urlò che non si sarebbe inchinato di fronte a lui e lo attaccò venendo però gravemente ferito dal Fuoco Spettrale di Ugin e costretto a tuffarsi all'interno di una tempesta draconica mettendo fine allo scontro.
Nei Videogame[]
In Magic Duels[]
Viene introdotto nel gioco nell'espansione di Kaladesh.
In Magic Spellslingers[]
Ajani è uno dei primi Spellsingers acquistabili in gioco.
In Magic the Gathering Arena[]
Ajani è uno dei planeswalker gratuiti è il suo avatar può essere usato nel gioco. Un secondo Avatar è acquistabile da negozio nella sua versione Agente Dormiente.
In Magic the Gathering Puzzle Quest[]
Ajani è presente nel gioco nella sua versione di Ajani Vendicativo.
In ManaStrike[]
Ajani è uno dei cinque planeswalker gratuiti del gioco. Usa il mana bianco e attacca solo le unità di terra. Quando scende in campo, al controllore e agli alleati vicini viene applicato uno scudo protettivo che annulla una certa quantità di danni. La sua abilità gli permette di evocare una guardia della protezione che per un certo periodo riduce i danni subiti da tutti gli alleati.
Referenze[]
- Rappresentato in:
- Ajani Criniera d'Oro
- Ajani dal Cuore Grande
- Ajani l'Incrollabile
- Ajani l'Inflessibile
- Ajani Vendicativo
- Ajani, Avversario dei Tiranni
- Ajani, Agente Dormiente
- Ajani, Condottiero Ispiratore
- Ajani, Evocatore del Branco
- Ajani, Forza del Branco
- Ajani, Mentore di Eroi
- Ajani, Protettore Impavido
- Ajani, Reietto Nacatl - Ajani, Vendicatore Nacatl
- Ajani, Saggio Consigliere
- Mostrato in:
- Accendere il Faro
- Ajani Abbatte il Progenitore Divino
- Alzare lo Scudo
- Assaltare la Cittadella
- Benvenuto di Ajani
- Chandra, Legacy of Fire
- Compagnia a Raccolta
- Compagno di Ajani
- Confinamento Temporaneo
- Consegnare al Male
- Convinzione Corrotta
- Decreto di Norn
- Devozione Completa
- Fuoco dell'Anima
- Giuramento di Ajani
- Grandezza d'Animo
- Grazia dell'Anima
- Mantra di Ajani
- Influenza di Ajani
- Intervento Eroico
- Inversione Spettacolare
- Negare
- Pianura
- Potenza dell'Anima
- Presenza di Ajani
- Resa dei Conti Trinofante
- Ruggito Ispiratore
- Solidarietà tra Eroi
- Sostegno di Ajani
- Spirale Fulminante
- Tamiyo Incontra il Circolo dei Racconti
- Tempismo Impeccabile
- Ultima Resistenza di Ajani
- Ultimatum Titanico
- Voto di Unità
- War of the Spark
- Carte associate:
- Camerata di Ajani
- Prescelti di Ajani
- Protettrice Solare di Ajani
- Qala, Compagna di Ajani
- Testi di colore:
- Assalto Corazzato
- Carica Gloriosa
- Chierica di Corte
- Colosso del Maelstrom
- Dimostrazione di Valore
- Eliod, l'Alba Radiosa - Eliod, l'Eclissi Distorta
- Fontana Radiosa
- Furia Infuocata
- Furia Scatenata
- Grifone Protettore
- Leone dal Manto Argentato
- Maglio del Behemoth
- Nacatl Selvaggio
- Silenzio
Galleria[]
Galleria
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Curiosità[]
- Ajani tecnicamente è leucistico, una forma di albinismo che non comporta l'avere l'iride rossa. Ajani ha infatti gli occhi azzurri.
- Gli è stata dedicata una parte del video introduttivo di Duels of the Planeswalkers 2013.
- Compare nel video di presentazione di Viaggio verso Nyx.
- Nel libro La Guerra della Scintilla: Ravnica viene rivelato che Kiora, Tamiyo e Sarkhan Vol vennero reclutati da Ajani per combattere contro Bolas su Ravnica. Le prime due arrivarono subito sul piano mentre il terzo svolse alcune missioni da parte di Ugin prima di unirsi alla battaglia.
- Durante la pianificazione della storia di La Guerra della Scintilla, Ajani sarebbe dovuto morire al posto di Gideon Jura.
- Il trailer dell'espansione La Guerra dei Fratelli dove Ajani combatte contro Teferi non è canonico con la storia.
- Durante la progettazione l'incarnazione originale di Ajani era un paladino allineato al mana bianco noto come Teseo.
- I guerrieri leonid del branco di Ajani hanno una cicatrice dipinta sopra gli occhi come segno della loro fedeltà verso di lui.
Collegamenti esterni[]
- Ajani Criniera D’Oro
- Ajani: Volti di un planeswalker
- The Legends You'll Find in Dominaria United
- Blogatog
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